Svizzera: un terzo delle batterie finisce ancora nella spazzatura



SVIZZERA
Batterie: una su tre finisce ancora nella spazzatura

E' piccola, la butto
Secondo il direttore di INOBAT, Hanspeter Jordi, c´è pure un altro motivo
per cui la popolazione elvetica è meno diligente nella raccolta separata
delle batterie rispetto ad altri materiali riciclabili: "chi paga la tassa
sul sacco dei rifiuti si guarda bene dal riempirlo con oggetti ingombranti,
come giornali, bottiglie di vetro o di PET. Mentre una pila occupa uno
spazio
talmente piccolo che la si butta nella spazzatura senza pensarci".


BERNA - Campioni del riciclaggio di vetro, alluminio e carta, gli svizzeri
non si comportano altrettanto bene con le pile: una su tre finisce ancora
nel sacco delle immondizie, pari a un totale annuo di oltre 1300 tonnellate,
sulle 3800 tonnellate vendute. Metalli pesanti quali cadmio e piombo
inquinano
così l´ambiente. Circa i motivi che spingono i consumatori a gettare nelle
pattumiere un terzo delle pile usate, il 16% ha invocato "il lavoro" per
la raccolta e la consegna e l´11% la propria pigrizia.
Qualche miglioramento è stato conseguito, precisa oggi in un comunicato
l´Organizzazione d´interesse per lo smaltimento dei rifiuti (INOBAT), che
opera su mandato della Confederazione. La proporzione di pile riciclate
nel 2003 è salita al 64,4 rispetto al 61,2 % dell´anno precedente. Un
piccolo
progresso incoraggiante, ma non ancora sufficiente. L´obiettivo dell´INOBAT
è infatti un tasso di riciclaggio dell´80 %.

Questa mancanza di sensibilità ecologica appare peraltro in contrasto con
il sostegno della stragrande maggioranza della popolazione a uno smaltimento
delle batterie rispettoso dell´ambiente. In due sondaggi condotti lo scorso
anno in febbraio e in novembre, le 300 persone intervistate nella Svizzera
tedesca e romanda sono state unanimi nel ritenere estremamente importante
la raccolta separata delle pile.

Le due inchieste hanno messo in luce anche un altro auspicio dei
consumatori:
quello di un´informazione sistematica per ricordare l´esistenza degli
appositi
punti di raccolta. Se la raccolta differenziata per altri materiali
riciclabili
è entrata a far parte degli automatismi della popolazione svizzera, per
le batterie non è ancora il caso. Gli intervistati ritengono necessari
ulteriori
sforzi per "rinfrescare la memoria" dei consumatori.

INOBAT ha già lanciato nel marzo 2002 una campagna nazionale di informazione
che si protrae sull´arco di tre anni. Essa è rivolta sopprattutto alle
persone
tra i 16 e 34 anni, che sono le maggiori utilizzatrici di pile.

Dalle inchieste è pure emerso che gran parte della popolazione non sa che
i consumatori hanno il dovere di consegnare le batterie usate e i venditori
l´obbligo di riprenderle. In tutti i negozi in cui sono vendute, i
consumatori
possono consegnare gratuitamente le pile esauste. La tassa per lo
smaltimento
è già pagata anticipatamente al momento dell´acquisto poiché è compresa
nel prezzo delle batterie.

Sovente però i "contenitori per la raccolta sono contrassegnati male e
collocati
in modo poco visibile", lamenta INOBAT. Gli interventi dell´organizzazione
sono perciò volti anche a sensibilizzare i venditori per ottenere
miglioramenti
a questo livello. INOBAT mette inoltre a disposizione dei consumatori buste
per il riciclaggio e opuscoli informativi.



ATS