IL FALSO CIOCCOLATO DANNEGGIA ANCHE I PRODUTTORI



COMUNICATO STAMPA

IL FALSO CIOCCOLATO DANNEGGIA ANCHE I PRODUTTORI

L'Italia, insieme alla Spagna, ha perso la battaglia per il cioccolato: da
oggi  potrà essere chiamata con questo nome anche la tavoletta che contiene
grassi vegetali sostitutivi del burro di cacao fino al 5%. Un danno enorme
per i consumatori italiani, hanno commentato da più parti in questi giorni,
che - si dice - da veri buongustai, praticamente non si accorgeranno se
quello che stanno assaggiando sia il vero "oro dei Maya" oppure un
surrogato. A garanzia dei produttori di qualità e anche di chi è un vero
cultore di questa delizia, il ministro per la politiche agricole Gianni
Alemanno propone il riconoscimento della "Specialità tradizionale
garantita" per distinguere i veri cioccolatai da chi della tavoletta ha
fatto un business.

Ma nessuna riflessione o pensiero sono stati rivolti ai produttori
dell'Africa e del Sudamerica che vivono della coltivazione di piantagioni
di cacao. Nel 2000, anno in cui fu promulgata la direttiva europea, la
decisione della Ue fu oggetto di una campagna massiccia da parte delle
organizzazioni di Commercio Equo e Solidale di cui fa parte TransFair
Italia, marchio di certificazione di questi prodotti. Nella mobilitazione
si evidenziava come, dietro la legge, si nascondesse in realtà la volontà
più profonda di ridurre la dipendenza delle aziende produttrici
dall'approvvigionamento di materia prima dai paesi del Sud del mondo.
L'entrata in vigore della nuova norma, oggi, dopo la decisione della Corte
di giustizia e senza possibilità di nuovo appello, comporterà una riduzione
delle importazioni di cacao da paesi come la Costa d'Avorio, insanguinata
da una guerra civile e dipendente da questa produzione, dal Ghana o
dall'Ecuador, per fare solo alcuni esempi. In economie legate strettamente
alle monocolture una semplice direttiva dell'Unione provoca danni enormi.

Per questo TransFair Italia chiede un'attenzione in più anche nei confronti
dei paesi produttori, insieme alla giusta richiesta di maggiore garanzia e
sicurezza che viene dalle organizzazioni agricole e di tutela dei
consumatori. Il cioccolato Garantito del Commercio Equo e Solidale
continuerà ad essere vero cioccolato senza grassi vegetali diversi dal
burro di cacao. Questo non solo per assicurare al consumatore la bontà e la
genuinità di un prodotto non alterato ma per poter continuare ad offrire a
milioni di produttori del Sud del mondo acquisti costanti ad un prezzo
dignitoso.

Con invito alla pubblicazione

Padova, 17 gennaio 2003

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Benedetta Frare
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