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Caffè biologico rebelde
- Subject: Caffè biologico rebelde
- From: Daniele Barbieri <barbieri at carta.org>
- Date: Mon, 13 Jan 2003 14:55:00 +0100
CAFFE', NEOLIBERISMO, DIGNITA' Sostieni 1000 famiglie di campesinos zapatisti acquistando il caffè biologico rebelde zapatista. Un pacco da 250 g. macinato: 2.75 euro Un pacco da 250 g. in chicchi: 2.50 euro L'ideale è formare gruppi di acquisto che prenotino almeno 40 pacchetti per un totale di 110 euro! E' necessaria la prenotazione e l'anticipo perché il container di caffè arriverà in aprile me è necessario pagare in anticipo…..per pasqua avrai il caffè rebelde!!! Per maggiori informazioni Giorgio (Associazione Ya Basta): tel.347-4137271 >> Visualizza la campagna di comunicazione Il caffè è, dopo il petrolio, il secondo prodotto sul mercato mondiale delle esportazioni, il volume del suo mercato è di circa 10 miliardi di dollari. Nella sua coltivazione, lavorazione e vendita sono occupati circa 25 milioni di persone nel sud del mondo. Queste basano la loro sopravvivenza su questa attività, dipendendo quotidianamente dall'andamento del prezzo determinato dalla Borsa di New York. Il Messico produce uno dei migliori caffè del mondo, coltivato soprattutto nelle montagne. Il caffè è il primo prodotto che esporta, ne è infatti il quarto produttore mondiale ed il primo produttore mondiale di caffè biologico. In Messico più di tre milioni di persone vivono grazie alla sua coltivazione ed esportazione. Il 91,7% sono piccoli produttori con meno di 5 ettari di terreno e più del 60% sono indigeni. Gli altri stanno su un piccolo numero di grandi latifondi di enorme estensione, frutto dell'occupazione delle terre delle comunità indigene, permessa e sostenuta del governo. Intere famiglie che basavano la propria precaria sussistenza su un piccolo appezzamento di terra sono così divenute braccianti costretti a lavorare in condizioni disumane al servizio del nuovo padrone il finquero. Nei latifondi delle ricche famiglie dell'oligarchia nazionale e degli imprenditori stranieri si conta sugli alti rendimenti derivanti dalle tecnologie moderne e dal lavoro di un'ingente quantità di manodopera sottopagata. I piccoli produttori invece producono senza adeguate conoscenze tecniche e strumenti, e senza il necessario supporto creditizio, e naturalmente non riescono con le proprie forze a lavorare e commercializzare il prodotto finito. Le coltivazioni si trovano spesso in zone isolate e, dopo un trasporto rudimentale e molto faticoso, arrivati alla strada più vicina, vendono il prodotto ai coyotes. Questi sono i primi della intricata e meschina rete commerciale di intermediari che grazie a bilance false e a menzogne sul reale prezzo di mercato lascia ai produttori solo le briciole di questo grande business. Le macropolitiche economiche globali del mercato del caffè, basate su nuovi soggetti e sovrapproduzione hanno determinato in questo ultimo anno il minimo storico del prezzo della borsa di New York. Ma la dipendenza dei paesi del sud del mondo da un solo prodotto e l'impossibilità di incidere sul suo prezzo hanno causato una completa sottomissione alle politiche e alle strategie dei ricchi paesi importatori e delle grandi istituzioni finanziarie (FMI, BM, WTO ecc.) Concretamente questo ha significato la disperazione per non riuscire a coprire neanche i costi di produzione e lo sradicamento della cultura e dei legami comunitari delle popolazioni indigene. Anche per cambiare questa situazione l'EZLN ha sviluppato il suo progetto sociale e politico: costruire dal basso una società in cui la popolazione maya possa godere di una reale autonomia, tutelare la propria lingua e cultura e autorganizzare attraverso forme di democrazia diretta il proprio accesso all'educazione, alla salute, alla terra e a una vita degna. Le cooperative di piccoli produttori come quella che ha raccolto il cafè rebelde zapatista sono una delle forme di questo progetto. Nelle cooperative si uniscono le forze per migliorare le proprie forme di organizzazione, per difendere un più sicuro accesso alla terra, e per migliorare le proprie condizioni di vita. Per queste ragioni abbiamo sviluppato questo nuovo progetto di lotta comune insieme alle comunità ribelli in resistenza e distribuiamo con le garanzie del commercio equo internazionale questi primi chicchi di caffè ribelle. MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SITO www.yabasta.it
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