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Cina, chi lavora per babbo natale
- Subject: Cina, chi lavora per babbo natale
- From: Daniele Barbieri <barbieri at carta.org>
- Date: Thu, 9 Jan 2003 18:54:19 +0100
Cina, chi lavora per babbo natale La Cina sta diventando il maggiore produttore al mondo di giocattoli e di decorazioni natalizie, con una quota del 70% del mercato globale ed esportazioni più che raddoppiate negli ultimi otto anni. Dietro il vasto business natalizio, però, oltre a un certo paradosso per un paese comunista, c'è più di un milione e mezzo di ragazzine sotto i vent'anni che lavorano in turni di 14 ore nelle oltre sei mila fabbriche della Cina sudorientale, per una paga di 30 centesimi l'ora. Il riposo è previsto in dormitori da 15 posti, allestiti all'interno delle stesse fabbriche. «Produttori come Disney, Hasbro e Mattel si stanno allontanando dall'Indonesia e da Taiwan perché lì i sindacati si rafforzano rapidamente - spiegano gli attivisti del lavoro di Hong Kong - così vengono in Cina, dove sanno che ai lavoratori è vietato organizzarsi in modo legale». Il sindacato di stato, infatti, continua a non esercitare alcuna pressione sulle imprese finanziate da capitali stranieri per il rispetto delle convenzioni internazionali. Con l'aumento della disoccupazione, generato dalla dismissione di grandi industrie statali, la situazione non sembra destinata a migliorare: «I lavoratori dei giocattoli sono particolarmente ricattabili - dice Monina Wong, rappresentante della Coalizione per i diritti e la sicurezza nel settore - i salari sono sempre più bassi e l'offerta di manodopera sempre più alta». È stato calcolato che, del costo delle Barbie prodotte in Cina, vendute in Occidente a circa 10 dollari, la maggior parte dei ricavi (8 dollari) va in spese di marketing, trasporto, distribuzione e profitto per la Mattel. Dei due dollari che restano, uno è per i dirigenti commerciali di Hong Kong e 65 centesimi per le materie prime, cioè plastica da Taiwan, Usa e Arabia Saudita. Alle fabbriche, e perciò ai lavoratori che costruiscono la bambola, restano solo 35 centesimi. Per contestare questo sistema, una campagna di sensibilizzazione viene promossa durante il periodo natalizio ogni anno, fin dal 1993, quando morirono 87 operai nella fabbrica Zhili dello Shenzhen, Cina meridionale, che produceva giocattoli per la Chicco. Dal Manifesto del 29/12/2002 ortare a livelli di emissioni di CO2 non sopportabili per il Pianeta". E così che Greenpeace vuole insegnare, per esempio, come si fanno le auto ad un colosso come la FIAT? "Vogliamo solo dimostrare cosa sarebbe possibile fare già da domani almeno per ridurre il danno ambientale", risponde l''esponente di Greenpeace, e dai contatti avuti in questi giorni con i progettisti FIAT sembra che siano interessati al progetto". Staremo a vedere... Come si è arrivati alla Sm.I.L.E.? Greenpeace ha individuato, nel 1994, una fabbrica di motori di media grandezza, la cui filosofia coincide con quella dell'associazione. Lo studio ha portato alla realizzazione di un motore a benzina, piccolo, super alimentato con quattro carburatori con caratteristiche avanzate per la resa su tutte le velocità, in grado di risparmiare grandi quantità di combustibile e peso particolarmente contenuto. L''azienda è stata incaricata, all''inizio del 1995, di produrre 5 esemplari di questo motore e di studiarne l''impiego su di un''auto di serie in produzione.
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