Re: Invito alle associazioni a una campagna di pressione sulla ditta Angelini



Caro Massimo, le tue osservazioni sono stimolanti, ma ancora una volta vedono il problema da un solo punto di vista, quello della donna (o della coppia). Ma quando si sceglie se usare la 'pillola del giorno dopo' in gioco c'e' anche un bambino (o una bambina, perche' no?) che, al di la dei dubbi e delle scelte di chi lo ha generato, e' gia' presente: e' piccolo, non ne avvertiamo la presenza, ma la scienza ci dice che c'e'. E allora bisogna considerare le cose anche dal suo punto di vista. E se lui c'e', indipendentemente dal fatto che sia stato generato per scelta precisa o per errore, che fosse desiderato o che derivi da un errore nell'uso dei metodi contraccettivi, che chi lo ha generato si trovi in condizioni piu' o meno favorevoli per poterlo accogliere, ha innanzitutto una richiesta ben precisa, che e' quella di poter continuare a vivere.

Proteggere la vita nascente potra' essere deresponsabilizzante per la coppia, come sostieni tu (ma perche' poi? Anzi, facendolo la coppia diventa responsabile fino in fondo delle proprie scelte!), ma senz'altro garantisce al bambino di poter continuare a vivere.

E' proprio perche' c'e' in gioco la vita di migliaia di bambini, che non possiamo non usare le nostre (poche) energie per avviare una lotta nonviolenta contro chi attenta alla loro vita.

Poi occorre anche discutere insieme su quali strumenti usare per prevenire il verificarsi di certe situazioni. Ma senza per questo smettere di lottare contro questa strage. Sarebbe come se, visto che siamo impegnati a elaborare progetti di nuove societa' con maggiore giustizia, smettessimo di partecipare alle campagne di lotta e di boicottaggio che ci sono adesso in corso.

Un'ultima cosa: dici che la pillola del giorno dopo e' meno traumatica dell'aborto chirugico. Al di la del fatto che e' discutibile (normalmente dopo aver preso la pillola si provano forti dolori per 2-3 giorni), ancora una volta la traumaticita' di cui parli e' riferita alla madre. Dal punto di vista del bimbo le cose sono diverse.

Spero che queste considerazioni ti siano utili per valutare meglio la nostra campagna.

Con simpatia
Andrea Mazzi

At 09.57 23/12/02 +0200, you wrote:
A titolo personale esprimo il mio rispettoso disaccordo con la campagna di
Papa Giovanni XXIII. Per brevità, non perché non sia importante, salterò
l'insidioso dibattito su Chiesa e contraccezione. Dirò solo che proteggere
la procreazione in situazioni in cui non è desiderata è altrettanto
deresponsabilizzante che trovare un rimedio "comodo" come la pillola del
giorno dopo. Educhiamo alla contraccezione qui e nel terzo mondo, non
lasciamo che l'educazione sessuale sia appannaggio dei telefilm, creiamo
strumenti di vero aiuto alle donne cui è toccata una gravidanza
indesiderata! Poi allora potremo relegare la "pillola-killer" a situazioni
di extrema ratio. Altre domande. La coscienza di chi crede non è comunque
libera di non utilizzare questo strumento? Non è sempre e comunque molto
meglio una pillola di un intervento invasivo e traumatico come
l'interruzione di gravidanza?
Sono invece d'accordo che la somministrazione dovrebbe essere accompagnata
dalla corretta informazione e dal supporto che, in casi virtuosi, accompagna
la scelta di abortire e non essere lasciata al banco della farmacia.

Non aderirò ma grazie del dibattito.

Massimo Acanfora

>
>
> Ciao a tutti, vi invio questo invito a partecipare a una campagna
> nonviolenta di pressione che come associazione Papa Giovanni XXIII abbiamo
> deciso di avviare e su cui chiediamo la partecipazione di tutte le
> associazioni e i gruppi interessati.
> Saluti di pace
> Andrea Mazzi

(...)