Prodotti israeliani in vendita nelle Coop



Boh, io l'ho scritta così
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Salve,
mi chiamo Silvana Fracasso,
sono una vostra socia nonché intestataria di un libretto di risparmio
presso di Voi.
Scrivo in merito alla vendita di merci israeliane effettuata nei vostri
iper e supermecati.

Volevo segnalarVi che La Coop Norvegese ha deciso di non acquistare più
prodotti israeliani finché i loro soldati non libereranno i territori
occupati.
Anche le Coop Svedesi e Danesi hanno deciso di aderire a questo progetto
che, se fatto in fretta, potrebbe restituire qualche speranza di pace a
chi non ha più modo di difendersi, per mancanza di  armi e di alleati
importanti.
Come vedete, evidentemente tali distinzioni non sono così estranee ai
vostri scopi sociali.
Anzi la cooperazione non può basarsi su valori avulsi  dalla realtà
politica degli eventi internazionali. Altrimenti si parlerebbe di niente.
Mi sembra quindi doveroso esprimere il mio parere a proposito di
convinzioni che, alimentate dal basso, dalla comunità di chi vi sostiene
anche con i propri risparmi (proprio per tener fede ai valori delle
cooperative), evidentemente quando salgono nella piramide verticistica che
sfocia nelle politiche commerciali si trasformano, non rispettando la
volontà della base.
Vorremmo continuare a essere soci Coop anche per essere tranquilli che,
acquistando i vostri prodotti, una selezione "etica" e non solo mirante al
profitto sia già stata effettuata a monte. Non vi è dubbio che comprare
roba prodotta da paesi aggressori equivalga a sostenerli.
La genuinità di un prodotto non può scindersi da scelte coerenti con la
pace, lo sviluppo, la dignità e libertà dei popoli. E tali valori vorremmo
che non fossero solo enunciazioni di principio, riferite nelle vostre
belle pubblicità.
Perché non ci permettete di esprimere un parere vincolante per le scelte
che compiete, con una sorta di democrazia diretta? Perché non fornirci di
urne in tutti i supermercati Coop nelle quali depositare la nostra volontà
di comprare o non comprare prodotti che provengono direttamente o
indirettamente dallo stato di Israele? E soprattutto poi garantirci che si
possa tener conto dei risultati?

Saluti
Silvana Fracasso