COMUNICATO STAMPA: Al via oggi al Palacongressi di Firenze "Fabricaethica"



REGIONE TOSCANA

NOTIZIE DALLA GIUNTA REGIONALE

ECONOMIA - Al via oggi al Palacongressi Fabricaethica

Imprenditoria etica e sviluppo, un binomio possibile

Oltre 150 partecipanti e centinaia di contatti sul sito internet del
convegno. Una "sitografia" completa su tutto ciò che esiste nel web su
questo tema


FIRENZE - "Creare le condizioni di uno sviluppo sostenibile e durevole,
presidiato da politiche inclusive, attente ai diritti di cittadinanza e che,
di tali elementi, sappiano fare un elemento di vantaggio competitivo".
Questo il punto di partenza della tavola rotonda con cui si è aperta, oggi,
nella Sala Verde del Palazzo dei congressi la prima giornata del convegno
Fabricaethica, organizzato dalla Regione per riflettere, come ha spiegato
l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna nel suo saluto, sulle
opportunità e le esigenze legate alla certificazione sociale delle imprese
SA 8000. La Regione Toscana, ha ricordato ancora l'assessore, è la prima
regione europea a muoversi su questo terreno e, proprio per questo, ha
sentito il bisogno di aprire un confronto a tutto tondo con studiosi,
docenti universitari, esperti provenienti da altre realtà per capire come
fare a dare concretezza alle esigenze di equità e eticità dello sviluppo in
questa specifica realtà. "Una realtà fatta di piccole imprese - ha ricordato
Paolo Giovannini, docente di sociologia all'Università di Firenze e
coordinatore dei lavori della mattinata - che costituirà una interessante
laboratorio per la sperimentazione di problematiche fino ad oggi affrontate
soltanto a livello di grande impresa e in una dimensione multinazionale".
Ritrovare, a livello locale, quella dimensione sociale ed etica dell'impresa
spazzata via  dalla globalizzazione è possibile. A indicare lo stretto
legame fra l'impresa, in particolare la piccole e piccolissima impresa
tipica del tessuto toscano, e il territorio in cui è nata e si è radicata è
Carlo Trigilia, sociologo all'Università di Firenze, che ha sottolineato, in
particolare, come l'uso di codici etici e la capacità di coniugare
efficienza a solidarietà e rispetto per l'ambiente possa diventare un
potente strumento di sviluppo in una regione, come la Toscana, in cui alla
forte esposizione verso i mercati esteri fa da contraltare una elevatissima
identità locale e un fortissimo legame delle imprese con il territorio. In
un contesto di questo tipo si rafforza il ruolo delle istituzioni di governo
locale che non dovranno limitarsi a sostenere, incentivare o premiare le
imprese "etiche", afferma il docente e urbanista Alberto Magnaghi, ma
dovranno, semmai, favorire una crescita spontanea di imprese innovative che
sta già avvenendo (basti pensare al settore biologico, ai servizi
ambientali),  di forme di impresa la cui finalità è direttamente legata ad
aspetti sociali, ambientali, alla qualità della vita, alla valorizzazione
del territorio. Le istituzioni locali, suggerisce Magnaghi,  dovranno far
sedere questi soggetti nuovi attorno a un tavolo, a fianco dei soggetti
tradizionali della concertazione e insieme a loro tracciare i contenuti di
uno sviluppo condiviso.
Scongiurare il rischio che anche la certificazione sociale sia vissuta come
una moda, uno strumento per ricevere qualche finanziamento e qualche
vantaggio di mercato in più e, al tempo stesso, fare in modo che le
esperienze nate fino ad oggi non restino isolate: ne ha parlato Mauro
Magatti, sociologo, che ha fra l'altro invitato ad affrontare alcuni temi
più pratici, legati alla certificazione sociale: dagli aspetti giuridici, al
calcolo economico per arrivare alla necessità di una cultura manageriale in
grado di formare personale qualificato per gestire operativamente la
questione. Bruno Manghi, sociologo del lavoro ed esperto di movimenti
sindacali, ha suggerito di inserire all'interno dei bandi per le gare di
appalto per le opere pubbliche anche il requisito della certificazione come
deterrente contro l'eccessiva corsa al ribasso e, nello stesso tempo, come
valore aggiunto e ulteriore garanzia di qualità per le imprese.
Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dall'intenso dibattito che ha
visto la partecipazione di oltre 150 persone (rappresentanti di associazioni
di categoria, sindacalisti, amministratori, ricercatori, studiosi,
insegnanti, associazioni del volontariato e organizzazioni non governative)
a testimonianza dell'interesse suscitato dal'iniziativa, già segnalato dagli
accessi al sito Internet www.fabricaethica.it (circa 1.000 in meno di un
mese, molti dei quali da fuori Toscana). Sempère a proposito di Internet,
insieme al materiale del convegno è stata consegnata una completa
"sitografia" che per la prima volta da conto di tutti i siti internet in
qualche modo collegati al tema della certificazione sociale. Domani il
convegno enterà nel vivo con la relazione dell'assessore Brenna, gli
interventi di rappresentanti della Commissione Europea, specialisti nella
certificazione sociale e negli standard internazionali del lavoro, esponenti
dell'International labour organisation. Nella seconda parte della giornata
saranno alla ribalta i distretti toscani, l'Associazione delle comunità
tessili, il Distretto tessile di Prato, il Distretto conciario di Santa
Croce. Seguirà un dibattito cui parteciperà il presidente di Confindustria
toscana Alessandro Berberis e l'intervento di Gino Barattini a nome delle
organizzazioni dell'artigiananto Cna e Confartigianato. (bc)

SITO INTERNET CONVEGNO www.fabricaethica.it

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