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30/05 Milano: Quale credito per lo sviluppo? La SACE ed il caso della diga di Ilisu in Kurdistan
- Subject: 30/05 Milano: Quale credito per lo sviluppo? La SACE ed il caso della diga di Ilisu in Kurdistan
- From: Roberto Cuda <robycuda at tin.it>
- Date: Wed, 17 May 2000 14:38:36 +0200
La Campagna per la riforma della Banca Mondiale, il Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo e le Acli-MI organizzano: Martedì 30 Maggio 2000 - ore 21 Presso il salone Clerici - ACLI, Via della Signora, 3 - 20122 Milano Incontro-dibattito Quale credito per lo sviluppo? La SACE ed il caso della diga di Ilisu in Kurdistan La SACE è un ente governativo che assicura le imprese italiane che desiderano investire o esportare in paesi a rischio. Svolge quindi un ruolo chiave nel sostenere i flussi di investimenti diretti nei paesi in via di sviluppo. La SACE, e per suo tramite il governo italiano, usano quindi fondi pubblici per sostenere progetti che in molti casi comportano la violazione dei diritti umani e la distruzione dell'ambiente. L'eventuale costruzione della diga di Ilisu, che vede la partecipazione dell'Italia attraverso l'Impregilo ed attualmente al vaglio della SACE, comporterebbe lo spostamento forzato di migliaia di curdi e la distruzione della città di Hasankeyf, un tesoro storico e culturale di eccezionale importanza. Le campagne in corso chiedono di rivedere i criteri e le procedure dei progetti di investimento italiano all'estero. Intervengono: * Francesco Martone (Campagna per la riforma della BM) * Antonio Tricarico (Campagna per la riforma della BM) * Antonio Olivieri (CGIL - Ass. Azad) Invitati rappresentanti della SACE e dell'Impregilo Aderiscono all'iniziativa: CGIL Lombardia, CISL, Acea, Altreconomia, Ass. Botteghe del Mondo, Coop. Chico Mendes, Il Giornale della Natura, Mani tese, Rete di Lilliput - Lombardia, Terre di Mezzo Lo scopo della serata è quello di informare l'opinione pubblica sul progetto di costruzione della diga di Ilisu, in Kurdistan, che vedrà la partecipazione dell'Italia attraverso l'Impregilo, e comporterà l'espulsione di migliaia di kurdi senza nessuna garanzia o risarcimento, oltre a danni all'ambiente e al patrimonio culturale della zona. Il progetto in questione rischia di essere garantito dal SACE, che è un ente governativo che assicura le imprese italiane che desiderano investire o esportare in paesi a rischio. La SACE, e per suo tramite il governo italiano, usano quindi fondi pubblici per sostenere progetti che in molti casi comportano la violazione dei diritti umani e la distruzione dell'ambiente. La diga di Ilisu fa parte di un progetto più grande che prevede la costruzione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche sui fiumi Tigri ed Eufrate, occupando un terzo del territorio kurdo. Questo progetto, oltre agli enormi costi in termini sociali ed ambientali, sottrarrà gran parte dell'acqua agli stati confinanti Siria ed Irak, che hanno già annunciato la loro contrarietà al progetto, che rischia di scatenare conflitti dalle conseguenze imprevedibili. A presto, Per il Coordinameno Lombardo Nord Sud del Mondo Roberto Cuda Per informazioni: Roberto Cuda (coord. Lombardo Nord Sud del mondo) Tel. 02/26145820 e-mail:robycuda at tin.it
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