30/05 Milano: Quale credito per lo sviluppo? La SACE ed il caso della diga di Ilisu in Kurdistan



La Campagna per la riforma della Banca Mondiale, il Coordinamento
Lombardo Nord Sud del Mondo e le Acli-MI organizzano:

Martedì 30 Maggio 2000 - ore 21
Presso il salone Clerici - ACLI, Via della Signora, 3 - 20122 Milano


Incontro-dibattito
Quale credito per lo sviluppo?
La SACE ed il caso della diga di Ilisu in Kurdistan


La SACE è un ente governativo che assicura le imprese italiane che
desiderano investire o esportare in paesi a rischio. Svolge quindi un ruolo
chiave nel sostenere i flussi di investimenti diretti nei paesi in via di
sviluppo. La SACE, e per suo tramite il governo italiano, usano quindi
fondi pubblici per sostenere progetti che in molti casi comportano la
violazione dei diritti umani e la distruzione dell'ambiente.
L'eventuale costruzione della diga di Ilisu, che vede la partecipazione
dell'Italia attraverso l'Impregilo ed attualmente al vaglio della SACE,
comporterebbe lo spostamento forzato di migliaia di curdi e la distruzione
della città di Hasankeyf, un tesoro storico e culturale di eccezionale
importanza.
Le campagne in corso chiedono di rivedere i criteri e le procedure dei
progetti di investimento italiano all'estero.

Intervengono:

* Francesco Martone (Campagna per la riforma della BM)
* Antonio Tricarico (Campagna per la riforma della BM)
* Antonio Olivieri (CGIL - Ass. Azad)

Invitati rappresentanti della SACE e dell'Impregilo



Aderiscono all'iniziativa:
CGIL Lombardia, CISL, Acea, Altreconomia, Ass. Botteghe del Mondo, Coop.
Chico Mendes, Il Giornale della Natura, Mani tese, Rete di Lilliput -
Lombardia, Terre di Mezzo


Lo scopo della serata è quello di informare l'opinione pubblica sul
progetto di costruzione della diga di Ilisu, in Kurdistan, che vedrà la
partecipazione dell'Italia attraverso l'Impregilo, e comporterà
l'espulsione di migliaia di kurdi senza nessuna garanzia o risarcimento,
oltre a danni all'ambiente e al patrimonio culturale della zona.

Il progetto in questione rischia di essere garantito dal SACE, che è un
ente governativo che assicura le imprese italiane che desiderano
investire o esportare in paesi a rischio.  La SACE, e per suo tramite il
governo italiano, usano quindi fondi pubblici per sostenere progetti che
in molti casi comportano la violazione dei diritti umani e la
distruzione dell'ambiente.

La diga di Ilisu fa parte di un progetto più grande che prevede la
costruzione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche sui fiumi Tigri ed
Eufrate, occupando un terzo del territorio kurdo. Questo progetto, oltre
agli enormi costi in termini sociali ed ambientali, sottrarrà gran parte
dell'acqua agli stati confinanti Siria ed Irak, che hanno già annunciato la
loro contrarietà al progetto, che rischia di scatenare conflitti dalle
conseguenze imprevedibili.

A presto,

Per il Coordinameno Lombardo Nord Sud del Mondo
Roberto Cuda

Per informazioni:
Roberto Cuda (coord. Lombardo Nord Sud del mondo)
Tel. 02/26145820 e-mail:robycuda at tin.it