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Comunicato stampa: Verdi materano su crisi agricola metapontino



Di seguito vi inviamo un comunicato stampa pervenutoci dai Verdi del
Materano.
a cura di ALtrAgricoltura Nord Est
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COMUNICATO STAMPA

SOLIDARIETA' AGLI AGRICOLTORI IN LOTTA!
PER LA DIFESA DELL'AGRICOLTURA, DELL'AMBIENTE
E DELLA QUALITA' DELLA VITA

La crisi in cui versa il comparto agricolo italiano e meridionale in
particolare, ha radici profonde legate a scelte politiche che hanno sempre
privilegiato interessi di pochi gruppi privati a discapito degli interessi
collettivi.
Radici e ragioni apparentemente complesse ma che devono coinvolgerci tutti!
Tutti dovrebbero sapere che è interesse collettivo tenere attivo il settore
agricolo! E lo è sia per motivi di approvvigionamenti alimentari che di
tutela del territorio e di qualità della vita.
Uno degli obiettivi da raggiungere subito è quello di avvicinare i
consumatori all'agricoltura e l'agricoltura ai consumatori, non solo per
ragioni strettamente commerciali o di prezzo dei prodotti, ma per capire
meglio le esigenze ed i vantaggi della collaborazione!
Ancora in questi giorni, ad esempio, con il dibattito in corso sull'apertura
agli OGM - tralasciando tutti gli altri motivi per dire NO - i produttori
(ed i consumatori) italiani rischiano di continuare a perdere la loro
"originalità", le loro peculiarità (ovvero la loro "capacità competitiva")
per cui i loro prodotti sono ancora oggi ricercati ed apprezzati in tutto il
mondo, specie se trasformati nei piatti della rinomata "dieta mediterranea".
Dieta i cui sapori e virtù sono riproducibili solo ricorrendo alle materie
prime originarie e coltivate in territori ben identificati.
Ancora una volta, quindi, con la paventata apertura alla diffusione degli
OGM, gli interessi di grandi lobby andranno a discapito sia dei produttori
che della collettività.
Non si tratta di essere neo-oscurantisti se diciamo che il progresso
tecnico-scientifico ha permesso di incrementare enormemente le quantità
prodotte a discapito, spesso,  della qualità sia dei prodotti che dell'
ambiente ed ha portato gli agricoltori a dipendere totalmente da altri
settori sia per l'acquisto delle materie prime che per la vendita dei
prodotti ottenuti, facendo diventare quello che era il fattore principale
della produzione agricola - il territorio - una variabile ininfluente!
La ricerca può e deve fare ancora molto ad es. per produrre in modo pulito,
ovvero sostenibile, cioè senza ricorrere all'uso di sostanze che generano
scorie che si accumulano nell'ambiente e quindi nei prodotti di cui ci
nutriamo, per tutelare la tipicità e la biodiversità, per contrastare i
cambiamenti climatici e prevenire la desertificazione, ecc.
Temi che ebbero un forte impulso in una troppo breve esperienza
governativa - che ha visto i Verdi impegnati direttamente con l'allora
ministro Pecoraro Scanio - e che adesso vengono perseguiti solo a parole ma
non nei fatti!

Gli imprenditori agricoli continuano ad essere beffati da chi promette loro
facili soluzioni a problemi complessi, com'è appunto quello dell'
indebitamento finanziario.
La produzione agricola è essa stessa un'attività complessa poiché
influenzata da numerose variabili! E dei rischi legati ad alcune variabili
quali, ad esempio, il clima o la sfavorevole congiuntura economica, se ne
deve far realmente carico la collettività!
Sono assolutamente inconsistenti i provvedimenti governativi sino ad ora
intrapresi a sostegno dei redditi di chi si dedica all'attività agricola.
E' necessario un intervento straordinario mirato a garantire loro una idonea
qualità della vita!
Inoltre è necessario legare sempre più il consumo ai prodotti locali, tipici
e biologici! Questo perché, il tema della qualità dei consumi e della
valorizzazione della origine dei prodotti è al centro dell'attenzione dell'
opinione pubblica, in un contesto in cui la  crescita della grande
distribuzione e la diffusione del cibo preconfezionato tendono ad allentare
i legami fra alimentazione e territorio.
E' opinione diffusa che bisogna accorciare "la filiera"; per fare questo
occorre incidere su un sistema di intermediazione dei prodotti freschi e
trasformati che, nel nostro Paese, è complesso ed arretrato e che erode i
margini di guadagno delle aziende agricole e ne condiziona pesantemente i
prezzi.
Diminuire i trasporti, le confezioni inutili, ovvero lo spreco energetico e
la produzione di rifiuti e favorire nuove forme di consumo che assolvano a
quell'accorciamento prima annunciato!
E' necessario incentivare, perciò, con maggiori risorse e servizi un nuovo
modello di produzione agricola, realmente sostenibile. Occorre una
riconversione dell'agricoltura italiana e dell'arco jonico in particolare,
all'agricoltura di qualità ed al "biologico"! Favorire l'adozione di
"marchi-ombrello" territoriali che identifichino e certifichino la reale e
totale sostenibilità dei cicli produttivi e salubrità delle produzioni e
degli ambienti in cui sono prodotti integrando le attività agricole con gli
altri settori produttivi presenti sul territorio, in particolare il turismo,
l'artigianato e la piccola agro-industria!
La produzione intensiva, la cosiddetta "agricoltura chimicizzata", produce
un grave impatto ambientale e finisce nel "calderone" anonimo dei mercati
imposti dalla grande distribuzione.
L'agricoltura può e deve continuare a fornire alla collettività beni e
servizi primari, sia alimentari che di tutela dell'integrità del territorio!
Per questo serve una nuova alleanza tra consumatori ed agricoltori, tra la
collettività e quella parte di essa che tutela e preserva il territorio nell
'interesse delle attuali e future generazioni!
I Verdi continueranno ad impegnarsi per questo!

Matera, 05.11.2004

 Coordinamento Provinciale
           VERDI di Matera
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