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Rassegna stampa: Francia - il governo difende militarmente le coltivazioni OGM
- Subject: Rassegna stampa: Francia - il governo difende militarmente le coltivazioni OGM
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Mon, 20 Sep 2004 19:37:22 +0200
Avevamo già mandato in rete la notizia dell'attacco della polizia francese
contro una manifestazione pacifica di agricoltori e cittadini contrari
all'introduzione di coltivazioni OGM in Francia. Oggi, come approfondimento
della problematica, possiamo proporvi la traduzione
di alcuni articoli usciti sulla stampa francese. E' evidente che la lobbye
del transgenico ha ottenuto un cambiamento di rotta nel governo francese,
che ora ha scelto l'uso della violenza per contenere e possibilmente
annullare le iniziative dei tanti "estirpatori volontari" che con la loro
azione diretta e non violenta, assumendosi pubblicamente ogni responsabilità
conseguente alle loro manifestazioni, mettevano in serio dubbio la
possibilità di creare delle isole transgeniche in Francia.
Siamo di fronte ad una accelerazione dello scontro sugli OGM in europa e ciò
che con determinazione La confederation Paysanne e gli "estirpatori
volontari" portano avanti, la repressione violenta di cui sono oggetto non
può lasciarci indifferenti. Oggi più che in ogni altra occasione urge
rilanciare il rifiuto generalizzato di coltivare cereali, proteici e
produzioni OGM e di consumare prodotti OGM o da essi derivati.
A cura di ALtrAgricoltura Nord Est
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tratto da Le Monde 7/9/04
Alcuni "estirpatori volontari" si sono scontrati con le forze dell'ordine
nel Gers
LEMONDE.FR | 06.09.04 Pubblicato Il 06.09.04 | 14h59
I manifestanti, che erano circa mezzo-migliaio, si erano riuniti alla
convocazione del collettivo "estirpatori di OGM", per estirpare un campo di
mais transgenico. Ma secondo i testimoni gli incidenti sono esplosi molto
velocemente tra i manifestanti ed i circa 200 gendarmi che erano stati
mobilitati.
Parecchie centinaia di membri del collettivo degli "Estirpatori volontari",
che volevano distruggere una particella di mais OGM nel Gers, sono stati
respinti domenica 5 settembre, per la prima volta, dalle forze dell'ordine
che si erano accontentate, durante le operazioni precedenti, di rilevare le
identità.
I militanti - 600 secondo gli organizzatori, 400 secondo la polizia - si
sono scontrati con le forze dell'ordine al confine di un campo di OGM a
Solomiac, nel nord-est del Gers, ed una decina di persone tra cui José Bové
sono state fermate poco dopo le 17.30.
Bové è uscito della gendarmeria di Mauvezin (Gers) verso le 20 dopo essere
stato interrogato per due ore come testimone dai gendarmi. Le altre persone
fermate erano state rimesse in libertà poco prima. "Sono stato interrogato
come testimone, ed io ho detto che non avevo niente da dichiarare, come è
mio diritto. (...) I poteri pubblici ci mettono alle strette e fanno atto di
violenza", ha dichiarato peraltro il leader sindacale contadino.
Il vecchio portavoce della Confederazione Contadina ha sottolineato che
l'atteggiamento del governo è "una confessione di debolezza". E ha aggiunto:
"Quello che bisogna fare è un dibattito ed un referendum nazionale."
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LACRIMOGENI E COLPI DI MANGANELLO
I manifestanti avevano tentato di penetrare nella particella di Ogm ed erano
stati respinti da lacrimogeni e colpi di manganello. Verso le 18.30, le
forze dell'ordine erano ancora spiegate davanti alla particella, mentre i
manifestanti erano ripiegati di una cinquantina di metri, sia gli uni che
gli altri contavano due feriti nei disordini.
Le forze dell'ordine, si lamentavano del fatto che gli estirpatori avessero
voluto forzare lo sbarramento, con donne e bambini in testa.
Jean-Emile Sanchez, uno dei portavoce della Confederazione contadina ha
giudicato lo "spiegamento delle forze dell'ordine sproporzionato rispetto
alla manifestazione". "Si è visto da che parte stava la violenza", è stato
detto. Mireille Ferri, vicepresidente (Verdi) del consiglio regionale
dell'Ile-de-France, ha dichiarato di essere stata spinta.
Questo intervento violento da parte del centinaio di gendarmi mobilitati è
il primo atto nel braccio di ferro giuridico-politico-mediatico che ha
opposto per tutta l'estate i sostenitori anti OGM allo Stato che ha
autorizzato le sperimentazioni di OGM in campo aperto in una quindicina di
dipartimenti. Un cambiamento di atteggiamento dopo parecchi successi della
"disobbedienza civile."
Gli "estirpatori volontari", ad oggi 3200 persone, dichiarandosi pronte ad
assumersi le conseguenze giudiziarie degli sradicamenti illegali di OGM,
avevano condotto a buon fine le loro spedizioni a Menville (Haute-Garonne)
il 25 luglio, a Cournon-d'Auvergne (Puy-de-Dome) ed a sud di Pithiviers
(Loiret), il 14 agosto.
Dei provvedimenti giudiziari sono stati presi, dopo queste operazioni, a
carico dei militanti più conosciuti. Nello specifico sono stati convocati il
16 settembre davanti al tribunale penale di Tolosa, il deputato Verde Noel
Mamère ed il suo omologo europeo Gerard Onesta, José Bové ed il segretario
nazionale dei Verdi, Gilles Lemaire.
I sostenitori della posizione anti-OGM hanno ricevuto anche il sostegno di
parecchi consigli regionali e, da ultimo, del presidente del consiglio
generale socialista del Gers, Philippe Martin.
Il Signor Martin, venuto a salutare i manifestanti domenica ad Auch prima
della spedizione a Solomiac, ha annunciato venerdì che una petizione "pro o
contro gli OGM" sarà lanciata presto nel suo dipartimento e che se più del
10% del corpo elettorale la firmerà, un referendum dipartimentale avrà luogo
dopo il 1° gennaio 2005.
Fonte: AFP e Reuters
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Nel Gers, le forze dell'ordine respingono violentemente degli "estirpatori
volontari" di OGM
Le Monde | 06.09.04
Domenica 5 settembre, 500 persone venute strappare delle piante di mais
transgenico sono state accolte a colpi di manganello e di lacrimogeni. Bové
è stato fermato e rilasciato in serata.
Da Auch, il nostro inviato speciale
Questa volta, non sono passati. Gli "estirpatori volontari" si erano dati
appuntamento nel Gers, domenica 5 settembre, per distruggere una nuova
particella di OGM. Si trattava della quarta operazione di questo movimento,
lanciato il 25 luglio a Menville, Haute-Garonne.
All'incirca 500 persone, vestite per la maggior parte con la maglietta
bianca e gialla del movimento, si sono ritrovate all'inizio del pomeriggio
ad Auch prima di partire in corteo in direzione del comune di Solomiac,
vicino a Tarn-et-Garonne. I motociclisti della gendarmeria controllano il
lungo corteo di automobili che serpeggia sulle piccole strade guasconi.
L'atmosfera è festosa, alcuni sono venuti con la famiglia e José Bové invita
le donne a raggiungerlo in testa al corteo. "Le particelle sono piccole, non
ci sarà lavoro per tutti", aveva detto il vecchio portavoce della
Confederazione contadina, scatenando risate tra l'uditorio.
Arrivati sul posto, nella località detta “Le Pigeonnier”, la gita di
campagna domenicale si trasforma in scena di guerriglia. In fondo ad un
campo di soia, le due particelle di mais sono protette da un importante
cordone di forze dell'ordine e da un doppio sistema di barriere metalliche.
Sorvolati a bassa quota da un elicottero della gendarmeria attrezzato con
una videocamera, i manifestanti hanno superato appena la prima fila di
barriere che una pioggia di gas lacrimogeni li costringe a disperdersi.
Piovono i primi colpi di manganello, un cane poliziotto abbaia.
"GOVERNO AUTISTICO"
In pochi minuti, Bové è circondato, arrestato e trascinato in un furgone
della gendarmeria in compagnia di altri due manifestanti. Sette altri
militanti anti-OGM saranno fermati. Nessuno arriverà alla particella di
mais. Sconcertati, i manifestanti cambiano obiettivo. Si oppongono alla
partenza dei furgoni cellulari, utilizzando le barriere come barricate.
Altri vanno a farsi medicare vicino ai pompieri che si tengono in disparte.
Un soccorritore assicura di avere aiutato una ventina di manifestanti.
Tutte le persone fermate sono state finalmente rilasciate nel giro di
qualche ora. Al tramonto, la manifestazione si disperde sotto un ultimo
lancio di lacrimogeni. "Vogliamo una risposta politica, non militare",
sbotta il nuovo segretario generale della Confederazione contadina,
Jean-Emile Sanchez che deplora "un governo autistico che rifiuta il
dialogo". Alain Krivine (LCR), anche lui presente alla manifestazione,
denuncia:"un governo che fa tirare sulla folla". Alain Lipietz, deputato
Verde europeo, ironizza,da parte sua, sull'impiego delle forze dell'ordine
per "fermare la contaminazione degli OGM nei campi."
Bové, finalmente liberato verso le 20 della gendarmeria di Mauvezin dove è
stato a lungo sentito come testimone, richiede un referendum nazionale sugli
OGM. Il presidente del consiglio generale del Gers, Philippe Martin (PS), ha
annunciato che si augura di poter organizzare un referendum nel suo
dipartimento all'inizio dell'anno 2005. Venuto a salutare i manifestanti
all'inizio del pomeriggio ad Auch, Martin non li ha tuttavia seguiti nella
manifestazione.
Stéphane Thépot
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Agricoltura. Il "degrado" impedito dalle forze dell'ordine
I toni si inaspriscono verso gli estirpatori di OGM
Muriel Frat
[Le Figaro -07 settembre 2004]
Il governo indurisce il tono contro i militanti anti-OGM. I 500 "estirpatori
volontari" venuti distruggere delle piantagioni di mais geneticamente
modificato, domenica a Solomiac (Gers), ne hanno fatto le spese. Per la
prima volta, le forze dell'ordine gli hanno impedito l'accesso alle
particelle di mais che avevano progettato di attaccare. I manifestanti sono
stati ancor più sorpresi dal momento che, di solito, le forze dell'ordine si
accontentavano di guardarli strappare le culture e di rilevare le loro
identità una volta compiuta la malefatta. L'operazione si è chiusa con dieci
feriti leggeri tra le forze dell'ordine, due feriti tra i manifestanti ed
una sessantina di persone con disturbi dovuti ai lacrimogeni. Undici
manifestanti tra cui il vecchio leader della Confederazione contadina, José
Bové, sono stati interrogati prima di essere rilasciati alcune ore più
tardi.
" Ci tengo a congratularmi con le forze dell'ordine che hanno dato prova di
sangue freddo di fronte alla violenza vigorosa ed insidiosa dei manifestanti
che si definiscono non violenti ma che se la prendono con culture
autorizzate dalla legge e dal ministro dell'agricoltura", confidava, ieri,
Jean-Michel Fromion, il prefetto del Gers." Malgrado l'appello alla calma,
le intimazioni a disperdersi ed i richiami alla legge effettuati a più
riprese dall'autorità, i manifestanti si sono precipitati sulle forze
dell'ordine con determinazione. Hanno superato i primi ostacoli senza
esitare a mettere in testa dei bambini e delle donne."
La fermezza del potere pubblico non ha calmato l'ardore dei manifestanti
anti-OGM. "Le autorità si sono rese colpevoli di atti illegali tirando
lacrimogeni dall'elicottero, cosa che è assolutamente vietata", spiegava
ieri a Le Figaro Jean-Emile Sanchez, portavoce della Confederazione
contadina." Studiamo coi nostri avvocati la possibilità di chiedere
giustizia." Parallelamente, l'organizzazione si prepara ad intensificare le
sue azioni nelle zone portuali dell'Atlantico e della Manica, per denunciare
l'importazione di soia e di mais transgenico per l'alimentazione del
bestiame. Alcuni contatti sarebbero in corso con la Federazione CGT degli
scaricatori.
Gli autori di queste spedizioni anti-OGM potrebbero scontrarsi ancora con le
forze dell'ordine. Perché l'autorità pubblica sembra oramai determinata a
dare prova di fermezza al loro riguardo. Ne sia prova, il sostegno
governativo ricevuto dal prefetto del Gers. I professionisti dei semi ed i
produttori di mais che avevano fatto sapere chiaramente che, se il governo
non fosse stato capace di proteggere le sperimentazioni in campo aperto, gli
agricoltori se ne sarebbero incaricati loro stessi, non sono estranei al
cambiamento di atteggiamento dei poteri pubblici. "Noi auspichiamo che la
giustizia si mostri tanto ferma con quelli che distruggono le particelle
quanto lo sono state le forze dell'ordine questo week-end nel Gers",
dichiara Philippe Gracien, direttore del Raggruppamento nazionale
interprofessionale di semi e piante (Gnis). Parecchi sostenitori della
"disobbedienza civile" tra cui José Bové e Noel Mamère, sono convocati il 16
settembre davanti al tribunale penale di Tolosa.
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