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Biologico. Eurispes: è un vero boom, 80 mila aziende




Biologico. Eurispes: è un vero boom, 80 mila aziende

Con un incremento vertiginoso, in Italia le aziende impegnate nel settore
dei prodotti agricoli biologici sono passate dalle 4.000 unita' del 1993
alle 54.000 del censimento del 2000, e l'Eurispes stima che dal 2000 al
2004 vi sia stato un ulteriore balzo in avanti che ha portato il numero
delle aziende a superare ampiamente le 80.000 unita'. Aumenta anche la
superficie agricola utilizzata biologica e in conversione, che passa,
sempre secondo le stime Eurispes, da un milione di ettari del 2000 agli
attuali un 1.200.000. Il numero di aziende agricole presenti sul territorio
nazionale e' pari a 2.660.000 unita', mentre le aziende biologiche- spiega
ancora l'istituto di ricerche- che rappresentavano il 2% circa del totale
nel 2000 rappresenterebbero oggi circa il 4%. Questo comparto si presenta,
dunque, come "il nuovo motore dell'agricoltura italiana", se si considera
soprattutto il fatto che le aziende che si sono convertite al biologico
negli ultimi anni sono sempre piu' numerose, "grazie anche alle politiche
di valorizzazione dei territori e di tutela dei marchi e dei prodotti
dell'agricoltura biologica". L'agricoltura biologica, spiega ancora
l'Eurispes, "non e' solo un settore in forte sviluppo ma e' anche di
importanza strategica per il nostro paese, si pensi infatti che, da solo,
contribuisce per il 27,5% alla sau (superficie agricola utilizzata)
biologica della Ue". L'azienda biologica "tipo" dispone di 21 ettari di
sau, e' gestita per l'80% con metodo biologico e nel 6,3% dei casi e'
impegnata anche nell'attivita' agrituristica, con trasformazione aziendale
delle produzioni biologiche. La componente piu' importante del lavoro e'
quella familiare, anche se nel 46% dei casi si fa ricorso a lavoratori a
tempo determinato. Il fatturato medio per impresa e' di 27.888 euro. Dal
rapporto sui modelli imprenditoriali e le culture del lavoro tra i giovani
agricoltori realizzato dall'Eurispes in collaborazione con il ministero
delle politiche agricole, emerge che il 67% degli operatori del settore si
concentrano nel sud dell'Italia, il 12% al centro e il 21% al nord. La
ripartizione delle attivita' produttive per aree geografiche vede prevalere
al sud i produttori agricoli mentre al nord i trasformatori e gli
importatori. Le principali colture biologiche riguardano i foraggi e i
cereali per il 72,5%, l'olivo e la vite per il 12% e le colture
ortofrutticole per il 7,7% della sau biologica: superficie agricola
utilizzata, costituita dall'insieme dei seminativi, prati permanenti e
pascoli, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari e castagneti da
frutto. (Dire)