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acqua bene comune
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QAA05358
La facoltà del bene comune ad Abano Terme
Per chi, è convinto che l'acqua non sia una merce da dare in pasto agli
sponsor delle privatizzazioni, e ha voglia di fare società a partire da
questo, ecco che arriva una interessante proposta di studio, ricerca e
sperimentazione, avendo come presupposto «Il manifesto per il diritto all'
acqua per tutti», aperta soprattutto a chi opera nel territorio e deve
gestirne in modo consapevole i beni comuni.
Parliamo della prima Facoltà dell'Università del Bene Comune, quella dell'
Acqua. Comincierà infatti nella prima settimana di luglio, ospitata dal
Comune di Abano Terme [Padova], uno dei quattro percorsi formativi dell'
Università del Bene comune.
Una università atipica, non solo nel nome ma anche nelle metologie, dove il
sapere, al pari delle «materie» proposte, è considerato un patrimonio
collettivo da accrescere e partecipare assieme. Il progetto è nato a seguito
dei lavori del «Gruppo di Lisbona» a sostegno alle iniziative promosse
durante il 2003, anno internazionale dell'acqua, dal Comitato internazionale
per il contratto mondiale dell'acqua [nato nel 1999]. Il Gruppo di Lisnona è
una sorta di comunità internazionale composta da docenti e attivisti
impegnati «nella promozione di alternative alla mercificazione della
conoscenza e dell'educazione e costituisce una proposta concreta con cui il
movimento intende promuovere una nuova cultura capace di immaginare,
condividere ed agire per costruire 'un mondo diverso'», ha detto Riccardo
Petrella, fondatore e presidente dell'Università del Bene Comune.
L'idea è realizzare quattro facoltà: la facoltà dell'acqua, la facoltà dell'
alterità, la facoltà della immaginazione, la facoltà della mondialità e
ciascuna di esse offrirà percorsi educativi differenziati per durata e
livello di approfondimento.
Contemporaneamente all'avvio in Italia del primo biennio sperimentale
[2004-2005], la Facoltà dell'Acqua comincerà le sue attività anche in
Brasile presso l'Unisinos, un'universitàche sorge a qualche centinaio di
chilometri da Porto Alegre. Il corpo accademico della Facoltà dell'Acqua è
composto dai docenti che provengono dal Belgio, dal Brasile, dalla Francia,
dal Canada, dall'India, dall'Italia e dal Marocco.
Il programma didattico della Facoltà italiana prevede la realizzazione di
percorsi formativi differenziati per tre categorie: un primo modulo per
operatori del settore educativo; un secondo per funzionari e amministratori
di enti locali; un terzo per operatori dell'economia e dell'associazionismo.
Due le sessioni di lavoro, che sono residenziali di sette giorni ciascuno ed
è previsto l'obbligo della frequenza ad entrambe. Ciascun modulo consente di
accostare e approfondire il tema dell'acqua in un ordine crescente di
approfondimento e di analisi in funzione anche del pubblico di «studenti»
che saranno presenti. Il primo modulo,destinato a operatori del settore
educativo si svolgerà dal 4 al 10 luglio; quello per amministratori di enti
locali dal 18 al 23 ottobre e infine quello per operatori dell'economia
sociale si svolgerà dal 5 all'11 dicembre del 2004. Tutti e tre i moduli
sono aperti anche alla partecipazione di neolaureati.
Spiega Rosario Lembo, direttore e coordinatore del progetto: «La Facoltà
dell'Acqua si propone di promuovere una nuova cultura della società fondata
sul diritto alla vita e sul bene comune grazie all'acquisizione di 'saperi'
sull'acqua multidisciplinari a partire dalle esperienze concrete di gestione
e di valorizzazione dell'acqua, solidali e sostenibili, nel quadro di una
politica del territorio integrata, nell'interesse pubblico generale e in una
prospettiva di cooperazione europea, internazionale e mondiale».
Il biennio sperimentale si svolge anche nell'ambito del progetto «Per una
nuova cultura dell'acqua: bene comune, diritto di tutti», a cura del
Comitato italiano e del Cipsi, Ong da anni impegnata nella cooperazione
internazionale. Tra le tante iniziative promosse dal Cipsi c'è, in
collaborazione con Legambiente e Wwf Italia, anche una campagna per
finanziare progetti che garantiscano l'accesso all'acqua e la sua gestione
eco-compatibile in dieci paesi dell'Africa e dell'America Latina. Finora
sono stati raccolti 173mila euro di fondi da destinare, tra gli altri, al
Burkina Faso, Uganda e Brasile.
Per avere il programma dettagliato delle due sessioni della nuova
università, i requisiti di ammissibilità e le modalità di partecipazione con
le schede di iscrizioni potete visitare il sito : www.contrattoacqua.it.
In teoria le iscrizioni sarebbero chiuse, ma siamo sicuri che i promotori
chiuderanno un occhio per chi vuole partecipare a un progetto così
interessante e benaugurante.
Comitato italiano
per il contratto mondiale sull'acqua
via Rembrandt 9, Milano
tel. 02 4079213
segreteria at contrattoacqua.it
www.cipsi.it
N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at italytrading.com