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Ogm: mais transgenico a Fano






(ANSA) - ANCONA, 4 MAG - Nuovo sequestro di mais
geneticamente modificato nelle Marche. Secondo quanto ha reso
noto il capogruppo verde in Regione Marco Moruzzi, responsabile
nazionale agricoltura del partito, un' intera partita di mais
ogm, della varieta' Dk 440, e' stata posta sotto sequestro
presso il Consorzio agrario di Fano. Sarebbe stata
commercializzata dalla societa' Asgrow, collegata alla
multinazionale Monsanto, ed e' risultata positiva al controllo
effettuato dall' Istituto Zooprofilattico di Fermo.
    Una parte del mais contaminato, fa sapere Moruzzi, ''e' gia'
stata seminata nel territorio fanese'', in un appezzamento anch'
esso posto sotto sequestro su ordine della magistratura. Ma
ulteriori quantitativi della medesima partita potrebbero essere
stati venduti nella zona ma anche in altre parti d' Italia,
''poiche' al Consorzio agrario e' stata consegnata solo una
parte del lotto n.116/02TW1001MR2''.
   L' operazione, sostiene il rappresentante dei Verdi, dimostra
che limitare al 20% dei lotti di mais destinati al commercio i
controlli dello Stato non e' sufficiente, e gli agricoltori
rischiano di acquistare e seminare a loro insaputa sementi
transgeniche.
    Moruzzi aveva gia' lanciato l' allarme a marzo, dopo che i
primi controlli statali avevano riscontrato nel 3,6% dei
campioni presi in esame in Italia la presenza di Ogm. Per questo
i Verdi chiedono che anche le Regioni collaborino alle
verifiche. Le disposizioni italiane prescrivono la vendita di
sementi solo in presenza di certificazioni che attestano l'
assenza di Ogm; la vendita di sementi geneticamente modificate
costituisce frode in commercio ed e' perseguibile penalmente.
   ''Come se non bastassero le continue importazioni di soia e
mais ogm destinate alla zootecnia e all' industria alimentare,
sbarcate quotidianamente nei porti italiani da navi provenienti
da Stati Uniti, Argentina, Canada, e Cina (che coltivano quasi
il 100% di questi prodotti) - ha detto Moruzzi - la
contaminazione dell' agricoltura italiana e' un' aggressione
subdola verso il nostro Paese''. La ricerca scientifica
indipendente dimostra infatti ''che le piante geneticamente
modificate non possono essere considerate equivalenti a quelle
naturali e conferma i rischi per la salute pubblica e
l'ambiente''.
    Nel frattempo il consigliere verde ha presentato un'
interrogazione al presidente delle Marche per sapere dove, oltre
a Fano, i semi del lotto contaminato sono stati commercializzati
o seminati.
(ANSA).

     COM-MOR


(ANSA) - ANCONA, 5 MAG - ''Le analisi di seconda istanza
sulle nostre sementi sequestrate nelle Marche dal Corpo
Forestale dello Stato, Coordinamento provinciale di Pesaro,
hanno dato esito negativo al controllo Ogm'': e' quanto precisa
Edoardo Ferri, portavoce di Monsanto Agricoltura Italia, dopo
che ieri il capogruppo dei Verdi in Regione Marco Moruzzi aveva
dato notizia del sequestro di un' intera partita di mais ogm,
della varieta' Dk 440, presso il Consorzio agrario di Fano.
   ''I risultati, comunicati proprio quest' oggi alla nostra
azienda - continua Ferri - dall' Istituto Sperimentale della
Cerealicoltura di Bergamo, che ha eseguito le controanalisi,
hanno infatti confermato la negativita' al controllo Ogm del
campione prelevato''. Il lotto di mais posto sotto sequestro era
gia' risultato negativo, afferma ancora il portavoce della
Monsanto, sia alle analisi interne effettuate dall' azienda, sia
alle analisi indipendenti affidate ad un laboratorio esterno, a
seguito del prelevamento di un campione di sementi effettuato
dalle autorita' nazionali prima della commercializzazione.
   ''I risultati comunicati dall' Istituto Sperimentale della
Cerealicoltura di Bergamo sono un' ulteriore conferma -
ribadisce Ferri - che le sementi sequestrate sono a norma. Tutti
i lotti di sementi di mais e soia Monsanto sono stati oggetto di
una doppia attivita' di controllo da parte dell' azienda, delle
autorita' nazionali preposte e anche attraverso l' ausilio di
laboratori indipendenti riconosciuti e accreditati, che hanno
adottato il protocollo ufficiale previsto dalle stesse
autorita'. I campioni per le analisi sono stati tutti prelevati
dai funzionari delle autorita' nazionali preposte e si tratta
quindi di campioni ufficiali''.
   ''I lotti di sementi posti in commercio dall' azienda sono
pertanto - conclude Ferri - solo quelli risultati conformi alle
norme stabilite dal Ministero delle Politiche agricole e
forestali (Decreto ministeriale del 27 novembre 2003), tutti
accompagnati dalla dichiarazione dell' azienda attestante il
risultato negativo delle analisi ufficiali e indipendenti
effettuate''. (ANSA).

     COM-DAN/GIG