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COMUNICATO STAMPA Cospa nazionale
Vi giriamo il comunicato stampa emesso dal Cospa Nazionale in relazione alla
sentenza della Corte Europea, del 25/03/04, emessa per dirimere
l'interpretazione data dal Tar del Lazio sui ricorsi presentati dagli
allevatori in ordine all'applicazione delle quote latte.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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COSPA NAZIONALE
Via Mantovana, 127/a 37062 Madonna di Dossobuono (Vr)
Tel. 045 8622395 Fax 045 8649176
COMUNICATO STAMPA
La storia vergognosa della gestione quote latte nel nostro paese si
arricchisce con la sentenza del 25/03/2004 della corte europea di nuovi
elementi che confermano che la linea perseguita dei comitati si fonda sul
diritto e la ragione .
L'avvocato Maddalena Aldegheri del Cospa nazionale commentando la notizia
ha affermato " Finalmente è stato riconosciuto anche a livello europeo che
L'APPLICAZIONE RETROATTIVA DEL REGIME DELLE QUOTE LATTE e' contraria al
principio della certezza del diritto".
Lo ribadisce in modo chiaro la Corte Europea nella sentenza pubblicata il
25 marzo 2004
Secondo la Corte Ce, infatti, il regime delle quote latte è diretto a far
si che la produzione di latte nella Comunità non superi un quantitativo
globale garantito che è fissato a livello comunitario e ripartito tra i
produttori da parte degli Stati membri: la realizzazione di tale obiettivo
implica necessariamente che i produttori vengano informati della parte del
quantitativo globale garantito loro assegnato.
In particolare la corte Europea ha confermato la nostra tesi che i
produttori la cui produzione supera il quantitativo di riferimento sono
costretti a pagare un prelievo supplementare pari al 115% del prezzo
indicativo del latte, la Corte CE riconosce espressamente che l'omessa
comunicazione al produttore interessato di tale quantitativo di riferimento
è manifestamente contraria al principio di certezza del diritto.
Ebbene in Italia solo nel 1998, con comunicazione individuale i produttori
hanno conosciuto per la prima volta, ufficialmente, le quote latte loro
attribuite con validità retroattiva per la campagna 1995/96!
Vero è infatti continua l'avvocato Aldegheri che in precedenza le quote
latte dei produttori venivano comunicate solo attraverso "bollettini" che,
contrariamente da quanto sostenuto dal Governo Italiano all'udienza dinanzi
alla Corte CE del 12 dicembre 2002, non venivano pubblicate sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana e quindi non avevano una adeguata forma
di pubblicità.
Da ciò discende chiaramente che i produttori di latte non possono essere
ritenuti responsabili per il superamento delle quote latte loro attribuite e
fatte conoscere dallo Stato italiano solo retroattivamente.
In base ai principi dettati dalla Corte CE, quindi, è palese che l'
applicazione retroattiva del regime delle quote latte, come attuata in
Italia a partire dal 1998, è contraria alla finalità del regime delle quote
latte.
Vilmare Giacomazzi presidente del Cospa Nazionale commentando la
notizia ha affermato "era ora che parlasse la voce del diritto, fuori dai
giochi politici nostrani, riconosce a noi allevatori i diritti da sempre
negati dalla mediocre classe di governo del nostro paese. Ancora una volta
ha ribadito Vilmare il Cospa vede confermate nel tempo le tesi e le ragioni
per cui come allevatori abbiamo avuto il coraggio e la determinazione di
rompere con le organizzazioni sindacali storiche che avevano già venduto il
nostro settore Zootecnico e il mercato del latte e dei suoi derivati alle
multinazionali. Dopo la fine della Parmalat , di Cirio e delle tante
arroganti realtà industriali che facevano i bilanci con la truffa, la
politica e l'inganno si deve aprire una vera stagione di mobilitazione
degli allevatori , non più sul problema delle quote latte che tale è
rimasto solo del Ministro Alemanno, ma bensì sul mercato caseario e sul
reddito del nostro settore.
Su questo fronte dobbiamo impegnarci e presto perché quote o non quote
,diritti riconosciuti o no, se non ce il reddito le stalle le chiudiamo
tutti e presto.
COSPA NAZIONALE
Il Presidente
Vilmare Giacomazzi
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