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mobilattiamoci ancora...
vi invio questi articoli sulla centrale.
potremmo sollevare ancora la questione o forse no?
poi, vorrei sapere se fa piacere a tutti vedersi il 22 o 23 prossimi per farsi gli auguri (Patrizia ha proposto di farlo anche a casa sua se vogliamo). Non ho avuto risposte!
ciao
Patrizio
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La nazione firenze - 12.12.01
La guerra del latte fresco
FIRENZE — Fresco o freschissimo. Una differenza che vale circa 825 milioni di euro, e migliaia di posti di lavoro in una ventina di aziende, centrali del latte o private, in tutta Italia. Sono i dati del giro d'affari e dell'occupazione del settore del latte fresco italiano. Valori in difesa dei quali Frescolatte, l'associazione nazionale dei produttori, ha avviato una battaglia legale al Tar. La questione nasce con l'arrivo sul mercato di un prodotto nuovo del colosso lattiero Parmalat. Si chiama Frescoblu ed ha una scadenza di 8 giorni anziché 4 come previsto dalla Legge 169/89 per il latte pastorizzato fresco, incluso quello ad alta qualità. «Non vogliamo certo danneggiare la Parmalat — precisa Franco Cervelin, presidente di Frescolatte nonché della Centrale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno — ma neppure permettere che questo latte, confezionato all'estero dove non è richiesto di fissare i termini di scadenza precisa, sia considerato, quanto a freschezza, com
e
La preoccupazione per tutta la filiera nazionale è condivisa dal Consorzio produttori del Latte Maremma, dove lavorano 30 dipendenti affiancati da 65 padroncini trasportatori che raccolgono 550 quintali di prodotto al giorno da 90 soci sparsi tra le province di Grosseto e Siena (circa 5000 mucche frisone accudite da oltre 300 addetti). «Lavoriamo 21 milioni di litri all'anno — spiega il direttore dello stabilimento Dino Romanelli — per un fatturato di circa 22 milioni di euro. Se fossimo in Germania il guadagno sarebbe maggiore poiché paghiamo il latte ai nostri soci più di quanto avviene in quel Paese. In media dalle 100 alle 150 lire in più al litro».
di Roberto Rossi
La nazione firenze - 12.12.01
Cervelin: allora il marchio «freschissimo»
FIRENZE — Il presidente di Frescolatte, Franco Cervelin, auspica che l'attuale latte «fresco» (scadenza di 4 giorni oltre il confezionamento) diventi «freschissimo», mentre la vecchia indicazione sia riservata a quello fino a 8 giorni. Ma, stante ancora la dizione prevista dalla Legge 169/89, qual è la differenza produttiva e nutritiva tra i due? «Le proprietà nutritive si equivalgono — spiega Renato Giannelli, responsabile del controllo qualità della Mukki — a parte alcuni valori per i sali e certe proteine. Cambia invece il procedimento. Il latte fresco italiano è semplicemente pastorizzato, ovvero viene portato ad una temperatura di 72° per pochi secondi massimo 24 ore dopo la mungitura. Il latte con 8 giorni di durata subisce invece, oltre alla pastorizzazione, un processo di ultrafiltrazione che ne inibisce la carica batterica». Tale pratica non è permessa in Italia. Diverso il latte "Mukki più D" che non è fresco ma ad alta pastorizzazione (por
ta
La nazione firenze - 27/11/01
La Regione
vuole il 10%
della Centrale
FIRENZE — La Regione entrerà nella futura compagine della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno privatizzata all'ottanta per cento. La quota: 10 per cento, ma in un'ampia partnership che vede coinvolti altri soggetti, in prima fila la Provincia di Firenze, la Camera di commercio e la Comunità montana del Mugello. Un altro 10 per cento resterebbe appannaggio dei vecchi soci — il Comune di Firenze che oggi ha il 55%, il Comune di Pistoia che possiede il 32 e spiccioli, Livorno con il restante 12 e frazioni — mentre l'ottanta per cento, appunto, è destinato alla vendita a privati: il primo quaranta subito, il resto fra il 2003 e il 2004. Non in Borsa, comunque: non è aria, di questi tempi, anche il colosso Granarolo ci ha rinunciato. L'ipotesi esce dal cappello a cilindro di Tito Barbini, assessore regionale all'agricoltura. Che ieri ne ha parlato in giunta, e oggi la spiega ai «vecchi» soci della Centrale. Un'idea che risvolti economici ma anche politici: l
'o
p. pe.