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ENCUENTRO aprile 2001
ENCUENTRO: e.mail-news
House Organ della Cooperativa Commercio Alternativo
aprile 2001
PADRE CULLEN E FERRARA
E' stato un lungo applauso, di quelli che vanno oltre il normale tempo
della gentilezza del pubblico, quello che venerdì 27 aprile ha seguito le
circa due ore del discorso di Padre Shay Cullen, in occasione della
consegna del Premio Città di Ferrara. Due ore solo apparentemente "al
lordo" della traduzione dall'inglese, perché in realtà Stefano Vecchia,
caporedattore di Popoli e autore del libro "Ladri d'innocenza" incentrato
sulla figura di padre Cullen, non ha semplicemente ripetuto in italiano
quanto detto dal missionario irlandese, ma lo ha arricchito con la sua
lunga conoscenza della persona e del problema trattato.
Il problema appunto: sarebbe stato facile, a proposito della violenza
sessuale sui bambini, fare breccia nel pubblico con dettagli strazianti di
ciò che padre Cullen vede troppo spesso coi suoi occhi. Invece è stato un
resoconto rigoroso e sobrio nei toni di trent'anni di lavoro che di
sensazionale ha i fatti concreti più che l'apparenza.
Dopo la figura leonesca di padre Kizito Sesana, vincitore della scorsa
edizione del premio, quest'anno il pubblico ferrarese si è trovato di
fronte un personaggio meno appariscente ma di uguale spessore morale. Un
viso comune, un corpo un po' troppo alto e stretto per non sentirsi
vagamente a disagio quando si muove in una sala affollata, e un parlare che
raramente muta di tono: appena padre Shay è entrato nella sala, qualcuno
tra il pubblico sussurra "non sembrerebbe uno capace di aver fatto quello
che ha fatto". E invece poco dopo Stefano Vecchia affermerà che "il dato
umano di rilievo nella storia di Shay Cullen è la sua tenacia": nelle
successive parole del missionario irlandese, quello che infatti è emerso
con chiarezza è che la sua figura "comune" segue coerentemente il modo di
lavoro di Preda: lavoro sodo e fatto di azioni spesso minime, ma
inarrestabile nel suo avanzare quotidiano.
Si è trovato davanti militari statunitensi e politici locali corrotti,una
cultura filippina spesso debole eppur anche violenta, potenti lobby
internazionali di pedofili e leggi locali a volte ingiuste. Non ha sempre
vinto contro questi nemici, ma è sempre riuscito a relegarli nello
sgradevole ruolo di chi è in torto. "Ricordo che quando scoprimmo - dice
Padre Cullen - il grande commercio pedofilo nella ma città, ricevemmo
telefonate minacciose dai militari americani e da importanti politici
filippini. In molti, anche all'interno della Chiesa, ci chiesero di non
approfondire quel fenomeno imbarazzante. Nonostante queste pressioni,
continuammo nelle nostre denuncie pubbliche, perché era uno scandalo e,
semplicemente, dovevamo contribuire alla sua fine". La lezione infatti che
arriva dall'esperienza di padre Cullen è proprio quella che uomini "comuni"
possono fare cose importanti grazie alla propria tenacia, al non
intimorirsi di fronte ai potenti, a non credere di essere troppo indifesi e
deboli rispetto a chi ci sta di fronte. Elementi questi che non sono solo
delle virtù, ma che devono diventare impegni morali.
Qual è il posto del commercio equo e solidale all'interno di questo
diversificato fenomeno che è Preda? "La lotta contro la prostituzione,
l'abuso sessuale sui minori, le nostre recenti battaglie ambientaliste e
infine la nostra attività di commercio equo, sono i diversi modi in cui
manifestiamo il desiderio di essere alternativi ad un'economia che risponde
solo agli imperativi della domanda e dell'offerta". Certamente quindi col
commercio equo si possono anche raccogliere i fondi necessari ad altri
progetti di intervento sociale e si offre a molti artigiani e contadini
un'occupazione dignitosa, ma non si deve perdere la più generale visione
della comunità umana che tramite esso si vuole costruire. "Da un certo
punto di vista, non vi è grande differenza tra chi sfrutta i mercati della
manodopera del Sud e chi vede in certi paesi ottimi mercati per il turismo
sessuale", dice sempre padre Cullen.
Il "certo punto di vista" di cui parla padre Cullen sembra andare davvero
in profondità: non possiamo negare che la violenza sessuale sui bambini
costituisca uno dei livelli più lancinanti dell'orrore umano. Al contempo
però, il non comprendere come tra tali fenomeni di violenza ed altri meno
clamorosi come i rapporti iniqui dell'economia globale vi sia alla base una
cultura comune - quella della sostanziale sottomissione della dignità
altrui ai propri interessi - rischia di rendere meno efficace il lavoro di
lotta per un mondo più giusto.
L'esperienza di Preda e di Shay Cullen invece, ci insegna a guardare ai
problemi del nostro tempo attraverso le relazioni reciproche che vi sono
tra essi. Solo così potremo progettare e costruire una società alternativa
quella presente.
Di seguito pubblichiamo una lettera dataci da Padre Cullen: fa parte di una
nuova campagna internazionale a favore dei difensori dei diritti umani,
persone che per il loro impegno sono spesso oggetto di violenze e minacce.
Chi vuole partecipare a tale campagna di pressione, può firmare questa
lettera e inviarla agli indirizzi in essa riportati.
Mary Robinson
Alto Commissario per i Diritti Umani delle nazioni Unite
Hina Jilani
Relatrice Speciale per la difesa dei Diritti Umani
Palais Wilson
Geneva ,
CH 1211 Switzerland
Fax. ++41 22 917 90 12
Tel. ++41 22 917 92 40
Gentili Signore Mary Robinson e Hina Jilani,
Vi invito a intraprendere una decisa azione per persuadere il Governo
filippino ad agire a favore dei difensori dei diritti umani e a rendere
operativo l'articolo 12.2 della Dichiarazione ONU di Parigi del 1998.
Coloro che proteggono i minori sfruttati o che hanno subito abusi sessuali,
corrono spesso gravi rischi per via dell'azione criminale degli squadroni
della morte, dei trafficanti del sesso, di chi abusa dei bambini e, a
volte, di leggi inadeguate.
Tutto ciò è stato portato alla Vostra attenzione lo scorso 20 febbraio 2001
da padre Shay Cullen e dai suoi collaboratori nella difesa dei diritti dei
minori presso la Fondazione Preda di Olongapo City, nelle Filippine. Essi
sono stati spesso oggetto di aggressioni e minacce, e i loro stessi diritti
sono stati violati. Molti come loro corrono gli stessi rischi.
Con rispetto,
TISANE IN BUSTINE E ROOIBOS
Le nostre classiche tisane Mimbipà del Paraguay, da qualche settimana sono
disponibili anche in bustine, e hanno già avuto un ottimo riscontro di
vendita.
Al di là della qualità del prodotto, la scelta della confezionatura in
bustine si è rivelata vincente per la sua maggiore comodità d'utilizzo,
soprattutto per quei consumatori che non sono dei "professionisti" di
questo genere di prodotti.
Un altro prodotto alimentare che uscirà a breve, sul quale contiamo molto,
è il Rooibos del Sudafrica. Il Rooibos è un infuso comunemente consumato
nell'Africa Meridionale, dal gusto pieno e piuttosto simile a quello del tè
che non a quello delle tisane. L'assenza di caffeina è una caratteristica
importante che lo rende adatto a chiunque e a tutti i momenti della
giornata.
Presenteremo un rooibos naturale, uno aromatizzato alla cannella e arancia
8entrambi sia sfusi che in bustine), e un altro alla menta, carcadè e mela
essiccata. Tale progetto nasce dalla collaborazione con la prestigiosa
organizzazione tedesca di commercio equo Dritte Welt Parteners, e per il
momento è da considerarsi in via sperimentale. Se avremo risultati
soddisfacenti, nei prossimi mesi inizieremo le importazioni dirette con
ordinazione di container.
E' forse superfluo dire che è un prodotto su cui puntiamo molto: potrebbe
infatti diventare un "apripista" per partnership più ampie col Sudafrica,
paese che presenta notevoli potenzialità di sviluppo nel campo equo e
solidale.
ARTIGIANATO
Il container del partner indiano Sasha, contiene un'interessantissima
varietà di prodotti: dal Rajasthan arrivano diversi oggetti in ceramica
bianca con raffinati disegni azzurri come vasetti e portaoggetti vari.
Altrettanto tipici sono i prodotti in ferro battuto ed altri d'arredo in
ottone, realizzati con straordinarie capacità artigiane.
Altri piccoli elementi in terracotta, come per esempio le candele, vengono
da un gruppo di sostegno di giovani artigiani handicappati, pesantemente
marginalizzati dalla società indiana.
Sempre di Sasha sono anche diversi cesti e specchi in rattan e vimini,
sandali in juta e strumenti musicali in legno. Infine: il cotone finemente
lavorato fa da decorazione ai diversi modelli di lampadario, tovaglie e
strofinacci.
Da Jute Works invece, sono giunti diversi prodotti in terracotta, alcuni
dei quali arricchiti con strutture e finimenti in ottone.
Con l'ultimo arrivo dal salvadoregno El Ranger Chalateco, sono confermati i
prodotti in legno - in prevalenza croci - dipinti coi colori vivaci che
simboleggiano l'allegria della cultura latino-americana.
FINALMENTE LE NOCI DELL'AMAZZONIA
Dalla metà di aprile, Commercio Alternativo è entrato con stile nella
grande distribuzione: nei settori frutta delle Ipercoop infatti, un grande
espositore verde e giallo rende presenta ai consumatori le nostre noci
dell'Amazzonia, importate dal partner brasiliano coop. Agroextrativista di
Xapurì.
E' un passo importante, lo sappiamo, non solo per noi ma anche e
soprattutto per il futuro dei nostri produttori, che devono rimanere i
primi beneficiari del nostro lavoro.
Ma ci sembra di poter dire che è anche un passo ben fatto: il rischio di
perdere il messaggio etico dei nostri prodotti quando essi si mescolano a
quelli della grande distribuzione, in questo caso è stato chiaramente
evitato da questo espositore autonomo, da un volantino informativo a
disposizione dei consumatori, e anche dalla possibilità di avere nostri
operatori che nei fine settimana erano a disposizione dei clienti delle
Coop.
Anche la Coop dunque, ha creduto in questo progetto e il suo impegno e
disponibilità in termini di visibilità è stato certamente apprezzabile: un
segno chiaro di quanto il messaggio etico dei nostri prodotti possa davvero
essere un valore aggiunto di commerciabilità.
Come i nostri lettori ricorderanno, quella di queste noci non è stato un
progetto facile. Si trattava infatti di collaborare con un partner che da
poco aveva riavviato il commercio internazionale, per di più situato in una
zona geografica - nel profondo dell'Amazzonia brasiliana, nello stato
dell'Acre. Si correva il rischio di pagare inesperienze tecniche e
logistiche. E infatti gravi problemi burocratici hanno fatto stare ferme le
noci per cinque mesi al porto di Manauas, determinando così un ritardo che
ha fatto perdere al prodotto tutto il mercato invernale, certo il migliore
per la frutta secca.
Però il nostro partner, la cooperativa Agroextrativista, è composta da un
gruppo di giovani motivati che ha voluto ridare vita a ciò che Chico Mendez
aveva fatto fino al momento del suo assassinio, nel 1988: creare
opportunità di lavoro dignitoso per i raccoglitori e gli indios della
foresta in modo da salvaguardare anche la foresta stessa. Il prodotto in sé
poi, è di qualità davvero ottima, soprattutto con quel gusto finale
leggermente affumicato a renderlo unico sul nostro mercato nazionale.
Ritirare l'ordinazione fatta per "scaduti termini", avrebbe significato
portare la Agroextrativista verso il sicuro fallimento. "A Xpurì il lavoro
sociale si nota in ogni angolo, si sente nell'aria. Ad ogni passo si
incontra una Cooperativa, una fondazione, un'associazione, un sindacato un
centro comunitario. La cooperativa CAEX e il nome di Chico Mendez sono una
potenza che ha influito in tutta la struttura della cittadina..." ci scrive
il nostro collaboratore Samuele Pianola, attualmente ancora in Brasile, "il
governo stesso fa della cooperativa e del lavoro sociale ed ecologico il
suo fiore all'occhiello" continua sempre Samuele. Potevamo non credere in
tutto questo? Abbiamo quindi deciso di continuare.
E' probabile che le vendite non vadano subito fortissimo, visto che ci
avviamo verso i mesi caldi, ma se in autunno la Coop riprenderà con tanta
decisione, i risultati non potranno mancare.
Lo stesso ovviamente vale anche per le botteghe, dove lo stesso prodotto è
commercializzato con una confezione diversa, estremamente curata dal punto
di vista grafico, nel tentativo richiamare i colori e le forme della
foresta Amazzonica. Una scelta d'immagine che vuole rimarcare come la
bottega debba sempre più diventare luogo culturalmente privilegiato per il
commercio equo, un ambiente dove i consumatori critici possono trovare
prodotti più ricercati e un'informazione adeguata alla loro sensibilità.
In questa "versione botteghe" le noci sono disponibili in scatole da 125 e
250 grammi, già sgusciate e quindi ancora più invoglianti.
Pubblichiamo di seguito stralci delle relazioni di Samuele Gianola su
diversi progetti in Brasile che sta seguendo. Sono documenti utili per
eventuali esigenze informative delle botteghe.
VISITA A XAPURI
A Xapurí il lavoro sociale si nota in ogni angolo, si sente nell'aria. Ad
ogni passo si incontra una Cooperativa, una fondazione, una associazione,
un sindacato, un centro comunitario. La cooperativa CAEX e il nome di Chico
Mendez sono una potenza che ha influito in tutta la struttura della
cittadina.
Il governo dell'Acre ha preso il nome di "governo da floresta", e ha per
simbolo un albero. La natura, che prima era vista come una cosa da vincere
e dominare, adesso é il punto di forza dell'economia della regione.
Il grande "desmatamento" avvenuto negli anni passati si nota subito nella
strada da Rio Branco a Xapurí, e ancora prima, dall'aereo. A perdita
d'occhio si vedono solo prati e campi di bestiame, con qualche sporadico
alberello. Abituato alla foresta amazzonica, lussureggiante e rigogliosa,
mi sentivo sperduto in quello spazio. Questi campi spariscono alle soglie
della riserva "Chico Mendez", dove le castanheire e le seringueire, oggi
preservate, dominano il paesaggio. Il valore dell'opera di Chico Mendez si
nota subito da questo primo impatto.
La Caex é una cooperativa agroestrattivista, fondata il 30 giugno 1988,
subito dopo la morte di Chico Mendez secondo la sua volontà. La Cooperativa
fu fondata da pochi giovani (35 soci) che raccolsero la "bandiera" lasciata
cadere da Chico. Attualmente é composta da 379 soci, tutti abitanti nella
riserva estrattivista "Chico Mendez" che occupa un'area di 1.000.000 di
ettari.
La riserva fu costituita per combattere il progressivo "desmatamento"
effettuato dai grandi proprietari terrieri allo scopo di creare campi per
l'allevamento bovino. Questo processo eliminava l'unica fonte di
sostentamento della popolazione locale che era la raccolta della castanha e
del caucciú dalle piante native. La creazione della riserva e
successivamente della cooperativa fu possibile grazie all'opera di Chico
Mendez, produttore agricolo che fondò inizialmente il sindacato dei
lavoratori rurali di Xapurí, tutt'ora esistente. Questo processo causò
forti contrasti con i grandi allevatori della zona, che sfociarono in vari
assassinii, fino a quello - di risonanza mondiale - di Chico Mendez
(vincitore di un premio Nobel). Attualmente i mandanti del crimine sono in
carcere, condannati a 30 anni.
I soci della Cooperativa sono tutti produttori di castanha o di caucciú, e
abitano in piccoli villaggi all'interno della riserva. Essi sono
proprietari della terra, ma devono rispettare alcune regole. Esiste un
"plano de manejo" della riserva, che regola le attivitá al suo interno. Per
esempio non si puó allevare bestiame, si puó estrarre legname in forma
controllata e ripiantando nuovi alberi (5 nuove piante per ognuna tagliata).
I villaggi sono sparsi nella foresta e spesso non vi sono strade di
collegamento. Il trasporto della merce in questo caso viene effettuato con
muli o cavalli. La comunità più lontana dista circa 18 ore di viaggio a
piedi dalla sede della cooperativa in Xapurí.
Attualmente non esistono più conflitti tra i grandi proprietari e i piccoli
produttori. Il governo, che in passato stava dalla parte dai "potenti",
oggi appoggia il lavoro della cooperativa e il lato "ecologico" del
progetto. Il movimento creato da Chico Mendez ha avuto risonanza mondiale
grazie al Nobel e successivamente a causa del suo assassinio. Oggi il
sindaco stesso di Xapurí é socio della cooperativa, alcuni consiglieri sono
seringueiros (produttori di caucciú). Il governo stesso fa della
cooperativa e del lavoro sociale ed ecologico il suo fiore all'occhiello.
Esiste una sorta di "armonia" tra cooperativa agroestrattivista, sindacato
dei lavoratori, comune, governo. Tutte le entità lavorano per lo stesso
obiettivo (il bene dei lavoratori).
CETRU
Ho partecipato alla riunione per la costituzione della nuova cooperativa
di produttori AGROFRUT, fondata dal CETRU, che d'ora in avanti dovrebbe
esportare il Guaraná in Italia, continuando l'attività di vendita iniziata
grazie al nostro progetto. Tutti i produttori hanno frequentato dei corsi
di cooperativismo, in modo da garantire il funzionamento corretto
dell'entità. I membri della direttoria sono stati scelti mediante votazione
e tra di loro vi sono molti giovani, il che é un bene, perché significa che
anche la nuova generazione é interessata al lavoro agricolo, cioè si ha una
continuità nei progetti a suo tempo iniziati dal CETRU. Il direttore é
Pedroca, già alunno della scuola agricola, che attualmente é anche
direttore del CETRU e Segretario di Produzione della prefettura (municipio).
La cooperativa, benché appena nata, può già vantare una attività di
esportazione, con delle entrate notevoli (per la media amazzonica) e molte
prospettive di nuovi mercati. I suoi membri, a differenza di altre
associazioni e cooperative giá presenti nella zona, hanno partecipato ai
corsi di cooperativismo. Si tratta quindi di una realtá molto importante e
con ottime basi per il futuro.
Purtroppo non tutti i produttori (coloni) stanno partecipando alla nuova
cooperativa. Per esigenze di qualità dovute all'esportazone, molti
agricoltori sono rimasti fuori. Tutti i cooperanti sono delle comunità del
Marajazinho, del Castanhal e della Boa Esperança. La cooperativa accetterà
nuovi soci solo dopo aver frequentato un corso di cooperativismo. Inoltre
esistono alcuni problemi di schieramenti politici all'interno delle
comunità, il che crea difficoltà al momento dell'accettazione. Questo da un
lato rende la cooperativa più unita, con meno rischio di litigi o
disaccordi al suo interno, dall'altro tende a escludere alcuni produttori e
addirittura alcune comunità.
Scuola Famiglia Agricola "Padre Augusto Gianola" - EFAPAG:
La Scuola Agricola purtroppo non funzionerá quest'anno. Il prefetto
(sindaco) di Urucará, Pedro Falabella, non ha accettato di collaborare alle
spese funzionamento. Ho parlato con lui in alcune occasioni, ho lavorato
con il direttore della scuola José Maria alla stesura di varie proposte
alternative per venire incontro alle esigenze, ma alla fine non ha
accettato nessuna delle proposte. I motivi del rifiuto sarebbero il costo
elevato per ogni alunno rispetto alle scuole "normali". Questo costo
maggiorato é dovuto al fatto che la EFAPAG deve sostenere le spese di vitto
e alloggio dei suoi alunni che abitano tutti nei villaggi e che non possono
quindi tornare quotidianamente a casa, oltre che al pagamento del salario
dei responsabili delle attivitá extra-curricolari (agricole, artigianali,
di allevamento, ecc) e dei responsabili degli alunni (i professori non
restano di notte alla scuola). La maggioranza di queste spese sono a carico
delle entitá italiane, ma anche cosí il costo da parte della prefettura é
maggiore di quello delle altre scuole. In sostanza la differenza di costo é
dovuta alla maggior qualitá della scuola e dalla maggior quantitá di
servizi. Ma i veri motivi per i quali il prefetto non vuole aiutare, sono
soprattutto politici. La scuola é privata, sostenuta dal CETRU che é una
entità filantropica che non appartiene al municipio, e sebbene sia una
scuola modello, unica in Amazzonia, non può essere né controllata né
stumentalizzata, in quanto non assume posizioni politiche (o almeno non
dovrebbe farlo).
La collaborazione fra istituzioni locali, famiglie degli alunni e donatori
italiani é il presupposto su cui si é basato il nostro intervento, sia per
motivi strettamente finanziari che per motivi etici.
Ho partecipato alle riunioni effettuate da una parte della direttoria del
CETRU nella comunitá. I genitori hanno esposto la loro preoccupazione,
tutti ritengono la scuola agricola una delle cose piú importanti del CETRU.
Sono sorte alcune idee e molti si sono detti disponibili ad aiutare la
scuola con lavoro manuale, con parte della produzione agricola delle
famiglie, alcuni (chi partecipa della esportazione) anche con una
percentuale del ricavato della vendita di guaraná. Ma anche così, non é
sufficiente per ora. Tanto più che ormai é tardi in quanto le scuole sono
già cominciate. Molti alunni quindi quest'anno non potranno studiare. I
due figli di Adail, della comunità del Marajazinho, per esempio quest'anno
resteranno nel villaggio a aiutare il padre nella coltivazione del guaranà
nella colonia. E come loro altre decine di ragazzi e ragazze.
Una parte della colpa del non funzionamento é anche della direttoria del
CETRU e della scuola, che non si é saputa strutturare adeguatamente e non é
riuscita a promuovere contatti e a sollevare l'opinione dei genitori per
esigere con piú forza l'aiuto della prefettura.
É bene ricordare che la scuola é stata rinnovata due anni fa,
attualizzandosi e adeguandosi nei contenuti alle esigenze del ministero di
educazione brasiliano, e assumendo il nome di Escola Familia Agricola Padre
Augusto Gianola (EFAPAG). La scuola possiede un suo regimento escolar, un
regolamento interno che ne sintetizza la proposta pedegogica, cioé le
finalità (la formazione integrale dell'alunno per la formazione umana e
professionale, la valorizzazione dei legami familiari e dell'eredità
culturale all'interno di un progetto di sviluppo rurale basato sulla
organizzazione comunitaria, il raggiungimento di una produzione agricola
economicamente sostenibile, di basso impatto ambientale, che permetta una
vita dignitosa e di qualità nella realtà rurale). La Scuola Agricola Padre
Augusto Gianola é l'unica in Amazzonia a possedere un documento simile.
Nessuna altra scuola, neppure a Manaus (capitale) ne possiede uno. Questo
particolarità é stata apprezzata dalla SEDUC (Segreteria di Educazione) e
da altre entità importanti che ne sono venute a conoscenza (Universitá,
CUT, ecc) e che si sono dette disponibili ad aiutare in qualche modo la
scuola.
Le energie che non verranno impiegate nel funzionamento della scuola
quest'anno potranno essere impiegate negli altri progetti e principalmente
nella ristrutturazione del CETRU, in modo da poter riprendere eventualmente
le lezioni l'anno prossimo.
Artigianato:
Il progetto di esportazione e di vendita locale di artigianato prosegue
bene. Inizialmente dall'Italia abbiamo fornito il supporto tecnico
iniziale, il contatto con i compratori, abbiamo redatto un catalogo e
calcolato i prezzi, insomma abbiamo dato il via al progetto, che poi i
responsabili hanno portato avanti (con qualche aiuto successivo). Il
salario del responsabile é per ora a carico dell'Italia.
Il responsabile attuale é Sivaldo, giá monitore della scuola agricola, che
insieme a Rosineide (responsabile per la parte pratica come corsi,
imballaggi, aiuti tecnici nella produzione dei gruppi) e Etelvina
(segretaria, si occupa dei "conti") sta cercando di sviluppare l'attività.
Egli riceve gli ordini e li segue fino alla consegna, viaggiando nei
villaggi, visitando i gruppi e raccogliendo i prodotti.
Dall'inizio ad oggi sono state effettuate tre spedizioni in Italia e ne é
prevista una quarta nelle prossime settimane. Anche la vendita in Brasile
da i suoi risultati. L'artigianato viene prodotto nei villaggi da gruppi di
donne, seguendo i modelli e i procedimenti tradizionali tramandati dalle
origini indigene di questo popolo.
Il progetto ha avuto inizio nel giugno 1998 e finora sono entrati nei
villaggi, grazie alla vendita, piú 15.000 R$, che diventeranno circa 18.000
(pari a circa 18.000.000 di lire) con quest'ultima esportazione. Niente
male, se si pensa che l'attivitá di artigianato (in prevalenza si tratta di
vasi di argilla) viene effettuata dalle donne nei villaggi (non devono
lavorare lontane da casa), con materiali completamente reperibili sul posto
(argilla, resine, colori naturali), senza pregiudicare le risorse naturali
e mantenendo l'identità e le tradizioni locali.
Una percentuale dei proventi delle vendite viene trattenuta per poter
essere utilizzata nelle spese future, nella eventuale ricerca di nuovi
mercati o nell'incentivazione delle vendite locali, parte questa che non é
stata sviluppata ultimamente, ma che é necessaria.
Accanto a questo progetto di vendita, ne é stato affiancato un altro,
chiamato "continuità al progetto di artigianato" e che ha come scopo la
strutturazione, l'organizzazione e la formazione pratica di nuovi gruppi di
artigiani in grado di produrre con una certa qualitá. Questo per permettere
anche ad altre persone di partecipare al progetto.
Attualmente sono stati effettuati, grazie a questo fondo, alcuni corsi ed é
prevista la costruzione di baracconi per il lavoro artigianale comunitario.
In questo periodo ho aiutato i responsabili nella organizzazione della
contabilitá dei progetti, dividendo in modo razionale le spese e le
entrate, in modo da poter valutare meglio l'andamento. Ho visitato alcuni
gruppi vecchi e nuovi, ho valutato nuove proposte di modelli di
artigianato. Esiste molto interesse intorno a questa attivitá da parte di
alcune donne dei villaggi, che a volte vengono spontaneamente alla sede del
Cetru a chiedere supporto nella loro attivitá. Settimana scorsa Dona
Oscarina della comuitá del Sol Nascente é venuta qui con la figlia di
tredici anni per perfezionarsi entrambe nella fabbricazione di pentole di
argilla. Si sono fermate tre giorni, e torneranno settimana prossima per
concludere il lavoro.
Nelle prossime settimane, in occasione di un mio viaggio nella capitale,
cercheró di diffondere e pubblicizzare questi prodotti artigianali presso
alcune entitá e associazioni specializzate. Successivamente torneró a
visitare tutti i gruppi per valutarne i progressi e incoraggiarne il lavoro.
Progetto di Apicoltura (Meliponicolura)
Il progetto si proponeva la distribuzione di arnie di api native senza
pungiglione, con il duplice scopo di :
1. Aumentare la produzione di guaraná attraverso l'impollinizzazione
2. Produrre miele per l'alimentazione delle famiglie, a scopo medicinale e
per la vendita.
Sto valutando in questo periodo l'andamento del progetto. Sono giá state
distribuite 75 casse tra i produttori. Attualmente al Cetru sono
disponibili circa 60 arnie con sciami in attesa di essere distribuite nelle
comunitá, piú una parte che rimarrá nella sede a scopo di ricerca e di
moltiplicazione degli sciami.
Ho partecipato, insieme ad alcuni produttori, a un incontro di due giorni a
Itacoatiara sull'allevamento di api native. Una parte delle spese di
viaggio di questi produttori sono state pagate dal progetto. Questo tipo di
incontri é molto importante per lo scambio di informazioni e di tecniche di
allevamento (le api native non possono essere allevate come le api normali,
hanno differenti abitudini, necessitano di altri tipi di arnie, il miele
prodotto é differente e possiede differenti qualitá. L'allevamento di
queste api é ancora in fase di studio, non esistono pubblicazioni né
precedenti esperienze a parte quelle degli indios).
I produttori di guaraná che hanno giá installato le api nei guaranazais
hanno tratto beneficio con l'aumento del raccolto.
Il miele di queste api indigene, oltre a essere un alimento molto nutriente
e quindi utile nell'alimentazione delle famiglie, soprattutto per i bambini
nei periodi in cui la pesca é difficile, possiede proprietá antibatteriche
molto efficaci. Viene utilizzato per curare infiammazioni della gola,
tosse, ecc. Queste particolari proprietá, di cui ho cercato e trovato
documentazioni scientifiche, stanno suscitando l'interesse dei compratori
italiani e possono aprire mercati in vari paesi. Attualmente la produzione
é poca ed é tutta assorbita dal mercato locale. La vendita di questo miele,
anche solo a Urucará, é molto redditizia, e quindi é una possibilitá di
rendita praticamente immediata e di facile attuazione (non necessita di
strutture complicate).
Progetto di Strutturazione e Formazione Umana
É stato approvato e avviato un progetto, finanziato dall'IPSIA di Lecco,
per favorire i rapporti tra il Cetru e le comunitá e per poter seguire lo
svolgimento dei progetti in corso. Questo attraverso il finanziamento di
viaggi nelle comunitá, viaggi nella capitale, acquisto di materiale
dedattico e informativo. In questo modo si cerca di accompagnare piú da
vicino il processo di sviluppo delle colonie e delle comunitá.
Attraverso questo progetto, é giá stato organizzato l'incontro con la CUT
(Central Única dos Trabalhadores Rurais, una organizzazione che raccoglie
tutti i sindacati dei lavoratori, che mira allo sviluppo del lavoro locale
con le risorse disponibili nel rispetto della natura e della dignitá
dell'uomo), al quale hanno partecipato piú di 200 persone, durante il quale
sono stati trattati argomenti di grande interesse per i caboclos, come lo
sviluppo sostenibile e solidale. Per il Cetru é state una pioggia di elogi
da parte di tutti i docenti, guardando il lavoro svolto e i progetti in
atto. Sono state anche mosse critiche costruttive su alcuni aspetti del suo
funzionamento.
Altri incontri sono giá programmati.
Sono inoltre giá stati effettuati dei viaggi nelle comunitá, ai quali ho
partecipato, con lo scopo di rivalutare e ridefinire la posizione attuale
del Cetru.
Conclusione:
Il Cetru nella sua storia dai tempi di Padre Augusto ha svolto attivitá
importantissime per lo sviluppo delle comunitá, (es: ha ottenuto la
proprietá delle terre per i caboclos, ha organizzato il lavoro e le colonie
agricole, ha fondato e sostenuto la scuola agricola, formando centinaia di
alunni, ha organizzato la distribuzione di bovini nelle comunitá, ha
incentivato le attivitá di artigianato, e molte altre).
Attualmente, benché molto ridimensionato e con difficoltá organizzative,
sta sviluppando progetti all'avanguardia (Scuola agricola, artigianato,
produzione agricola, esportazione, fondazione della cooperativa Agrofrut,
apicoltura, formazione), ammirati e presi come esempio per tutto il Brasile
da entitá come universitá e organizzazioni di sviluppo rurale.
Le sue potenzialitá sono enormi e puó ancora fare moltissimo per lo
sviluppo delle zone rurali.
Per fare ció, deve peró passare attraverso un processo di rinnovamento.
Alcuni passi in questo senso sono giá stati fatti (riunioni nelle comunitá,
inizio della soluzione dei debiti, valutazione dello statuto, contatti con
organizzazioni). Il futuro dipende molto dalla conclusione di questo
processo avviato, del quale ho assistito e partecipato ad alcune fasi
incentivandone lo svolgimento.
I progetti attualmente svolti sono il "biglietto da visita" del Cetru, gli
danno peso, importanza agli occhi di coloni, produttori, entitá brasiliane
e estere, ditte e parti politiche. Questo interesse é il motore che deve
essere utilizzato per il rinnovo e il futuro sviluppo del Cetru.
COMMERCIO ALTERNATIVO A CIVITAS
Anche quest'anno, come nei tre precedenti, la nostra cooperativa avrà uno
spazio espositivo a Civitas di Padova, uno dei più importanti momenti di
incontro del mondo del non profit italiano.
Nei tre giorni che vanno dal 4 al 6 maggio, esporremo parte dei nostri
articoli alimentari e di artigianato. Una presenza che non vuole essere
però solo promozionale, ma che vuole rimarcare il fatto che per noi quello
del non profit rimane ambito d'azione preferenziale per il commercio equo
italiano.
Al tempo stesso però, come già discusso nel precedente Encuentro, riteniamo
che non si debba in alcun caso precludere il nostro raggio d'azione a
soggetti e ambienti for profit, fatte ovviamente salve tutte le garanzie
etiche del nostro modo di fare commercio.
COMMERCIO ALTERNATIVO
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