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Re: La globalizzazione è diventata una guerra contro la natura e contro i poveri
- Subject: Re: La globalizzazione è diventata una guerra contro la natura e contro i poveri
- From: "Priscila Elizabeth" <pharus at superig.com.br>
- Date: Sun, 23 Oct 2005 12:11:52 -0200
Ciao, Va il relato di un'indagine contro Monsanto. È in Portoghese, chedo scuse, ma, sotto il traduttore elettronico può essere comprensibile. Si fa attenzione sule sue technique propagandistiche illecite. Grazie per il messagio. Priscila Scimidt São Paulo Brasile www.franciscoperotti.adv.br http://www.amavida.org.br/diversos/monsanto.pdf ----- Original Message ----- From: "Gagliardii Angelica" <angelicagagliardi at libero.it> To: <consumocritico at peacelink.it> Sent: Sunday, October 23, 2005 6:50 AM Subject: La globalizzazione è diventata una guerra contro la natura e contro i poveri > > > > > > di Vandana Shiva > > > > Sono stata di recente a Bhatinda in Punjab per via di una > > epidemia di suicidi tra i contadini. Il Punjab è sempre > > stata tra le regioni agricole più fiorenti dell'India. Oggi > > i contadini sono indebitati e disperati. Ampie distese di > > territorio sono diventate desertiche. E, come fa notare un > > vecchio contadino, persino gli alberi hanno smesso di dare > > frutti perché l'eccessivo uso di insetticidi ha eliminato > > gli impollinatori - api e farfalle. > > > > Il Punjab non è il solo ad aver sperimentato questo > > disastro ecologico e sociale. L'anno scorso sono stata a > > Warangal, nell' Andhra Pradesh, dove altri contadini si > > sono suicidati. Agricoltori che coltivavano > > tradizionalmente legumi e miglio e riso sono stati convinti > > dalle società venditrici di sementi a comprare semi ibridi > > di cotone proposti come "oro bianco", che avrebbero dovuto > > renderli milionari. Invece sono diventati poveri. > > > > I semi indigeni sono stati soppiantati dai nuovi ibridi che > > non possono essere riprodotti e devono essere acquistati > > ogni anno a costi elevati. Gli ibridi sono anche molto > > vulnerabili agli attacchi degli insetti nocivi. A Warangal > > la spesa per gli insetticidi è cresciuta del 2000% passando > > da 2,5 milioni di dollari nel 1980 a 50 milioni di dollari > > nel 1997. Adesso i contadini usano gli stessi insetticidi > > per uccidere se stessi così da poter sfuggire per sempre da > > enormi debiti. > > > > Le industrie stanno ora cercando di introdurre semi > > geneticamente modificati, che aumenteranno ulteriormente i > > costi e i rischi ecologici. Ecco perché dei contadini, come > > Malla Reddy della Andhra Pradesh Farmers' Union, hanno > > sradicato in Warangal il cotone Bollgard geneticamente > > modificato della Monsanto. > > > > Il 27 marzo, il venticinquenne Betavati Ratan si è tolto la > > vita perché non poteva restituire un debito contratto per > > far trivellare un pozzo profondo nella sua azienda di due > > acri. I pozzi sono adesso asciutti, come lo sono in Gujarat > > e Rajasthan dove oltre 50 milioni di persone fronteggiano > > una grave penuria di acqua. > > > > La siccità non è una "calamità naturale". E' provocata > > dall'uomo. E' il risultato dell'estrazione dell'acqua in > > terreni già scarsi in regioni aride per coltivare prodotti > > da esportazione pagati in contanti, che richiedono molta > > acqua, invece di prodotti meno esigenti in acqua che > > sarebbero in grado di soddisfare i bisogni locali. > > > > Sono queste esperienze che mi hanno fatto riflettere sul > > fatto che siamo in errore ad essere accomodanti nei > > confronti della nuova economia globale. E' ora di fermarsi > > e riflettere sull'impatto della globalizzazione nella vita > > della gente comune. E' essenziale se vogliamo mantenere la > > capacità di sopravvivere. > > > > Le dimostrazioni a Seattle e le proteste contro > > l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) dell'anno > > scorso obbligano tutti noi a rifletterci ancora. Per quanto > > mi riguarda è tempo adesso di ripensare radicalmente ciò che > > stiamo facendo. Quello che stiamo facendo verso i poveri in > > nome della globalizzazione è crudele ed imperdonabile. In > > particolare questo è evidente in India dove assistiamo a > > disastri in pieno svolgimento provocati dalla > > globalizzazione soprattutto nei cibi e in agricoltura. > > > > Chi sfama il mondo? La mia risposta è molto diversa da > > quella data dalla maggioranza della gente. > > > > Ci sono donne e piccoli contadini che lavorano con la > > biodiversità, che sono i principali fornitori di cibo nel > > Terzo Mondo e, contrariamente all'opinione dominante, la > > loro biodiversità basata sul sistema di piccole aziende è > > molto più produttiva delle monocolture industriali. > > > > La ricca varietà e l'organizzazione sostenibile della > > produzione di cibo sono stati distrutti in nome > > dell'incremento produttivo di cibo. Peraltro, con la > > distruzione della diversità, fertili risorse > > dell'alimentazione sono andate perdute. Quando vengono > > valutate in termini di prodotto per acro, e dalla > > prospettiva della biodiversità, le così dette "ottime rese" > > dell'agricoltura industriale non implicano maggior > > produzione di cibo e alimentazione. La resa in genere si > > riferisce alla produzione per area unitaria di un'unica > > coltura. La quantità prodotta si riferisce invece alla > > produzione totale di diversi raccolti e prodotti. Seminare > > solo una coltura su tutta la superficie quale monocoltura > > incrementerà, naturalmente, la sua resa individuale. > > Seminare più colture mescolate porta ad avere una bassa > > resa della singola coltura, ma una grande quantità totale > > di cibo prodotto. Misurando il raccolto solo con il > > criterio della resa - e non calcolando l'effettiva quantità > > prodotta - si fa scomparire la produzione dei delle piccole > > aziende, dei singoli contadini. > > > > > http://www.rfb.it/csa/links/archivio/globalizzazione-guerra-vandanashiva.htm > > > > > > > > -- > Mailing list Consumo Critico dell'associazione PeaceLink. > Per CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Se non riesci, scrivi a nicoletta at peacelink.org > inserendo "cancella" nel Soggetto. > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > >
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