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Striscia di Gaza 22.11.02 Attaccato il villaggio di Qararah
- To: Conflitti <conflitti@peacelink.it>
- Subject: Striscia di Gaza 22.11.02 Attaccato il villaggio di Qararah
- From: Lorenzo Salvadorini <lorello@chiodofisso.org>
- Date: Mon, 25 Nov 2002 18:56:43 +0100 (CET)
- Organization: Centro di Calcolo - Dipartimento di Informatica di Pisa - Italy
From: Fabri Bellini <ibrizie@hotmail.com>
Questa notte molta gente nel villaggio di Al Qararah non ha dormito. Fra
questi anche i nostri volontari che erano divisi in due gruppi, uno presso
una famiglia all'interno del villaggio nelle immediate vicinanze della by
pass road, in una zona che quotidianamente è sottoposta a coprifuoco
notturno. Un secondo gruppo si trovava nel nostro appartamento che è situato
sulla principale strada che porta a Khan Younis a poche centinaia di metri
dal check point di Abu Holi che divide in due la Striscia di Gaza. Quella
che segue è una cronaca della nottata e un breve resoconto che i nostri
volontari hanno potuto redigere recandosi sul posto questa mattina.
Ore 0.00: elicotteri apace hanno cominciato a sorvolare a bassa quota
l'abitato di Qararah e truppe israeliane sono penetrate al suo interno, si
sono posizionate nei pressi del centro dell'abitato.
Ore 0.30 circa, alcuni volontari dell'Operazione Colomba hanno visto almeno
quattro tank e due buldozer seguiti da una jeep militare penetrare
dall'abitato dalla parte nord del villaggio nei pressi della by pass road in
uso esclusivo dei coloni israeliani detta Kussufin road. Gli stessi
volontari testimoniano anche diverse raffiche di armi automatiche di grosso
calibro provenienti dalle torrette israeliane.
Ore 1.00 circa, le truppe si sono spostate nei pressi della casa di "Younis
Al Haster", che pare sia un noto esponente di Hamas della zona. La casa si
trova sulla strada principale per Khan Younis.
Ore 1.35 si sente una forte esplosione si presuppone l'abbattimento di una
casa.
Ore 1.53 circa sette jeep militari israeliane escono dal villaggio verso la
by pass road. Pare che la casa abbattuta si trovi in centro al villaggio e
sia l'abitazione della famiglia Fayad.
Ore 2.08 i nostri volontari vedono 5tank, 1 jeep, 1 buldozer uscire dal
villaggio verso la by pass road.
Ore 2.10 si sentono sei esplosioni nell'arco di cinque minuti provenienti
probabilmente dall'area vicino alla strada principale. Pare che in
precedenza, nel villaggio sia stata abbattuta la casa di un attentatore
suicida che pare abbia compiuto un azione nei pressi di un insediamento.
Ore 2.18 un altro carro e un buldozer si ritirano dal villaggio.
Ore 2.50 un'altra forte esplosione si sente provenire, approssimativamente,
dall'interno del villaggio. Gli elicotteri continuano a sorvolare il
villaggio.
Dalle 3.14 alle 3.25 circa, un colonna militare formata da 2 bulldozer, una
ruspa e 12 tank lascia il villaggio.
Ore 3.26 si sentono degli spari
Ore 3.47 i nostri volontari sentono dei rumori che fanno pensare al lavoro
di un buldozer o all'impatto di un tank con una casa.
La scorsa notte truppe israeliane sono penetrate nel villaggio di Al Qararah
verso la mezzanotte e vi sono rimaste per almeno tre ore. L'obiettivo
dell'incursione erano alcuni militanti di Hamas e le loro famiglie. Sono
state abbattute due case, una appartenente alla famiglia di Eyap Fajad
militante di Hamas ricercato dall'esercito israeliano, che non era in casa.
La zona è stata circondata da almeno venti tank e buldozer. I soldati hanno
intimato alla famiglia di uscire dalla casa dopo di che hanno piazzato una
forte carica esplosiva che ha distrutto completamente una parte della casa
di tre piani e danneggiato l'altra metà. La casa non è più agibile e le
quattro famiglie che ci abitavano sono rimaste senza tetto, circa trenta
persone. A circa cinquanta metri dalla prima casa i buldozer israeliani
hanno abbattuto la casa dello zio di Amjad Fajad, esponente di Hamas che lo
scorso anno si è fatto esplodere nell'insediamento di Gush Qatif, adiacente
Al Qararah. Al termine della distruzione compiuta dai buldozer i soldati
dell'IDF hanno piazzato una carica esplosiva per demolire ulteriormente
l'abitazione. I soldati hanno mostrato l'ordine di demolizione e a quanto
pare nessun membro di entrambe le famiglie, che sono imparentate fra loro, è
stato arrestato.
Alla luce dei fatti di questa notte e dei giorni scorsi preferiamo, alle
analisi fredde, la riflessione che ci suggerisce la vista e lo sguardo dei
bambini che questa notte ci guardavano attoniti e terrorizzati. La paura sui
volti dei piccoli palestinesi è probabilmente uguale a quella che provano i
bambini israeliani nel vedere un autobus squarciato da un'esplosione. Siamo
convinti che se in Europa e negli Stati uniti, prima che in Israele e
Palestra, non ci sarà la volontà per cambiare questo stato di cose, il
terrore nel quale crescono i più piccoli da una parte e dall'altra verrà
trasmesso alle generazioni future perché il terrore, qui, è quotidiano.
Come ci suggerisce un amico israeliano che da anni lavora per la pace.. La
violenza è stata adottata per molti decenni tra questi due popoli (così come
tra tanti altri) dimostrandosi distruttiva. Credo che sia arrivato il
momento di cercare un sentiero non violento. I miei amici ed io, israeliani
e palestinesi, ebrei e non, stiamo proseguendo per questo sentiero, negli
ultimi due anni, con successo, scoprendo che ci sono persone da entrambe le
parti che vogliono fermare questo bagno di sangue, credendo che se la gente
capeggerà anche i leader li seguiranno a ruota.
I volontari dell'Opeazione Colomba - Ass. Papa Giovanni XXIII
www.operazionecolomba.org
Per contattare i nostri volontari: +97255940773 - +97259336586