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Giornata mondiale dei Rom (8 aprile 2009). Dieci milioni di Rom in Europa sono ancora discriminati
- Subject: Giornata mondiale dei Rom (8 aprile 2009). Dieci milioni di Rom in Europa sono ancora discriminati
- From: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 07 Apr 2009 15:53:37 +0200
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090407it.html Giornata mondiale dei Rom (8 aprile 2009) Dieci milioni di Rom in Europa sono ancora discriminati Bolzano, Göttingen, 7 aprile 2009"Durante il Terzo Reich noi Ebrei eravamo considerati una sottospecie. Gli Zingari ancora oggi non vengono apertamente definiti una sottospecie, ma sono considerati e trattati come tale."
Ernst Tugendhat, filosofo e membro del direttivo dell'APM.In occasione della Giornata Mondiale dei Rom (8 aprile), istituita in seguito al primo congresso mondiale dei Sinti e dei Rom a Londra nel 1971, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) vuole ricordare che in Europa dai 10 ai 12 milioni di Sinti e Rom continuano a vivere in povertà e in condizioni sociali disastrose. 14 paesi europei hanno una popolazione inferiore al numero complessivo dei Sinti e Rom europei ma ciò nonostante la discriminazione e il razzismo nei confronti della maggiore minoranza europea continua ad essere paragonabile alla situazione degli Afroamericani statunitensi degli anni '60.
Per Sinti e Rom la mortalità infantile è del doppio più alta che nella popolazione maggioritaria e la loro aspettativa di vita è di 10 - 15 anni inferiore rispetto alla media nazionale dei paesi in cui vivono. Spesso i bambini vengono inseriti fin da principio in classi o scuole speciali e in particolare nei paesi dell'Europa dell'Est gli insediamenti sinti e rom sono spesso privi di acqua corrente, canalizzazione, elettricità e gas.
Praticamente non esiste paese europeo in cui Sinti, Rom, Gitanos, Gypsies, Tinker o Jenische non si sentano discriminati e minacciati. In parte i membri di questi gruppi etnici sono stati e continuano ad essere vittime di gravi violazioni dei diritti umani. Nella repubblica ceca si stima p.es., che a partire dagli anni '60 circa mille donne siano state sterilizzate a forza, senza il loro consenso. Diverse organizzazioni per i diritti umani e associazioni di donne come "Vzajemne Souziti" hanno tentato invano di ottenere il riconoscimento di questi crimini, le scuse ufficiali e i dovuti risarcimenti per le vittime.
La Macedonia continua a negare lo status di rifugiato a 2.000 profughi rom del Kosovo e la Slovenia nega la cittadinanza a circa 4.000 Rom ex-jugoslavi. In Romania la negazione del diritto di cittadinanza riguarda circa mezzo milione di persone, tutte rom. In Italia il governo Berlusconi ha innescato con la complicità di buona parte dei mezzi di informazione una campagna diffamatoria contro le minoranze sinti e rom, accusate in quanto tali di criminalità. Un'inchiesta condotta in Serbia con 36.000 Rom ha portato alla luce il fatto che almeno la metà di essi non possiede documenti di identità, non ha accesso all'assistenza pubblica e vive in insediamenti considerati illegali.
In questo scenario desta particolare preoccupazione l'indifferenza mostrata da buona parte dei cittadini europei per la sorte di persone perseguitate e discriminate in base all'appartenenza etnica. In questo senso vale la pena ricordare che tra le vittime dell'Olocausto vi furono anche circa 500.000 Sinti e Rom. Pochi però sembrano voler ricordare che i crimini commessi comportano una particolare assunzione di responsabilità da parte della comunità, in particolare per le vittime sopravvissute, tant'è che nessun paese ha pensato o voluto offrire aiuto ai 120.000 Rom cacciati dal Kosovo da estremisti albanesi dopo l'intervento della NATO del 1999. Allora gli estremisti appiccarono il fuoco a 75 villaggi rom, mettendo in fuga la popolazione.
Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090206it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080408it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070927it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060407it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050427it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050201it.html | www.gfbv.it/3dossier/sinti-rom/rom-ita-it.html | www.gfbv.it/3dossier/sinti-rom/20041026-it.html www.gfbv.it/3dossier/sinti-rom/rom-btg.html | www.gfbv.it/3dossier/rom-it.html | www.gfbv.it/3dossier/errc-it.html | www.gfbv.it/3dossier/linkgfbv.html#rom in www: www.unionromani.org | www.errc.org | www.europarl.eu.int/omk/sipade3?L=IT&OBJID=95575&MODE=SIP&NAV=X&LSTDOC=N | www.who.int | www.eumap.org
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