Kinshasa, 16. Non s'interrompono le violenze nell'est della
Repubblica Democratica del Congo, dove sono stati segnalati nelle ultime ore
nuovi attacchi contro isolati villaggi della Provincia orientale e attribuiti
ai ribelli nordugandesi del Lra. Nell'ultima incursione, nel villaggio di
Diagbe, lungo la strada che collega Niangara a Doruma, sono morte 23 persone,
ma non è chiaro quanti siano i ribelli e quanti i civili rimasti uccisi.
Nel darne notizia, la Misna, l'agenzia internazionale delle Congregazioni
missionarie, ricorda che Diagbe era presidiata da militari ugandesi, da
dicembre nella regione per un'operazione congiunta con truppe della Repubblica
democratica del Congo e del Sud Sudan. Un portavoce militare ugandese proprio
ieri ha definito un successo tale operazione, sostenendo che ha portato alla
distruzione di cinque basi del Lra nei pressi del parco della Garamba, ma le
incursioni attribuite ai ribelli nordugandesi si sono moltiplicate.
Sempre
nell'est congolese, intanto, un gruppo di uomini armati non identificati ha
attaccato la comunità dei missionari salesiani dell'Istituto tecnico
industriale di Goma, il capoluogo del Nord Kivu, la regione dove nell'agosto
scorso si è riaccesa la ribellione antigovernativa del Congresso nazionale per
la difesa del popolo (Cndp) guidato dall'ex generale Laurent Nkunda.
L'istituto attaccato si trova nei pressi della base della Monuc, la missione
dell'Onu in territorio congolese.
Nel riferire la notizia, l'agenzia di
informazioni salesiana Ans ha precisato che gli aggressori hanno assaltato i
cinque religiosi che vivono nell'istituto saccheggiando l'edificio. Don Firmin
Kikoli, direttore della comunità, e il suo coadiutore Alonso Honorato sono
stati leggermente feriti. Non è ancora chiara l'identità dei responsabili, se
si sia trattato di delinquenti comuni o ribelli. La comunità dell'Istituto è
stata la prima presenza salesiana a Goma; nato nel 1981, l'istituto ha una
scuola di secondo grado, un oratorio e alcune attività
pastorali.
Osservatore Romano