Prmo Maggio 2007: Pezzenti, precari ma vivi!!!



 
 
  Sono le due del pomeriggio e le manifestazioni ed i comizi per il primo maggio sono già finiti. La gente è tornata a casa, mogia, delusa, scontenta, avvilita, priva di speranze. A casa  li aspetta un pasto assai sobrio, povero, fatto sopratutto di farinacei dal momento che la verdura costa più della carne e sono diventati entrambe quasi irraggiungibili. Questo primo maggio è stato assordito dalle grida contro gli infortuni sul lavoro, le morti bianche. Non si può dire che negli ultimi trenta anni questo tema sia stato particolarmente frequentato anche se i morti e gli infortuni sono sempre stati tanti, proprio tanti. Mentre si parla di misure più drastiche per gli infortuni, c'è nelle stanze del potere chi progetta di sopprimere l'Inail, il glorioso istituto che ha tutelato al meglio per mezzo secolo i lavoratori sopravvissuti e le loro vedove. Si parla di unificazione degli enti previdenziali ma la verità è che si pensa ad una riduzione drastica del loro peso (già si mastica amaro per il TFR all'Inps) e delle loro funzioni a vantaggio del Dio Mercato, delle  assicurazioni, dei fondi privati magari gestiti pariteticamente da Confindustria e Sindacati.
Potrei cosi riassumere il succo dei comizi dei leaders sindacali di questo Primo Maggio: "pezzenti ma vivi!!!" Sui contratti il problema posto è del tempo dei loro rinnovi ma non della  questione salariale che considera  equo un incremento di ottanta euro mensili, una vera elemosina a fronte di salari sotto il livello di povertà. Se proponessi un incremento di cinquecento euro al mese mi darebbero del pazzo ma questa è l'unica cifra che mi viene in mente se davvero si volesse rendere meno miserabile la vita delle famiglie operaie , degli impiegati, dei professori, financo degli ingegneri della Fiat.
 
  Ma questo Sindacato si guarda bene dal disturbare la campagna di seduzione del costruendo Partito Democratico verso gli imprenditori e mentre mi darebbero del pazzo se chiedessi  cinquecento euro di aumento per i metalmeccanic i non  batte ciglio per gli stipendi miliardari dei managers, delle m unicipalizzate, degli enti pubblici tutti rigorosamente prelevati dalle bollette dei consumatori utenti ma sudditi di questo Paese.
 Una nuova classe sociale creata dalla legge Bassanini con stipendi mai al disotto di trecentomila euro!!!
  Nessuno ha pronunziato la parola tabù " Aboliamo la legge trenta"!!!! Sacconi spiega al TGtre il giorno del primo maggio la bontà di questa legge e quanto siano terroristi coloro che ne chiedono la soppressione.
  Non vado avanti perchè sono sopraffatto dall'indignazione e dallo sgomento. Non avrei mai immaginato che con TUTTA la sinistra al Governo i lavoratori si riducessero a tale punto di frustrazione!!
  Pietro Ancona