E' allucinante come la foga religiosa di talune persone portino ad
essere così cechi ed ignoranti. Siano islamici che ortodossi che
cattolici. (visto che sono le tre religiorni bosniache)
Sono appena tornato dalla Bosnia, sono stato 2 giorni fa ad un tavolo
con il sindaco di Srebrenica, (SAI COS'E' SREBRENICA?) ho rilasciato un
intervista con i giornalisti dell'UNDP, sono stato ospitato nelle case
ancora semi distrutte nei villaggi della repubblica serbska, ho parlato
con loro, lavoro con loro per cercare di capire e poter attuare
progetti, iniziative, lavori, che accolgano le donne, (le più
martoriate dalla guerra) gi uomni (quei pochi rimasti) i bambini e i
giovano che non hanno nulla, spesso nemmeno una speranza, quasi sempre
nemmeno una casa. Di qualsiasi religione. Torno in Italia tutte le
volte psicologicamente segnato da queste trasferte in Bosnia. Torno
entusiasto, convinto che la gente non può essere così ignorante,
convinto che non si può non capire. E poi mi trovo ancora queste
sciocchezze come la mail di sotto. Ancora a giustificare una fazione
religiosa o un'altra. Mi fate schifo. Ve lo dico sinceramente. Una
guerra che il tribunale dell'aja ha definito genocidio, in cui nessuno,
di qualsiasie religione può sentirsi giustificato per le atrocità che
ha commesso. Un paese alla rovina, in cui la figura maschile di 30-40
non esiste (è stata ammazzata 10 anni fa, quando ne aveva 20 ed era
militarmente abile)....... non ho nemmeno voglia di fare altri esempi,
disilluso da queste vostre posizioni .
I paesi islamici si devono vergognare, il vaticano si deve vergognare,
l'europa ancora non si è vergognata abbastanza.
"Il nodo è all'origine: se il reisul-ulema
e la Comunità islamica della BiH insieme all’establishment dell’SDA
[Partito di Azione Democratica, ndt] di allora avessero avuto il
coraggio di chiamare gli uomini di buone intenzioni con i veri
e puri nomi a prescindere dall’origine, oggi non ci sarebbe stato
bisogno di risoluzioni e addendi. La cosa più triste e più dolorosa per
la realtà bosniaco-erzegovese è la nota verità che la loro origine da
molto tempo ha smesso di essere importante: dall’ultimo decennio e più,
da quando divulgano il vero e puro islam in tutta la BiH hanno
radunato un numero sufficiente di membri dei nuovi abu muamera
e abu vedada e che adesso sono loro gli abu hamza. La
vera domanda è quanto in realtà le moschee siano già state ripulite
e quando sarà il momento per ripulire - se necessario con le
botte - anche lo stesso Rijaset. "
Vergognati per quest'ultime frasi che hai scritto. Penso che di
"botte" ne abbia avute abbastanza la bosnia. Tu non credi? Il 28 sono
di nuovo in Bosnia, vieni con me, potrai spiegare direttamente ai
profughi di Srebrenica, o di Tuzla, o di Zvorink le tue teoria di
salvezza.. Ti ci accompagno io da queste persone, mussulmane,
cattoliche o ortodosse, quelle che vuoi, decidi tu, conosco e lavoro
con tutte e tre queste realtà, e spiega a loro queste tue malsane
teorie.
In un periodo dopo 10 anni in cui ancora si sente l'odore della guerra
nell'aria, in cui in maniera molto molto molto difficile i bosniaci
lavorano per ritrovare una strada multietnica, è vergognoso leggere
queste stupidaggini. Persone che non hanno più nulla, (niente, cerca di
immaginartela questa parola) l'ultima cosa di cui hanno bisogno e che
cercano sono queste stronzate religiose proposte dal cristiano
occidentale e dall'islamico saudita. Complimenti! Ottimo lavoro! Una
scelta di pace veramente cristiana. Se questa è la scienza per
l'uomo....
Buona pace a tutti.
Luca.
Scienza per l'uomo ha scritto:
I wahabiti alla conquista
della Bosnia
23.11.2006
La Bosnia
Erzegovina tra Islam tradizionale e nuove versioni importate durante e
dopo la guerra. Una dura presa di posizione del settimanale Dani dopo
gli scontri avvenuti in Sangiaccato e altri episodi che hanno coinvolto
la locale comunità islamica. Nostra traduzione
Di Vildana
Selimbegovic, per Dani,
10 novembre 2006 (tit.orig. Vehabije osvajaju BiH)
Traduzione per osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak
Copertina di DANI (10.11.06)
Qualcosa accade al porto
di Spalato: viene sequestrato un autobus stracolmo di turisti americani
decisi a visitare Medjugorje. Il giovane sequestratore che risponde al
nome di Zijad, in un fluente SHB [serbo-croato-bosniaco, ndt]
chiede che gli venga data la possibilità di prendere la via più breve
per arrivare in Bosnia Erzegovina! Al dramma viene posto termine da
un’efficace azione della formazione d'élite della polizia della
Repubblica croata: il rapitore viene fermato, le persone prese in
ostaggio vengono salvate, e possono continuare il loro viaggio verso la
Madonna.
E' la scena delle esercitazioni di lotta al terrorismo, mandata in onda
martedì scorso sulle emittenti televisive della Croazia. Dunque, non
c'è nessun dubbio da che parte i vicini croati si aspettino un attacco
terroristico. Soltanto alcuni giorni prima dal vicino Montenegro è
giunta una notizia reale: Jasmin e Erhan Smajilovic sono stati
feriti in una sparatoria davanti alla moschea Arap nel centro di Novi
Pazar. Lo scontro in realtà è stato la continuazione di qualcosa
iniziato tempo prima nella stessa moschea dove, come l'aveva raccontato
ai giornalisti il presidente della Medzlisa [Consiglio dei musulmani,
ndt] Sead Sacirovic, era avvenuto uno scontro con un gruppo di una
decina di wahabiti. Fisicamente sono stati aggrediti l'imam della
moschea e il muezzin, è seguita la lotta, e secondo alcune affermazioni
ci sono stati degli spari anche contro la cupola della moschea.
A quanto accaduto a Novi Pazar ha reagito anche il Rijaset [Consiglio
degli anziani, ndt] della Comunità islamica della BiH dando “il pieno
appoggio al Mesihat della comunità islamica del Sangiaccato
nell'applicazione della Risoluzione del Rijaset riguardo
l'interpretazione dell'islam”, e con il richiamo degli imam, degli
hatibi [chi insegna la religione, ndt], ai mualim (maestri nella
mekteba) e ai muderisimi [professori della medersa, ndt] del
Sangiaccato ad “essere coscienziosi e responsabili nel mantenere e nel
conservare le tradizioni religiose e culturali dei musulmani”. Nello
stesso Addendo, che – come aggiunta alla sua risoluzione - tre
giorni dopo quello che è successo a Novi Pazar, aveva formulato il
Rijaset, già nel passo successivo fra le righe tratta di Abu
Hamza: “il Rijaset della comunità islamica si aspetta dallo stato della
Bosnia Erzegovina di rispettare i diritti umani di tutti i suoi
cittadini a prescindere dalla religione, nazione e origine”; per poi
dire: “Non è etico discriminare le persone che ci hanno aiutato, ma
allo stesso modo non è giustificabile in modo serijatico [legge
religiosa musulmana, ndt] continuare a criticare per il bene che viene
fatto”.
E si tratterebbe solo di questo, insieme al giudizio del tutto leggero
e di sfuggita sulle dichiarazioni con le quali si disprezza la comunità
islamica della BiH e si offende l'ulema bosniaco (per chi ha una
memoria breve: tale Abu Hamza dagli schermi della BHT 1, una decina di
giorni fa, ha sputato in faccia ai musulmani bosniaci spiegando loro
che l'islam in BiH è ufficiale, ma gli imam sono comunisti). Il passo più
coraggioso del Rijaset e la posizione più precisa che si è potuta
ottenere nel documento firmato dal reisul-ulema [capo della comunità
islamica, ndt] Mustafa ef. Ceric in cinque-sei pagine, è la frase: “il
Rijaset della comunità islamica un'altra volta ripete che coloro i
quali in qualsiasi modo recano disordine nelle moschee con la scusa di
applicare 'la vera religione' non sono persone dalle buone intenzioni”.
E reis-efendi hai fatto proprio bene a dircelo! Era veramente ora che
l'istituzione del reisul-ulema di questo paese ci informasse anche in
modo ufficiale che Muamer Topalovic, quel poveretto che con la scusa
della vera religione e della lotta per un islam puro ha ucciso
quasi l’intera famiglia Andjelic alla vigilia del Natale 2002 vicino a
Jablanica, non fosse di buone intenzioni; è arrivata l’ora per la più
alta autorità religiosa musulmana della BiH di farci conoscere la
cattiva intenzione di Vedad Hafizovic, il ventitreenne di Sarajevo che
all'inizio del 2006 di primo mattino ha sgozzato la propria madre, e
poi pieno di sangue davanti alla moschea Istikal a Otoci, mentre si
lavava alla fontana, ha spiegato agli ignari lavoratori che a casa ha
“sgozzato il kurban” [vittima sacrificale, ndt]”. La madre si era
meritata la morte perché quella mattina non ha voluto insieme a lui
fare la sabah-namaz [preghiera del mattino, ndt], mentre la polizia e
la procura non sono proprio entrate nei dettagli, ma hanno ammesso ai
giornalisti che il giovane assassino si identifica come wahabita e che
frequenta spesso la moschea Kralj Fahd e il Centro culturale
dell'Arabia Saudita.
Per non occuparci delle altre bizzarre imprese della gente di
cattive intenzioni che anche durante lo scorso ramadan in numero
sempre più alto ha conquistato le moschee di tutta la BiH, che non ha
ritegno nel rapire le bambine delle scuole medie per insegnar loro,
nelle unioni matrimoniali, il vero islam, che sono qua -
intorno a noi - pronti ad insegnarci che tutto ciò che per decenni e
per secoli è stato coltivato come la tradizione più santa dell’eredità
bosniaca e islamica in realtà è sbagliato. Il vero, puro islam
si nasconde nelle seharama [il baule della dote, ndt] dell'Arabia
Saudita e forse per questo che il reisul-ulema ha taciuto per tutti
questi anni e sotto la maschera della protezione dei diritti di
coloro che ci hanno aiutato nella lotta, chiama lo stato della BiH
a proteggere i diritti umani di tutti i cittadini a prescindere dalla
religione, nazione o origine.
Il nodo è all'origine: se il reisul-ulema e la Comunità islamica della
BiH insieme all’establishment dell’SDA [Partito di Azione Democratica,
ndt] di allora avessero avuto il coraggio di chiamare gli uomini di
buone intenzioni con i veri e puri nomi a prescindere dall’origine,
oggi non ci sarebbe stato bisogno di risoluzioni e addendi. La cosa più
triste e più dolorosa per la realtà bosniaco-erzegovese è la nota
verità che la loro origine da molto tempo ha smesso di essere
importante: dall’ultimo decennio e più, da quando divulgano il vero
e puro islam in tutta la BiH hanno radunato un numero sufficiente
di membri dei nuovi abu muamera e abu vedada e che
adesso sono loro gli abu hamza. La vera domanda è quanto in
realtà le moschee siano già state ripulite e quando sarà il
momento per ripulire - se necessario con le botte - anche lo
stesso Rijaset.
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