Fw: Gaza sta morendo
- Subject: Fw: Gaza sta morendo
- From: "Miranda Vallero" <miranda.vallero at libero.it>
- Date: Thu, 2 Nov 2006 11:04:06 +0100
----- Original Message -----
From: Miranda
Vallero
To: Miranda Vallero
Sent: Saturday, October 21, 2006 7:27 PM
Subject: Gaza sta morendo Gaza è una prigione. A nessuno è
consentito di andarsene. Stiamo tutti morendo di fame
ora Mentre gli occhi del mondo sono
tutti puntati sulla guerra in Libano e in Iraq, la situazione a Gaza sta
precipitando di Patrick
Cockburn The Independent, 8 settembre 2006
Gaza sta morendo. L'assedio
israeliano dell'enclave palestinese è così stretto che la popolazione è sul
punto di morire di fame. Qui sulle sponde del Mediterraneo una grande tragedia è
in atto, ma nessuno sembra curarsene visto che l'attenzione del mondo è tutta
rivolta alle guerre in Libano e in Iraq. Un'intera società viene distrutta.
Un milione e mezzo di palestinesi sono imprigionati nell'area più popolata del
pianeta. Israele ha bloccato qualsiasi attività commerciale. I pescatori non
possono allontanarsi dalla costa e si vedono costretti a sfidare le onde
tentando vanamente di catturare pesci con reti gettate a mano.
Molte persone sono state uccise da
incursioni terrestri ed aeree effettuate ogni giorno da Israele. Dal 25 giugno,
262 persone sono state uccise e 1200 ferite, 60 delle quali hanno avuto gambe o
braccia amputate, queste le stime di Juma al-Saqa, direttore dell'ospedale
al-Shifa di Gaza, struttura in cui le scorte di medicinali stanno
assottigliandosi giorno dopo giorno. Tra le vittime, 64 bambini e 26 donne. Il
sanguinoso conflitto di Gaza ha ricevuto solo una minima frazione
dell'attenzione dedicata dai media internazionali alla guerra in
Libano. Era il 25 giugno il giorno in cui il
soldato israeliano Gilad Shalit venne catturato ed altri due soldati uccisi
dalle milizie palestinesi, le quali si servirono poi di un tunnel per fuggire
dalla striscia di Gaza. Gideon Levy racconta nel quotidiano Haaretz che in
seguito a ciò l'esercito israeliano "ha infuriato su Gaza - non ci sono parole
più adatte per descrivere la situazione - uccidendo e distruggendo, bombardando
e facendo saltare in aria tutto, indiscriminatamente". Gaza è stata
letteralmente invasa da truppe e carri armati israeliani che andavano e venivano
a piacimento. Nel quartiere settentrionale di Shajhayeh gli israeliani hanno
occupato numerose case e vi sono rimasti per cinque giorni. Fino al giorno della
loro ritirata, ben 22 palestinesi hanno perso la vita, tre case sono state
distrutte ed uliveti, mandorli ed agrumeti sono stati rasi al
suolo. Fuad al-Tuba, un contadino 61enne
che fino a poco tempo fa possedeva una fattoria da queste parti, ha detto che
"gli eserciti israeliani hanno distrutto 22 dei suoi alveari e ucciso quattro
pecore." Ha puntato tristemente il suo dito verso un campo, la cui terra
sabbiosa mostrava i segni impietosi dei bulldozer e dove ceppi d'alberi e rami
spezzati giacevano ammassati insieme a foglie appassite. Lì vicino un'automobile
gialla si ergeva su due ruote in mezzo ad un blocco di cemento che un giorno
doveva essere stato una piccola abitazione. Il figlio Baher al-Tuba ha descritto
come i soldati israeliani abbiano confinato lui e i suoi parenti in una stanza
della casa per cinque giorni, dove erano riusciti a sopravvivere bevendo acqua
da un piccolo stagno per i pesci. "I cecchini si erano appostati dietro le
finestre e sparavano a chiunque osasse avvicinarsi" ha raccontato. "Hanno ucciso
un mio vicino, Fathi Abu Gumbuz, 56enne, che era uscito per prendere un po'
d'acqua." A volte l'esercito israeliano
avverte prima di distruggere una casa. Il suono che i palestinesi temono di più
è quello di una voce sconosciuta al telefono che ordina di abbandonare la casa
entro mezz'ora prima che questa venga bombardata dai missili. E non c'è
possibilità di replicare. Ma non sono solo le incursioni
israeliane a distruggere Gaza e la sua gente. In un preciso resoconto della
Banca Mondiale pubblicato il mese scorso, risulta che la West Bank e Gaza stanno
affrontando "un anno di recessione economica senza precedenti. I redditi
potrebbero ridursi di un terzo nel 2006 e la povertà potrebbe colpire due terzi
della popolazione." La povertà in questo caso rappresenta un reddito pro capite
pari a 2 dollari al giorno. Ci sono segni di disperazione
ovunque. Il crimine sta dilagando. La gente fa di tutto pur di sfamare le
proprie famiglie. Le truppe israeliane sono entrate nella zona industriale di
Gaza alla ricerca di tunnel scacciando la polizia palestinese. Quando gli
israeliani si sono ritirati non sono stati rimpiazzati dalla polizia, bensì da
saccheggiatori. Questa settimana tre carri trainati da asini hanno rimosso i
rifiuti metallici che sono tutto ciò che rimane delle fabbriche che una volta
davano lavoro a migliaia di persone. "Questo è per noi l'anno peggiore
dal 1948 [quando i rifugiati palestinesi si riversarono a Gaza]" queste le
parole del dottor Maged Abu-Ramadan, un ex oculista che è oggi sindaco di Gaza
City. Niente e nessuno può uscire di qui. La gente ha iniziato a soffrire la
fame. Si ciba di pane e falafel, e qualche pomodoro e cetriolo che coltiva da
sè. I pochi lavori che gli abitanti di
Gaza potevano fare per guadagnarsi del denaro sono ora inaccessibili. Il dottor
Abu-Ramadan dice che gli israeliani "hanno distrutto il 70% degli aranceti per
creare zone di sicurezza". Garofani e fragole, due dei prodotti maggiormente
esportati da Gaza, sono stati gettati via e lasciati marcire. Un attacco aereo
israeliano ha distrutto una centrale elettrica così che il 55% di elettricità è
andata sprecata. La corrente elettrica è incostante quasi quanto a
Baghdad. L'attacco di Israele negli ultimi
due mesi ha colpito una società già tramortita dal ritiro dei sussidi
dell'Unione Europea in seguito alle elezioni di Hamas al governo palestinese lo
scorso marzo. Israele sta trattenendo le imposte dovute sui beni destinati a
Gaza. Sotto pressione degli Stati Uniti, le banche arabe all'estero non
trasferiscono fondi al governo. Due terzi della popolazione sono
senza lavoro e il rimanente terzo lavora quasi interamente per lo stato senza
ricevere alcuna retribuzione. Gaza è sicuramente la regione più povera del
Mediterraneo. Il reddito pro capite annuo è di 700$, paragonato ai 20.000$ di
Israele. Le condizioni sono persino più disastrose che in Libano dove gli
Hezbollah ricompensano generosamente le vittime di guerra per la perdita delle
loro case. Come se non bastassero già tutti i problemi che Gaza sta affrontando
questa settimana, ci sono stati anche scioperi e manifestazioni di soldati non
pagati, poliziotti e agenti di sicurezza. Tutto questo era stato organizzato da
Fatah, il movimento del presidente palestinese Mahmoud Abbas, anche conosciuto
come Abu Mazen, che perse le elezioni contro Hamas lo scorso gennaio. I suoi
sostenitori hanno marciato lungo le strade agitando in aria i loro kalashnikov.
"Abu Mazen uomo di coraggio" urlavano "salvaci dal disastro". Gli uomini armati
di Hamas dallo sguardo pungente hanno cercato di non dare troppo nell'occhio
durante la manifestazione anche se le due parti sono comunque molto vicine allo
scontro diretto nelle strade. L'assedio israeliano e il
boicottaggio europeo sono una punizione collettiva per chiunque a Gaza. Sarà
difficile fermare i criminali armati. In un letto d'ospedale a Shifa un robusto
giovane di nome Ala Hejairi con ferite al collo, alle gambe, al petto e allo
stomaco ha così dichiarato:"Stavo piazzando una mina anti-carro armato a
Shajhayeh la scorsa settimana quando sono stato colpito dal fuoco di un aereo
israeliano. Ritornerò a far parte della resistenza quando mi sentirò meglio.
Perché dovrei preoccuparmi? Se muoio sarò un martire e andrò in
paradiso." Il padre, Adel, si dichiara
orgoglioso delle azioni del figlio e aggiunge che tre dei suoi nipoti sono già
martiri. Sostiene il governo di Hamas:"I paesi arabi ed occidentali vogliono
distruggere questo governo perché è il governo della
resistenza." Mentre l'economia precipita ci sono
molti giovani uomini a Gaza desiderosi di seguire l'esempio di Ala Hejairi.
Quelli che non saranno ben addestrati e ben forniti di armi saranno
probabilmente uccisi. Ma la distruzione di Gaza, ora in corso, sembra presagire
che nessuna pace sarà possibile in Medio Oriente nelle generazioni a
venire. Il numero delle
vittime: * In seguito al rapimento del
caporale Gilad Shalit per opera dei palestinesi lo scorso 25 giugno, Israele ha
lanciato una massiccia offensiva ed un blocco totale di Gaza durante
un'operazione denominata Summer Rains. * Nella Striscia di Gaza sono stati
attaccati per ben 74 giorni 1.3 milioni di persone, di cui il 33% vive in campi
profughi. * Più di 260 palestinesi, inclusi 64
bambini e 26 donne, sono stati uccisi dal 25 giugno. Una vittima su 5 è un
bambino. Un soldato israeliano è stato ucciso e 26 sono stati
feriti. * 1.200 palestinesi sono stati
feriti e ci sono stati 60 casi di amputazione. Un terzo delle vittime portate in
ospedale è costituito da bambini. * Gli aerei da combattimento
israeliani hanno effettuato più di 250 raid su Gaza, colpendo due centrali
elettriche e il Ministero degli Esteri e
dell'Informazione. * Almeno 120 strutture palestinesi,
incluse case, botteghe e serre sono state distrutte e 160 danneggiate dagli
israeliani. * Le Nazioni Unite hanno criticato i
bombardamenti israeliani che hanno causato danni al sistema elettrico per circa
1.8 miliardi di dollari, oltre ad aver privato più di un milione di persone di
un regolare accesso ad acqua potabile. * Il gruppo umanitario israeliano
B'Tselem afferma che 76 palestinesi, inclusi 19 bambini, sono stati uccisi dalle
truppe israeliane nel solo mese di agosto. Le prove dimostrano che almeno il 53%
non aveva preso parte alle ostilità. * Durante l'ultimo scoppio di
violenza, tre palestinesi sono stati uccisi ieri mentre l'esercito israeliano
attaccava la West Bank alla ricerca di un soldato. Due delle vittime erano
disarmate secondo i testimoni.
(Traduzione di Federica Gabellini
per www.peacelink.it) |
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