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Gaza
- Subject: Gaza
- From: tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
- Date: Wed, 06 Sep 2006 14:14:33 +0200
Ho trovato questo articolo sul sito che ho messo sotto. E' di mano Israeliana.Mi pare interessante, ma forse sbaglio. Ho le idee confuse da tutte queste guerre che si susseguono senza tregua e scambio l'Iraq con l'Iran, l'Afghanistan col Pakistan, la Cina con la cena...
***************** http://www.radioforpeace.info/articolinuovaera/itapiece189.htm <http://www.radiokcentrale.it> *L'oscurità di Gaza * Di Gideon Levy - 5 Settembre 2006 "Haaretz" -- Gaza è stata rioccupata. Tutto il mondo, ma anche gli Israeliani, devono esserne informati. Si trova nella peggior condizione di tutti i tempi. Fin da quando è stato rapito Gilad Shalit, e ancora di più dallo scoppio della Guerra in Libano, le Forze di Difesa Israeliane -- Israeli Defense Forces [IDF] non hanno fatto altro che infuriare per tutta Gaza -- non c'è altra parola che possa meglio descrivere quello che sta succedendo -- uccidendo e demolendo, bombardando e cannoneggiando, indiscriminatamente. Nessuno ritiene necessario istituire una commissione di inchiesta; la questione non è neanche all'ordine del giorno. Nessuno esige una spiegazione sul perchè tutto questo venga fatto e su chi lo abbia deciso. Ma grazie alla copertura dell'oscurità della Guerra Libanese, le IDF sono ricorse nuovamente alle loro vecchie pratiche nella Striscia di Gaza come se non ci fosse mai stato alcun disimpegno. E quindi deve essere scritto a chiare lettere, il disimpegno è definitivamente morto. Fatta eccezione per gli insediamenti che sono adesso ridotti a dei cumuli di macerie, non è rimasto niente del disimpegno e delle sue promesse. Come si rivela spregevole adesso tutto quell'altezzoso e assurdo parlare sulla "fine dell'occupazione" e la "suddivisione della terra". Gaza è occupata, e con una brutalità ancora più grande. Il fatto che per chi è intento ad occupare sia più conveniente controllare la Striscia di Gaza dall'esterno non ha niente a che fare con le intollerabili condizioni di vita degli occupati. In questi giorni in ampie zone della Striscia di Gaza, non c'è elettricità. Israele ha bombardato la sola centrale elettrica che esiste a Gaza, e più della metà del rifornimento di elettricità verrà tagliato perlomeno per un altro anno. C'è a malapena l'acqua. Dato che non c'è elettricità, il rifornimento d'acqua destinato alle abitazioni è praticamente impossibile. Gaza è più sporca e maleodorante che mai: a causa dell'embargo che Israele e il mondo hanno imposto sulle autorità elette, gli stipendi non sono stati pagati e i netturbini sono in sciopero da diverse settimane. Montagne di immondizia e sgradevoli nuvole di fetore strangolano la fascia costiera, che si è trasformata in un'imitazione di Calcutta. Più che mai, Gaza è anche del tutto simile ad una prigione. Il passaggio di Erez non è in funzione, il passaggio di Karni è rimasto aperto solo per pochi giorni durante gli ultimi due mesi, e lo stesso vale anche per il passaggio di Rafah. Quindicimila persone hanno dovuto aspettare per due mesi prima di poter entrare in Egitto, alcuni stanno ancora aspettando, comprese molte persone malate e ferite. Un altro gruppo di cinquemila ha dovuto attendere dall'altro lato del confine per poter far ritorno alle proprie case. Alcune persone sono morte durante l'attesa. Basterebbe vedere le scene a Rafah per capire quanto profonda sia la tragedia umana che si sta consumando. Un passaggio dove non doveva esserci alcuna presenza Israeliana continua a rappresentare lo strumento di cui si serve Israele per esercitare pressione su un milione e mezzo di abitanti. Questa rappresenta una punizione collettiva ignobile e scioccante. Gli USA e l'Europa, la cui forze di polizia si trovano al passaggio di Rafah, sono anch'esse responsabili dell'attuale situazione. Gaza è anche più povera e più affamata che mai. Non c'è praticamente alcuna mercanzia che si muove all'interno e al di fuori della Strscia di Gaza, la pesca è proibita, le decine di migliaia di impiegati dell'Autorità Palestinese non ricevono i loro stipendi, e la possibilità di lavorare in Israele è fuori questione. E non sono ancore state menzionate la morte, la distruzione e l'orrore. Negli ultimi due mesi, Israele ha ucciso 224 Palestinesi, dei quali 62 erano bambini e 25 erano donne. Ha bombardato e assassinato, distrutto e cannoneggiato, e nessuno li ha fermati. Nessuna cellula di Qassam o tunnel per il contrabbando può giustificare un masssacro di tali proporzioni. Non c'è giorno che passi senza la morte di un certo numero di persone, per la maggior parte civili innocenti. Dove sono andati a finire i tempi in cui esisteva ancora un dibattito in Israele sugli omicidi? Oggi Israele scaglia un numero elevatissimo di missili, granate e bombe sulle case, uccide intere famiglie e già si sta muovendo verso il successivo assassinio. Gli ospedali sono allo sfascio con più di 900 persone che si trovano in cura. All'ospedale di Shifa, l'unica struttura che a Gaza può ancora essere definita un ospedale, ho assistito a scene strazianti la scorsa settimana. Bambini che hanno perso arti del corpo, con i respiratori, paralizzati, storpi per il resto della loro vita. Famiglie intere sono state uccise nel sonno, mentre stavano spostandosi con i muli e mentre stavano lavorando nei campi. I bambini, terrorizzati e traumatizzati per quello a cui hanno assistito, si nascondono nelle proprie case con l'orrore che traspare dai loro occhi e che è difficile da descrivere a parole. Un giornalista spagnolo che recentemente ha trascorso alcune settimane a Gaza, un veterano delle zone di guerra e dei disastri umanitari in tutto il mondo, ha detto di non essersi mai trovato di fronte a scene tanto orripilanti come quelle che ha visto e documentato nel corso degli ultimi due mesi. È difficile stabilire chi possa aver deciso tutto questo. È probabile che i ministri Israeliani non siano realmente consapevoli della realtà che è in atto a Gaza. Sono responsabili di quello che accade, a cominciare dalla erronea decisione di imporre l'embargo, per non parlare del bombardamento dei ponti e della centrale elettrica di Gaza e delle uccisioni di massa. Israele è adesso responsabile ancora una volta per tutto quello che accade a Gaza. Quello che sta attualmente succedendo a Gaza mette in luce la grande frode rappresentata dal partito Kadima: è salito al potere sull'onda del successo virtuale del disimpegno, che è adesso avvolto dalle fiamme, e ha promesso la convergenza, una promessa a cui il Primo Ministro è già venuto meno. Coloro che pensano che Kadima sia un partito centrista dovrebbero adesso aver compreso che non è altro che un altro partito di destra favorevole all'occupazione. Lo stesso discorso vale per il Partito Labour. Il Ministro della Difesa Amir Peretz è responsabile per quello che sta accadendo a Gaza non meno del Primo Ministro e le mani di Peretz sono impregnate di sangue quanto quelle di Olmert. Non potrà mai più presentarsi come un "uomo di pace". Le invasioni che avvengono ogni settimana, ogni volta da un posto diverso, le operazioni di uccisione e distruzione lanciate dal mare, dal cielo e da terra vengono tutte chiamate con nomi il cui scopo è quello di camuffare la realtà delle cose, come per esempio l'operazione "Piogge d'Estate" o "Kindergarten Chiuso". Nessuna scusante in nome della sicurezza può spiegare questo ciclo di follia, e nessuna argomentazione civica può scusare l'oltraggioso silenzio di noi tutti. Gilad Shalit non verrà liberato e i Qassam continueranno ad essere lanciati su Israele. Al contrario, c'è un vero e proprio orrore che si sta verificando a Gaza, e se è vero che potrà prevenire qualche attacco terroristico a breve termine, è anche vero che è condannato a dar vita ad un terrore omicida ben più grande. Allora Israele come al solito si giustificherà dicendo: "Ma noi gli abbiamo restituito Gaza". /Traduzione a cura di *Melektro* per www.radioforpeace.info/ /Photo: Palestinian relatives of Eyad al-Sarsak, who was killed by Israeli troops on Wednesday, mourn during his funeral in Shijaiya, east of Gaza, August 31, 2006. Israeli forces pulled out of the Gaza militant stronghold of Shijaiya early on Thursday after a six-day raid, Palestinian residents said. REUTERS/Mohammed Salem (GAZA)/
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