Medio Oriente: aiuti a chi soffre



Medio Oriente: aiuti a chi soffre senza fare discriminazioni.

05 Agosto 2006
Un articolo di Davide Romano

uscito il 4 agosto sulle pagine milanesi di La Repubblica

Sono strazianti le immagini che ci arrivano dal Medio Oriente. Tanto più quando pensiamo che libanesi e israeliani pagano il prezzo di uno scontro deciso a Teheran. Di fronte all'emergenza umanitaria nata da questo conflitto viene da chiedersi cosa fare. Se al nostro governo nazionale spetta il compito di contribuire a ristabilire il diritto internazionale e arrivare a una pace giusta al più presto, per le nostre realtà locali così come per i singoli cittadini è invece doveroso spendersi nell'attività umanitaria. Molto si può e si deve fare. I profughi sono tantissimi: un milione di libanesi, cui vanno aggiunti anche settecentomila israeliani. Ma qualcosa si sta finalmente muovendo. Il presidente Formigoni per esempio, ha offerto la disponibilità della sanità lombarda ad ospitare pazienti o vittime civili per le cure necessarie, oltre che 150 mila euro. Un'offerta rivolta a tutti i profughi, siano essi libanesi o israeliani, secondo le necessità. E' un esempio di come anche gli enti locali possono avere un ruolo nell'aiutare concretamente - e senza discriminazioni - le vittime dei conflitti. Troppo spesso invece, in passato, dai consigli di circoscrizione fino alle stesse assemblee regionali si è perso tempo in lunghe discussioni su mozioni di principio di nessuna utilità pratica. In frangenti come questi c'è invece bisogno di aiuti concreti. Pezzi della nostra società civile si stanno organizzando in questo senso. L'associazione Ponte Azzurro per esempio, promuove una raccolta fondi per i profughi della Galilea di tutte le religioni. Chi volesse può contribuire a questo conto: Unicredit Banca. c/c n. 40480063 Abi 2008 Cab 1760 CIN O. Intestato a Ponte azzurro, Causale: sostegno profughi.

Per quanto riguarda gli aiuti al Libano, consiglio la massima attenzione. Non è raro purtroppo incappare in organizzazioni "benefiche" che risultino poi implicate in traffici poco chiari.

Questo pericolo non deve però frenarci dall'aiutare le popolazioni bisognose. Per questo consiglio anche il conto corrente creato dalla Caritas: Banca Popolare Etica c/c n. 513200 ABI 05018 CAB 01600 CIN J. Intestato a Italia Aiuta, causale: Emergenza Libano.

A questa società civile che si spende per aiutare gli altri, se ne contrappone un'altra, molto meno civile. Quella di chi preferisce spendere soldi nelle bombolette spray per tappezzare Milano (da Corso Vercelli a Corso Garibaldi) di scritte antisraeliane a sfondo antisemita, invece di fornire aiuti a famiglie che hanno perso tutto. Ognuno dà quello che può, verrebbe da dire. Ma la migliore risposta possibile a questi intolleranti (e a quelli di Teheran) è proprio quella di aiutare tutti i profughi, senza distinzioni di religione. Evitando così di cadere nella trappola dello scontro tra civiltà.

Da Prodi a Formigoni la politica sta facendo la propria parte dal punto di vista umanitario. Non possiamo essere proprio noi, società civile, a non fare la nostra. Continuare a voltarsi dall'altra parte non è più permesso.

Davide Romano




[La Repubblica]




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