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Re: Iran: dietro le quinte l'ayatollah invisibile
- Subject: Re: Iran: dietro le quinte l'ayatollah invisibile
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Fri, 28 Jul 2006 15:02:02 +0200 (CEST)
Mi risulterebbe che l'episodio di frontiera sia accaduto al rosvescio: una incursione in Libano di soldati israeliani "maldestri" è stata intercettata da hezbollah... --- associazione Amici di Lazzaro <associazioneamicidilazzaro at yahoo.it> ha scritto: > LA STRATEGIA DI TEHERAN > Iran: dietro le quinte l'ayatollah invisibile > > Nella guerra in corso in Medio Oriente l'Iran > sembra essersi dato alla latitanza. E il mondo > sembra essersi dimenticato del regime nazi-islamico > che persegue il sogno dell'atomica e della > distruzione di Israele. Era il «most wanted» fino al > 12 luglio scorso. Il giorno in cui l'Onu si sarebbe > dovuto esprimere sul rifiuto iraniano di accettare > l'offerta dell'Unione Europea di aiuti per > sviluppare il nucleare civile in cambio della > rinuncia ai programmi bellici. > > Con un deciso orientamento a imporre sanzioni, > nel generale convincimento che l'avventurismo > nucleare della teocrazia degli ayatollah costituisse > la più seria minaccia alla sicurezza e alla > stabilità internazionali. Guarda caso, sempre il 12 > luglio, il braccio terroristico dell'Iran in Libano, > l'Hezbollah, con un'incursione in territorio > israeliano, uccidendo otto soldati e sequestrandone > due, ha provocato la deflagrazione della guerra. > Raccogliendo e amplificando la portata di un > conflitto già innescato il 25 giugno da Hamas, > anch'esso sul libro paga dell'Iran, con un attentato > terroristico in territorio israeliano costato la > vita a due soldati e il rapimento di un terzo. > > Così, come d'incanto, la minaccia iraniana > sembra essere passata in secondo piano e il grande > burattinaio del terrorismo di Hamas e dell'Hezbollah > si è defilato nelle retrovie della guerra. > Limitandosi a tuonare focose dichiarazioni contro il > «nemico sionista» e il «genocidio dei popoli > libanese e palestinese». A foraggiare i suoi > burattini con razzi e missili, offrendo assistenza > logistica sul terreno e aiuti umanitari agli > sfollati, vittime di una guerra da esso stesso > ispirata. > > Piaccia o meno, l'Iran ha già incassato un > primo successo da questa guerra. Non è più il «most > wanted». Perché il mondo non può permettersi > contemporaneamente il peso di due conflitti > planetari. Va da sé che il regime iraniano ha tutto > l'interesse a sostenere massicciamente da dietro le > quinte Hamas e l'Hezbollah, al fine di protrarre il > più a lungo possibile una spirale di violenza che > potrebbe risucchiare altri Paesi arabi, a cominciare > dalla Siria. Per poi spaccare il fronte sciita in > Iraq, accrescendo le quotazioni della fazione > oltranzista di Moqtada al Sadr (che ha già > annunciato la disponibilità a inviare oltre un > migliaio di combattenti in Libano) alimentando > ulteriormente il caos e favorendo la penetrazione > iraniana. Si realizzerebbe così il vecchio sogno > dell'imam Khomeini, l'esportazione della rivoluzione > islamica a partire dal corridoio sciita che > dall'Iran arriva in Libano, transitando per l'Iraq e > avvalendosi della complicità della minoranza alawita > al potere in Siria. Saldandosi con le mire > egemoniche del tandem Khamenei- Ahmadinejad che > sognano di sottomettere alla loro influenza > l'insieme del Medio Oriente facendo leva sul > possesso dell'atomica e sulla guida della guerra > tesa a distruggere Israele. A chi avesse dei dubbi > sulla fondatezza della strategia iraniana, che > consideri attentamente l'atteggiamento dei Paesi > arabi usualmente definiti moderati, Egitto, Arabia > Saudita e Giordania. Che hanno subito condannato > l'attacco terroristico dell'Hezbollah del 12 luglio > e denunciato le mire iraniane, che hanno accettato > di partecipare alla Conferenza di Roma per creare un > fronte comune con l'insieme della comunità > internazionale. Purtroppo alla Conferenza di Roma > non solo l'Iran, al pari della Siria, erano assenti, > ma mancava anche Israele. Tutti non invitati. > > Messi tutti sullo stesso piano. Con una > differenza fondamentale. Se l'Arabia Saudita assume > un atteggiamento di equidistanza o equivicinanza tra > l'Iran e Israele, è un segnale di «discontinuità» > (continuando nel politichese in voga oggigiorno) > rispetto alla sua tradizionale politica. Ma se lo fa > l'Unione Europea, la sua posizione rischia di essere > equivocata come un sostanziale avallo alla strategia > terroristica e destabilizzante dell'Iran. > Ebbene, il regime nazi-islamico iraniano > esiste e trama dietro le quinte. Si è defilato > contando anche sulla nostra tendenza istintiva, di > fronte alle immagini di morte e distruzioni, a > condannare genericamente la violenza e a lanciare > altrettanto generici appelli alla pace. Ma è lui il > grande burattinaio di Hamas e dell'Hezbollah. E' lui > il principale incendiario della guerra. Non > permettiamo che la faccia franca e che il Medio > Oriente cada sotto le grinfie di burattinai e > burattini del terrorismo. > > > Magdi Allam > 28 luglio 2006 > Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com
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