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Groenlandia si scioglie, si rischia la catastrofe
- Subject: Groenlandia si scioglie, si rischia la catastrofe
- From: "Valentino R" <semjase at tin.it>
- Date: Sat, 18 Feb 2006 14:06:29 +0100
I mari si alzerebbero di 7 metri, l'Olanda
Londra e New York sott'acqua
Nuovo allarme in uno studio di due eminenti scienziati americani: i ghiacciai dell'isola potrebbero dissolversi entro il 2060 NEW YORK (USA) – I ghiacciai della Groenlandia
sono in movimento e stanno precipitando nel mare. Lo scioglimento della
massiccia lastra di ghiaccio che ricopre gran parte di questa enorme isola
grande sette volte più dell’Italia, era noto da tempo agli scienziati che
studiano il clima. Ma agli avvertimenti dei climatologi i governi, incominciando
da quello americano attuale che al fascino del petrolio è particolarmente
sensibile, avevano sempre dato scarsissimo peso, cercando di rinviare l’adozione
di misure impopolari per ridurre l’eccessiva dipendenza dai combustibili fossili
(ritenuta una delle cause principali dell’aumento di temperatura) e confortati
anche dalla fiduciosa opinione che il disgelo, prima di arrivare allo
scioglimento totale dei ghiacci dell’Artico, sarebbe continuato al rallentatore
almeno per un migliaio di anni.
NUOVO STUDIO - Adesso un nuovo studio appena presentato all’assemblea annuale della American Association for the Advancement of Science che si svolge a St. Louis nel Missouri demolisce di colpo tutte queste ottimistiche previsioni. Negli ultimi cinque anni, informano i due autori dell’indagine, il peso degli iceberg che si staccano dai ghiacciai della Groenlandia e sprofondano nell’Atlantico è quasi raddoppiato. “Per formare un blocco di ghiaccio e così pure per scioglierlo – nota il dottor Eric Rignot che lavora a Pasadena in California nel Jet Propulsion Laboratory della Nasa – occorre sempre parecchio tempo. Se però la temperatura di superficie tende a salire, la reazione del ghiacciaio diventa molto più rapida”. Nel lungo resoconto dei due climatologi corredato da grafici, tabelle e fotografie dei ghiacciai, che esce oggi nel numero di febbraio di Science, la rivista dell’Associazione americana per il progresso delle scienze, Rignot e il suo collega dottor Pamir Kanagaratnam, del Center for Remote Sensing of Ice Sheets dell’università del Kansas, documentano con foto riprese dall’alto dai satelliti della Nasa l’erosione impressionante dei ghiacciai della Groenlandia. In una di queste foto, del maggio 2005, si vede il ghiacciaio sud-orientale di Helheim Gletscher, troncato da una profonda spaccatura verticale simile a quella rocciosa del Gran Canyon. Ai bordi dell’enorme blocco di ghiaccio che ricopre la maggior parte della Groenlandia, su un’area grande poco meno del Messico che si estende su 1.700.000 chilometri quadrati e raggiunge in alcuni punti i 3 chilometri di spessore, sempre più spesso la banchisa è spaccata e dai bordi si staccano in continuazione gli iceberg, che sprofondano con enorme fragore dentro l’Atlantico. DISGELO A RITMI CRESCENTI - Ogni anno il disgelo continua a ritmi crescenti. Si è passati da una perdita annuale di 90 chilometri cubici di ghiaccio nel 1996 ai 224 km cubici del 2005. E lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia, dove la temperatura in vent’anni è salita di 3°C, a detta degli scienziati americani è responsabile per due terzi dell’aumento di livello dei mari, che ogni anno salgono in media di 3 millimetri. Una cifra che solo ai profani può apparire quasi insignificante: almeno fino a quando non si riflette. Se il disgelo della Groenlandia continua ai ritmi attuali dell’8 per cento al decennio, avvertono i climatologi da qui al non lontanissimo 2060 è possibile che la Groenlandia si ritrovi senza ghiacciai, come era in epoche preistoriche e come fa capire d’altronde anche il suo nome, Gruenland, che significa “terra verde”. CONSEGUENZE - Ma le conseguenze in questo caso non si faranno sentire solo nell’Artico. Rignot e Kanagaratnam, nell’inquietante rapporto presentato ieri ai loro colleghi scienziati a St. Louis, spiegano infatti che, in caso di scioglimento totale dei ghiacciai della Groenlandia, il livello globale dei mari salirebbe di ben 7 metri. In questo caso sarebbe sarebbe inevitabilmente sommersa di nuovo la sfortunata New Orleans, ma non si salverebbero neppure Venezia, l’Olanda e gran parte di Londra e New York. In Italia, se questa previsione da Apocalisse dovesse verificarsi, finirebbe sott’acqua anche una buona parte di Roma mentre l’Italia settentrionale padana si trasformerebbe in una grande palude. Che fare? Purtroppo, con grande delusione degli ecologisti, anche se il mondo intero per ipotesi assurda adottasse subito le misure più draconiane, mettendo fuorilegge il petrolio e il carbone, non è neppure sicuro che, arrivati a questo punto, lo scioglimento dei ghiacci si possa fermare. Ci si sarebbe dovuto pensare prima e non ora, fra l’altro con la motorizzazione degli oltre due miliardi di abitanti della Cina e dell’India che incombe. GUERRA FREDDA - Fra l’altro, per ironia della sorte, il mondo ecologicamente parlando era meno insicuro nell’epoca della Guerra Fredda, quando i sottomarini americani e russi, con il loro carico di missili nucleari, si davano la caccia navigando in continuazione sotto la calotta polare, e di conseguenza tenevano d’occhio anche lo spessore dei ghiacci. Poi è venuto il disgelo, non solo strategico ma climatico. A parte pochi scienziati e alcuni utopisti, agli iceberg della Groenlandia che si scioglievano facendo salire il livello del mare, mentre il mondo si precipitava a consumare petrolio, gas e altri combustibili fossili come se non ci fosse un domani, negli ultimi quindici anni non ci ha pensato nessuno. Renzo Cianfanelli 17 febbraio 2006 ----- Original Message -----
From: Maria
Grazia
Sent: Friday, February 17, 2006 2:46
PM
Subject: [Impronte degli Dei] Groenlandia
si scioglie, si rischia la catastrofe |
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