E' una casualità che le vignette sono partite dalla scandinavia?



Di Thomas Pany, Telepolis

La Svezia vuole cambiare completamente la propria industria energetica

Il prezzo del petrolio è aumentato del 40 % nell'anno passato. Mentre in questi giorni si segnalano guadagni da record presso le grandi aziende petrolifere, e mentre il resto del mondo deve fare i conti con la suscettibilità di coloro che possiedono le risorse petrolifere, una monarchia nel nord ci sorprende con un piano coraggioso e ambizioso: la Svezia intende, nei prossimi 14 anni, "disabituarsi" completamente al petrolio, senza compensare questa rinuncia con una nuova generazione di impianti nucleari.
Come riporta il quotidiano britannico Guardian oggi (8 febbraio), la Svezia vuole liberarsi entro il 2020 da ogni dipendenza dall'oro nero.
Nei prossimi mesi un comitato formato tra l'altro da industriali, scienziati, costruttori di automobili e agricoltori, dovrà presentare al parlamento svedese un piano più dettagliato di questo progetto senza eguali tra le principali nazioni industriali.
La strada per un cambiamento talmente radicale è stata imboccata già da tempo in Svezia. Questo paese negli anni '70 è stato colpito in modo particolarmente duro dai prezzi elevati del petrolio, quando questi aumentavano a vista d'occhio. Da quel periodo si è cercato di rendersi meno dipendenti dal petrolio, con la costruzione di impianti nucleari e con l'utilizzo di fonti di energia alternative, come l'energia idrolelettrica e le biomasse.
Un referendum nel 1980 ha stabilito che il paese avrebbe dovuto abbandonare l'energia nucleare entro il 2010; tuttavia questa decisione non è ancora stata attuata. Nel frattempo l'impianto di Barsebäck è stato tolto dalla rete, però i critici ricordano che in compenso è stata aumentata la capacità di altri impianti. Inoltre un cavo subacqueo importerebbe energia elettrica da una centrale a carbone dalla Polonia. E nel 2003 non meno del 33,5 % dell'energia derivava dagli impianti nucleari. Possiamo quindi essere curiosi di sapere come la Svezia vuole sostituire questa percentuale a lungo andare.
Però si sono già visti alcuni risultati sulla via della disabitudine totale al petrolio, che il Ministro dell'energia, la signora Sahlin, ha annunciato già nell'ottobre scorso in un articolo sul giornale: "Saremo i primi nel mondo a essere indipendenti dai comburenti fossili".
I comburenti fossili ("fossil fuel") secondo il rapporto del Guardian vengono ormai utilizzati soltanto nel trasporto. Nel sistema di riscaldamento essi sono stati sostituiti, nel decennio passato, dal vapore o dall'acqua calda provenienti da fonti geotermali o dall'utilizzo di biomasse. Nel 2003 il 26 % dell'energia proveniva da fonti rinnovabili (la media europea si aggira attorno al 6 %), il fornitore principale era l'energia idroelettrica, il carbone e il gas naturale hanno raggiunto valori molto bassi (4,7 % e 1,5 %). Il 34 % dell'energia derivava dal petrolio, mentre nel 1977 sarebbe stato ancora il 77 %.
Anche l'industria automobilistica cambia. La Volvo e la Saab dovrebbero lavorare in stretta collaborazione con il parlamento svedese nello sviluppo di veicoli alimentati con etanolo e altri combustibili biologici.

Autore: Thomas Pany di Telepolis