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Re: Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e sull'Esercitosudanesi
- Subject: Re: Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e sull'Esercitosudanesi
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 4 Apr 2005 09:02:20 +0200
Caro Francesco, per noi quello in Darfur e' chiaramente genocidio, per questo lo scriviamo. Per noi ci sono tutte le caratteristiche di sistematicita' del crimine (sulle quali il prof. Cassese e' tanto pignolo). Di quello che diciamo abbiamo anche raccolto le prove nei campi profughi lungo i confini del Ciad con un apposito team: chiaramente sono prove che vanno valutate e quindi ci compiaciamo che quantomeno si possano verificare i crimini di guerra. Il nostro obiettivo e' comunque fermare la mattanza e poi andare in tribunale: sono le vittime, gli sfollati, che ce lo chiedono. In ogni caso rispettiamo le opinioni di tutti. Buon lavoro Mauro di Vieste Associazione per i popoli minacciati ----- Original Message ----- From: "Francesco Njagi Kaburu" <kaburu at virgilio.it> To: <conflitti at peacelink.it>; <dirittiglobali at peacelink.it>; "Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker" <info at gfbv.it> Sent: Sunday, April 03, 2005 1:15 AM Subject: R: Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e sull'Esercitosudanesi > cari amici, > consentitemi un appunto non di secondaria importanza, a mio > avviso, sul comunicato stampa citato di seguito. L'uso del termine genocidio > per definire quanto sta avvenendo in Darfur è assolutamente fuorviante. Il > reato in questione, strictu sensu, richiede come tutti gli altri un movente > e, soprattutto, delle prove. Sul primo punto non ci sono dubbi: è del tutto > verosimile, per motivi su cui non mi dilungo, che Khartum possa aver > pianificato a tavolino 'l'eliminazione totale o parziale' di alcune comunità > della regione in questione. Mancano tuttavia le prove, che nè ong come MSF, > Amnesty o Human Rights Watch nè la commissione ONU mandata a posta in loco > per indagare su quest'accusa sono riuscite a scovare. Non è cioè possibile, > allo stato attuale, configurare il reato di genocidio. Una precisazione che > mi rendo conto può sembrare a primo acchitto speciosa e 'bizzantina' al > cospetto delle violenze commesse, ma al fine d'inquadrare avvenimenti > simili, le loro origine e possibili soluzioni il rigore giuridico mi pare > una componente fondamentale. Abusare della definizione genocidio rischia > infatti di fomentare la diffusa convinzione che la comunità internazionale > debba e, soprattutto, possa intervenire dal punto di vista giudiziario, > militare e diplomatico a tutela di individui e/o comunità intere, a scapito > della sovranità nazionale di alcuni stati, solo nel caso in cui si parli di > genocidio. mi tornano in mente quei mesi del 1994 in cui in Ruanda si > consumava una mattanza e la comunità internazionale si limitava a dire che, > non essendo in corso un genocidio, era impossibile intervenire. parafrasando > le parole del prof.Cassese, a capo della su citata commissione onu > d'indagine sui crimini in Darfur, ci sono altri reati altrettanto gravi come > il genocidio: lo stupro sistematicamente commesso, la tortura, il > coinvolgimento di civili in operzioni militari....so che con voi 'sfondo > porte aperte' con argomenti di questo tipo, ma proprio per questo mi > aspetto, sullo specifico contesto, la stessa attenzione che riservate sempre > nel vostro lavoro. > detto ciò esultiamo per questa decisione del palazzo di vetro. francamente > non me l'aspettavo dopo la risoluzione di novembre in merito al commercio di > armi verso il Sudan. > buon lavoro > frak > associazioneatlante at virgilio.it > ----- Original Message ----- > From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte > Voelker <info at gfbv.it> > To: <dirittiglobali at peacelink.it>; <conflitti at peacelink.it> > Sent: Friday, April 01, 2005 4:21 PM > Subject: Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e > sull'Esercitosudanesi > > > > www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050401it.html > > > > Sudan / Darfur > > Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e > > sull'Esercito sudanesi > > > > Bolzano, Göttingen, 1 aprile 2005 > > > > La Corte Internazionale dell'Aia deve indagare sul presidente sudanese > > Omar Hassan al-Bashir, sui membri del suo governo e sui vertici militari > > del paese. Questo è quanto chiede l'Associazione per i Popoli Minacciati > > (APM) dopo la decisioni del Consiglio di Sicurezza di giovedì a New York > > di incaricare la Corte Internazionale dell'Aia della persecuzione dei > > crimini di guerra commessi in Sudan. L'APM saluta il fatto che gli USA > > abbiamo finalmente rinunciato alla loro opposizione a una risoluzione > > dell'ONU e abbiano così reso possibile la persecuzione dei principali > > responsabili dei crimini in Darfur. Il regime islamico fondamentalista > > del Sudan non solo è l'ideatore del genocidio in Darfur ma è anche > > responsabile del genocidio commesso nei monti Nuba nel Sudsudan che ha > > fatto 1,5 milioni di vittime tra la popolazione nera prevalentemente > > cristiana e circa 500.00 Nuba. Nel Darfur sono invece morte almeno > > 180.000 persone, ma parlamentari inglesi parlano di circa 300.000 morti. > > > > La sistematicità delle violazioni commesse contro la popolazione è > > documentata da un dossier di 100 pagine edito dall'APM, nel quale sono > > state raccolte tutte le informazioni disponibili fornite da giornalisti, > > organizzazioni per i diritti umani e umanitarie, istituzioni vicine al > > governo, profughi e sfollati. Un team di tre persone è stato inoltre > > inviato dall'APM nei campi profughi in Ciad per raccogliere le > > testimonianze dei profughi. > > > > Il governo sudanese si serve delle milizie arabe dei Janjaweed per > > mettere sistematicamente e continuamente in fuga la popolazione nera. La > > tattica usata prevede prima il bombardamento di villaggi e quartieri da > > parte dell'aviazione sudanese e poi l'aggressione delle milizie > > Janjaweed, ai cui massacri e omicidi partecipano anche unità > > dell'esercito. In modo sistematico sono state violentate migliaia, > > probabilmente decina di migliaia di donne e ragazze, sono stati > > inseguiti i convogli dei profughi, distrutti i raccolti e abbattuti gli > > alberi da frutto, avvelenati i pozzi di acqua potabile e rubati terreni > > e bestiame. Per perseguitare leader politici e intellettuali vengono > > adoperati i servizi segreti, i quali ricevono assegnati compiti speciali > > nelle azioni di pulizia etnica sia nel Sudan occidentale sia in Ciad. I > > militari armano le milizie, forniscono loro le uniformi e si preoccupano > > che abbiano sufficienti reclute. Le istituzioni regionali e gli stati si > > occupano della mobilitazione e del reclutamento delle milizie > paramilitari. > > Vedi anche: > > * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050202bit.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050131it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041129it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041118it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040928it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040917it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040909it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040824it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040813it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040715ait.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040713it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040702it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040611it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040608it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040526it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040525it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040406it.html | > > www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040114it.html | > > www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-it.html | > > www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-man.html > > > > * www: english.daralhayat.com | www.gurtong.com | www.sudan.net | > > www.peacelink.it/africa/document/german5.html | > > http://web.amnesty.org/library/index/engafr541392004 > > > >
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- Il Tribunale penale internazionale deve indagare sul Governo e sull'Esercito sudanesi
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