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La Comunità Internazionale lamenta il genocidio in Rwanda mentre il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine
- Subject: La Comunità Internazionale lamenta il genocidio in Rwanda mentre il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 6 Apr 2004 19:22:40 +0200
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040406it.html 10 anni di ritardo La Comunità Internazionale lamenta il genocidio in Rwanda mentre il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine Bolzano, Göttingen, 6 aprile 2004 In occasione del decimo anniversario in Rwanda il Presidente dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) Internazionale Tilman Zülch solleva gravi accuse: "Mentre la comunità internazionale ricorda il genocidio in Rwanda e lamenta di non essere intervenuta in tempo per salvare la minoranza Tutsi, il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine. Davanti agli occhi del mondo vengono commessi crimini terribili, denunciati solo da pochi giornalisti e attivisti per i diritti umani. C'è invece bisogno di un intervento immediato di truppe internazionali per la pace che ponga fine al genocidio perpetuato dall'esercito sudanese e dalle milizie arabe contro la popolazione africana di Fur, Masaalit e Zaghawa nel Darfur/Sudan Occidentale. Come in Rwanda, anche qui le conseguenze potrebbero essere tragiche: un milione di persone rischia la morte per fame poiché il governo sudanese usa la fame come mezzo di guerra in completo disprezzo del diritto umanitario dei popoli. Centinaia di migliaia di persone sono in fuga. In particolare l'APM accusa il governo sudanese e le milizie arabe di: - messa in fuga di almeno 800.000 persone - uccisioni di massa - bombardamento di civili, di villaggi e città, di campi profughi - rapimento di bambini - saccheggio e furto di bestiame - distruzione sistematica di centinaia di villaggi - distruzione di pozzi e fonti di acqua potabile - appiccare fuoco a raccolti e sementi - rifiuto di prestare aiuti umanitari e medici per i sopravvissuti. Da anni l'APM si rivolge alle multinazionali del petrolio mettendole in guardia dall'estrarre l'oro nero nelle zone di guerra tra il regime arabo di Khartum e la popolazione africana nel Sud-Sudan, dove oggi migliaia di persone sono in fuga dalla guerra. Ora il Sudan compra, con i proventi del petrolio, elicotteri e armi pesanti che usa contro la popolazione civile. L'APM ricorda che 40 anni di campagne militari del regime di Khartum sono costate la vita a 2,5 milioni di Sudsudanesi e Nuba. Senza un intervento esterno anche questa volta Khartum porterà a termine il genocidio nel Sudan Occidentale. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040114it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031024it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030115it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030108it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/021120it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020919it.html * www: www.gurtong.net | www.sudan.net | www.sudanslaves.org | www.peacelink.it/africa/document/german5.html
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