Fw: conversazione con uno dei neurologhi piu' famosi del Medio Oriente



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To: "bebitartari" <bebitartari at bcc.tin.it>
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Sent: Wednesday, January 29, 2003 3:08 PM
Subject: conversazione con uno dei neurologhi piu' famosi del Medio Oriente


Il Dr. Awni si e' laureato in Italia all'Universita' La Sapienza di Roma e,
nonostante abbia il passaporto italiano ha rinunciato ad una sicura carriera
come neurologo presso le strutture ospedaliere dell'Universita' di Modena.
Giunto in Palestina nel 1985 per rimanere insieme al suo popolo sta oggi
vivendo la seconda Intifada, nonostante i sauditi gli abbiano offerto oltre
20.000 dollari al mese, casa e automobile di lusso in cambio delle sue
prestazioni specialistiche in neurologia.
Lo abbiamo incontrato e questa e' la conversazione che abbiamo avuto con
lui.

- Cosa puo' dirmi di questi ebrei samaritani che vivono a Nablus e hanno
anche le loro sinagoghe? -

Ma questi sono nostri concittadini, sono di religione ebraica, ma la loro
fede indica Mose' come l'unico Profeta riconosciuto, essi non riconoscono
nessuno degli altri profeti venuti dopo di lui, ne Re David, ne Re Salomone,
o Isaia e neppure Gesu', tanto meno Maometto, essi riconoscono e credono
solo in Mose'. Quindi c'e' una notevole differenza tra loro e gli ebrei
israeliani, non per questo sono in contrasto tra loro, ma la loro fede
impone ai samaritani di vivere qui' a Nablus e non possono lasciare questa
terra, considerano il Monte Jerzim il loro luogo piu' Sacro, il monte dove
Mose' avrebbe ricevuto le tavole della legge dal Padre Eterno, e credono
inoltre che le tavole siano state nascoste qui' in una grotta di questo
monte dagli eunuchi del Tempio di Re Salomone, che poi si suicidarono prima
dell'arrivo dei Babilonesi. Per tutte queste ragioni gli ebrei samaritani
vivono qui' a Nablus e stanno anche meglio degli altri perche' sono
appoggiati e amati da tutti, dagli ebrei, dai palestinesi, dai giordani, da
tutti quanti. Essi hanno gli impieghi migliori anche se hanno un basso
livello culturale, perche' non possono andare a studiare all'estero, a casua
della loro fede religiosa. Comunque sia loro stanno bene con noi e noi con
loro. Il Direttore Amministrativo del Watani Hospital di Nablus, dove siamo
ora, e' un samaritano, ma quasi nessuno lo sa, e' uno come gli altri. Essi
sono legati a questa terra, non hanno ambizioni di potere e vivono secondo i
loro principi religiosi in una pacifica sinergia con tutti noi. Naturalmente
essi si possono spostare liberamente anche con la loro auto perche' hanno
una licenza speciale. Essi hanno persino un rappresentante nel Parlamento
palestinese, e pensare che la loro comunita' non conta piu' di quattrocento
persone. Mentre la mia famiglia ne conta oltre quindicimila eppure non
abbiamo un rappresentante al Parlamento.

- Signor Dottore, qual'e' la situazione attuale a Nablus? -

Guarda, solo poche notti orsono verso l'una del mattino l'esercito
israeliano ha iniziato a lanciare sulla citta' bombe sonore ed ha proseguito
fino alle tre. Per due ore bambini e adulti sono stati terrorizzati dalle
esplosioni sonore e ognuno di loro pensava che le bombe cadessero sulla
propria casa.
Lo stato israeliano pensa forse di garantire la propria sicurezza in questa
maniera?
Io abito fuori Nablus e non sono autorizzato ad andare al lavoro con la mia
automobile, sono costretto a camminare a piedi per 3km tra il fango
d'inverno e sotto il sole cocente d'estate. Questo trattamento, questi
obblighi, questi impedimenti, danno forse piu' sicurezza agli israeliani?
Pensa che alcuni giorni fa un uomo ha avuto un infarto miocardico, ma egli
abitava lontano dal centro cardiologo del nostro ospedale, il Watani
Hospital, ed ha cosi' dovuto camminare per alcuni km fino al check point,
nonostante la grave crisi cardiaca che aveva subito. Poi giunto al check
point e' stato fermato dai militari che non gli hanno permesso di procedere
a piedi verso l'ospedale, ne di ritornare alla sua casa, ed e' rimasto
bloccato al check point fino a quando, dopo alcune ore, non e' morto.
Io sono nato a Jenin e non vedo mia madre, che ha ottantacinque anni, da
circa un anno e mezzo. Possono queste condizioni di vita garantire la
sicurezza dello Stato di Israele?
Questo e' puro e semplice sadismo, la gente e' costretta a camminare per km
per andare da un villaggio all'altro, i piu' fortunati riescono a muoversi a
dorso d'asino, ma ci sono anche quelli che si portano l'anziana madre sulle
spalle. Questo stato di cose e' molto peggio di una semplice persecuzione,
non trovo altre parole che il sadismo per definirlo in modo aderente alla
realta'.
Gli israeliani si divertono a farci del male, entrano nelle case dopo la
mezzanotte per spaventare i bambini, rompono tutto, sporcano, umiliano gli
adulti e li maltrattano, oggi un palestinese non vale piu' nulla. Si
comportano in questo modo solo le persone sadiche!

- In che misura i bambini soffrono di queste angherie? -

In questo modo viene tolta ai bambini la loro innocenza, la loro eta' piu'
bella gli viene sottratta. Per esempio i miei figli non possono giocare
davanti a casa perche' c'e' un edificio dell'esercito israeliano che non
permette a nessuno di fermarsi per strada. I bambini non hanno piu' i parchi
ne i giardini dove poter giocare. Si svegliano nel pieno della notte a causa
delle bombe sonore, come qualche giorno fa', oppure per gli spari e
capiscono benissimo che questi rumori sono per uccidere.
Solo due anni fa, la mia figliola di sette anni poteva giocare ai giardini
pubblici, oppure andare a trovare la nonna, ma oggi rivedere la nonna e'
diventato un sogno.
I bambini hanno una intelligenza vivace e forte e vivono la paura
costantemente. Ma nessuno puo' immaginare come il bambino realizza la paura,
in che maniera essa incide sulla sua personalita', sulla sua vita. Non si
puo' prevedere come crescera' un bambino costantemente spaventato. Inoltre
mancano loro le cose piu' semplici, dal denaro ai vestiti a tutte quelle
cose che i bambini sognano di possedere durante la loro infanzia e loro lo
capiscono e anche per questo non chiedono mai niente. Pensa che io volevo
fare un lavoretto, costruire una veranda sul retro della mia casa, insieme a
mia moglie avevamo preventivato una spesa di circa cinquecento dollari, una
cosa da poco, ma sono stato sorpreso da mio figlio, che ha undici anni, il
quale mi ha detto - papa' no, i soldi potrebbero esserci piu' utili domani -
Quindi lui gia' si preoccupa del domani, ne ha paura ed e' gia' responsabile
della sua paura, nonostante abbia solo undici anni.

- Al Medical Relief ci hanno parlato dei loro programmi di aiuto ai minori
per scaricare la violenza e l'odio ed indirizzare le enrgie positive verso
attivita' piu' costruttive e piu' pacifiche del tirare sassi per strada, lei
che ne pensa? -

Quando la violenza e' reale e quotidiana, io non credo che questi programmi
possano essere d'aiuto, perche' la repressione e' continua e ogni giorno
c'e' un nuovo dramma. Il bambino capisce benissimo che siamo sotto
l'occupazione israeliana e che i soldati sono i nostri nemici. Quando viene
colpito in famiglia o anche direttamente nel suo proprio corpo, o suo padre
viene arrestato o ucciso, oppure vede i suoi amici legati davanti ad una
jeep dei soldati e trasportati a tutta velocita' per le strade, come accade
spesso qui' a Nablus, non credo che questi programmi possano cancellare
l'odio che gli viene inculcato da questa realta' ostile e che si solidifica
nel suo cuore un giorno dopo l'altro. Non si puo' pretendere che un bambino
accetti questa realta'. Quando perdono i loro parenti e spesso anche i loro
fratellini che vengono uccisi dai militari, non e' come avere un lutto in
famiglia per cause naturali. Il bambino sente di essere in pericolo, sente
di essere nel mirino del nemico in prima persona, sente che il pericolo
esiste anche per lui e che la morte non e' piu' un fatto naturale. Quando
questo tipo di problema interessa ogni casa, ogni famiglia, ogni persona,
allora e' molto difficile dare sostegno e assistenza. Ed e' ancora peggio
per quei bambini che hanno l'occsasione di andare all'estero per un breve
periodo di tempo, il bambino che osserva il mondo intorno a se e vede come
vive la gente fuori dalla Palestina quando ritornera' in patria subira' uno
shock violento che lo destabilizzera' facilmente.
Dopo gli accordi di Oslo, l'odio si era quasi spento nei cuori dei
palestinesi, io ho visto bambini che nella prima Intifada lanciavano sassi
contro i soldati, i quali, dopo gli accordi di Oslo, sono andati ad offrire
ramoscelli di ulivo e fiori ai soldati israeliani. Ma quello che e' successo
in questa seconda Intifada alimentera' odio per altri cinquant'anni. Avevamo
costruito un centro per i bambini, qui' a Nablus, vicino al Municipio ma gli
israeliani con i loro bulldozer lo hanno demolito e ci hanno messo un carro
armato a presidiare un posto di blocco.
E' stata colpita ogni cosa che potesse sostenere una normale vita civile,
come ad impedirne il naturale svolgimento.

- Pensate che la situazione peggiori, se questo e' possibile, dopo le
elezioni? -

E' questo che sto cercando di dire, qui' la popolazione palestinese sta
aspettando una catastrofe, nessuno nutre piu' alcuna speranza. Questa notte
hanno ucciso dodici persone a Gaza e quattro a Jenin, ma l'attacco vero a
Gaza e forse anche a Nablus, e' stato rimandato a causa delle elezioni.
Poi ci sara' la guerra all'Iraq e la gente teme che Israele approfittera'
del caos per trasferire migliaia di persone, forse proprio verso l'Iraq.
Ormai e' chiaro al mondo intero che gli israeliani non permettono ai
palestinesi di avere la loro identita' politica e territoriale, infatti
hanno demolito tutte le strutture dell'ANP. Per non parlare delle dozzine di
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che sosno sempre
state ignorate dallo Stato di Israele, anche quelle che erano una condanna
per noi palestinesi e che abbiamo comunque accettato, gli israeliani no,
hanno ignorato anche quelle che erano a loro vantaggio. Io credo che se
anche i palestinesi accettassero di avere un loro stato in un piccolo
villaggio sperduto non so dove tra i monti, gli israeliani non
accetterebbero neppure quello. Perche' vogliono questa terra, la volgiono
tutta per loro senza palestinesi. Israele vorrebbe che i palestinesi se ne
andassero tutti in Iraq o in Giordania, ma neanche in Giordania potrebbero
stare perche' gli israeliani vogliono anche la Giordania. Israele e' uno
stato fondato sulla religione ebraica e la riva orientale del fiume Giordano
era abitata dagli ebrei, nel passato remoto, lo stesso Mose' non ha mai
attraversato il fiume Giordano, ma e' sempre vissuto sull'altra sponda.


- Pensa che un numero elevato di osservatori internazionali possa servire a
qualche cosa? -

L'unica cosa che puo' porre fine a questa tragica situazione e' una Forza
Internazionale di Pace, altrimenti non cambiera' mai nulla. Ogni volta che
un palestinese ha una reazione contro un israeliano, vengono immediatamente
puniti tutti i palestinesi e quindi la miglior cosa e' la separazione, due
stati per due popoli. Ma prima che questo sia possibile c'e' bisogno di una
forza internazionale che controlli i confini e che possa proteggere la
popolazione palestinese, perche' abbiamo bisogno di essere difesi dalle
aggressioni israeliane.
Poi esiste un'altra questione molto grave di cui il mondo non si rende
conto, e' la catastrofe che si sta preparando in questa terra, chiamata da
molti Terra Santa. Qualcosa di enorme che non dovrebbe accadere in questo
secolo. Il problema e' politico e bisogna avere il coraggio di dire una
parola giusta e saggia oggi, prima di domani. Bisogna dire ai cristiani
sionisti che stanno portando il mondo alla catastrofe, di pensarci bene
almeno altre duecento volte prima di precipitare l'umanita' nel baratro.
Io non sono religioso ma secondo me il vero estremismo dei nostri giorni e'
quello dei cristiani sionisti. Ovvero l'estremismo anglo-americano, senza il
quale gli ebrei non potrebbero fare quello che fanno. L'imminente catastrofe
che ci attende si annida nelle menti di coloro che vogliono costruire il
terzo Tempio per poter assistere alla venuta del Messia. Questi fanno parte
di una corrente cristiana che e' piu' sionista degli stessi ebrei.

- Ma di quali cristiani sta parlando? -

Parlo di quei cristiani che credono nella Bibbia piu' che nel Vangelo, parlo
di quei fanatici che credono nella necessita' di costruire il terzo Tempio
perche' possa ritornare Gesu', come e' scritto nella Bibbia. Costoro si
stanno preparando per la battaglia di Megiddu (Armageddon), negli anni
ottanta il Presidente Reagan ebbe l'occasione di dichiarare - Vedo me stesso
come il leader di Megiddu (Armageddon) -
Ma credete veramente che Bush Junior stia preparando questa guerra per il
petrolio? Ma gli americani hanno tutto il petrolio che vogliono, nemmeno i
paesi del Golfo sanno quanto petrolio viene pompato fuori dai loro pozzi
dagli americani! Lo prendono per niente. Pensate davvero che con questa
guerra gli anglo-americani vogliano dominare il Golfo? Ma se il Golfo lo
dominano gia' dai primi del novecento, quando se lo sono spartito con i
francesi! Questa guerra all'Iraq non e' fondata su alcun reale motivo
politico o economico, questa guerra e' guidata dai due paesi piu' potenti
del pianeta, che guarda caso sono anche i paesi dei cristiani protestanti,
quei cristiani che forse hanno piu' attenzione per la Bibbia che per il
Vangelo. Pensate davvero che gli anglo-americani vogliano fare la guerra nel
Golfo perche' Saddam Hussein ha la bomba atomica? Ma anche il Pakistan ha la
bomba atomica, che e' pure un paese con una maggioranza di integralisti
islamici. La bomba atomica ce l'hanno anche i nord-coreani che sono
altrettanto integralisti nella loro dottrina comunista. E allora perche'
l'Iraq non puo' avere le armi che ha ricevuto dagli stessi americani?
Perche' gli americani non hanno fermato il dittatore Saddam Hussein quando
ha sterminato i Kurdi iracheni con i gas da loro stessi venduti a Saddam?
Per quale ragione tirano fuori ora questo falso problema delle armi chimiche
e nucleari?

- Ma llora il progetto di questi cristiani sionisti sarebbe di costruire il
terzo Tempio e di arrivare a conquistare tutta la terra dal mare al fiume
Eufrate come testimonia la simbologia sulla bandiera israeliana, dove le due
striscie azzurre che contengono la stella di David, simboleggiano il fiume
Nilo e il fiume Eufrate? -

Questo progetto e' un'utopia messianica, ma osserviamo un giorno dopo
l'altro molti segni che ci confermano la volonta' e l'ambizione di procedere
verso la realizzazione di questa utopia messianica. Con quale altra ragione
si potrebbe giustificare questo appoggio incondizionato degli americani allo
stato di Israele? Non ci possono essere ragioni economiche, perche' gli
arabi sono dei grandi consumatori e sarebbero quindi piu' utili all'economia
mondiale degli israeliani, gli arabi non producono quasi nulla, ad eccezione
del petrolio che vendono agli USA per pochi soldi, e allora perche' gli
americani dovrebbero mettere a ferro e fuoco un mercato cosi' importante che
importa di tutto in cambio di petrolio a basso prezzo?
Gli americani vogliono dal Medio Oriente qualcosa di difficilmente
comprensibile all'uomo comune, che invece ha bisogno di giustificazioni piu'
semplici, nonostante queste risultino inconsistenti ad uno sguardo piu'
approfondito. Gli americani e Israele sono entrambi coinvolti in questo
folle progetto.
Gli ebrei non credono forse che Cristo debba ancora arrivare, nonostante la
sua tomba sia visitata da moltitudini di pellegrini nei secoli dei secoli? E
gli americani, sollecitati da questa utopia messianica, li sostengono e li
guidano in questo cammino. Le religioni ebraica e cristiana sono
complementari ma non credono nel Profeta Maometto, e quindi l'Islam risulta
essere l'anello debole della catena, quello che puo' essere spezzato per
realizzare l'utopia messianica. E' questa la catastrofe che si sta
preparando, una grande guerra di religione. Il primo passo lo ha fatto il
Presidente Sharon quando ha calpestato la spianata delle Moschee nel maggio
del 2000, il secondo passo e' stato fatto con l'abbattimento delle torri
gemelle di New York l'anno successivo, cosa che ha spinto moltitudini di
persone comuni ad odiare gli arabi e l'Islam. Il terzo passo si sta
preparando oggi con l'imminente guerra all'Iraq. Credi forse che Sharon non
sia capace di mandare i suoi bulldozer a demolire la Moschea di Al Aqsa e il
Tempio della Roccia? La catastrofe verra' quando riusciranno a far credere
alla gente comune che bisogna fare la guerra di religione. Quando io non
parlero' piu' con te perche' tu sei cristiano e io islamico. La catastrofe
verra' quando si realizzera' l'impossibilita' di convivere, specialmente
qui' in Terra Santa, tra persone di religione diversa.
Gli arabi hanno sempre convissuto con tutte le fedi per settecento anni. Dai
tempi del grande Saladino fino alla fine dell'Impero Ottomano, cristiani ed
ebrei sono sempre stati rispettati e protetti in Terra Santa. Purtroppo dal
passato remoto ad oggi l'uomo non ha imparato nulla e oggi ci troviamo
sull'orlo di una nuova tragica e devastante guerra. Saddam Hussein usera' il
popolo iracheno some scudo umano e lui, se mai accadra', sara' l'ultimo a
morire.

berretti bianche per la pace
continua