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Appello delle RSU - Quale democrazia in Jugoslavia?
Riceviamo da Lino Anelli del coordinamento nazionale RSU
Quale democrazia in Jugoslavia ?
Un appello per la cessazione immediata delle violenze nei confronti del
sindacato e della sinistra Jugoslava.
Le aggressioni di tipo squadristico nei confronti dei militanti del
sindacato Samostalni si susseguono di ora in ora con crescente intensità.
Si tratta in tutta evidenza di un piano sistematico, volto a distruggere
tutte le organizzazioni sindacali che manisfestano critiche verso le
politiche neoliberiste del programma della "Opposizione democratica serba"
di Kostunica.
Gli attacchi non sono certo portati avanti da chi, in tutta coerenza ha
lottato per il rinnovamento della Jugoslavia, ma da soggetti arroganti e
settari che rappresentano parti consistenti dei partiti di "opposizione"
che vedono la caduta di Milosevic come occasione per rafforzare se stessi
distruggendo ogni voce concorrente. Questo è sostenuto anche da Dragoljub
Micunovic, voce autorevole dell'opposizione e candidato alla prossima
carica di Primo Ministro,che in una intervista al Manifesto del 10 ottobre
denuncia gli atti di violenza in corso.
E' quanto ad esempio sta avvenendo alla Zastava di Kragujevac.
Sulla base di testimonianze dirette, denunciamo le aggressioni compiute a
Kragujevac nei confronti dei rappresentanti del sindacao autonomo Zastava.
Lunedì 9 ottobre sono stati devastati gli uffici del sindacato Zastava
"Iveco". Gli agressori, esponenti del sindacato indipendente, hanno imposto
le dimissioni, tra gli altri di Milan Doncic e Sreten Milicevic. Alla
stessa segretaria del sindacato Zastava, la compagna Rusika, è stato
"ordinato" di dimettersi immediatamente. Anche la compagna Rajka veljovic
assieme al gruppo impegnato a seguire il progetto di adozioni a distanza
hanno subito pesanti minacce, al punto da temere per la loro incolumità
fisica.
E' questa la nuova democrazia Jugoslava ??
La nostra condanna nei confronti di questi atti di violenza, e la nostra
solidarietà ai rappresentanti del sindacato Zastava colpiti nella loro
libertà individuale e di organizzazione sono convinte e decise.
Conosciamo bene i compagni colpiti dalla aggressione anche perchè sono
stati da subito, durante i bombardamenti e dopo, interlocutori
infaticabili, credibili e convinti dell'unico progetto di solidarietà tra i
lavoratori Italiani e quelli Jugoslavi che ha saputo svolgersi nonostante
l'embargo ed in completa autonomia dal quadro politico ed istituzionale
della jugoslavia.
Un impegno che ha reso possibile l'arrivo di aiuti (medicinali ed
apparecchiature sanitarie) non solo al presidio sanitario della Zastava, ma
anche all'ospedale civile, all'orfanotrofio ed al centro geriatrico di
Kragujevac. Un impegno che ha realizzato una rete di sostegno al reddito
alle famiglie dei lavoratori della Zastava con le oltre 1.100 adozioni a
distanza gestite da diverse associazioni e strutture sindacali Italiane.
I compagni e le compagne colpite dall'aggressione e dalla violenza politica
di queste ore sono inoltre conosciuti da tanti che, in Italia, li hanno
incontrati in occasione di manifestazioni ed assemblee pubbliche contro la
guerra, contro l'embargo, per la costruzione di una rete di solidarietà
diretta e concreta tra lavoratori di tutti i paesi capace di agire in
risposta alle parole dell'odio e della guerra ed in autonomia dagli
schieramenti politici in campo e dai loro obiettivi di egemonia economica e
territoriale.
La posizione dei compagni del sindacato Zastava, (vedi comunicato) anche in
occasione delle ultime vicende politiche in Jugoslavia, è stata capace di
autonomia e coerenza col loro compito di rappresentanti di lavoratori
impegnati sopratutto a sostenere e rivendicare impegni concreti per il
lavoro e per il salario a tutte le forze politiche in campo, preoccupati
sia degli aspetti che portavano a rivendicare maggiore democrazia nel paese
che delle proposte neoliberiste del programma economico di Kostunica che
prevedono, tra l'altro, la chiusura della Zastava e pesanti tagli al
salario ed all'assistenza sociale e previdenziale.
E' paradossale che gli agenti dell'aggressione fisica e politica siano
esponenti di quel sindacato indipendente che, in piena era Milosevic erano
in prima fila a rivendicare agibilità, democrazia e libertà sindacale.
Paradossalmente questi, che in piena era Milosevic hanno comunque potuto,
certamente non senza difficoltà, tenere riunioni, costituire
organizzazioni, convocare congressi, ora negano agli altri sindacati anche
la minima possibilità di esistenza.
Oltretutto, rifiutando l'eventualità che una verifica della reale
rappresentanza sindacale nel luogo di lavoro sia demandata ad una verifica
elettorale nei reparti e tra i lavoratori della Zastava, essi pretendono di
essere una forza sindacale rappresentativa solo sulla scorta del loro
essere legati ai partiti di opposizione. Una visione particolarmente
reazionaria della libertà per cui il popolo Jugoslavo ha lottato e che
getta una cattiva luce su alcune forze rappresentate nel cartello del
fronte dell"opposizione".
E' oltretutto drammatico che i lavoratori della Zastava, che a causa dei
bombardamenti della Nato sono ancora oggi senza lavoro e senza reddito, in
un clima di intimidazione e di confusione, diventino a tutti gli effetti
soggetti ricattati dalle così dette nuove forze del cambiamento che
sembrano non avere altri strumenti di acquisizione del consenso se non la
pratica dell'intimidazione e dell'arroganza che, con la complicità dei
vertici aziendali, arriva anche a proporre lo scambio tra aiuti economici e
la disdetta al sindacato Zastava.
Come Coordinamento Nazionale delle RSU denunciamo quanto sta avvenendo come
un'attacco alla democrazia sindacale in Jugoslavia, un'attacco che sta
assumendo forme anche peggiori di quelle che "l'umanitario" occidente ed il
Sindacato Italiano denunciavano esistere nell'era Milosevic.
In solidarietà con i sindacalisti ed i delegati sindacali della Zastava di
Kragujevac, in rispetto degli stessi ideali di solidarietà tra i lavoratori
e di democrazia sindacale da loro stessi ribaditi nelle varie iniziative da
loro tenute in Italia e nelle posizioni da loro espresse in Jugoslavia
proponiamo che dalle Rsu, dai luoghi di lavoro, vengano inviati messaggi di
solidarietà indirizzati alla compagna Ruzica ed alla compagna Rajka del
sindacato Zastava ai seguenti indirizzi:
email: sindikat@ptt.yu (provare comunque, anche se sembra che il
computer,dono della Cgil Lombardia, sia stato rubato o distrutto)
fax: 00381 34 335367
Proponiamo inoltre che si attivino iniziative su tutte le strutture
sindacali, anche della sinistra sindacale, perchè vengano prese posizioni
ed iniziative in difesa delle libertà sindacali in Jugoslavia.
Vi preghiamo di inviare anche al sito del coordinamento rsu i testi delle
varie prese di posizione dai luoghi di lavoro, dai sindacati, dalle rsu in
modo da darne la massima pubblicizzazione
Il Coordinamento nazionale delle Rsu
Martedì 10 ottobre 2000
Il documento è scaricabile in formato ipertesto (con i link ad altri
documenti richiamati dall'appello) dal sito del coordinamento Rsu -
http://www.ecn.org/coord.rsu/
Alma Rossi - email - alma@pmp.it
indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@ecn.org
indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/