Amnesty sulla tortura in Ucraina: l'azione decisiva dev'essere ancora intrapresa



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COMUNICATO STAMPA
CS110-2005

AMNESTY SULLA TORTURA IN UCRAINA: L'AZIONE DECISIVA DEV'ESSERE ANCORA
INTRAPRESA

Le forze dell'ordine ucraine usano regolarmente la forza e spesso
ricorrono alla tortura per estorcere confessioni e testimonianze ai
detenuti. La denuncia e' contenuta in un rapporto di Amnesty
International, diffuso oggi, che descrive l'impunita' di cui beneficiano
gli agenti di polizia responsabili di maltrattamenti e torture.

'Un sospetto, un testimone o un passante possono essere a rischio di
maltrattamenti e torture da parte della polizia' - si legge nel rapporto.
'La tortura e gli altri maltrattamenti, di qualunque genere, sono vietati
in ogni circostanza dal diritto internazionale. Tuttavia, in Ucraina si
indaga raramente sulle denunce di tortura e, quando cio' accade, le
inchieste sono molto spesso carenti. Il risultato e' che pochi agenti di
polizia implicati in torture o maltrattamenti sono puniti ed e'
infrequente che le vittime ottengano giustizia'.

Il rapporto di Amnesty International mette in luce alcune debolezze del
sistema di giustizia penale ucraino, che favoriscono la diffusione della
tortura: tra queste, le cattive condizioni dei centri di detenzione
preventiva e la mancanza di garanzie per i prigionieri.

Un'eredita' dell'epoca sovietica e' l'enfasi con cui si assegnano alla
polizia elevati risultati da conseguire in termini di repressione della
criminalita' piuttosto che di prevenzione. Le autorita' ucraine ammettono
che la polizia abusa dei propri poteri per chiudere il maggior numero
possibile di casi, con qualsiasi mezzo; cosi' facendo, cerca per prima
cosa di ottenere la 'confessione', ricorrendo all'uso della forza.
L'operato della polizia e' alimentato anche da un alto livello di
corruzione: e' noto che gli agenti di polizia picchino i detenuti per
estorcere loro denaro.

Il rapporto contiene venti raccomandazioni alle autorita' ucraine,
destinate a rendere efficace la proibizione assoluta della tortura e degli
altri maltrattamenti e impedire il fenomeno dell'impunita'.

Sebbene i dati ufficiali non forniscano un quadro chiaro ed esauriente
sull'incidenza della tortura e degli altri maltrattamenti da parte della
polizia, uno studio condotto dall'Istituto Kharkiv per le ricerche sociali
ha rivelato che il 62,4% di un gruppo di persone precedentemente arrestate
dalla polizia era stato sottoposto a maltrattamenti: il 44,6% di queste
aveva riportato danni alle braccia, alle gambe o al collo, il 32,8% era
stato preso a pugni e calci e il 3,8% era stato torturato con strumenti
particolari.

I casi segnalati ad Amnesty International dal 2001 al giugno 2005
riguardano detenuti appesi a sbarre metalliche (metodo chiamato lom, barra
di blocco), costretti a indossare maschere antigas fino quasi a soffocare
(un metodo diffusissimo in tutti i paesi dell'ex Urss, chiamato slonik,
elefante), bastonati e presi a calci o colpiti con altri oggetti, quali
libri pesanti (ad esempio, il codice di procedura penale) o bottiglie
piene d'acqua, che non lasciano segni sulla pelle. In altri casi, e' stato
fatto ricorso a pressioni psicologiche, come le minacce di stupro o di
incriminazione per ulteriori reati. In un caso, una madre e' stata
costretta a 'confessare' sotto la minaccia di vedersi separata dalla sua
piccola figlia ammalata.


Molte vittime non sporgono denuncia perche' hanno paura o non hanno
fiducia nel sistema. Chi e' ostinato e abbastanza coraggioso da cercare
giustizia puo' subire intimidazioni e rappresaglie. Raramente, le vittime
di tortura ottengono un risarcimento.

'Ogni governo intenzionato a combattere la tortura e i maltrattamenti deve
assicurare che tutte le denunce di queste violazioni dei diritti umani
siano indagate a dovere secondo gli standard internazionali di rapidita',
accuratezza e obiettivita' delle indagini, che i responsabili siano puniti
e le vittime risarcite' - si legge nel rapporto.

Il presidente Viktor Yushchenko ha espresso chiaramente il suo desiderio
di portare l'Ucraina piu' vicina all'ingresso nell'Unione europea. Vari
rappresentanti governativi hanno fatto dichiarazioni incoraggianti sui
cambiamenti che porteranno il sistema di giustizia penale in linea con gli
standard internazionali sui diritti umani. Tuttavia, le denunce di tortura
e di maltrattamenti della polizia ai danni dei detenuti continuano ad
arrivare.

'Se il governo ucraino vuole veramente raggiungere un accordo di
associazione con l'Unione europea entro il 2007, deve iniziare da subito a
riformare il sistema di giustizia penale, sradicare la tortura e
assicurare giustizia alle vittime' - conclude il rapporto di Amnesty
International.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 settembre 2005

Il rapporto Time for Action: Torture and ill-treatment in police detention
e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.org

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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