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Amnesty sulla tortura in Ucraina: l'azione decisiva dev'essere ancora intrapresa
- Subject: Amnesty sulla tortura in Ucraina: l'azione decisiva dev'essere ancora intrapresa
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 27 Sep 2005 12:32:24 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS110-2005 AMNESTY SULLA TORTURA IN UCRAINA: L'AZIONE DECISIVA DEV'ESSERE ANCORA INTRAPRESA Le forze dell'ordine ucraine usano regolarmente la forza e spesso ricorrono alla tortura per estorcere confessioni e testimonianze ai detenuti. La denuncia e' contenuta in un rapporto di Amnesty International, diffuso oggi, che descrive l'impunita' di cui beneficiano gli agenti di polizia responsabili di maltrattamenti e torture. 'Un sospetto, un testimone o un passante possono essere a rischio di maltrattamenti e torture da parte della polizia' - si legge nel rapporto. 'La tortura e gli altri maltrattamenti, di qualunque genere, sono vietati in ogni circostanza dal diritto internazionale. Tuttavia, in Ucraina si indaga raramente sulle denunce di tortura e, quando cio' accade, le inchieste sono molto spesso carenti. Il risultato e' che pochi agenti di polizia implicati in torture o maltrattamenti sono puniti ed e' infrequente che le vittime ottengano giustizia'. Il rapporto di Amnesty International mette in luce alcune debolezze del sistema di giustizia penale ucraino, che favoriscono la diffusione della tortura: tra queste, le cattive condizioni dei centri di detenzione preventiva e la mancanza di garanzie per i prigionieri. Un'eredita' dell'epoca sovietica e' l'enfasi con cui si assegnano alla polizia elevati risultati da conseguire in termini di repressione della criminalita' piuttosto che di prevenzione. Le autorita' ucraine ammettono che la polizia abusa dei propri poteri per chiudere il maggior numero possibile di casi, con qualsiasi mezzo; cosi' facendo, cerca per prima cosa di ottenere la 'confessione', ricorrendo all'uso della forza. L'operato della polizia e' alimentato anche da un alto livello di corruzione: e' noto che gli agenti di polizia picchino i detenuti per estorcere loro denaro. Il rapporto contiene venti raccomandazioni alle autorita' ucraine, destinate a rendere efficace la proibizione assoluta della tortura e degli altri maltrattamenti e impedire il fenomeno dell'impunita'. Sebbene i dati ufficiali non forniscano un quadro chiaro ed esauriente sull'incidenza della tortura e degli altri maltrattamenti da parte della polizia, uno studio condotto dall'Istituto Kharkiv per le ricerche sociali ha rivelato che il 62,4% di un gruppo di persone precedentemente arrestate dalla polizia era stato sottoposto a maltrattamenti: il 44,6% di queste aveva riportato danni alle braccia, alle gambe o al collo, il 32,8% era stato preso a pugni e calci e il 3,8% era stato torturato con strumenti particolari. I casi segnalati ad Amnesty International dal 2001 al giugno 2005 riguardano detenuti appesi a sbarre metalliche (metodo chiamato lom, barra di blocco), costretti a indossare maschere antigas fino quasi a soffocare (un metodo diffusissimo in tutti i paesi dell'ex Urss, chiamato slonik, elefante), bastonati e presi a calci o colpiti con altri oggetti, quali libri pesanti (ad esempio, il codice di procedura penale) o bottiglie piene d'acqua, che non lasciano segni sulla pelle. In altri casi, e' stato fatto ricorso a pressioni psicologiche, come le minacce di stupro o di incriminazione per ulteriori reati. In un caso, una madre e' stata costretta a 'confessare' sotto la minaccia di vedersi separata dalla sua piccola figlia ammalata. Molte vittime non sporgono denuncia perche' hanno paura o non hanno fiducia nel sistema. Chi e' ostinato e abbastanza coraggioso da cercare giustizia puo' subire intimidazioni e rappresaglie. Raramente, le vittime di tortura ottengono un risarcimento. 'Ogni governo intenzionato a combattere la tortura e i maltrattamenti deve assicurare che tutte le denunce di queste violazioni dei diritti umani siano indagate a dovere secondo gli standard internazionali di rapidita', accuratezza e obiettivita' delle indagini, che i responsabili siano puniti e le vittime risarcite' - si legge nel rapporto. Il presidente Viktor Yushchenko ha espresso chiaramente il suo desiderio di portare l'Ucraina piu' vicina all'ingresso nell'Unione europea. Vari rappresentanti governativi hanno fatto dichiarazioni incoraggianti sui cambiamenti che porteranno il sistema di giustizia penale in linea con gli standard internazionali sui diritti umani. Tuttavia, le denunce di tortura e di maltrattamenti della polizia ai danni dei detenuti continuano ad arrivare. 'Se il governo ucraino vuole veramente raggiungere un accordo di associazione con l'Unione europea entro il 2007, deve iniziare da subito a riformare il sistema di giustizia penale, sradicare la tortura e assicurare giustizia alle vittime' - conclude il rapporto di Amnesty International. FINE DEL COMUNICATO Roma, 27 settembre 2005 Il rapporto Time for Action: Torture and ill-treatment in police detention e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.org Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. 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