(Fwd) URANIO IMPOVERITO UNO STUDIO DELLA UNIVERSITA' DI BELGRADO



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Date forwarded: 	Mon, 13 Dec 2004 15:59:53 +0100
Date sent:      	Mon, 13 Dec 2004 14:52:03 +0100
To:             	disarmo at peacelink.it
From:           	rossana <rossana at comodinoposta.org>
Subject:        	URANIO IMPOVERITO  UNO STUDIO DELLA UNIVERSITA' DI BELGRADO 
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Le note che seguono derivano dallo studio FR YUGOSLAVIA REPORT del
Federal Ministery for Development Science and the Enviroment della
Serbia) è stato pubblicato alla fine del 2000 a firma del Prof. Nada
Sijapic, e da note di analisi dell'autore -
<http://xoomer.virgilio.it/fernandotermentini/curriculum.htm>Fernando
Termentini - che è un esperto di bonifica anche nel settore NBC.


L'Università di BELGRADO ha sviluppato una analisi su quanto rilevato
sul territorio a seguito dei bombardamenti della NATO sul territorio
serbo, molti dei quali utilizzando Uranio Impoverito.

In estrema sintesi lo studio ha proceduto attraverso :
    * l'analisi ambientale dei maggiori siti industriali e militari
    della 
Serbia bombardati dalla NATO con aramneto convenzionale e con il  DU;
    * l'influenza che questi bombardamenti hanno avuto sulla qualità
    delle 
falde dei bacini dei fiumi : Danubio, Velika Moldava e Lepenica;
    * l'impatto ambientale che questi bombardamenti hanno avuto in
particolare per gli aspetti biologici.

Il documento in questione deve considerarsi come uno studio parallelo
a quello effettuato dal "Balkan Task Force (BTF) della Nato che ha
operato sotto l'egida del "United Nation Enviroment Programme 
(UNEP)",
ed ha esteso l'analisi su altri siti della Serbia, del Kosovo e della
Bosnia Herzegovina,  dove è stata rilevata l'utilizzazione di Uranio
Impoverito (DU).

I contenuti del rapporto sono per taluni aspetti preoccupanti e
nonostante che sia stato redatto sotto il controllo accademico
dell'università devono essere approfonditi, valutati e comparati con
quanto allo stato attuale noto e comparato con altri indagini nel
settore.

La materia, peraltro,  è ancora oggetto di una nuova indagine
scientifica e di una valutazione di un'apposita Commissione
Parlamentare per cui anticipare conclusioni seppur personali o
pubblicizzare dati presi in "valore assoluto" sugli effetti diretti 
ed
indiretti dell'Uranio Impoverito può essere in qualche modo 
fuorviante
e dannoso ai fini dei risultati scientifici che si intende
raggiungere.

Scambiarsi opinioni e pareri non è comunque assolutamente fuorviante
ma concorre  sicuramente a configurare nel migliore dei modi un
problema così complesso come quello dell'inquinamento ambientale di
aree "post belliche" dove il DU ha un ruolo importante ma non
rappresenta il solo elemento inquinante.

Infatti, sicuramente i metalli pesanti, le polveri di piombo, rame,
alluminio, le componenti aromatiche degli esplosivi e gli ossidi di
uranio se inspirati od ingeriti non hanno effetti salubri.

Se poi entrano a contatto delle falde acquifere o si inseriscono nel
circuito alimentare attraverso gli ortaggi, la carne ed il latte, i
danni fisici possono essere incrementati e raggiunge livelli di
guardia.

Sono fenomeni inquinanti però sotto taluni aspetti controllabili e 
per
taluni aspetti arginabili, ma devono essere noti. Per farlo non
bisogna essere condizionati dall'approccio arrogante di chi, nel
dubbio, non lascia spazio ad ipotesi e non verifica ed approfondisce
le cause di particolari eventi.

In attesa quindi di arrivare ad una pubblicazione ragionata, lo
scrivente invita chi fosse interessato a discuterne a raggiungerlo
attraverso i contatti telematici a premessa di ogni possibile
divulgazione futura che sarà attuata non appena sarà ultimata la
verifica dei dati.

L'indagine scientifica, sviluppata dall'Università di Belgrado, è
stata sviluppata attraverso un rigoroso metodo di lavoro che in
sintesi ha previsto :
    * Campioni di acqua e di terreno di aree bombardate, prelevati
    durante 
l'attacco e/o immediatamente dopo il primo attacco.
    * Rilevamento dei danni forestali subiti in occasione agli
    attacchi con 
il prelevamento di campioni di terreno e di alberi distrutti.
    * Rilevamenti fotografici subito dopo l'attacco ed in tempi
    successivi 
delle aree forestali ed agricole che hanno subito un attacco.
    * Diametro e profondità dei crateri provocati dalle bombe di 
aereo
    e/o 
proiettili in generale.
    * Dove possibile, monitoraggio di alcune specie di animali
    stanziali 
nelle aree oggetto di attacco.

Cerchiamo ora di approfondire la tematica del DU tralasciando gli
aspetti di fisica nucleare del problema trattati in altre pagine di
questo sito (ritorna ad Home).

COSA E' L'URANIO IMPOVERITO (DU - URANIO - 238) ??

L'Uranio Impoverito è un combustibile delle centrali nucleari . Il 
suo
utilizzo genera una grande quantità di scorie radioattive il cui
stoccaggio e smaltimento risulta molto difficile. Nel 1980 negli 
Stati
Uniti sono state pubblicate ricerche scientifiche che portavano alla
conclusione che era necessario fermare la produzione di uranio
impoverito in quanto le discariche di scorie radioattive avevano una
emissione che eccedeva mensilmente i  150 micro Ci, limite massimo
stabilito dalla normativa di sicurezza internazionale.



Questa emissione  corrisponde a quella di

387 g di DU.

ogni colpo da 30 mm di DU pesa 298 grammi



Limitandoci ad approfondire le caratteristiche fisiche del DU e
l'incidenza inquinante che l'Uranio 238 può produrre nell'ambiente
possiamo sottolineare alcuni parametri che dovrebbero rappresentare 
il modello principale di riferimento per qualsiasi approfondimento di
indagine sugli possibili effetti e conseguenti danni che il DU può
produrre nell'immediato e nel medio e lungo termine.

In particolare :
    * L'Uranio Impoverito è un materiale ad elevata densità e nel
    momento 
che brucia lascia residui radioattiva e di elevata tossicità chimica.
    * Il DU è un materiale altamente pirofilo e quando brucia
    raggiunge 
temperature elevatissime (3000 ° C ) in un intervallo di tempo
brevissimo.
    * Quando il DU colpisce un ostacolo resistente si crea
    un'elevatissima 
temperatura ed il 10% di materiale brucia immediatamente mentre un
altro 70% della massa complessiva si trasforma in aerosol con
particelle di 5 micron che possono essere inspirate con estrema
facilità.
    * All'atto della combustione e della frammentazione si ha una
trasformazione in ossido di uranio sempre in particelle finissime ad
elevata tossicità chimica.
    * Le particelle polverizzate in presenza di vento possono essere
trasportate anche ad una distanza di 40 km dal punto dove è avvenuto
l'impatto.
    * L'Uranio-238 e gli ossidi di uranio sono molto solubili in
    acqua. * Le microparticelle diluite in acqua possono essere
    facilmente 
assorbite dalle piante e dagli animali e quindi entrare nella normale
catena alimentare.
    * Le particelle radioattive e gli ossidi nel tempo possono
    provocare 
gravi malattie come forme cancerogene mortali in particolare con 
forme
leucemiche, ai polmoni ed alla vescica.
    * La pericolosità dell'inquinamento chimico rispetto a quello
radiologico è molto accentuata per cui inspirare e/o ingerire
direttamente od attraverso acqua e cibi inquinati ossidi di uranio è
molto più pericoloso rispetto agli effetti prodotti dalle radiazioni.
    * Il DU è altamente pirofilo. Qualora, quindi, sia mescolato ad
    altri 
ordigni bellici non esplosi (UXOs) o mine destinati ad essere
distrutti secondo le normali tecniche di bonifica (cariche 
esplosive),
all'atto del brillamento innesca un processo "catalizzante" sulla
temperatura istantanea. Ne consegue una rapidissima trasformazione 
del
DU in ossidi di uranio alla stessa stregua di quanto avviene nel
momento di un impatto contro superfici dure e la trasformazione degli
altri metalli in particelle sferiche da "fusione". Queste particelle
insieme all'ossido di uranio produce un elevatissimo inquinamento
ambientale ad altro rischio per gli esseri umani.

IPOTESI DI IMPIEGO DI MUNIZIONAMENTO AL DU

Testimonianze e studi riferiscono che una consistenze utilizzazione 
di
munizionamento al DU è stata fatta nel corso della Prima Guerra del
Golfo in particolare sulle colonne corazzate irachene in ritirata dal
Kuwait e nei Balcani.

In particolare per l'utilizzo dei Balcani da diverse fonti emerge che
in Serbia ed in Kosovo e prima in Bosnia Herzegovina, è stato
utilizzato munizionamento al DU dall'aereo A10/A con il cannoncino da
30 mm.  (munizioni API PGU-14/B).  Durante la guerra,  truppe
specializzate NBC dell'esercito della Serbia hanno monitorato
l'utilizzo dell'Uranio 238, e risulta che ne è stato fatto massivo
impiego il 18 aprile 1999 ai confini della regione di Bujanovac ed il
30 maggio 1999 nell'area di Cape Arza nella penisola di Lustice.
Infine successivamente nella zona della Vranije.  Alla fine della
guerra è stata approfondita l'indagine ed è stato rilevato che
l'Uranio 238 è stato utilizzato dalla Nato anche in molte altre parti
della Serbia , in partire lungo il 44° parallelo all'interno del
territorio del Kosovo - Metohia, in altri sette siti della Serbia ed
in un sito del Montenegro.

In totale è stato stimato che in Serbia siano stati utilizzati dai
3000 ai 5000 proiettili al DU sparati dallo A10/A, per l'equivalente
di circa 1-1,5 tonnellate di Uranio 238 e dei sui sottoprodotti
contaminanti.

SOGGETTI A RISCHIO DI CONTAMINAZIONE

Un'analisi dei 10 principali punti nei quali sono state evidenziate 
le
possibili e principali caratteristiche inquinanti dell'Uranio - 238,
porta a determinate conclusioni deduttive che dovrebbero 
rappresentare
il punto di partenza di ogni possibile indagine sulle conseguenze
dannose dell'DU e dei suoi derivati sull'uomo.

In particolare le categorie  a rischio sulle quali dovrebbe essere
concentrata l'attenzione e dalle quali sarebbe opportuno ricavare la
campionatura per lo sviluppo di indagini scientifiche sono tre,
rispettivamente rappresentate da :

militare/i o il civile/i che si trovassero coinvolti in un attacco
portato con munizionamento al DU e nelle immediate vicinanze del 
punto
di impatto del munizionamento : sarebbero destinati a respirare gli
ossidi di uranio e le particelle di DU radioattivo;

personale militare e/o civile impegnato nelle operazioni di bonifica
di UXOs e di mine non conoscendo l'utilizzazione di munizionamento al
DU : sarebbero destinati a respirare gli ossidi di uranio e le
particelle sferiche dei metalli pesanti provocate dalla fusione alle
elevate temperature delle componenti metalliche degli UXOs e delle
mine:

personale destinato a percorrere aree dove si siano depositati ossidi
di uranio o nanoparticelle di DU : sarebbero destinati a respirare 
gli
ossidi di uranio e le particelle di DU radioattivo.

Esistono inoltre episodi recenti della guerra in IRAQ che potrebbero
offrire immediati spunti di indagine alla luce di quanto negli anni è
maturato in tema di conoscenza sugli effetti diretti ed indiretti del
DU.

Per esempio e non a caso dovrebbero essere rilevati i siti contro i
quali è stato impiegato il fuoco terrestre dei carri armati Abrams e
possibilmente controllare a distanza di una anno ha respirato a suo
tempo polveri per impatto o per trasformazione in ossido di uranio.


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