(Fwd) Bastaguerra: Catastrofe Pancevo



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From:           	Elena Cavallone <elena.cavallone at unimi.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
Subject:        	Bastaguerra: Catastrofe Pancevo
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Ricevo e trsmetto perchè è giusto non dimenticare e conoscere
l'involuzione delle situazioni , chiedo scusa ai milanesi che
riceveranno due volte il messaggio.
ciao Elena
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Pancevo è una cittadina alla periferia di belgrado, sede del 
complesso
petrolchimico piu grande della ex jugoslavia. balzo' agli onori delle
cronache quando la nato lo bombardo', nel 1999, causando le premesse
per una catastrofe ambientale e sanitaria a lungo periodo ben piu
grave dell'uranio impoverito. il petrolchimico già inquinava prima
della guerra. ai tempi del bombardamento diventò l'origine di una
catastrofe di proporzioni imprevedibili. ma anche dopo ha ripreso a
funzionare in condizioni di insicurezza allucinanti attraendo
lavoratori che per sopravvivere oggi, nella miseria del dopoguerra,
sono disposti a rischiare il cancro nel breve periodo con un
elevatissimo grado di probabilità. dall'esterno pochi aiuti (tra quei
pochi la Provincia di Ravenna che ha fornito le apparecchiature per 
il
monitoraggio dell'aria). a livello locale qualche denuncia coraggiosa
e tante omissioni, col terrore che la conoscenza dei rischi portasse
alla chiusura di una delle poche occasioni di lavoro praticabili o al
boycottaggio di un'agricoltura contaminata.da questo cocktail
micidiale, sul finire dell'estate, è emersa una situazione
insostenibile. il cancro e le intossicazioni sono li' e ora a
ricordarci azioni efferate di cui (per usare le parole di tom
benetollo, testimone di quei bombardamenti)''dobbiamo, come italiani,
vergognarci e chiedere scusa''.

alberto.
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dall'archivio documentaristico di Zivkica Nedanovska due documenti,
uno sull'aria e uno sui casi di cancro.

Come si vive in una città in cui i cittadini possono solo sognare
l'aria pulita giornale 'Glas Javnosti' di Belgrado/ autore Milos
Obradovic SITO INTERNET: www.ekoforum.org.yu/ DATA:29.08.2004.

Negli ultimi giorni il cielo di Pancevo era coperto così tanto di
nebbia e di fumo che i cittadini di Pancevo erano lasciati alla mercè
del vento senza di che, dicono loro, non avrebbero potuto respirare.
Dai fumaioli di tre grandi fabbriche della zona industriale, uscivano
i gas dai colori e odori più diversi e nell'aria di Pancevo vi era 
una
quantità enorme di sostanze tossiche, soprattutto benzene e toluene
che non si dovrebbero trovare affatto nell'aria. Alla presenza
dell'ammoniaca i cittadini sono già "abituati", è una cosa già
diventata consueta, dicono loro.Tutte le cifre e i termini tecnici
degli elementi chimici presenti nell'aria di Pancevo hanno poca
importanza per le persone che sono costrette a respirare l'aria
inquinata ogni giorno. Loro sanno solo che quando non c'è il vento,
devono scappare in casa e chiudere le finestre. Non si può dire che
non diano retta all'ex ministra dell'ambiente A.Mihajlova che in un'
intervista, alla domanda del giornalista su cosa avrebbe consigliato
ai cittadini delle città molto inquinate, ha risposto:"Loro vivono in
quel modo da molti decenni, devono seguire gli indicatori
dell'inquinamento di quel giorno e proteggersi chiudendo le 
finestre".
I cittadini dicono che fuori si può stare solo con le maschere
antigas. Quando comincia a soffiare il vento, i cittadini di 
Vojlovica
(il quartiere accerchiato da  tre fabbriche chimiche) possono tirare
il respiro. Allora i gas velenosi vanno nelle altre parti di Pancevo 
o
oltrepassano il Danubio ed arrivano fino al quartiere belgradese
Karaburma. Il peggio è che lì, a Vojlovica, abitano molti contadini
che si occupano dell'agricoltura e vivono della terra. Con tutti i
veleni che cadono sulla lora terra, si pone la questione di chi
mangerà i loro prodotti quando li vorranno vendere.

"E'una catastrofe, quando comincia a sentirsi il gas giallo, subito
chiudiamo le finestre perchè non entri il puzzo in casa. Qui non si
deve vivere, guardate come muore la gente, non solo i vecchi ma tanti
giovani e bambini. Solo che qui la gente non ha i soldi per 
trasferisi
in un altro posto."-dice Janko Futo, l'abitante di questo quartiere
avvelenato."Non si sa cosa sia peggio, quando il fumo giallo comincia 

a pizzicare agli occhi o quando comincia si comincia a percepire quel
bianco che sa di uova guaste. O quando cade la rugiada e fa scendere
l'ammoniaca sui campi che brucia tutto. Qui vivono quasi tutte le
popolazioni locali e i giovani che lavorano in una delle fabbriche
chimiche. Non hanno dove andare"-dice Andrija Berecka di Vojlovica.
"Qualche volta voglio morire da quanto puzza. Il peggio lo viviamo
durante la notte. Forse la pressione atmosferica è più bassa e l'aria
inquinata scende e soffoca tutti qui a Vojlovica. Vi dico
sinceramente, era meglio quando ci bombardavano, allora le fabbriche
non lavoravano e non puzzava niente, ecco fino a quale punto siamo
arrivati. Scherzi a parte, quando comincia a soffiare la nostra buona
"kosava"ci sentiamo sollevati perchè il puzzo va altrove"-dice Paja
Beracka, pensionato di Vojlovica."Questo non è da ieri o da
diecigiorni. Noi viviamo in questo modo già da oltre vent'anni. Siamo
già abituati alle esplosioni e così, quando qualcosa esplode nelle
fabbriche vicine, non non ce ne accorgiamo più. Qualche volta lì
vediamo il fuoco. Gli operai lo spengono e così via, non cambia
niente. Mi state dicendo che siete giornalisti. Lo scrivere e i
giornali non ci sono di grande aiuto. E'difficile che qualcuno ci
aiuti. Questa situazione dura da quando sono state costruite le
fabbriche fino a oggi. Non credo che adesso cambi qualcosa"dice
rassegnato questo vecchio abitante di Vojlovica. Non è bene vivere a
Pancevo, come dicono gli stessi abitanti di Pancevo. Però non possono
o non vogliono fuggire tutti. Perciò è importante che le autorità
locali in collaborazione con i responsabili delle tre fabbriche
chimiche riducano l'inquinamento al livello più basso. Per la gente
che vive a Pancevo, soprattutto nei quartieri più vicini alle
fabbriche, non ha nessuna importanza se si tratti del fattore umano o
della tecnologia arretrata. Non ha importanza neanchè come il 
problema
si risolverà. Per loro è importante solo che possano respirare
normalmente senza la paura per cosa possano respirare.

Dieci diagnosi di cancro solo in un giorno a Pancevo giornale"Blic' 
di
Belgrado/ autori M.Gligoric, M.Ivanovic. SITO INTERNET:
www.ekoforum.org.yu/ DATA:28.08.2004. La dottoressa Sonja Vjetrov,
capo del Reparto oncologico nella Casa della salute a Pancevo, ha
effettuato recentemente dieci nuove diagnosi di cancro in dieci nuovi
pazienti solo in un giorno. Secondo le sue parole, "non è affatto
strano perchè il numero degli ammalati di cancro a Pancevo sta
crescendo sempre di più ,di anno in anno.  Al primo posto si trova il
carcinoma alla mammella, dopodichè viene subito il carcinoma degli
organi respiratori. La situazione è allarmante e non c'è tempo da
perdere. In questi giorni sento i responsabili della zona industriale
che dicono che filtri e impianti per la ripulitura dell'aria sono
molto costosi e che non ci sono soldi per la loro installazione. 
Però,
sono del parere che ci sia qualcosa molto più costoso e cioè  la vita
umana"-aggiunge la dottoressa Vjetrov. I dati che raccoglie e
evidenzia l'Istituto comunale per la protezione della salute
confermano la gravità e la complessità della situazione sanitaria a
Pancevo. Seconde le parole della dottoressa, capo del reparto di 
medicina sociale, si sta notando l'aumento degli ammalati per 
malattie
respiratorie. In particolare sono colpiti i bambini in età
prescolastica fino a sette anni. I  piccoli abitanti di Pancevo sono
più esposti a queste malattie che i loro coetanei in altre parti 
della
Serbia. Inoltre, si sta notando un aumento notevole delle gravidanze
problematiche e di bambini che nascono con deformazioni. Per adesso
ciò è inspiegabile e non se ne può individuare con la certezza la
causa. "Se gli abitanti di Pancevo rimarranno ancora esposti alle
concentrazioni elevate di benzene cancerogeno, ci si potrebbero
aspettare, a livello annuale, cento casi  di una forma rara di
leucemia dei bambini"-questa la prognosi terribile annunciata al
giornale "Blic" dal dottor Martin Judzin di Chicago che studia già da
vent'anni l'influsso del benzene sulla salute umana. Il 
giornale"Blic"
si è rivolto a questo esperta americano dopo il tentativo non 
riuscito
di avere la risposta dai tossicologi serbi. Infatti, questi ultimi
avevano rifiutato di commentare i dati secondo quali, nella zona
industriale di Pancevo, si emetteva  benzene con una concentrazione
che arrivava a 150 microgrammi al metro cubo. Tutti gli esperti
stranieri contattati hanno chiesto ai giornalisti di"Blic"di
verificare se davvero si trattava di 150 microgrammi o di uno 
sbaglio.
Se il dato è vero, dicono loro, e nessuno non intraprende niente,
allora si tratta di un crimine orribile. L'esperto americano spiega
che è stato dimostrato scientificamente che se c'è la concentrazione
di uno solo microgrammo al metro cubo nell'aria, su centomila 
abitanti
uno si ammalerà di leucemia. Se la concentrazione è di 10 microgrammi
al metro cubo, su diecimila di persone, si ammalerà una persona e
quando si avesse una concentrazione di 100 microgrammi al metro cubo,
su mille abitanti, uno  sicuramente si ammalerà di leucemia-dice il
dottor Judzin. Però, la concentrazione del benzene a Pancevo era 150
microgrammi al metro cubo.


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