(Fwd) N.E. Balcani #796 - Croazia



Questa volta richiedo esplicitamente l'intervento di Andrea. I dati 
sparati dall'ambasciatore sono da considerarsi veritieri oppure non è 
oro tutto quello che luccica?
Ciao,
Davide

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Date sent:      	10 May 2004 15:15:51 -0000
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N.E. BALCANI #796 - CROAZIA
10 maggio 2004


**Comunicato: Sono iniziate le iscrizioni per MIREES 
(Interdiciplinary Master in East European Researches and Studies). 
Per ulteriori informazioni visitate il sito http://www.eurobalk.net**


RITORNO DEI PROFUGHI E DEI RIFUGIATI IN CROAZIA
Intervista esclusiva per Notizie Est rilasciata da Drago Kraljevic, 
ambasciatore della Croazia in Italia - a cura di Antonio Frate

Nell’agosto del 1995 una fulminea operazione dell’esercito croato 
(Operazione Tempesta) segnò il ritorno sotto la sovranità della 
giovane Repubblica di Croazia del territorio chiamato Krajna. 
Quest’ultimo era stato il pomo della discordia tra Milosevic e 
Tudjman al momento della proclamazione d’indipendenza della Croazia 
(dopo il referendum del 1991 dall’allora Repubblica Federale 
Socialista di Jugoslavia) in quanto vi abitavano decine di migliaia 
di serbi.
Dopo il 1995 molti di questi cittadini furono costretti a rifugiarsi 
in Serbia. Terminate le ostilità si poneva la questione del ritorno, 
cosa che costiutiva un requisito per il cammino di adesione della 
Croazia all’Unione Europea. 
A che punto siamo?Ne parliamo con l’ambasciatore Kraljevic, in Italia 
dal 2000, anno in cui comincia l’era del dopo Tudjman. È stato 
parlamentare nel 1991 (nel primo parlamento croato) e nel 2000 fino 
alla nomina ad ambasciatore. Ha fatto parte della Commissione 
parlamentare per i diritti dell’uomo e delle minoranze e della 
Commissione per la politica estera - Antonio Frate


SIG. AMBASCIATORE, CHE COSA CI PUÒ DIRE RIGUARDO AL RIENTRO DEI 
PROFUGHI DI NAZIONALITÀ SERBA NEL TERRITORIO CROATO?
La Croazia ha sottolineato in modo chiaro la propria posizione verso 
i profughi e rifugiati: tutti coloro che lo vogliono possono 
ritornare quando vogliono. Il substrato normativo che riconosce 
questa situazione è costituito dalla “Legge sulle ricostruzione” e 
dalla “Legge sulle zone di particolare interesse per lo Stato” con le 
successive modifiche ed integrazioni. In base a dette leggi sono 
stati adottati quei provvedimenti che attengono alle questioni del 
ritorno dei profughi. L’organo competente alla realizzazione del 
Programma di ricostruzione è il governo. Con questa normativa il 
nostro Paese ha rimosso tutti gli elementi che ostacolavano questo 
ritorno. I programmi contenuti nelle leggi che lo diciplinano hanno 
un duplice scopo: quello di assicurarne le condizioni indispensabili 
ed in più quello di offrire la necessaria infrastruttura di base, sia 
quella sociale chee quella comunale. Mi riferisco al mettere a 
disposizione case, materiale edile, asili, scuole, assitenza sociale 
e quanto altro possa servire.

CI SONO DEI DATI STATISTICI?
Sì, ed il discorso presenta due aspetti: quello temporale e quello 
quantitativo. Il processo di ritorno è iniziato nel 1995, da allora e 
fino alla fine del 2003 è stato registrato il ritorno di ca 320.000 
persone. Di queste persone, 105.800 cittadini sono croati di 
nazionalita' serba. Ma c’è anche la questione dei rifugiati croati: 
il loro ritorno in massa e' seguito alla fine dell'estate del 1995, 
dopo l'azione militare e di polizia quando il territorio occupato e' 
di nuovo tornato sotto l'ordinamento costituzionale-giuridico della 
Repubblica di Croazia (nota alla cronaca come “Operazione Tempesta”). 
Invece l’organizzazione del ritorno dei cittadini croati di 
nazionalita' serba dalla Serbia e Montenegro e dalla Bosnia 
Erzegovina, inizia nell'estate del 1998 dopo che il Parlamento Croato 
ha elaborato l'apposito programma di ritorno. I risultati raggiunti 
in questo specifico settore sosno stati molto apprezzati da parte 
dlla Commissione Europea che il 20 aprile del 2004 ha espresso la sua 
opinione positiva (AVIS) sulla nostra candidatura a paese membro 
dell’Unione.

CHI MANCA ALL’APPELLO? 
Per il ritorno e per l'integrazione locale secondo i dati dal 2003 
rimangono ancora 37.000 dei profughi, rifugiati e persone dislocate. 
Oltre a loro che vivono in Croazia il ritorno e' atteso per altri 
13.200 profughi circa in base alle richieste sottoposte e che 
attualmente si trovano in Serbia e Montenegro e in Bosnia Erzegovina. 

IN QUESTI MESI LA CIFRA HA SUBITO MODIFICHE?
Sì nei primi tre mesi del 2004 e' stato registrato il ritorno di un 
totale di 2.247 persone – di cui 1.133 profughi cittadini croati di 
nazionalita' serba, quindi per una percentuale pari al 50%. 

LE STATISTICHE DA LEI FIN QUI CITATE ATTENGONO AGLI INDIVIDUI CHE 
HANNO DI NUOVO VARCATO IL CONFINE CROATO: E PER QUANTO RIGUARDA LA 
DISPONIBILITÀ DEI BENI LASCIATI?
Il totale di 522 beni immobili – in prevalenza case - e' di nuovo 
tornato nel possesso dei legittimi proprietri dopo l'uscita degli 
occupanti temporanei. Nella cifra sopra indicata, vi sono 110 casi 
risolti dopo la definizione della procedura di sfratto pendente a 
causa della occupazione illecita.

CIÒ SIGNIFICA CHE CI SONO DELLE PROCEDURE DI RESTITUZIONE ANCORA 
PENDENTI?
Sì, ma il Governo croato ha recentemente adottato misure per 
l'ulteriore accelerazione del processo della reintegrazione del 
possesso dei beni ai proprietari rientrati in patria. Il Governo, in 
occasione della seduta del 12 marzo 2004, ha attibuito all’apposita 
commissione - la Commissione per il Ritorno delle Persone Dislocate e 
per il Ripossesso delle proprieta' - il compito di monitorare 
l'implementazione del programma del ritorno e del rientro nel 
possesso delle proprieta'.

QUANTI SONO I CASI CHE POSSONO DIRSI CHIUSI?
Il programma di sistemazione nelle zone di particolare interesse 
dello stato comprende 6.855 famiglie (per un totale di 25.364 
persone) che sono state sistemate con una soluzione permanente.

QUESTA AZIONE PRESENTA ASPETTI COLLATERALI, DI TIPO ECONOMICO? 
Sì, vorrei ricordare che queste operazioni hanno avuto un costo: 
infatti, dal 1992 fino ad oggi la Croazia ha stanziato piu' di 3 
miliardi di Euro dai propri fondi. Nel Bilancio dello Stato Croato - 
per il 2004 - il totale di 350 milioni di kune e' stato stanziato per 
il programma di sistemazione nelle case – per un totale di 2.500 
unita' abitative: acquisto di 1.500 case da parte dell'Agenzia 
Governativa delle Proprieta' Immobiliari; stanziamento di 1.000 
completi di materiale di costruzione.

QUALI RISULTATI SONO PREVISTI PER IL 2004?
Innanzitutto fino alla fine di settembre 2004 e' stato prolungato il 
termine per le richieste di ricostruzione. Per quanto riguarda la 
ricostruzione nel 2004: sono previste 10.800 unita' abitative in base 
alle gia' adottate decisioni sulla fattibilita' ricostruttiva ed ai 
fondi disponibili nel Bilancio dello Stato per il 2004.

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