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(Fwd) N.E. Balcani #637 - Serbia-Montenegro
- Subject: (Fwd) N.E. Balcani #637 - Serbia-Montenegro
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Thu, 13 Mar 2003 22:46:22 +0100
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------- Forwarded message follows ------- Date sent: 13 Mar 2003 15:53:45 -0000 To: <free at notizie-est.com> From: "Notizie Est" <info at notizie-est.com> Subject: N.E. Balcani #637 - Serbia-Montenegro Send reply to: info at notizie-est.com "Notizie Est" - http://www.notizie-est.com N.E. BALCANI #637 - SERBIA/MONTENEGRO 13 marzo 2003 LE MAFIE PIU' POTENTI, TRA ZEMUN E SURCIN di E. B. - ("Blic" [Belgrado], 3 febbraio 2003) Una mappa dei gruppi della criminalità organizzata a Belgrado: un groviglio di omicidi e regolamenti dei conti Secondo informazioni in possesso della polizia, e che verso la metà dell'anno scorso sono state rese pubbliche dai media, a Belgrado esistono svariati clan mafiosi che agiscono in tutta la Jugoslavia. Il ministro degli interni Dusan Mihajlovic, così come diversi alti funzionari della polizia, hanno confermato pubblicamente a più riprese che è stata tracciata la mappa di tutte le "compagnie" che si occupano di criminalità organizzata in Serbia, nonché degli affari in cui sono specializzate. Secondo tali dati, nella capitale jugoslava esistono 13 gruppi di criminalità organizzata e la posizione di leadership spetta a quelli di Surcin e di Zemun. Il clan di Surcin, secondo le informazioni menzionate, è la più potente organizzazione mafiosa dedita direttamente al contrabbando di eroina e cocaina, mentre le sue origini sono legate al furto di automobili e al contrabbando di benzina e sigarette. Del clan di Surcin facevano parte gli ormai defunti Zoran Sijan, che passava per il capo di questo gruppo, nonché Zvonko Plecic Pleca, che un anno e mezzo fa è stato ucciso da Andrija Draskovic. Si presume che questo clan sia stato organizzato all'inizio del 1990 quando ha avviato un'attività di furto e rivendita di automobili, che in alcuni casi venivano addirittura riconsegnate ai proprietari a fronte di un riscatto. Quando gli uomini del clan hanno accumulato in tal modo il capitale iniziale, hanno organizzato il contrabbando di benzina e di sigarette. Ai tempi delle sanzioni queste attività hanno consentito loro di arricchirsi. La polizia dispone di dati secondo cui gli uomini di Surcin, insieme al principale gruppo di Zemun, hanno preso parte a molti regolamenti dei conti e liquidazioni nel sottobosco serbo. Si afferma che gli scontri più furibondi siano stati quelli con il clan di Miljakovac e il suo capo Zoran Uskokovic Skoleta, scontri durante i quali da entrambe le parti sono stati registrati numerosi morti e feriti. Nel frattempo Uskokovic è stato ucciso e una delle autorità del gruppo di Miljakovac, che viene ancora rispettata nel mondo criminale ed è stata messa in collegamento con l'uccisione di Zeljko Raznjatovic Arkan, ora si trova all'estero. Si tratta di una persona, a quanto si afferma, vicina anche ad Andrija Draskovic, il quale sta scontando una pena per l'omicidio di Zvonko Plecic, nonché al gruppo di Bezanijski. I dati operativi dicono che questa persona si è occupata soprattutto del traffico di droga e che non le fossero estranei nemmeno i furti d'auto e la loro restituzione dietro riscatto. Si sospetta che in qualità di consigliere e organizzatore del gruppo di Uskokovic abbia partecipato ad alcuni omicidi. Il clan di Zemun è quello che ha più membri e il suo business principale è il traffico di droga, nel quale in passato ha collaborato con il gruppo di Surcin. I dati operativi indicano che a Belgrado, Novi Sad, Zrenjanin nonché in altre grandi città della Serbia, organizzavano una catena di vendita di eroina all'ingrosso sulla strada. Gli uomini di Zemun negli ultimi anni si sono scontrati con molti gruppi e singole personalità del mondo criminale e si sospetta che abbiano liquidato svariati personaggi. Si dice che fossero in conflitto con l'oramai defunto Uskokovic, nonché con i fratelli Fiskal di Pozarevac, anch'essi uccisi. Secondo i dati della polizia, il gruppo di Zemun ha cominciato a dedicarsi a un nuovo business alla fine del 2000: i sequestri di persona a fronte di enormi riscatti. Per questi delitti sono state emesse contro di loro anche incriminazioni e sono in corso dei procedimenti processuali. Finora contro i membri di questo clan sono state emesse più di 100 incriminazioni per svariati delitti. In totale una decina di loro sono stati condannati, il più delle volte a pene temporanee, mentre nel registro del ministero degli interni la maggior parte dei membri del gruppo viene indicata come "incensurata". Si dice che cerchino sempre di avere informazioni sulla polizia, i tribunali e i politici e che abbiano loro uomini, lautamente pagati, all'interno di tali istituzioni. Il clan di Novi Beograd è composto da 12 membri permanenti. Hanno un capo e alcuni di loro si trovano all'estero al fine di sfuggire alla responsabilità per i crimini commessi. La polizia ha incluso nell'elenco dei loro crimini gli omicidi di Goran Sibinovic, Sinisa Micic, Milan Vukmanovic, Nikola Banda, Nikola Petrovic, nonché svariati tentativi di omicidio e ferimenti. Questo gruppo è da anni in guerra con gli uomini di Stevan Jezdimirovic, che non è più tra i vivi, al fine di ottenere il controllo sul territorio di Novi Beograd. Negli scontri entrambe le parti hanno subito molte vittime. Oltre agli omicidi, ai ferimenti e alle violenze, questo gruppo si occupa anche di brigantaggio, ricatti, minacce, furti d'auto e traffico di droga. Il clan di Bezanijski è anch'esso uno dei gruppi più forti. In questo momento, oltre al capo, il gruppo è composto da altri cinque membri. Vengono accusati di avere ucciso Adilj Ramadanov e di avere cercato di effettuare altri omicidi, tra i quali anche quello di un poliziotto. Sono in conflitto con le altre bande. Petar Milosevic e Radoslav Trlajic, che facevano parte di questo gruppo, sono stati uccisi, mentre a questo clan vengono attribuiti atti di brigantaggio, ricatti, furti d'auto, ma la sua attività principale rimane quella del traffico di droga. Il clan di Vozdovac, a quanto è noto alla polizia, si è "calmato", ma è solo un trucco per i nemici. Continua a essere attivo, nonostante la maggior parte dei suoi membri sia rimasta vittima di regolamenti dei conti con bande concorrenti. Uno dei capi del clan era Goran Vukovic, che è salito ai vertici della criminalità serba quando a Francoforte ha ucciso Ljubomir Magas, noto come Ljuba Zemunac. Vukovic è stato ucciso verso la metà degli anni '90 nel centro di Belgrado. I violenti regolamenti dei conti con il clan di Vozdovac sono cominciati già nel 1992, quando in una stanza dell'albergo Hajat è stato liquidato Aleksandar Knezevic Knele. Questo omicidio è stato preceduto dalle morti non chiarite di Branislav Matic Beli e di Djordje Bozovic Giska. Nel regolamento di conti con una delle bande di Belgrado è stato ucciso anche Bojan Banovic, mentre in circostanze mai chiarite è stato liquidato un altro membro del gruppo di Vozdovac: Zoran Dimitrov Kuca. La maggior parte dei membri del clan Zvezdara è incensurata, sebbene abbiano tutti dei nutriti dossier presso la polizia. Secondo quest'ultima, i capi del gruppo si circondano di scorte di cui spesso fanno parte uomini della polizia o ex membri del Ministero degli Interni serbo. Contro il capo del clan di Zvezdara sono state emesse a più riprese incriminazioni per tentato omicidio e lesioni personali gravi, ma finora nessuno del gruppo è stato condannato. Sredoje Sljukic Sljuka, ucciso l'anno scorso a Novi Beograd, era ritenuto uno dei capi del clan. -------------------------------- Se volete cancellare il vostro abbonamento a "Notizie Est - Balcani", o cambiare l'e-mail alla quale ricevete la newsletter, potete farlo accedendo alla sezione "Area utenti" del sito web http://www.notizie- est.com con la password che vi è stata assegnata. ------- End of forwarded message -------
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