[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
(Fwd) N.E. Balcani #543 - Serbia/Israele
- Subject: (Fwd) N.E. Balcani #543 - Serbia/Israele
- From: "Davide Bertok" <davide.bertok at adriacom.it>
- Date: Mon, 15 Apr 2002 12:27:55 +0200
- Priority: normal
Questa mail di seguito, mi sa che sarà una bomba (magari anche fonte di polemiche). Ben vengano le risposte di dissenso, sarò curioso di leggerle... Ciao, Davide ------- Forwarded message follows ------- From: "Notizie Est" <est at ecn.org> To: "Notizie Est - Balcani" <balcani at notizie-est.com> Date sent: Sun, 14 Apr 2002 18:10:32 +0200 Subject: N.E. Balcani #543 - Serbia/Israele Send reply to: balcani at notizie-est.com Priority: normal "Notizie Est" - http://www.ecn.org/est/balcani ====================================== N.E. BALCANI #543 - SERBIA/ISRAELE 14 aprile 2002 ====================================== MILOSEVIC & SHARON: UN FEELING INEVITABILE a cura di Andrea Ferrario [Dopo le quattro settimane di sospensione delle pubblicazioni, riprendiamo con un breve numero di "Notizie Est" che, pur riferendosi a fonti di un anno fa, ci sembra interessante in considerazione degli attuali avvenimenti in Palestina. Colgo l'occasione per ringraziare il lettore che a suo tempo aveva segnalato i materiali su cui si basa il presente numero - a.f.] Sono molti gli elementi palesi che legano due personaggi come l'ex presidente jugoslavo Milosevic e l'attuale premier israeliano Sharon, innanzitutto i massacri perpetrati a sangue freddo contro civili inermi. Quello che e' meno noto, invece, e' che tra i due esiste un "feeling" esplicito, come testimoniano alcuni fatti. Lo "Ha'aretz Magazine" di Tel Aviv pubblicava un anno fa, e piu' precisamente il 23 marzo 2001, una lunga intervista a Milosevic. Tra le tante altre domande dell'intervistatore, una riguardava direttamente Israele. Alla richiesta di esporre la sua opinione nei confronti di Israele in generale e piu' in particolare della posizione di Israele riguardo alla Jugoslavia, Milosevic rispondeva quanto segue: "Abbiamo sempre avuto un atteggiamento positivo nei confronti dell'esigenza del popolo israeliano di vivere in pace ed essere libero. Ma devo ammettere che, sfortunatamente, la nostra buona volonta' non e' stata contraccambiata da Israele nei momenti difficili per il popolo serbo, quando quest'ultimo era esposto a ogni tipo di pressione - da quelle mediatiche ed economiche, a quelle armate. In realta', vi e' stato chi ha alzato la propria voce contro il separatismo albanese. Sharon, per esempio. Ma si e' trattato di rare eccezioni". Si noti bene che Milosevic, mentre si premura di citare a esempio Sharon, non spende nemmeno mezza parola per i palestinesi. Nel suo commento, che accompagnava l'intervista pubblicata da "Ha'aretz Magazine", Adar Primor scriveva che "Milosevic ha ricordi positivi di Ariel Sharon. L'attuale primo ministro israeliano, quando era ministro degli esteri, ai tempi della guerra del Kosovo, si era apertamente dissociato dalla campagna militare della NATO. Sharon aveva messo in guardia dalla creazione di una 'Grande Albania' che avrebbe diffuso il terrore islamico in tutta l'Europa, aggiungendo che Israele non doveva dare legittimita' a un coinvolgimento militare intervenzionista del tipo di quello messo in atto dai membri della NATO". Essendo Sharon uno degli ultimi uomini al mondo che si puo' opporre a una guerra per motivi di convinzioni morali o politiche, il suo messaggio risulta del tutto chiaro: un Kosovo indipendente avrebbe costituito un precedente per una Palestina indipendente e gli albanesi, come i palestinesi, sono solo dei "terroristi" islamici che si meritano unicamente di essere presi a cannonate. Ma non e' tutto, dietro le sue dichiarazioni si puo' leggere a chiare lettere il timore che, per quanto improbabile, un domani anch'egli potrebbe essere oggetto di un voltafaccia da parte dei suoi amici occidentali, proprio come e' accaduto al suo collega serbo. Come osservava Arjan El Fassed, attivista palestinese impegnato nella difesa dei diritti dei profughi, "ironicamente, con le sue parole, Sharon ha reso chiaro a tutto il mondo che vi e' una similitudine, forse addirittura un'identita', tra l'atteggiamento di Milosevic nei confronti del Kosovo e quello di Sharon nei confronti dei palestinesi" (A. El Fassed, "Sanctioning Sharon", http://www.mediamonitors.net/arjan13.html). D'altronde, c'e' un filo conduttore unico che lega non solo Milosevic e Sharon, ma anche lo stesso presidente statunitense George Bush, e piu' precisamente quello della lotta contro il terrorismo islamico, un filo conduttore tornato attuale con le battute di apertura del processo all'ex presidente jugoslavo, quando quest'ultimo ha rivendicato il suo ruolo di "pioniere" nella lotta globale contro il terrorismo di Bin Laden, alla quale ha dato il suo "modesto" contributo deportando e massacrando gli albanesi. Certo, la posizione personale dei tre oggi e' ben diversa: il primo sta chiudendo la propria carriera con un mega- show miliardario all'Aia, il secondo e' ancora impegnato a portare avanti la politica di massacri e distruzioni del suo collega di Belgrado, mentre il terzo supervisiona il tutto dalla stanza dei bottoni piu' grande del mondo. Quello che li accomuna indissolubilmente, tuttavia, rimane ancora oggi il cumulo di cadaveri e distruzioni che si lasciano dietro. Dell'intervista concessa da Milosevic a "Ha'aretz Magazine" vale la pena di citare un altro interessante passo, anche se non riguarda Israele, bensi' il maggiore protettore del governo di Tel Aviv, gli Stati Uniti. Alla domanda del perche' un uomo apprezzato personalmente da molti dei piu' alti politici occidentali sia caduto in un "conflitto di dimensioni quasi inesplicabili" con gli americani, l'ex presidente jugoslavo risponde: "Per essere sincero, io stesso mi sono meravigliato di questa animosita'. Ma la risposta non e' complicata: [la causa] non e' stata la politica americana. E' stata la politica personale dei massimi vertici della precedente amministrazione. Spero sinceramente che la nuova amministrazione americana vorra', basandosi sui propri interessi e sull'interesse nazionale americano, trovare la verita' essenziale dei motivi della vicinanza tra i suoi predecessori e la narcomafia albanese, [formata da] trafficanti in schiave bianche, assassini e terroristi. [...] Comunque, ho avuto una cooperazione eccellente con gli americani. Come banchiere, ho avuto svariati e positivi contatti con loro per molti anni. Anche all'inizio della crisi nell'Europa Orientale e in Jugoslavia ho avuto in quasi tutti gli incontri con rappresentanti dell'amministrazione americana contatti buoni e cordiali. Li ho avuti anche successivamente, in particolare durante i negoziati di Dayton. Perfino dopo di essi". Piu' chiaro di cosi'... __________________________________________________________ "Notizie Est - Balcani" e' una mailing list di notizie sui Balcani, pubblicata dal sito web "I Balcani" e archiviata su web all'indirizzo: http://www.ecn.org/est/balcani Se desiderate abbonarvi (gratuitamente) o essere rimossi da questa lista e' sufficiente che lo comunichiate a: balcani at notizie-est.com ------- End of forwarded message -------
- Prev by Date: Da un "pacifista" - Venezuela e la "sinistra", golpe sponsorizzato dagli Usa
- Next by Date: Per il Venezuela - Assemblea Antimperialista
- Previous by thread: Da un "pacifista" - Venezuela e la "sinistra", golpe sponsorizzato dagli Usa
- Next by thread: Per il Venezuela - Assemblea Antimperialista
- Indice: