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Cosa si nasconde dietro l'insistenza del governo croato a costruire il deposito di scorie nucleari?
- Subject: Cosa si nasconde dietro l'insistenza del governo croato a costruire il deposito di scorie nucleari?
- From: Paola Lucchesi <paola.lucchesi at mail.inet.it>
- Date: Sat, 21 Apr 2001 15:31:26 +0200
Mercoledi' 18 aprile, gli ambientalisti in Croazia e Bosnia stavano ancora festeggiando la prima grande vittoria nella campagna contro il deposito di scorie nucleari che il governo croato prevede di piazzare sulla Trgovska Gora, a due passi dalla vallata della Una, quando e' arrivata la doccia fredda: il primo quotidiano croato, il VecernjiList, riportava la dichiarazione della portavoce del Minsitero dell'Ambiente secondo la quale il voto UNANIME del parlamento regionale della contea Sisacko-moslavacka contro il deposito sarebbe "irrilevante". Giovedi' 12 aprile, infatti, l'assemblea regionale riunita nel capoluogo, Sisak, aveva rigettato l'ipotesi governativa di costruire un deposito di scorie radioattive nella localita' di Majdan, un villaggio abbandonato a pochi chilometri dalla Una, fiume che segna per molti chilometri il cofnine fra Croazia e Bosnia, prima di gettarsi nella Sava, a sua volta affluente del Danubio. La dichiarazione del Ministero e' suonata come uno schiaffo in faccia per piu' di tredicimila cittadini che hanno gia' firmato la petizione popolare contro il deposito, e per 35 associazioni croate e piu' di 200 bosniache che sostengono la campagna popolare di protesta, per non parlare di tutti i consiglieri regionali che per una volta hanno messo da parte le divisioni politiche per schierarsi compatti a difesa dell'ambiente. Al danno si aggiunge la beffa, poiche' il Ministero dichiara di volersi prendere da 3 a 5 anni per indagare sul sito "in collaborazione con l'opinione pubblica", che di fatto sconfessa dichiarando che il voto regionale non conta nulla. Una delle maggiori ragioni della protesta e' che la decisione e' stata presa al vertice, nell'elaborazione del piano regolatore nazionale, senza la minima consultazione con l'opinione pubblica e la popolazione locale, e senza adeguati studi tecnici. Tutta la vasta compagine della protesta - dagli ambientalisti ai sindaci locali - sostiene che in realta' la localita' controversa e' semplicemente l'unica rimasta dopo che le furiose proteste contro altre cinque possibili scelte hanno costretto il governo alla ritirata. L' "ultima chance" si trova nel cuore di una regione spopolata dalla guerra, con pesanti problemi economici e sociali: tuttavia, data la bellezza dell'ambiente, in larga parte incontaminato, e le antiche tradizioni agricole, le speranze della gente per un rilancio della regione si basano sullo sviluppo di turismo ecologico, agricoltura organica e produzioni agroalimentari. Ovviamente, la sola ipotesi di un deposito nucleare in quest'area suona come una campana a morto per tutte queste speranze. L'esistenza o meno dei fantomatici "criteri tecnici" sbandierati intorno alla scelta di Trgovska Gora e' uno degli elementi piu' nebulosi in questa storia, insieme a sospetti interessamenti esteri che alimentano il timore di un "business"di importazioni pericolose dietro al progetto di costruire un deposito di 18.000 metri cubi per un paese che non ha neppure una cnetrale nucleare; la comproprieta' croata dell'impianto di Krsko (situato in territorio sloveno), potrebbe al massimo generare un'esigenza di 6000 metri cubi. Il direttore dell'Agenzia per i rifiuti speciali ha dichiarato al Vecernij di essere in grado di difendere tecnicamente la scelta del sito di Majdan, irritando oltremodo soprettutto gli abitanti di Kostajnica, una delle cittadine rivierasche della Una e cuore della protesta, dove lo stesso direttore in una recente tribuna pubblica era stato messo spalle al muro dai cittadini arrabbiati e costretto ad ammettere che non esisteva alcuno studio particolare sulla Trnovska Gora. Gli organizzatori della protesta ora intendono reccolgiere la sfida e rilanciare, organizzando un confronto pubblico sulle "questioni tecniche". Si stanno cercando tecnici e scienziati disponibili a livello internazionale, tramite i numerosi contatti stabiliti in queste settimane di protesta con tutte le piu' grosse organizzazioni ambientaliste internazionali, da Greenpeace al WWF, e perfino con le organizzazioni locali tedesche dell'area di Gorleben, sede di un deposito di scorie oggetto di accanite proteste da quasi vent'anni di organizzazioni di cittadini ed agricoltori, che hanno offerto aiuto ai "colleghi" croati. La Battaglia della Una e' appena iniziata! -------------------------------------------------- Un reportage di TV Koper - Capodistria da Kostajnica e' visibile sul sito: http://www.tergeste.net/TVKOPER.htm (clip video formato RealPlayer, richiede di scaricare l'apposito plugin grautito) Le pagine della Una, realizzate da alcune associazioni di volontariato e ricche di foto della bellissima Valle di Smeraldo, sono visibili all'indirizzo: http://www.zamirnet.hr/una (*un po' lente...per un errore tecnico le foto sono state caricate ad alta risoluzione, pazientate, saranno aggiornate quanto prima) Lettere di sostegno e offerte di collaborazione possono essere inviate alle due organizzazioni capofila della protesta: K@OS - Kostajnica (Croazia) daniel.pavlic at sk.hinet.hr Unski Smaragdi - Bihac (Bosnia) unskisma at bih.net.ba -------------------------------------------------- Articoli pubblicati da Vecernji List, il 13 e 18 aprile: Vecernji List - venerdi' 13 aprile 2001 I consiglieri del parlamento regionale (zupanijska skupstina) hanno raggiunto una posizione unanime sul pianificato deposito di scorie nucleari sulla Trgovska Gora Rigettato il "drappo rosso" ecologico Sisak - Dopo neanche quattro anni del suo secondo mandato e i frequenti toni dissonanti, i consiglieri della maggioranza HDZ (*Hrvatska Demokratska Zajednica - Unione Democratica Croata, il partito del fu presidente Tudjman, sconfitto alle elezioni un anno fa ma ancora maggioritario in molte istituzioni locali) e quelli di opposizione hanno trovato un tema ecologico-politico unificante nella seduta di ieri, la 26esima, presieduta dall'ing. Ivan Santek, a proposito della localizzazione del deposito di scorie nucleari sulla Trgovska Gora. Nell'ambito della discussione sull'approvazione del piano regolatore della contea Sisacko-moslavacka, un documento di pianificazione territoriale di rengo inferiore, che non tocca i punti chiave del piano regolatore stretegico dello Stato, l'emendamento dei consiglieri HDZ sulla cancellazione dell'ultimo possibile sito per lo stoccaggio delle scorie nucleari e su un 'indagine di questa che molti chiamano una "fiction", e' stato approvato all'unanimita'. Un ulteriore raccomnadazione impegna i deputati del sabor (*parlamento nazionale) a presentare un emendamento in sede di discussione alla camera dei deputati ai fini dell'eliminazione di questo "drappo rosso psicologico" dal territorio della contea Sisacko-Moslavacka. Daniel Pavlic, di Hrvatska Kostajnica - a nome di 35 movimenti verdi croati e 200 organizzazioni non governative della Bosnia-Erzegovina - ha consegnato al presidente del consiglio regionale Santek piu' di 13.000 firme della petizione contro questa sspecie di shock ecologico, ben politicizzato, che viene insistentemente offerto dalla HEP (*Hrvatska Elektroprivreda - l'Enel croata) e dall'Agenzia per i rifiuti speciali. Il presidente della Zupanija (*contea/regione), Duro Brodarac, ha esposto la cronologia dell'opposizione al deposito di scorie dal 1996 ad oggi. Alla discussione hanno contribuito i sindaci di Dvor, Franjo Juranovic, e Petrinja, Vjekoslav Marovic. Nel corso di una dettagliata esposizione di due ore del Piano regolatore, hanno pralto cinque specialisti dell'ente regionale per la pianificazione territoriale, condotti dal direttore, ing. Zdenko Seso. Tutti i tecnici hanno citato tre punti controversi nel piano: la costruzione di una linea ferroviaria veloce, doppia, Sisak-Kutina, attraverso il parco naturale di Lonjsko Polje (*un'area acquitrinosa adiacente al corso della Sava, con un ricco ecosistema vegetale ed animale), la regolamentazione e navigabilita' del fiume Kupa con la costruzione di una centrale elettrica, e la questione della Trgovska Gora. I tecnici hanno dichiarato che e' necessaria una tutela speciale per la localita' indicata, per il fiume Una, per la Moslavacka e Zrinska Gora, e per le foreste intorno all'area industrialmente contaminata di Kutina. A questo proposito hanno sottolineato l'esistenza di un paesaggio ancora in gran parte intatto, la possibilita' di produzione di alimenti sani e la ricchezza di sorgenti di acqua potabile.. Josip Frckovic (riquadro) Scontri di fronte al palazzo del consiglio regionale Alla "Zelena Akcija" e' stato impedito l'ingresso *Anche una troupe televisiva ha avuto problemi ad accedere ai lavori del consiglio Sisak - Ai lavori del consiglio regionale, con la discussione del piano regolatore, ed alla presentazione della petizione dei cittadini contro la costruzione del deposito di scorie nucleari, volevano presenziare anche cinque attivisti dell'associazione ecologica zagabrese "Zelena Akcija", ma il portiere ha impedito loro l'ingresso nella sala consiliare. <<Un nostro rappresentante doveva essere presente alla seduta, ma quando abbiamo tentato di entrare nel palazzo il portiere ha impedito l'ingresso al nostro incaricato.. Mi chiedo perche' ci sia stato impedito, e in questo modo maleducato ed arrogante>>, ha dichiarato Darko Ljubic, attivista di Zelena Akcija. <<Abbiamo avuto problemi anche a causa di due striscioni, sui quali era scritto : "Una - ma nema tih kuna! "(*"Una - ma non ci sono tante kune" - ovvero, soldi che valgano la bellezza del fiume; uno slogan inventato dai ragazzi di Kostajnica; la kuna e' la valuta croata), e "Non vogliamo mucche con due teste!". Li abbiamo appesi al muro del palazzo consiliare, di fronte al quale abbiamo manifestato, esprimendo in questo modo la nostra opposizionealla costruzione del deposito di scorie nucleari. Gli striscioni non danneggiavano il muro, ma il portiere e' uscito e in modo molto prepotente ci ha intimato di toglierli. Quando abbiamo rifiutato, ha detto che si sarebbe consultato con i superiori e che sarebbe tornato. Ma non e' tornato" , ha spiegato Ivana Ivcic. <<Insiema a K@OS (associazione giovanile di Kostajnica) e R.O.D.A. (associazione di Sisak) e ad altre organizzazioni, abbiamo partecipato all'azione contro il deposito. La Zelena Akcija ha aiutato a sostenere che non va costruito sulla Moslavacka Gora (*un'altra localita' nella stessa regione, contro la quale era gia' stata condotta un'azione di successo).. Siamo contro anche alla localizzazione sulla Trgovska Gora perche' riteniamo non sia stato condotto uno studio adeguato sulle conseguenze per l'ambiente, non si sono rispettate le norme tecniche, ed e' completamente mancata la partecipazione dell'opinione pubblica e della popolazione locale nella preparazione ed elaborazione dello studio. Non so perche' ci e' stato impedito di seguire i lavori del consiglio", si chiede Ivan Mahnic. <<Una troupe di una nota trsmissione della televisione croata ha a sua volta avuto difficolta' con il portiere che non li voleva lasciare entrare nell'edificio. Solo dopo una telefonata dalla direzione della televisione, da Zagabria, li hanno fatti entrare. Non posso credere che possa accadere una cosa simile. Esprimiamo la nostra contrarieta' all'approvazione del piano regolatore nel quale si indicata la Trgovska Gora come sito per la costruzione di un deposito di scorie nucleari. Siamo parte di quest'azione fin dall'inizio ed e' una stupidaggine che il nostro rappresentante non abbia potuto partecipare alla discussione>>, ha dichiarato Petar Gabud. (M.C.) ----------- Vecernji List, mercoledi' 18 aprile Nonostante la contea Sisacko-moslavacka abbia respinto il progetto per il deposito di scorie nucleari, il governo non desiste: Il deposito di spazzatura nucleare deve andare sulla Trgovska Gora * Il Piano regolatore della Croazia e' un "piano di ordine superiore", che la zupanija (*contea) doveva rispettare nell'approvazione del suo piano regolatore Zagabria - Dopo che il parlamento regionale della contea Sisacko-moslavacka giovedi' scorso ha respinto la localizzazione per la costruzione del deposito di scorie nucleari sulla Trgovska Gora, vicino a Dvor na Uni, al Ministero per la difesa dell'ambiente e la pianificazione territoriale dicono che, nonostante quella decisione, sulla Trgovska Gora condurranno un'indagine per il deposito, con la partecipazione dell'opinione pubblica, in accordo con gli standard internazionali. Questo lavoro durera' dai tre ai cinque anni. <<La Trgovska Gora nel piano regolatore per la Croazia e' prevista come oggetto di un'indagine per la costruzione di questo deposito, percio' e' irrilevante che la contea lo metta nel suo documento oppure no. Il Piano regolatore per la Croazia e' un piano di ordine superiore, che il parlamento regionale avrebbe dovuto rispettare nell'approvazione del suo proprio piano regolatore. Selo rifiutano, il loro piano non ricevera' l'approvazione del Ministero per la difesa dell'ambiente e la pianificazione territoriale, che e' respinsabile per l'applicazione del programma e le strategie per la pianificazione territoriale della Croazia, approvati dal Sabor>>, dichiara Marijana Petir, portavoce del Ministero per la difesa dell'ambiente. Abbiamo contemporaneamente ricevuto per iscritto la stessa opinione dall'Ente statale per la pianificazione territoriale, nel quale oltretutto di afferma che il Ministerio non dara' la sua approvazione al piano regolatore della contea Sisacko-moslavacka se questo non conterra' la localizzazione per il deposito. Anche la legge sui rifiuti stabilisce che con il documento "Strategie e programma per la pianificazione territoriale della Repubblica di Croazia" si definiscano le localizzazioni per i depositi di rifiuti pericolosi, e in questo caso il dr. Damir Subasic, direttore dell'Agenzia per i rifiuti Speciali (APO- Agencija za Poseban Otpad) che come ente massimamente specializzato in Croazia per questo tipo di impianti ha scelto la Trgovska Gora come sito per il possibile deposito di scorie nucleari, sottolinea che il parlamento regionale della contea Sisacko-moslavacka non avrebbe potuto adottare il suo piano regolatore senza adottare quello statale. Se l'indagine dimostrasse l'adeguatezza della Trgovska Gora, appena allora si eseguirebbe uno studio sugli effetti del deposito sull'ambiente, senza il quale non e' possibile procedere a nessuna costruzione. <<Sostengo che la nostra scelta della Trgovska Gora e' molto buona, e possiamo difenderla tecnicamente, e con la popolazione locale possiamo trovare un linguaggio comune. Penso che non si tratti solo della paura della gente e della non conoscenza di questo impianto, ma anche di qualcosa d'altro. Mi rendo conto che nessuno voglia avere nel suo cortile centrali termoelettriche, autostrade, discariche e cose del genere, compreso un deposito di questo tipo, ma uno stato, per funzionare, deve costruire anche questi impianti. Questi sono problemi che hanno anche altri paesi, dove alla fine si e' sempre trovata una soluzione, quindi spero che ne troveremo una anche noi>>, ha dichiarato Subasic. (S. Jolic)
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