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Re: Albright
- Subject: Re: Albright
- From: Francesco <franxe at katamail.com>
- Date: Thu, 19 Apr 2001 21:21:40 +0200
Ciao a tutti. Un saluto a Vittoria ('azz... questi personalismi non sarebbero da mailing list...), dato che ci siamo gia' visti in altra sede telematica. Paola Lucchesi <paola.lucchesi at mail.inet.it> wrote: > Accidenti, ma fan sempre tutti gli americani in questo pianeta.... olivavittoria at hotmail.com wrote: > [...] succubi e deboli rispetto ad un potere > più forte. Anche perché, in questa fase, non si vede, mi pare, > un ruolo Europeo di indipendenza e di resistenza. > L'Europa sta in una situazione di "sovranità limitata" diciamo > così. Personalmente ho l'impressione che la nostra (italiana ed europea) "classe dirigente" non sia per nulla scontenta di essere succube e fanatica atlantista. Non penso che ci siano in questo momento particolari canali attraverso cui si svolge il dominio politico statunitense in Italia. Piuttosto c'e' una netta adesione ai disvalori che governano la societa' USA. L'Unione Europea e' stata messa in piedi sulla base di una politica monetarista, politica killer quanto a tagli di bilancio e regressione nel campo dei diritti sociali; e' la via americana (o amerikana) che nessuno ha imposto agli europei, siamo anzi andati a cercarcela, dato che e' perfettamente funzionale agli interessi di soggetti come Confindustria. E che viene perseguita di continuo da praticamente tutti i soggetti politici, in modo coerente, cosicche' non penso si possa dire che siamo dominati dall'esterno. La stessa cosa penso valga per il piano militare e di politica estera: io ci ho perso la testa in ipotesi complottistiche sul perche' il governo D'Alema abbia calpestato tutti i tipi possibili di principi umani e giuridici facendosi criminale responsabile della morte di migliaia di persone nella guerra del Kosovo (per non parlare del dopoguerra); ma poi (tardi) mi sono accorto che avevo scartato la spiegazione piu' semplice: la nostra classe politica *voleva* la guerra. Non e' una questione di dominio, ma di organicita': se vogliamo, l'Italia e' parte dell'Impero ovvero le classi dirigenti contano di averne una fettina per se'. Lo dice lo stesso D'Alema: << [se non avessimo partecipato alla guerra] Saremmo venuti meno ad una delle funzioni che il nuovo equilibri europeo assegna al nostro paese, quale frontiera esposta verso aree di grande turbolenza, nel Mediterraneo e nei Balcani: il ruolo di un paese chiamato a proiettare stabilita'>> << [la guerra del Kosovo ha prodotto] teleconferenze quotidiane fra i ministri degli esteri di cinque paesi: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia. Non sta scritto in nessun documento ufficiale, ma di fatto e' nato intorno al Kosovo una specie di Club>> << E' difficile definire le regole di appartenenza al giro nobile dei grandi, non esiste uno statuto. Di fatto ti rendi conto di essere entrato in una certa agenda di telefonate del presidente degli Stati Uniti>>. da: M. D'Alema "Gli italiani e la guerra", Mondadori Un saluto a tutti Francesco
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