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Peppe Sini, al terzo giorno di sciopero della fame nell'anniversario dell'inizio della guerra dei Balcani
- Subject: Peppe Sini, al terzo giorno di sciopero della fame nell'anniversario dell'inizio della guerra dei Balcani
- From: aercoli at mail.pelagus.it (sandro ercoli)
- Date: Mon, 27 Mar 2000 15:43:26 +0200
Dichiarazione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, al terzo giorno di sciopero della fame nell'anniversario dell'inizio della guerra dei Balcani cui anche l'Italia prese parte un anno fa Cari amici ed egregi signori, gli assassini garbati ed eleganti, sono per questo meno assassini? Il fatto che chi ordina e commette una strage sia vestito bene e parli in televisione, rende quella strage meno atroce? Davvero è possibile che una strage sia "umanitaria"? Chi deporta e chi bombarda popolazioni innocenti va proprio proclamato eroe? Il fatto che i complici di un crimine siano tanti e potenti, rende quel crimine lodevole? E' ammissibile che al governo di paesi democratici siedano degli assassini? E' ammissibile che al governo di un paese democratico, ad esempio l'Italia, ci siano personaggi che hanno violato la Costituzione e il diritto internazionale, che hanno infranto la legalità, che sono quindi dei fuorilegge a tutti gli effetti? Oh sì, oggi molti parlano su ciò che è accaduto un anno fa, e che continua ad accadere da allora (poiché molti sono gli assassinati in questo anno di "pulizia etnica" che prosegue in Kosovo con la complicità della sedicente "comunità internazionale"). Oh sì, oggi molti di coloro che decisero le stragi, o che alle stragi applaudirono, o che dagli stragisti ricevono finanziamenti, parlano e parlano con tanta proprietà e finezza, loro ben nutriti, loro ben rimpannucciati, amabilmente sorridendo alle telecamere, ai giornalisti, agli invitati. Non parlano invece, e non possono essere invitati ai tg e ai talk-show, le vittime della guerra: i morti assassinati, le donne e gli uomini ammazzati dalle milizie di Milosevic e dell'Uck, dall'aviazione di Clinton e di D'Alema. Non parlano: i morti restano muti, dimenticati, rimossi, nascosti come fossero spazzatura. Ed erano esseri umani, uguali a te e a me. La guerra: che è sempre omicidio di massa, che trasforma esseri umani in materiale organico in decomposizione, in un nulla intollerabile alla vista, all'olfatto, al pensiero. La guerra: che cancella la civiltà, la verità, quanto di meglio vi è nell'uomo. La guerra: con la quale tutto è perduto, che è il crimine più grande, che occorre impedire sempre e comunque, che occorre assolutamente ripudiare; e lo dice bene la Carta dell'ONU, e la Costituzione della Repubblica Italiana. Quella Carta dell'ONU che nessuno ha saputo difendere; quella Costituzione della Repubblica Italiana che un governo fellone, un Parlamento complice, un presidente della Repubblica traditore, hanno così bassamente, ignominiosamente, atrocemente, sanguinariamente stuprato un anno fa. Cordialmente, Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo tel. e fax 0761/353532 Viterbo, 25 marzo 2000 -- Sandro e Roberta Ercoli Via C.P. La Fontaine 69 01100 Viterbo tel. 0761 290037
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