Notizie Est #296 - Croazia



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NOTIZIE EST #296 - CROAZIA
2 gennaio 2000
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I PARTITI E LA NOMENKLATURA IN CROAZIA
(da "Nacional", dicembre 1999)

I MAGGIORI PARTITI CROATI IN LIZZA ALLE ELEZIONI

* Unione Democratica Croata (HDZ). Il partito e 
movimento che sotto la leadership di Franjo 
Tudjman ha vinto le prime elezioni 
multipartitiche nel 1990 e da allora governa la 
Repubblica di Croazia. Secondo la visione di 
Tudjman, la HDZ riunisce nel suo programma tutte 
le opzioni politiche, dai cristiano-democratici, 
all'uomo qualunque, all'antifascismo, 
all'estrema destra. La HDZ detiene 75 seggi in 
parlamento su un totale di 128 e di conseguenza 
tutti i funzionari del governo sono membri della 
HDZ, a cominciare dal premier Matesa e i suoi 
ministri. La HDZ promuove una politica 
conservatrice e nazionalista, e' intollerante 
verso le minoranze e l'opposizione, ha cercato 
di tenere nascosto il proprio sostegno a una 
divisione della Bosnia-Erzegovina e al suo 
interno opera un forte gruppo di radicali, con 
alla testa Ivica Pasalic, che potrebbero opporsi 
a ogni cambiamento di potere. A giudicare dalle 
indagini di opinione, la HDZ dovrebbe perdere le 
imminenti elezioni e il maggiore colpo per il 
partito e' stata la malattia del presidente 
Tudjman, ospedalizzato all'inizio di novembre [e 
morto alcune settimane fa].

Partito Socialdemocratico (SDP).Il maggiore 
partito dell'opposizione, guidato da Ivica 
Racan. Questo partito, in coalizione con il 
HSLS, vincera' certamente le prossime elezioni. 
Lo SDP e' il successore del Partito Comunista 
che nel 1990 si e' riformato e ha garantito 
l'organizzazione di elezioni multipartitiche. 
Alcune settimane fa, lo SDP e' diventato membro 
a pieno titolo dell'Internazionale Socialista. 
Alle elezioni del 1995 il partito ha ottenuto 
l'8,8% dei voti e ha 8 rappresentanti in 
parlamento, mentre i sondaggi oggi indicano che 
insieme ai Social-Liberali dovrebbe ottenere tra 
il 35% e il 40% dei voti. Promuove politiche 
simili a quelle dei governi condotti da Tony 
Blair e da Gerhard Schroeder e promette che, se 
arrivera' al potere, la Croazia entrera' a fare 
parte dell'UE e della NATO nel giro di pochi 
anni.

Partito Social-Liberale Croato (HSLS). Fondato 
nel 1989, e' stato il primo nuovo partito 
fondato durante il periodo del socialismo e tra 
il 1992 e il 1995 e' stato il maggiore partito 
dell'opposizione. E' guidato da un ex dissidente 
e leader degli studenti, Drazen Budisa. Per un 
certo tempo, i suoi membri hanno preso in 
considerazione la formazione di una coalizione 
con la HDZ, ma nell'agosto del 1999 Budisa ha 
firmato un accordo con Ivica Racan per formare 
una coalizione tra HSLS e SDP. Anche se il HSLS 
ha solo 8 rappresentanti in parlamento, gli 
osservatori politici ritengono che la sua 
associazione con lo SDP sia stata una mossa che 
influenzera' in maniera decisiva la vittoria 
sulla HDZ e il cambiamento di potere in Croazia.

Partito Contadino della Croazia (HSS). Il 
discendente del maggiore partito croato tra le 
due guerre mondiali, attualmente guidato da 
Zlatko Tomic. Ha 10 rappresentanti in Parlamento 
e gode dei maggiori appoggi tra la popolazione 
rurale e le classi conservatrici del paese. 
Anche se e' stato vicino alla HDZ, due anni fa  
si e' unito ai rimanenti partiti 
dell'opposizione; alle imminenti elezioni si 
presentera' all'interno di un "quartetto" di 
opposizione, insieme a LS, IDS e HNS. Vicino 
alla coalizione tra SDP e HSLS, questo quartetto 
rappresenta la seconda maggiore coalizione di 
partiti dell'opposizione.

Partito Liberale (LS). Fondato due anni fa, 
quando membri insoddisfatti del HSLS hanno 
abbandonato tale partito insieme al leader Vlado 
Gotovac e hanno dato vita a una nuova forza. Il 
liberali hanno quattro seggi in Parlamento e 
sono uno dei partiti piu' combattivamente 
all'opposizione. Si sono impegnati per una 
rottura radicale con i successori di Tudjman, 
che veda una piena sostituzione degli uomini 
della HDZ e la sostituzione del sistema 
semipresidenziale con un sistema pienamente 
parlamentare.

Assemblea Democratica dell'Istria (IDS). Il 
maggiore partito regionale, guidato da Ivan 
Javkovic, ha tre rappresentanti in parlamento. 
Rivale senza mezzi termini della HDZ, e' a 
favore della decentralizzazione della Croazia e 
dell'assegnazione di una maggiore indipendenza 
alle regioni. Il governo lo accusa da anni di 
nascondere l'intenzione di annettere l'Istria 
alla vicina Italia.

Partito Popolare Croato (HNS). Un piccolo 
partito di opposizione che ha due rappresentanti 
in Parlamento. Il suo presidente e' 
l'imprenditore Radimir Cacic. Nonostante del 
partito facciano parte numerosi noti politici, 
come Vesna Pusic, Stipe Mesic e Srecko Bijelica, 
esso riterrebbe un successo anche il semplice 
conseguimento di un numero di rappresentanti in 
parlamento maggiore di quello che detiene ora.

Partito Croato dei Diritti (HSP). Un partito 
nazionalista estremista, guidato da Anto Djapic 
e che ha tre rappresentanti in Parlamento. Sono 
avversari degli ex comunisti e si sono di 
frequente attivati per impedire il ritorno dei 
profughi serbi. L'iconografia del partito 
ricorda quella del regime collaborazionista 
degli ustasa, che guidava lo Stato Indipendente 
della Croazia (NDH), alleato di Hitler durante 
la Seconda guerra mondiale. Sono a favore di 
politiche isolazioniste.

Partito Comune Croato (HPS). Partito dei 
radicali croati, guidato da Tomislav Mercep. 
Conta sul supporto degli elettori croati della 
Slavonia Orientale, una regione che nel 1991 e' 
stata distrutta da unita' serbe e dove i 
conflitti etnici continuano a essere ricorrenti. 
Vi sono forti probabilita' che il presidente del 
partito, Mercep, comandante di un'unita' di 
polizia i cui membri hanno commesso numerosi 
crimini durante la guerra, possa finire al 
Tribunale dell'Aja.


UN BREVE PROFILO DELLA NOMENKLATURA CROATA

Franjo Tudjman. Il presidente della Repubblica 
di Croazia e del partito di governo HDZ. Noto 
per il suo regime autoritario e per la 
convinzione che la Croazia non sia in grado di 
sopravvivere come stato sovrano senza di lui. E' 
convinto della necessita' di dividere 
etnicamente la Bosnia-Erzegovina e, in 
conseguenza di cio', la Croazia e' sottoposta da 
svariati anni a "tacite sanzioni" da parte della 
comunita' internazionale. Alla fine del 1996 e' 
stato confermato che soffriva di un cancro allo 
stomaco, [e a dicembre e' morto, dopo un lungo 
ricovero in ospedale].

Ivic Pasalic. Consigliere di Tudjman per la 
politica interna e secondo esponente, in ordine 
di influenza, della politica croata. E' il 
leader dell'ala destra della HDZ e la persona 
che ha nominato uomini a lui fedeli in tutte le 
piu' importanti posizioni della Croazia, dal 
settore giudiziario a quello economico. Nello 
scandalo dell'anno scorso relativo agli usi 
illegittimi di enormi somme di denaro della 
Dubrovnik Bank, e' emerso che Pasalic era il 
personaggio dietro alla cosiddetta "quinta 
colonna".

Vladimir Seks. Vicepresidente della HDZ e del 
Parlamento, uno dei membri piu' influenti del 
partito di governo. In pubblico, e' riuscito a 
ottenere l'immagine di fiero nazionalista 
croato, anche se, svariati anni fa, i media 
pubblicavano documenti che dimostravano come in 
passato sia stato un collaboratore della polizia 
segreta jugoslava.

Mate Granic. Ministro degli esteri, 
vicepresidente della HDZ e rappresentante della 
corrente liberale nel partito di governo. 
All'estero viene considerato l'esponente piu' 
importante della HDZ, che avrebbe espresso la 
volonta' della Croazia di accettare gli standard 
democratici per la transizione del paese, per le 
relazioni con le minoranze e con la stampa. Una 
parte dell'opinione pubblica ritiene che anche 
dopo un cambiamento ai vertici del potere Granic 
potrebbe riuscire a conservare il suo posto di 
capo della diplomazia. Nonostante questo, la sua 
influenza all'interno del governo e della HDZ e' 
relativamente debole.

Pavao Miljavac. Ministro della difesa e, secondo 
l'opinione degli esperti, la maggiore garanzia 
che i militari accetteranno una vittoria 
dell'opposizione alle prossime elezioni. A causa 
di tale suo ruolo, Ivic Pasalic e Georgia Susak, 
vedova dell'ex ministro della difesa Gojko 
Susak, hanno cercato di fare sostituire Miljavac 
prima delle elezioni.

Zlatko Matesa. Premier croato, un tecnocrate la 
cui ascesa politica e' stata resa possibile dal 
suo matrimonio con la figlia dell'ex premier 
Franjo Greguric. Politicamente e ideologicamente 
incolore, il suo intero mandato politico e' 
stato in equilibrio tra le ali destra e liberale 
della HDZ e, alla luce delle previsioni, dovra' 
abbandonare il suo posto dopo le elezioni.

Ljerka Mintas-Hodak. Ministro per l'integrazione 
europea e uno dei maggiori radicali nel governo 
Matesa. Per confessione dello stesso Tudjman, ha 
avuto il suo posto di ministro perche' "e' 
carina". Per tutto il tempo e' stata a favore di 
una posizione risoluta della Croazia nei 
confronti della comunita' internazionale, 
soprattutto quando era in causa la 
collaborazione con il Tribunale dell'Aja.

Mladen Naletilic Tuta. L'ex comandante della 
"Brigata dei carcerati", un'unita' di croati 
dell'Erzegovina accusata di avere commesso 
crimini di guerra contro i musulmani in Bosnia-
Erzegovina. Il Tribunale dell'Aja ha chiesto 
l'estradizione di Naletilic, cosa che il regime 
di Tudjman ha cercato di evitare, nel timore che 
la sua testimonianza potrebbe provare il 
coinvolgimento del governo croato 
nel tentativo di spartizione della Bosnia-Erzegovina. E' il maggiore 
sostenitore croato della fusione di parti della Bosnia-Erzegovina con la 
Croazia, anche se molti ritengono che sia semplicemente un comune criminale 
legato al traffico internazionale di droga.

Zvonimir Separovic. Ministro della giustizia ed ex Ministro degli esteri 
durante la guerra in Croazia dal 1991 al 1992. Nonostante sia stato un membro 
del Partito Comunista per ben 50 anni, oggi e' un inflessibile nazionalista. 
Dopo la rimozione da capo della diplomazia, e' stato per anni il piu' duro 
critico di Franjo Tudjman. Dopo il suo ritorno alla HDZ e la sua nomina a 
ministro, Separovic e' diventato uno dei maggiori oppositori dell'estradizione 
dei croati indagati dal Tribunale dell'Aja, almeno nei suoi discorsi, ed e' il 
membro piu' estremista del governo.

Hrvoje Sarinic. Per lungo tempo capo dell'Ufficio del presidente, e per breve 
tempo premier, ha abbandonato la HDZ dopo una battaglia con Pasalic ed e' 
diventato cosi' il piu' noto dissidente del partito di governo. Sarinic ha 
mostrato ai giornalisti documenti nei quali si afferma che i servizi segreti 
seguivano i media e che i giornali indipendenti vengono considerati nemici 
dello stato. Dopo la sua uscita dalla HDZ ha offerto il proprio sostegno 
all'opposizione.

Andrija Hebrang. Ex ministro della sanita' e, successivamente, ministro della 
difesa. Si e' dimesso dal suo posto di ministro dopo che non gli e' riuscito di 
eliminare gli esponenti della linea dura e di mettere i servizi segreti 
militari (SIS) sotto il suo controllo. E' stato capo del consiglio medico del 
presidente Tudjman e il piu' serio candidato alla sua successione. Tuttavia 
Tudjman non ha appoggiato la sua battaglia contro gli esponenti della linea 
dura guidati da Ivic Pasalic. Hebrang e' tornato alla sua professione di medico 
e non partecipa piu' alla vita politica.

Markica Rebic. Il consigliere di Tudjman per la Sicurezza Nazionale e uno degli 
esponenti della linea dura che Hebrang non e' riuscito a eliminare dal 
Ministero della Difesa. Rebic si e' pubblicamente vantato di fronte ai media 
del ruolo avuto nelle intercettazioni e nei pedinamenti dei giornalisti, cosi' 
come nell'opera di discredito dell'opposizione. Oggi fiero anticomunista, e' 
stato in passato professore di marxismo al liceo.

Miroslav Kutle. Il piu' noto miliardario croato, coinvolto in numerosi scandali 
finanziari, dai quali e' riuscito a salvarsi grazie al sostegno di Pasalic. 
Kutle e' stato coinvolto nello scandalo della Dubrovnik Bank e si presume che, 
se vi sara' un cambiamento di governo, cerchera' di abbandonare il paese.

Borislav Skegro. Ministro delle finanze e principale ispiratore della politica 
economica del governo croato. E' responsabile dell'introduzione di un'imposta 
sul valore aggiunto a tasso fisso che ha contribuito alla distruzione della 
situazione economica del paese. E' vicino ai radicali della HDZ.

Ivan Penic. Ministro degli interni, responsabile dei pedinamenti dei 
giornalisti e della totale mancanza di controllo sui servizi segreti (SZUP), 
che fanno parte del suo ministero. Durante il suo mandato la polizia non e' 
riuscita a risolvere alcun conflitto nel mondo del crimine. Penic verra' 
ricordato come colui che, quando era alla testa dell'Ente per le 
privatizzazioni, ha trasferito in pratica gratuitamente svariate fabbriche di 
valore a magnati dell'industria.

Obrad Kosovac. Direttore della TV croata ed esecutore delle rigide politiche 
della HDZ per quanto riguarda la televisione. Ex comunista e autore di un 
programma anticattolico, Kosovac oggi rappresenta il principale ostacolo alla 
democratizzazione della televisione croata (HTV).

Josip Bozanic. Arcivescovo di Zagabria e primo uomo della chiesa cattolica in 
Croazia. A differenza del suo predecessore, il Cardinale Kuharic, Bozanic viene 
generalmente ritenuto un liberale e una persona che desidera distanziare la 
chiesa della politica della HDZ.

Miroslav Blazevic. Allenatore della nazionale di 
calcio croata e membro della cerchia degli amici 
del presidente Tudjman. E' giunto alla sua 
posizione grazie al sostegno di Tudjman, tanto 
che nell'estate del 1999 ha minacciato di 
uccidere i giornalisti che avevano scritto che 
il presidente aveva ordinato di falsificare il 
campionato di calcio in modo da fare vincere la 
sua squadra preferita, il NK Croatia. Blazevic 
dovra' rispondere di queste sue affermazioni di 
fronte a un tribunale.


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