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[ASIA] india e pakistan, disgelo avviato
- Subject: [ASIA] india e pakistan, disgelo avviato
- From: "PIER LUIGI GIACOMONI" <pierluigi.giacomoni at fastwebnet.it>
- Date: Tue, 6 Jan 2004 11:52:16 +0100
La Repubblica - Martedì 6 gennaio 2004 - Al vertice dei Paesi del sud asiatico Vajpayee e Musharraf discutono di nucleare, terrorismo e Kashmir India e Pakistan, disgelo avviato Calorosa stretta di mano fra i due premier che parlano per un´ora RAIMONDO BULTRINI BANGKOK - L´ultima volta che il premier pachistano Pervez Musharraf e quello indiano Atal Behari Vajpayee si erano incontrati nel gennaio del 2002 il clima era quello di una vigilia di guerra. Clamorosamente Musharraf si alzò dalla sua sedia al vertice dell´Associazione dei Paesi del Sud asiatico (Saars) di Katmandu per andare a stringere la mano a un Vajpayee livido di rabbia che non scambiò con lui nemmeno una parola. Ieri l´atmosfera durante il nuovo appuntamento dello stesso organismo riunito nella capitale pachistana Islamabad era totalmente diversa, sebbene oltre diecimila uomini della sicurezza fossero schierati tutt´attorno al palazzo del meeting dopo il terzo attentato alla vita di Musharraf messo a segno nel giorno di Natale. Non solo il musulmano Musharraf e l´induista Vajpayee si sono scambiati una stretta calorosa, ma hanno anche discusso privatamente per più di un´ora. Il tutto preceduto da una serie di pubbliche dichiarazioni di stima e buone intenzioni reciproche, mentre sopra i loro cieli da pochi giorni sono tornati a volare gli aerei delle rispettive compagnie di bandiera. Il vertice per la cooperazione dei paesi di questa tumultuosa parte del mondo sembra apparentemente aver aperto dunque il 2004 sotto il segno di una nuova disponibilità al dialogo e alla cooperazione reciproca, che in termini concreti potrebbe significare un inedito rilancio delle rispettive economie, per non parlare del congelamento, almeno temporaneo, dei rischi di conflitto nucleare, di un maggiore controllo sulle attività del terrorismo islamico e sui conflitti etnico religiosi che hanno provocato lutti e divisioni in tutta la regione. Al vertice della Saarc erano rappresentati ai massimi livelli i non meno travagliati paesi della regione. C´era il Nepal della guerriglia maoista, il Bangladesh povero e corrotto, lo Sri Lanka dei separatisti Tamil, i piccoli e altrettanto conflittuali Bhutan e Maldive. Ma tutti gli occhi erano puntati sui due principali protagonisti del vertice che, a parole, sembrano aver deciso di aprire un capitolo nuovo dopo 56 anni di odio e tre guerre, l´ultima delle quali a un passo dalla pericolosa soglia del conflitto atomico. «Differenze politiche, sospetti reciprochi, meschine rivalità ci hanno privato dei benefici della pace», ha detto Vajpayee nel suo discorso al vertice, consapevole che la sua stessa coalizione politica oltranzista hindu avrebbe storto il naso per tanto ardire. «Dobbiamo buttarci alle spalle sfiducia, amarezza e tensione», gli ha fatto da controcanto Musharraf, a sua volta cosciente che proprio le sue recenti aperture all´India possono essere all´origine dei due ultimi tentativi di fargli la pelle messi in atto in meno di due settimane da parte di terroristi strettamente legati alla più forte alleanza politica di opposizione interna guidata dai mullah filo-Taliban. Il premier pachistano, salito al potere quattro anni fa con un colpo di Stato, è reduce infatti da una serie di manovre interne di compromesso arrangiate per garantirsi la presidenza fino al 2007 proprio grazie alle concessioni verso i fondamentalisti che già applicano la sharia, la legge islamica, in due delle più importanti province del Paese e che controllano di fatto il Parlamento nazionale. Ma nel suo discorso rivolto in particolare a Vajpayee, ha voluto insistere sulla necessità di non evitare ancora una volta il nodo più doloroso della contesa: il Kashmir. Di questa terra sulle vette dell´Himalaya a maggioranza musulmana costata decine di migliaia di morti il premier indiano non volle in passato nemmeno discutere, considerandolo «territorio indiano» a tutti gli effetti. Un concetto che Vajpayee ha ripetuto anche alla vigilia del vertice Saarc, sebbene per la prima volta si sia lasciato scappare una dichiarazione di apertura: «Se ne può discutere». A PRESTO PIER LUIGI GIACOMONI
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