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Re: diario dal Kenya 1-2003



Title: Messaggio
 signora Mara Visona,
Non capisco a chi si riferisce quando mi scrive: "desidero essere cancellata.....
Per quanto mi riguarda noi non abbiamo elenchi di sorta e non inviamo messaggi. Se ci pervengono comunicati stampa ci sembra opportuno riscontrarli informando gli interessati che li abbiamo ricevuto e che li pubblichiamo sul sito della fidest www.fidest.net che ¨¨ un'agenzia giornalistica.
Cordiali saluti
Riccardo Alfonso
----- Original Message -----
From: Mara Visona 
Sent: Monday, January 20, 2003 11:59 AM
Subject: R: diario dal Kenya 1-2003

DESIDERO ESSERE CANCELLATA DAI VS. ELENCHI. NON VOGLIO RICEVERE PIU' I MESSAGGI MAIL.
GRAZIE
-----Messaggio originale-----
Da: africa-request@peacelink.it [mailto:africa-request@peacelink.it] Per conto di Enrico Marcandalli
Inviato: luned¨¬ 13 gennaio 2003 9.45
A: africa@peacelink.it
Oggetto: diario dal Kenya 1-2003

ciao a tutti

Con questo messaggio iniziamo la pubblicazione sulle liste di PeaceLInk di un diario scritto da Carlo, un volontario della Caritas che vive a Nairobi, presso il Kivuli centre.
Abbiamo conosciuto Carlo e gli altri volontari durante la nostra visita lo scorso dicembre (2002).
Questo diario, come tutti quelli pubblicati du PeaceLInk e che ci arrivano dalle varie parti del mondo (Messico, Centrafrica, Cecenia, Palestina) ci offre uno spaccato della vita nel Sud del mondo partendo dal punto di vista della base, pienamente inserito nel territorio. Quindi nessuna analisi politica e sui grandi sistemi ma "storie". Storie di persone comuni che raccontano di altre persone comuni.
Storie di "volti" unici e irripetibili. Storie di ipotetici Mario e Anna o Paolo e Maria che vivono in un'altra parte del mondo ma che potrebbero vivere nella porta accanto alla nostra.




Ciao a tutti.
Torno a scrivervi dopo un po' di silenzio.
Nelle ultime due settimane tante cose, tanti posti e gente diversa.
Partiamo dalle elezioni. Sono andate davvero bene. Anche troppo, ancora un
po' mi sembra strano e tanta gente ¨¨ stupita di come siano andate. Ha vinto
Kibaki, il leader dell'opposizione; dopo 39 anni il KANU non ¨¨ pi¨´ al
potere. Una data importante davvero per il Kenya. Il 30 poi il passaggio di
poteri. Una grande festa all'Uhuru Park, in centro a Nairobi. Centinaia di
migliaia di persone che hanno vissuto il grande cambiamento. Moi, l'ex
presidente, si ¨¨ congratulato col vincitore e ha augurato un futuro prospero
per questa nuova era che il Kenya ha iniziato. Incredibile, l'ha detto
davvero Moi. La gente spera in un cambiamento completo. E' veramente
fiduciosa di questo nuovo governo. Ovunque gente che ti saluta col simbolo
del NARC, Indice e medio, simbolo di vittoria ma anche del partito vincente.
E il nuovo governo ha subito ricambiato la fiducia di tutti: da luned¨¬,
inizio del nuovo anno scolastico, non si pagheranno pi¨´ tasse scolastiche
per le scuole primarie. Non si sa bene come far¨¤ ma l'importante ¨¨ che tanta
gente risparmier¨¤ un po' di scellini. Il fondo monetario non sar¨¤ tanto
contento.

Nicholas sta bene, ¨¨ tornato a Koinonia e sta piano piano guarendo. I suoi
assalitori non sono comunque stati trovati.

Questi giorni sono stati giorni di vacanza. Il 29 e 30 sono stato all'
Elementaita Lodge e poi a Nakuru. Alcuni di voi conoscono il posto, sanno
dei colori folgoranti, del silenzio assordante, della quiete quasi
innaturale, della bellezza di questi posti. Hanno il potere di far
dimenticare tutti i problemi, il dolore, l'angoscia. La desolazione di
Nairobi non esiste pi¨´. Un posto ideale per riuscire a respirare un po'.
Il 31 poi siamo tornati a Kivuli e abbiamo festeggiato qui il capodanno. Nel
pomeriggio siamo andai io, Matte e i due tedeschi al cinema. Abbiamo visto
"Il signore degli anelli, le due torri", la seconda parte. Davvero magnifica
anche se non ho capito proprio tutto dei dialoghi in inglese (ma da voi non
¨¨ ancora uscito vero??). La sera poi festa con i bimbi di Kivuli e alcuni
giovani del quartiere. Messa, cena e poi dance hall. Dopo gli auguri e
ancora qualche danza noi bianchi e alcuni degli educatori di kivuli ci siamo
ritirati qui a casa nostra per festeggiare un po' tra di noi. Qualche
bottiglia di vino e un brindisi per ogni nostro sogno per il nuovo anno.
Mentre noi eravamo qua sotto ¨¨ successo il finimondo. Noi non ci siamo
accorti di nulla. Il problema ¨¨ che la festa non era stata organizzata per i
giovani, non per tutti almeno. A una certa ora la sala era piena e c'era
ancora gente che voleva entrare. I masaai (guardiani) hanno deciso di non
fare entrare pi¨´ nessuno. Uno dei ragazzi dentro era ubriaco e ha cominciato
a fare casino mentre la gente ballava. Dopo un po' di avvertimenti i
watchmen l'hanno invitato ad uscire. Lui si ¨¨ opposto ed ¨¨ scoppiata una
rissa tra i massai e un gruppo di ragazzi. Altri masaai che abitano qui
intorno sono arrivati. Si sono arrampicati sui muri di cinta armati di arco
e frecce e hanno intimato a quelli di fermarsi. Intanto fuori la gente che
non era riuscita ad entrare presa dalla confusione ha incominciato a
lanciare pietre sul cancello e a cercare di abbatterlo. Poi dopo un po' di
delirio ¨¨ arrivata la polizia chiamata da George e tutto si ¨¨ calmato.
Fortunatamente nessun ferito a parte il ragazzo che aveva iniziato tutto e
che ha avuto il mento tagliato da una coltellata (di un massai.).
E noi eravamo in casa nostra che cantavamo felici. Abbiamo saputo del casino
solo il giorno dopo.
L'uno abbiamo fatto pranzo qua e dopo siamo andati ad Anita. Pomeriggio
stupendo con le bimbe che ogni volta riescono a farti stare davvero bene.
Sera cena leggera a Kivuli e poi all'aeroporto a prendere i parenti di
Giovanni. Il due siamo stati con loro a Kivuli e nel pomeriggio ad Anita.
Ieri poi il grande viaggio. Siamo andati su al nord a Nyeri, sotto il monte
Kenya. Al mattino siamo andati a visitare al citt¨¤. Nulla di particolre se
non il cimitero colonico in cui ¨¨ sepolto Baden Powell, qualcuno lo
conosce?? E' stato il fondatore dello scoutismo e visto che alcuni dle
gruppo sono stati scouts ci siamo fermati per la foto ricordo. E la visita
alla casa dove ha vissuto. Squallore.
Intorno a Nyeri ¨¨ davvero meraviglioso. Ho guidato tutto il giorno ed ¨¨
stata un'emozione davvero magnifica. Il paesaggio che cambia ogni 5
kilometri, Savana, poi semideserto, foresta, campi, rift valley.
Siamo andati a trovare un missionario di Pordenone. Un tipo particolare che
ha vicino a Nyeri un grosso progetto idrico per la zona. Un acquedotto che
parte dalle foreste dell'Abberdare e si snoda intorno a Nyeri. Siamo andati
a vedere la sorgente da cui l'acquedotto parte. Immezzo alla foresta con la
jeep e poi a piedi in un sentiero tra liane e impronte di elefante. Un posto
magico con una vegetazione fantastica e profumi intensi che spesso ti
riempivano il naso e ti rendevano difficile respirare. Una avventura
incredibile. Poi ieri sera siamo andati a dormire in un lodge a Nyaururu.
Un decadente posto coloniale vicino alle Thomson Falls ("scoperte" dallo
stesso Thomson che ha scoperto le gazzelle, quelle col suo nome.). L¨¬
stamattina abbiamo incontrato Fabio e Padre Gabriele Pipinato (cha hanno a
che fare col Cuamm e con Unimondo). Abbiamo visitato i vari progetti. Con
Fabio abbiamo fatto un giro del progetto Tree is Life, per la riforestazione
e contro il taglio della foresta equatoriale. Poi un discorso con Padre
Gabriele. Una persona affascinante con una bella idea di missione, davvero
partecipata, che rifiutai progetti con finanziamenti dal nord e che punta
alla completa condivisione nella comunit¨¤. Non facile spiegare in due parole
il suo discorso di un'ora. Abbiamo mangiato a casa di Fabio e poi di nuovo
in macchina lungo la Rift valley. Altri paesaggi mozzafiato e dopo di nuovo
a Nairobi.
Ora qua, dopo una cena all'Arena (la pizzeria che c'¨¨ alla Shalom) per il
compleanno della ragazza e della sorella di Giovanni.
Domani a Korogocho e luned¨¬ si rinizia a lavorare.
E' interessante osservare come nello stesso Kenya ci siano realt¨¤ cos¨¬
differenti e come la cooperazione agisca in maniere completamente differenti
da quelle utilizzate qui a Nairobi. L¨¬ a Nyeri un progetto per street
childreen in cui alla fine della riabilitazione il bambino viene inserito in
famiglie che lo prendono in adozione. Impensabile qui a Nairobi se non in
situazioni come quella di Casa di Anita in cui c'¨¨ l'appoggio di un'
associazione e fondi dal nord.
E' anche un po' sconsolante per noi che lavoriamo a Nairobi vedere come la
gente lavora nei progetti fuori e come un bianco vive nell'upcountry. Meno
tensione, pi¨´ sicurezza.

Tante altre cose da dire, ma ormai ¨¨ tardi.
Spedir¨° domani sera dall'ufficio.
Un abbraccio a tutti.
Ancora tanti auguri.
Vi penso
Carlo


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"Una risposta ¨¨ il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle
Solo una domanda pu¨° portarti oltre"
(J.Gaarder )

Carlo Cassinis
C/o Kivuli centre
P.O.box 21255
Nairobi (KENYA)
kasscarlo@yahoo.it