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RETE PACE PER IL CONGO - CONGO ATTUALITA' N°18 - Speciale sul Dialogo Intercongolese: Parte III
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- Subject: RETE PACE PER IL CONGO - CONGO ATTUALITA' N°18 - Speciale sul Dialogo Intercongolese: Parte III
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- Date: Mon, 20 May 2002 12:13:53 +0200
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fonte: RETE PACE PER IL CONGO
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CONGO ATTUALITA' N°18
Speciale sul Dialogo Intercongolese: Parte III
17 maggio 2002
SOMMARIO
EDITORIALE: Non ci sara' un Martin Luther King congolese?
1. L'ACCORDO PARZIALE
I giorni dell'accordo
Il contenuto dell'Accordo
Primi commenti all'Accordo parziale
2. QUEL CHE ACCADE SUL TERRENO
All'Ovest
A Sud
Nella provincia Orientale
A Kisangani
Nel Maniema
Nel Nord Kivu
A Bukavu e dintorni
Nella Piana di Uvira
Sugli Altopiani d'Uvira
3. LA POLITICA INTERNA, DOPO SUN CITY
4. INIZIATIVE INTERNAZIONALI
EDITORIALE
Non ci sara' un Martin Luther King congolese?
E' difficile seguire la complessita' delle vicende di un Paese e
tanto piu' darne una valutazione.
Ci disse un giorno una rappresentante del popolo Tuareg del Mali che
aveva firmato la pace nel suo Paese che essa comporta sempre dei
compromessi, che sono pero' un prezzo da pagare di fronte all'alto
valore della pace.
Riguardo al futuro della Repubblica Democratica del Congo, di
compromessi se ne sono visti in queste settimane e forse non ancora
abbastanza, perche' l'accordo raggiunto e' ancora parziale.
Non siamo esperti di politica e non sappiamo qual e' il limite del
compromesso accettabile.
Pero' una cosa ci inquieta ancora in questo tempo: la serie
innumerevole di violenze quotidiane, gravi, gravissime nell'Est del
paese.
La popolazione e' veramente un agnello nella fossa dei leoni.
Chi se ne prende cura? E anche noi che abbiamo quotidiana notizia del
suo dramma continuo ci sentiamo prendere dalla stanchezza di essere
semplicemente dei segretari dell'orrore, rilanciando al mondo i
soprusi quotidiani.
Certo che bisogna farlo.
Ma fino a quando? Basta essere dei registratori? Noi ci domandiamo:
poiche' chi ha possibilita' di difendere la popolazione non se ne
cura, anzi e' in prima fila nell'opprimerla, non ci sara' in mezzo al
popolo un Martin Luther King, un Gandhi che, convinca tutti alla
nonviolenza, che e', si', una strada di sofferenza, ma quanta non ne
ha gia' incontrata la gente? Non ci sara' qualcuno che, formatosi a
quest'ardua disciplina, chieda a tutta una popolazione il coraggio di
azioni nonviolente anche estreme, come l'astensione ad oltranza dal
cibo, o di tutte le donne dal lavoro, o dal pagare le tasse e cosi'
via? Forse non c'e' altra scelta per dire no alla violenza, al basso,
la' dove si esercita indisturbata e tremenda al di la' e a
prescindere da qualsiasi accordo.
Forse anche noi potremmo dar loro man forte.
Se tutti insieme usassimo con decisione l'arma della nonviolenza
attiva per dire che cosi' non si puo' andare avanti...
Che ne dite?
1. L'ACCORDO PARZIALE
--- I giorni dell'Accordo
Il 17 aprile '02 ha avuto luogo quello che Olivier Kamitatu (MLC) ha
chiamato: "compromesso storico".
Hanno previsto il RCD/Goma alla Presidenza dell'Assemblea Nazionale e
l'opposizione politica a quella del Senato.
Secondo Reuters, l'accordo e' stato approvato dall'80% dei 368 delegati.(1)
Il Presidente sudafricano Mbeki e il Facilitatore Masire hanno
cercato in ogni modo di allargare il consenso, anche prolungando il
dialogo con un numero ristretto di partecipanti, ma il Governo e il
MLC hanno giudicato il parziale accordo sufficiente per partire.
Il RCD/Goma ha tentato di ottenere la prosecuzione del dialogo, a
gruppo ristretto, ma non l'ha ottenuta.
Il segretario generale del RCD/Goma Ruberwa ha fatto sapere che
questo accordo non durera' neanche un giorno.
Il 19 aprile il presidente dell'UDPS Etienne Tshisekedi riafferma la
scelta nonviolenta del suo partito e insieme "il diritto e il dovere
di disobbedire e di dare scacco a chiunque, singolo o gruppo, prenda
il potere o l'eserciti con la forza, in violazione dei testi
fondamentali consensualmente fissati per la gestione del Paese".(2)
Lungo le giornate del Dialogo sono stati approvati 37 testi
giuridici, su tutti gli aspetti della vita congolese.
All'alba del 20 aprile Masire sospende i lavori.
Insieme a Mbeki propone che una commissione ristretta (di 5 persone
per grande componente e 3 per le altre componenti) continui a
trattare le questioni delicate.(3)
Se questo avverra', non si fara' pero' a Sun City, perche' tutte le
delegazioni sono partite.
L'Assemblea ha accettato la proposta, che va meglio definita.
Infatti non c'e' accordo su questa proroga: i delegati sono partiti
senza accordi precisi su una eventuale prosecuzione.
22 aprile: L'Uganda manifesta soddisfazione per l'accordo concluso,
felicita espressamente Bemba e si impegna a incoraggiare tutti i
Paesi, Rwanda compreso, a rispettare l'accordo.(4)
23 aprile: da Valenza, in Spagna, Belgio, Francia e Gran Bretagna
salutano "gli importanti progressi ottenuti".
Esortano tutte le parti congolesi a "continuare i negoziati e a
raggiungere la dinamica politica che si e' messa in moto e ad
astenersi da ogni iniziativa suscettibile di impedirla o di condurre
a una ripresa delle ostilita".(5)
Anche i Presidenti di Tanzania e Zambia salutano l'Accordo, come pure
il Rappresentante speciale dell'ONU, Amos Namnaga Ngongi, il quale
afferma di aver esaminato con il presidente Kabila la possibilita' di
continuare le discussioni, affinche' le parti non firmatarie possano
aderirvi.
Quanto al RCD/Goma e ai principali partiti di opposizione, fanno
pressione su Kinshasa per continuare le discussioni.
Il RCD mantiene a Sun City per una settimana una delegazione in vista
di una ripresa dei negoziati, e denuncia il rafforzamento delle
truppe governative e alleate sulle linee del fronte e mette in
guardia Kinshasa da ogni provocazione militare.(6)
Il 24 aprile, in un discorso alla televisione congolese, il
Presidente Kabila dichiara che per parte sua il Governo rimane aperto
ai negoziati con il Rwanda, il RCD/Goma e i loro alleati dei partiti
politici, promettendo ogni sforzo per convincerli a implicarsi
nell'accordo-quadro di Sun City, al quale, secondo lui, ha aderito
l'80% dei delegati.
Ha promesso nel miglior lasso di tempo un gruppo di lavoro composto
da tutte le parti rappresentate a Sun City per preparare una
Costituzione per i 30 mesi della transizione e per determinare il
calendario d'installazione delle istituzioni della transizione.
Intanto, un gruppo d'esperti del governo esaminera' le modalita'
della libera circolazione delle persone e dei beni sull'insieme del
territorio sotto loro controllo.(7)
Il 25 aprile il governo rwandese denuncia l'Accordo di Sun City,
dicendo che tale accordo ignora le altre parti del dialogo.(8)
Il com. Songolo Nura del RCD/Goma dichiara che gli alti quadri del
RCD sono pronti ad accettare l'accordo di Sun City e che lui stesso
e' pronto a condurre a Kinshasa, nei prossimi giorni, una delegazione
di 30 ufficiali influenti del RCD per incontrarvi il presidente
Kabila: "C'e' una netta frattura nel RCD. - ha detto - Alcuni
Congolesi desiderano che si costituisca un esercito nazionale e un
nuovo governo che ci condurra' alle elezioni.
Noi siamo stati le marionette del Rwanda, ne abbiamo abbastanza e
abbiamo deciso di andarcene".
Essi esprimerebbero al Governo il loro accordo per assumere la
presidenza del Parlamento. (9)
Il 26 aprile il MLC annuncia l'invio a Kinshasa di sei negoziatori
"per incontrarvi gli esperti del Governo e delle altre componenti in
vista della redazione di un progetto di Costituzione".
L'OUA sollecita la conclusione di un "accordo globale e senza esclusiva".
Onusumba, capo del RCD/Goma chiede alla comunita' internazionale
pressioni su Kabila e Bemba perche' tornino al tavolo dei
negoziati.(10)
L'Unione Europea esprime rincrescimento per la non totalita'
dell'accordo, ma considera l'accordo parziale un passo positivo e
invita tutte le parti alla responsabilita', nel quadro degli Accordi
di Lusaka.
Esorta soprattutto il Rwanda a esercitare il suo influsso sul
RCD/Goma perche' rispetti la volonta' di pace manifestata a Sun
City.(11)
Il 27 aprile: in un comunicato congiunto, Rwanda e Uganda esortano i
Congolesi a proseguire i negoziati, per un accordo globale inclusivo.
Il 28 aprile, la Banca Mondiale annuncia un prestito di 450 milioni
di dollari al Congo per rilanciare la sua economia, al tasso di 05%,
rimorso entro 30-40 anni.(12)
Il 29 aprile, l'Ambasciata Statunitense saluta il progresso
realizzato nel Dialogo e invita tutti i Congolesi a proseguire gli
sforzi per un "accordo inclusivo".(13)
Il 1. maggio, l'Angola annuncia che i tre paesi alleati del Congo
spingeranno tutti gli attori della guerra a ricongiungersi
all'accordo di spartizione del potere per una soluzione politica
della crisi.
--- Il contenuto dell'Accordo
Ecco in sintesi l'accordo firmato nella notte del 19 aprile.
Art.1.
Durante la transizione:
- Joseph Kabila e' il Presidente della Repubblica;
- Jean-Pierre Bemba e' Primo ministro (cioe' capo del Governo e
Presidente del Consiglio dei Ministri);
- Il Presidente dell'Assemblea Nazionale verra' dal RCD;
- Il Presidente del Senato verra' dall'Opposizione politica non armata;
- Le istituzioni cittadine, cioe': la Commissione Elettorale
Indipendente, l'Alta Autorita' dei Media, la Commissione Verita' e
Riconciliazione, l'Osservatorio Nazionale dei Diritti Umani, la
Commissione d'Etica e della Lotta contro la corruzione, saranno
presiedute dai rappresentanti della Societa' Civile (Forze Vive).
Art. 2.
Le istituzioni della transizione sono: il Presidente della
Repubblica; l'Assemblea Nazionale; il Senato; il Governo; i Corsi e
tribunali.
Art. 3.
Il Presidente della Repubblica, garante dell'unita' nazionale,
promulga le leggi, comanda le forze armate, nomina e revoca, con il
contrassegno del Primo ministro, i vice-primi ministri, i ministri e
i vice-ministri, nonche' gli alti funzionari dello Stato, delle forze
armate, delle imprese pubbliche.
Art. 4.
Le proposte di nomina o revoca da parte del Primo Ministro al
presidente della Repubblica saranno effettive sette giorni dopo, se
il Presidente non prende posizione.
Art. 5.
Il Presidente esercita il comando delle Forze armate mediante il
Consiglio superiore della difesa, da lui presieduto.
Art. 6.
Il Primo ministro presiede il Consiglio dei Ministri.
Art. 7.
Per formare il Governo, le componenti del Dialogo: il governo, il
MLC, il RCD, l'Opposizione politica, le Forze vive, Il RCD_ML, il
RCD-National, i Mayi-Mayi segnalano al Primo ministro i loro
candidati.
Art. 8.
Il Governo conduce la politica della nazione, come definita a Sun City.
L'Assemblea nazionale controlla il Governo, i servizi e organismi
pubblici dello Stato, mediante la domanda scritta, la commissione
d'inchiesta e l'interpellanza.
Art.9:...
I ministeri di collaborazione tra il presidente della Repubblica e il
Governo sono: gli Affari esteri, la difesa, l'interno.
Art. 10: Il Primo ministro tiene informato il Presidente della
Repubblica degli affari dello stato.
Art. 11.
Assemblea Nazionale: 425 membri, "deputati", designati dalle
componenti ed entita' presenti ai negoziati.
Art. 12.
Il Senato assicura la rappresentanza delle province e della citta' di Kinshasa.
E' composto da 65 membri.
Nessun gruppo puo' avere piu' di un membro.
Il senato e' arbitro nei conflitti tra istituzioni.
Elabora il pre-progetto di costituzione e di istituzioni per dopo la
transizione.
Art. 13.
Formazione di un esercito nazionale, ristrutturato ed integrato,
comprendente: uomini del Governo, del RCD, MLC, del RCD/ML, del RCD/N
e dei Mayi-Mayi.
Il meccanismo sara' predisposto dalle autorita' delle istituzioni
politiche della Transizione.
Art. 14:
verranno designati il Presidente della Corte Suprema di Giustizia e
il Procuratore generale della Repubblica.
Art. 15:
Sicurezza a Kinshasa.
Art. 16.
Fiducia reciproca fra le altre cariche dello Stato.
Art.17.
Un gruppo di lavoro che rappresenti tutti, elaborera' un progetto di
costituzione per la transizione.
Art. 18.
Questo accordo realizza la riunificazione dei territori sotto
controllo di tutte le componenti ed entita' belligeranti.
Art. 19.
Impegno a mettere in pratica con sollecitudine l'accordo.
Art. 20.
Invito alla comunita' internazionale a sostenere l'accordo.
Firmano: Governo della RDC; MLC di Bemba, RCD-ML, (Wamba Dia Wamba,
Nyamwisi, Tibasima), RCD-Nazionale (Roger Lumbala); Mayi-Mayi;
Opposizione Politica; Societa' Civile.
Astenuti: RCD/Goma; parte dell'Opposizione politica (UDPS, PALU,
FONUS), parte della societa' civile.
---Primi commenti all'Accordo parziale
- Varie voci delle Chiese a Kinshasa hanno salutato positivamente
quest'accordo parziale, ma hanno detto che deve tendere a divenire
totale.
Tuttavia una voce afferma che Bemba ha le mani sporche di sangue e
che il governo deve essere affidato alla societa' civile (14)
- Il quotidiano di Kinshasa Le Potentiel critica aspramente
l'Accordo, dicendo che "Jean-Pierre Bemba e' il solo beneficiario del
Dialogo intercongolese. Il governo di Kinshasa che si dice Governo
della Repubblica ha abbandonato i compatrioti di Bukavu, Goma, Kindu,
Uvira, Kisangani ecc tra le mani degli aggressori, mentre avrebbe
potuto concedere ancora un po' al RCD/Goma per salvare il maggior
numero."(15)
Mentre, dice il giornalista, il MLC non costituisce la vera
ribellione e si accontenta di alcuni villaggi nella grande foresta
equatoriale del nord del paese, "il RCD controlla tutto il Kivu e la
Provincia Orientale, cioe' quattro province intiere, grandi parti del
Katanga e i due Kasai.".
Cosi', i Congolesi "non hanno avuto ne' la pace, ne' l'unita' del
paese, ne' la fine dell'occupazione".
E propone di "reinventare un nuovo quadro di negoziati, perche'
l'Accordo di Lusaka e' stato reso caduco".
- All'Est, in un documento, i deputati del Sud-Kivu al Parlamento di
Transizione, approvano l'accordo e chiedono alla Comunita'
internazionale di far pressione perche' le truppe straniere escano
dal Paese, di sanzionare diplomaticamente e negare ogni sostegno
finanziario a chiunque volesse rilanciare la guerra, di rilanciare la
cooperazione strutturale con la RDC.
Inviano tutti i Congolesi a sganciarsi dall'appoggio agli aggressori
e a rinunciare alla guerra.(16)
- Da Kisangani, il Gruppo Giustizia e Liberazione afferma:
"L'accordo-quadro tra Kinshasa e Gbadolite (ove ha sede il MLC di
Bemba, ndr) e' al contempo un'opportunita' e un rischio.
L'opportunita' risiede nella bipolarizzazione della discussione
politica tra due centri, il che riduce il campo delle divergenze ed
evita lo sparpagliamento di numerose rivendicazioni e ambizioni (...)
D'altra parte, c'e' da temere la radicalizzazione delle posizioni dei
due centri d'impulso politico che, per mancanza di pazienza,
potrebbero rilanciare la guerra che, stavolta, fara' ancora piu'
vittime, sia dirette che indirette".
Il Gruppo conclude: "Non ci si puo' trattenere dal denunciare
quest'accordo, che non solo non e' stato sottomesso alla plenaria per
ottenere il suo consenso (17), ma anche non risponde gli obiettivi
del dialogo".
Il documento segnala il rischio di una "balcanizzazione" del Paese e
di una pace solo limitata a una parte del territorio.(18)
- Dal Sud-Kivu, "Conscience Patriotique" in un documento condanna il
rifiuto di firmare da parte del RCD, dicendo: "La gente del RCD ha
paura della pace e della democrazia, ha paura di andare a Kinshasa se
non controlla l'essenziale del potere, perche' temono di dover
rispondere di tutti i crimini... che commettono dall'agosto '98, in
complicita' con i Rwandesi".
Il documento segnala l'esistenza nel RCD di due componenti: una piu'
vicina agli interessi del Rwanda, che controlla l'altra, di
"Congolesi che sanno che il loro avvenire resta nel Paese" (19)
- Dice Elio Comarin di Radio France Internationale: "Un paese diviso
in due per lungo tempo? E' apparentemente la situazione che prevale
ormai nel Congo democratico.
L'accordo Bemba-Kabila dovrebbe permettere la riunificazione dei
territori tenuti dal MLC (circa il 30%, nel Nord-ovest) con quelli
controllati da Kabila (circa il 40%, a sud).
L'est della RDC (30%) resta per ora tra le mani del RCD/Goma e delle
truppe rwandesi".(20)
- La giornalista belga Colette Braeckmann, ricordato che l'accordo di
Sun City, se applicato, dovrebbe permettere la riunificazione di 70%
del territorio nazionale, afferma che "tuttavia sussistono numerose
ipotesi: Kabila e Bemba... riusciranno a intendersi? E soprattutto,
quale sara' l'avvenire del RCD/Goma, stiracchiato, se non minacciato,
di scoppio tra un gruppo che vuole raggiungere l'accordo nazionale e
dei leader sempre agli ordini di Kigali, che ritengono che Sun City
non ha regolato nulla, dato che il posto di J. Kabila e' stato
preservato ed essi non controllano ne' la difesa, ne' la
sicurezza."(21)
- Secondo altri osservatori, l'accordo governo-MLC potrebbe essere un
fattore di progresso nella gestione del conflitto, ma rischia di
riaccendere la guerra per riprendere il territorio sotto
amministrazione del RCD, appoggiato dall'esercito ruandese.(22)
2. QUEL CHE ACCADE SUL TERRENO
--- All'Ovest
- Pur avendo fatto dei passi nel rispetto dei diritti umani, "poche
promesse" sono state mantenute e molta strada resta ancora da fare al
governo della RDC, segnala Human Rights Wacht nel suo rapporto 2001.
I diritti umani sono violati soprattutto dalle "Agenzie di sicurezza".(23)
E' stato imprigionato il Presidente del Comitato di osservatori dei
diritti umani (Codho) N'sii Luanda.(24)
E L'Associazione A.C.P.D. denuncia l'imprigionamento immotivato di un
suo membro, Willy Wenga Ilombe.(25)
- A Mbujimayi, nel Kasai orientale, c'e' tensione tra le autorita'
governative e i sostenitori dell'UDPS di Tshisekedi. 500 tonnellate
di munizioni e di armi sono state fatte arrivare alle truppe, perche'
le utilizzino nel caso riprendano i combattimenti sul fronte.(26)
--- A Sud
Una fonte della Societa' civile segnala una testimonianza secondo cui
i 6000 militari rwandesi che avevano attraversato le frontiere del
Sud Kivu, si starebbero dirigendo verso Lumumbashi, citta' di circa
un milione e duecentomila abitanti, e stazionerebbero sulle montagne
circostanti.(27)
--- Provincia Orientale (nord-est)
- Il 9 aprile, violenti scontri a Ganga, a 25 km da Rungu, nella
regione di Isiro), tra RCD-ML di Mbusa Nyamwisi e MLC (di Bemba).
I miliziani di Nyamwisi dopo giorni di appostamento hanno attaccato
in pieno giorno e in pieno centro, mentre i ragazzi tornavano da
scuola.
Si parla di 250 morti e molti feriti.
Dice il comandante della MONUC: "Le vittime sono soprattutto bambini
e persone che si trovavano al mercato all'ora dell'attacco".(28)
- 22 aprile: dopo una notte di scontri, gli uomini del MLC di Bemba e
i loro alleati del RCD/National di Roger Lumbala hanno preso il
controllo di Dungu (150 km a nord-est d'Isiro), strappandolo ai
militari del RCD/ML di Nyamwisi, le cui truppe, che prima si
avvicinavano a Isiro, starebbero ripiegando verso la frontiera
ugandese.(29)
- 23 aprile: ucciso per strada un prete di Butembo (nord-Kivu),
Romain Kahindo, di 50 anni, "da uomini armati e in divisa militare",
affermano i testimoni.
- Grande insicurezza, uccisioni, violenze a Bunia e dintorni.
Un'Associazione per i diritti umani denuncia che mentre partecipavano
al Dialogo a Sun City, i dirigenti ribelli Bemba, Mbusa, Tibasima e
Lumbala si davano a Bunia, tramite i loro rappresentanti, a una
competizione politico-militare violenta per il controllo
dell'amministrazione dell'Ituri.
Questa competizione fa intervenire le rivalita' etniche locali ed e'
sfociata sulla crescita della tensione etnica a Bunia, dove le
comunita' Nande, Hema, Lendu e Ngiti vivono ormai "con la mano sul
coltello" e aspettano il minimo pretesto per attaccarsi.
E gli ufficiali ugandesi sono complici della situazione.(30)
Gli Hema hanno scritto una lettera all'ONU chiedendo un'inchiesta su
quello che affermano essere un massacro perpetrato contro civili dai
Lendu in aprile.
La regione di Bunia e' tra le piu' precarie del paese.(31)
--- Kisangani
- In seguito all'accordo del 22 aprile tra Governo, MLC e RCD, il
fiume Congo sara' riaperto al traffico civile e commerciale.
Il 29 aprile un convoglio umanitario, composto da aiuti di diverse
organizzazioni, ha lasciato, sotto l'egida dell'ONU, Kinshasa per
raggiungere, via fiume, Kisangani e portare soccorso alle popolazioni
di citta' lungo il fiume.(32)
- La MONUC ha nuovamente espresso l'esigenza che la citta' venga
smilitarizzata, conformemente alla risoluzione 1304 del Consiglio di
Sicurezza adottata nel giugno 2000.(33)
Cosi' ha riaffermato, a nome della delegazione del consiglio di
Sicurezza, l'ambasciatore di Francia all'ONU J.-D.Levitte, che, dopo
il passaggio della missione nella citta' il 1. maggio, ha dichiarato
che un accordo al riguardo e' stato stipulato: una forza di polizia
dara' il cambio, per assicurare la sicurezza di persone e beni.(34)
- Il 1. maggio, in occasione della visita a Kisangani della
delegazione degli ambasciatori dei Paesi membri del Consiglio di
Sicurezza, il gruppo Lotus scrive loro ricordando le vicende recenti
della citta' e dice: "Oggi, essa e' designata come sede
dell''Alleanza per la Salvaguardia delle Acquisizioni del Dialogo'
(ASD)(35), costituita principalmente dal RCD/Goma e dall'UDPS.
La scelta di Kisangani non e' un caso.
Quest'alleanza sara' condotta a sviluppare delle strategie politiche
per non soltanto imporre la sua ideologia politica alla popolazione,
ma anche e soprattutto per conservare con ogni mezzo la citta' di
Kisangani.
Cosi', non soltanto la questione della smilitarizzazione rischia di
essere congelata indefinitamente, ma anche e soprattutto in caso di
divergenze politiche interne a quest'alleanza, la gestione politica e
sociale della citta' ne soffrira' di piu'.
(...) Questa situazione e' percepita dalla popolazione di Kisangani
come un tentativo di spartizione del Paese e una minaccia contro la
pace in RDC".
Sul piano della sicurezza, il documento segnala che: "Dalla firma
dell'Accordo tra il Governo e il MLC, Kisangani conosce un movimento
intenso di arrivo di munizioni e di truppe rwandesi e quelle del
RCD/Goma, di rafforzamento delle linee che le separano dalle truppe
del MLC e delle altre fazioni ribelli (RCD/National, RCD/ML)
sostenute dall'Uganda".
La popolazione vive "nella psicosi della guerra" e "conosce un regno
dell'arbitrio, dell'ingiustizia e dell'impunita".
Il documento denuncia atti di intimidazione da parte delle autorita'
del RCD/Goma su membri della societa' civile.
Il peso del mantenimento della famiglia poggia spesso sulle donne;
per miseria certe di loro si danno alla prostituzione con dei
militari dell'ONU e di altri Paesi a forte impatto AIDS...
Molti ragazzi non possono frequentare le scuole e i bambini soldato,
riportati in famiglia dalle forze dell'ONU, per mancanza di
alternative rischiano di essere nuovamente assoldati da milizie.
In campagna del resto, dei ragazzi continuano ad essere inseriti
nelle truppe RCD/Goma e MLC.(36)
- Il 14 maggio dei militari congolesi del RCD/Goma si sono rivoltati
contro le autorita' del RCD/Goma ed hanno ucciso, bruciandolo, un
militare rwandese, mentre la radio, presa dagli insorti, sosteneva la
loro azione esortava la popolazione a cacciare dalla citta' i
Rwandesi.
Il 15.05 si parla di 5 morti.
Pare si tratti di una spaccatura all'interno del RCD/Goma tra
favorevoli alla firma degli accordi di Sun City (37) e contrari.(38)
--- Maniema
Durante il Dialogo di Sun City, nella zona di Kindu violenti scontri
tra Mayi-Mayi e RCD/Goma.
In risposta al rafforzamento del contingente rwandese, i Mayi-Mayi
hanno rafforzato le proprie fila.
Il RCD/Goma arruola anche qui, come nel Sud-Kivu, dei giovani dando
loro una formazione ideologica e militare e costituendoli come "Local
Defense" col dichiarato intento di difendere le loro comunita' contro
i Mayi-Mayi.
Il che accresce l'insicurezza, perche' i Mayi-Mayi organizzano
attacchi contro di loro, alcuni dei quali sono degli ex-Mayi-Mayi.
I difensori dei diritti umani sono maltrattati.
Un grosso contingente MONUC e' a Kindu, ma ha solo il mandato di
custodire le installazioni dell'ONU, e di osservare, non
d'intervenire...(39)
--- Nord-Kivu
A Goma, il RCD/Goma ha consegnato all'UNICEF 104 dei 2600
ragazzi-soldato presenti nelle sue file.
Fonti locali segnalano operazioni militari del RCD di caccia a
sospetti sostenitori di Mayi-Mayi o di altre formazioni armate a loro
opposte.(40)
--- Sud-Kivu
Bukavu e dintorni
La societa' civile invia lunghe liste di saccheggi, stupri, uccisioni.
Citiamo un fatto.
Il 18 aprile al mercato di Luzira (a 55 km a nord di Bukavu, sulla
strada verso Goma) un giovane di nome Bakulikira e' stato ucciso da
un militare, perche' si era rifiutato di portare il bottino da loro
raccolto al mercato.
Il militare l'ha gettato a terra e gli ha sfondato il petto con una
grossa pietra.
A Cahi, quartiere di Bukavu, attacchi notturni in serie.
La gente del quartiere Nyamulengeza si e' organizzata per
l'autodifesa: non violenza o giustizia sommaria? Si vedra'.(41)
Sempre una fonte della societa' civile segnala che il 25 e 26 aprile
un elicottero dell'Armata patriottica Rwandese (APR) ha bombardato in
pieno giorno la localita' di Nzibira, nella Collettivita' di Ngweshe,
col pretesto che vi si trovavano Mayi-Mayi e Interahamwe.
Case incendiate, si parla di 500 morti tra la popolazione civile.42
Autori degli attacchi: a volte chiaramente militari del RCD e
Rwandesi, a volte gli stessi Mayi-Mayi e Interahamwe, a volte banditi
comuni.
Quello che e' piu' grave e che da' da pensare e' il completo
abbandono a se stessa della popolazione, malgrado le ingenti presenze
militari di occupazione.(43)
--- Piana di Uvira
La pianura estrema della RDCongo, che costeggia il fiume Ruzizi che
fa da confine tra il Paese e il Rwanda a nord e il Burundi a Sud, e'
occupata da varie milizie e luogo di attacchi da piu' parti: a
Sangue, il centro piu' importante e dintorni, domina il RCD e i suoi
alleati Rwandesi, che razziano; poco distante ha sede il comando
superiore della "Defense locale", dei Mayi-Mayi separati alleati del
RCD.
Verso il confine col Burundi, hanno sede i "ribelli" del Burundi del
Fronte Nazionale di Liberazione (FNL), cui si sono uniti banditi
comuni: e insieme razziano la zona.
Sulle montagne operano i Mayi-Mayi fedeli, comandati da Interahamwe,
anch'essi razziatori.
La gente si rifugia nei grandi villaggi ed e' progressivamente impoverita.(44)
--- Altopiani di Uvira
Gli scontri sugli altopiani d'Uvira vedono alleati contro il RCD e le
truppe ruandesi, i soldati del com. Patrick Masunzu, il FRF di Muller
Ruhimbika e altri Banyamulenge, oltre a civili dei villaggi, e
persone di altre etnie.(45).
Masunzu respinge ogni presenza, nell'est della RDCongo, del Rwanda e
dei suoi alleati del RCD/Goma, che accusa di aver tradito
gl'interessi della sua comunita'.
Si valuta che disponga di un migliaio di uomini e del sostegno di
circa 400 Mayi-Mayi.
Attaccato da piu' numerose truppe rwandesi, Masunzu ha perso la
localita' di Minembwe, ma si tratterebbe di un ritiro strategico.
A differenza dei militari rwandesi, gli uomini di Masunzu conoscono
perfettamente la zona e hanno l'appoggio della popolazione.(46)
Dal 10 febbraio al 26 aprile 2002 vengono segnalati, nei territori
controllati dal RCD/Goma e dal Rwanda: 521 casi di assassinio; 118
casi di stupro; senza contare sparizioni di persone; saccheggi
incendi di case...(47)
LA POLITICA INTERNA, DOPO SUN CITY
- Il 6 maggio i firmatari dell'Accordo di Sun City hanno tenuto la
loro prima riunione a Kinshasa, in vista di stabilire un calendario
per la messa in atto delle istituzioni della transizione da qui al 14
giugno prossimo ed elaborare il progetto della nuova Costituzione.(48)
A fine settimana, rappresentanti del governo si sono recati a
Gbadolite per incontrare Bemba.
Tensioni fra i sostenitori del Governo e del MLC sulla spartizione
del potere.(49)
- Jean-Pierre Bemba, secondo BBC, potrebbe arrivare il 7 giugno a
Kinshasa a prendere il suo posto di primo ministro.
Da quel giorno, Kabila potrebbe promulgare la carta di Transizione,
che dovrebbe essere preparata a Matadi, entro il 22 maggio, dalla
commissione che i firmatari di Sun City hanno costituito.(50)
O. Kamitatu, segretario generale del MLC, ha affermato: "Abbiamo
tutti fatto delle concessioni. (...) Se abbiamo deciso di avanzare,
di smettere di guerreggiare, e' anche per poter rendere una vita
normale a milioni di Congolesi, sul 70% del territorio.
La libera circolazione sara' presto ristabilita, per i battelli, gli
aerei, gli umanitari, gli uomini d'affari.
Inoltre, le 37 risoluzioni adottate pongono realmente le basi di un
nuovo ordine politico, della democratizzazione".
A suo parere "la regione comincia a ricomporsi, esiste ormai un asse
Kampala, Kinshasa, Luanda in favore della pace".
Circa l'aspetto militare ha affermato: "Il nostro esercito, composto
da 20.000 uomini, ben addestrati, potrebbe ormai rafforzare le forze
governative sui fronti del Kasai o del Katanga e noi stessi potremmo
ricevere rinforzi nell'Ituri, chiamato 'il Grande Nord'".(51)
- Una delegazione del RCD/ML e' a Kinshasa con il Governo e il MLC di
Bemba e altri firmatari per discutere le modalita' di applicazione
dell'accordo.
Intanto due gruppi di Mayi-Mayi di Butembo dovrebbero integrarsi
nelle fila dei combattenti del RCD/ML.
Entrambi hanno firmato l'Accordo di Sun City.(52)
- Delle delegazioni raggiungeranno in varie citta' i militari per
informarli degli Accordi di Sun City.(53)
- A Kisangani si e' installata l''Alleanza per la Salvaguardia delle
Acquisizioni del Dialogo' (ASD), nata a Sun City e composta dal
RCD/Goma, che controlla un terzo del territorio congolese, e da
cinque partiti di opposizione, tra cui l'UDPS.
La presidenza di questa associazione e' affidata a Etienne
Tshisekedi, responsabile dell'UDPS.
E' coadiuvato da due vice presidenti, uno incaricato delle risorse
materiali (Katebe Katoto) e uno delle risorse umane (Adolphe
Onusumba, presidente del RCD/Goma).
Il coordinamento, con dei segretari nazionali, e' affidato a Azarias
Ruberwa, segretario generale del RCD/Goma.
L'ADS, che ha lanciato il 25 aprile un appello al popolo congolese
per condurlo a resistere pacificamente all'impostura che secondo essa
e' stata perpetrata dal Governo di Kinshasa e dal MLC, ha dichiarato
di avere quattro scopi: la continuazione effettiva dei lavori del
Dialogo intercongolese, attraverso il comitato ristretto creato dalla
plenaria il 19 aprile, l'instaurazione di un nuovo ordine politico su
basi consensuali, la difesa dell'accordo di Lusaka e la nascita di
uno Stato di diritto. (54)
- Il partito FONUS, di Olenghankoy, il 28.04 ha preso le distanze
dall'ASD e ha manifestato l'intenzione di firmare l'accordo di Sun
City, a condizione di alcuni emendamenti.(55)
A favore dell'Accordo si sono schierati anche i Congolesi che vivono
in Gran Bretagna.
- L'attuale Ministro degli esteri congolese Leonard She Okintundu ha
scritto il 10 maggio una lettera all'ONU chiedendo che sia installata
a Kinshasa un'antenna del Tribunale Internazionale per il Rwanda.(56)
INIZIATIVE INTERNAZIONALI
- Dal 27 aprile al 7 maggio una equipe di quindici persone inviata
dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si e' recata nella
regione dei grandi Laghi, passando in Africa del Sud, RDC, Angola,
Uganda, Tanzania, Burundi e Rwanda, in vista di spingere ad un
accordo globale.
La missione era presieduta dall'Ambasciatore Jean-David Levitte.
A Kinshasa, il 2 maggio, Levitte ne ha spiegato lo scopo: spingere al
ritiro delle truppe straniere; procedere al disarmo delle ex-FAR
(Forze armate rwandesi del precedente regime) (57), cominciando dalla
cerimonia simbolica di incenerimento di 1000 delle loro armi e
trattandone anche nella riunione che avra' luogo in Angola con i
firmatari degli accordi di Lusaka; progettare una Conferenza
sotto-regionale per la Pace in Africa centrale.
Egli ha anche affermato che la questione del rispetto dei diritti
umani era in primo piano nelle preoccupazioni della missione.
"Il nostro scopo - ha detto in sintesi - e' quello di incoraggiare
tutte le parti congolesi a essere sufficientemente flessibili per
assicurarsi che le acquisizioni di Sun City non siano perse".(58)
Da parte sua, l'ambasciatore della Gran Bretagna all'ONU J.
Greenstock ha dichiarato ai giornalisti che "cio' che e' avvenuto a
Sun City non e' un affare terminato" e che i termini del Dialogo
intercongolese non erano la prima preoccupazione del Consiglio di
sicurezza: la delegazione "era piuttosto alla ricerca di un
risultato, senza del quale non si puo' avere un vero ritiro delle
forze straniere".(59)
Ha felicitato l'opzione non militare di Joseph Kabila: dalla sua
salita al potere sono uscite dalla RDC tra 12.000 e 13.000 truppe
alleate (Angolani, Namibiani, Zimbabweani).
Lo stesso 2 maggio, durante una riunione del "Comitato politico"
degli accordi di Lusaka, si e' approvato il principio di una
sorveglianza comune delle frontiere da parte delle forze ugandesi,
rwandesi e burundesi con quelle del governo di Kinshasa e dell'ONU,
in una "zona tampone".(60)
La Societa' civile congolese ha colto l'occasione per mettere sotto
gli occhi della missione ONU le numerosissime violazioni dei diritti
umani soprattutto all'est.
Circa il Rwanda, Levitte ha affermato: "Noi riconosciamo del tutto i
problemi di sicurezza del Rwanda e auspichiamo rispondervi nel quadro
dell'accordo di Lusaka, affinche' l'insieme della regione viva nella
pace e nel buon vicinato, una volta applicato l'accordo".(61)
Nel suo passaggio in Tanzania, la missione dell'ONU ha escluso l'uso
della forza per ristabilire la pace in Burundi e in RDCongo.(62)
In Uganda, il 3 maggio, la delegazione ha incontrato il Presidente
Museveni e J.-P. Bemba.
Secondo Radio Uganda, il Presidente ha descritto l'accordo di Sun
City come una buona base per la pace.
- Incontrando il 2/5 in Germania il Presidente rwandese Kagame (63),
il Ministro degli esteri belga Louis Michel ha invitato il RCD a
sostenere "l'accordo dei quattro".
Nei giorni seguenti, Michel si e' recato in Africa del Sud, dal
Presidente Mbeki, a Kinshasa da Joseph Kabila e dagli altri firmatari
dell'accordo e in Rwanda.
Michel ha affermato: "Ogni logica di ripartizione e' votata al fallimento.
Questo paese esiste, non solo come entita' territoriale, ma anche
come popolo, come nazione".(64)
- L'Africa del Sud e il Facilitatore del Dialogo, Masire, si stanno
ancora impegnando per la ripresa dei negoziati, per giungere ad un
accordo inclusivo.
Secondo il portavoce del Presidente sudafricano Mbeki, sotto la cui
egida si svolge l'incontro, a Cape Town, in Africa del Sud, da
mercoledi' 8 maggio tutte le parti che hanno partecipato al Dialogo
intercongolese sono presenti, per delle "consultazioni discrete" e
ufficiose, in vista "di rilanciare il processo di pace".
Mancano il Governo e il MLC di Bemba.
I firmatari dell'accordo di Sun City pensano di dare posti chiave al
RCD/Goma.(65)
Secondo il rappresentante del RCD/Goma, il governo raggiungerebbe
l'incontro nella settimana entrante.
- Sostegno economico.
Il PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) ha destinato
alla RDC per il triennio 2003-2005 un "Quadro di cooperazione" di
60.950.000 dollari US, per l'amministrazione pubblica, la poverta',
la prevenzione e la soluzione delle crisi (66).
A livello di Chiesa Cattolica:
Vescovi della RDCongo, del Rwanda e del Burundi si sono incontrati il
14 maggio a Kigali nell'annuale riunione delle Conferenze episcopali
d'Africa centrale (Aceac).
"La Chiesa - ha detto don Dominque Kahanga, segretario della
Commissione "Giustizia e Pace" della Conferenza episcopale congolese
- in base alla sua fede, alla luce dei vangeli e alla sua conoscenza
della realta' della popolazione, intende riaffermare il suo 'no' alla
logica della armi, che ha sempre prevalso in questa regione
dell'Africa, e mostrare che vi sono vie alternative per trovare
soluzioni giuste e durevoli ai problemi complessi che vivono i nostri
Paesi".(67)
In tale occasione, il Papa ha rivolto loro un messaggio di
incoraggiamento e di esortazione.
I Vescovi degli Stati Uniti hanno pubblicato recentemente una
dichiarazione riguardante l'Africa, dal titolo: "La Chiesa in Africa:
una ragione di speranza per un continente in transizione", rivolgendo
alla Comunita' internazionale, alla Chiesa degli USA e anche al
Governo statunitense un appello alla solidarieta' con questo
Continente e facendo precise richieste.
Si levino i testimoni di speranza
"Non si puo' dimenticare il dramma che, da tanti anni, non cessa di
affliggere l'Africa dei Grandi Laghi.
Le violenze commesse non costituiscono solo una negazione permanente
del progetto di Dio di radunare nell'unita' i suoi figli dispersi.
Esse negano anche la vocazione dell'essere umano, al quale il
creatore ha confidato la responsabilita' di collaborare alla sua
opera, lavorando senza sosta al rispetto incondizionato della vita e
della dignita' di ogni essere umano.
(...) Oggi io voglio ridire con voi: Mai piu' la guerra che rovina il
desiderio dei popoli di vivere nella tranquillita' e nell'intesa
fraterna! Si levino sull'Africa dei Grandi Laghi i testimoni
coraggiosi di una nuova speranza per tutta la regione!"
Dalla lettera di papa Giovanni Paolo II a mons. Frederic Rubwejanga,
vescovo di Kibungo, dell'Associazione delle Conferenze Episcopali
dell'Africa centrale, 13.05.'02.
NOTE
1 Ac. ANB-BIA, sources diverses, 25.04.'02.
2 Cf. Communique' de la Direction politique de l'UDPS, du 19.04.'02,
pubblicato da Congosol..
3 Cf. REC, 24.04.'02.
4 Cf. IRIN 24.04.02.
5 Communique' de presse du Ministere belge des Affaires etrangeres,
du Commerce exte'rieur et de la Coope'ration internationale :
Declaration conjointe de la France le Grande Bre'tagne et la Belgique
sur la clôture des travaux du Dialogue national a Sun City le
19.04.'02. L'UDPS reagira' due giorni dopo affermando che "L'accordo
e' privato e informale e costituisce un Colpo di Stato civile contro
l'Accordo di Lusaka, contro il Regolamento d'ordine interno del
Dialogo, contro la Direzione ufficiale del Dialogo (la Facilitazione)
e contro il Presidente sudafricano Thabo Mbeki"" Questo Accordo e'
"piuttosto un ostacolo all'instaurazione di uno Stato di diritto
democratico in Congo e una minaccia per la pace" . Francia, Belgio e
Gran Bretagna dovrebbero piuttosto esercitare "pressioni sul governo
Kanambe (cioe' Kabila) e sul MLC affinche' si rimettano al tavolo dei
negoziati con le altre Componenti..." (Communique' de Presse,
Bruxelles, 25.04.'02).
6 Cf. AFP, Kigali, 23.04.'02.
7 Cf. Adresse du Chef de l'Etat du 24.04.'02 (Congosol) ; cf.
ANB-BIA, de sources diverses, 25.04.'02.
8 In un'intervista del 7/5 a Radio Okapi, il Presidente rwandese Paul
Kagame riafferma che il Rwanda non potra' accettare di ritirare le
proprie truppe dalla RDC se non nel caso che la sicurezza delle sue
frontiere sia assicurata da un governo uscito dai negoziati politici
intercongolesi di Sun City. Ed esige l'implicazione della MONUC nella
messa in sicurezza del Rwanda.
9 Cf. Reuters - Le Phare, 24.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002. Anche la
maggior parte dei rappresentanti del RCD/Goma viventi all'estero
hanno aderito il 23.04 e il 02.05 all'accordo di Sun City, creando un
movimento dissidente, chiamato il RCD/Authentique (cf. Le Soir,
Belgique, 04.05.'02).
10 Cf. ANB-BIA, WEEKLY NEWS ISSUE, 02.05.'02.
11 Cf. UE, Kinshasa, 26.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
12 Cf. ANB-BIA, WEEKLY NEWS ISSUE, 02.05.'02.
13 K.G.D., La Re'fe'rence Plus (giornale di Kinshasa), cf. Congosol.
14 Cf. DIA, Bull. D'Inf. 18.04.'02.
15 Tshidibi Kondavi, in Le Potentiel, riferito da Congosol 23.04.'02.
16 De'claration des De'pute's du Sud-Kivu, Lumumbashi, 22.04.'02.
17 Il documento segnala : " Il dialogo, nella sua plenaria del 19
aprile, aveva deciso per consenso di costituire un comitato di
controllo incaricato di continuare le concertazioni per portare a
termine il lavoro iniziato. Ogni componente doveva designare cinque
persone per la formazione di questo comitato. Il Governo e il MLC non
hanno condiviso questa decisione".
18 Groupe Justice et Libe'ration, Association chre'tienne de de'fense
des droits de l'homme, Kisangani : "pour la poursuite du Dialogue
intercongolais : Re'flexions sur les accords conclu en marge des
travaux ", riportato da Congosol il 06..05.'02.
19 Conscience patriotique n. 3, 29.04.'02.
20 RFI 19.04.'02. Secondo Comarin: "L'impasse che persiste a Sun City
e' innanzitutto dovuta a Thabo Mbeki il Presidente sudafricano che ha
fatto di tutto per giungere ad un accordo onorevole, ma che nel
passato e' stato spesso sospettato di essere favorevole al Rwanda. Ma
essa rischia soprattutto di rilanciare immediatamente il conflitto
nell'est del paese, e su scala ben maggiore." Comarin parla di una
vera frontiera che rischia di spaccare il paese in due, forse per
lungo tempo: "Una frontiera innanzitutto militare, ma che si traduce
anche in una divisione piu' profonda, tra le province la cui lingua
veicolare e' il lingala e che sono tradizionalmente volte verso
l'Atlantico e il delta del fiume Congo; e quelle che sono sempre
state piu' vicine (culturalmente ed economicamente) dell'Africa dei
grandi laghi e dell'Est piu' che di Kinshasa, e che tra loro usano
spesso lo swahili."
21 Colette Braeckmann, Quand Sun City enterre Lusaka. Kigali re'cuse
l'accord, in Le Soir en ligne, 26.04.'02.
22 Cf. ANB-BIA, da fonti diverse, 25.04.'02.
23 Cf. RECinfo 5/2002. Anche Voix des Sans Voix ha denunciato il 3
maggio la violazione dei diritti umani da parte di tutti i
belligeranti (Cf. MISNA 04.05.'02).
24 Cf. MISNA, 23.04.'02.
25 Cf. Comunicato del Centre Africain pour la Paix, la De'mocratie
et les Droits de l'Homme (ACPD), 29.03.'02.
26 Cf. Le Phare, cit. da RECinfo 5/2002.
27 Cf. RECinfo 5/2002.
28 Cf. MISNA 13.04.'02.
29 Cf. MISNA e ANB-BIA sources diverses, 24.04.'02.
30 Cf. ASADHO 30.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002. Un episodio: I
militari Hema hanno voluto impedire la cerimonia d'investitura del
nuovo vescovo (Nande) in sostituzione di mons. Le'onard Dhedju
(Hema), che aveva dato le dimissioni. Tensioni si sono verificate in
citta' nei confronti del vescovo Kataka, nominato amministratore
della diocesi. Allora i vescovi della Provincia ecclesiastica di
Kisangani, cui appartiene Bunia, hanno scritto una lettera ai
cristiani della citta' ricordando che egli viene nella citta' per
obbedienza, e per una missione religiosa (Cf. DIA 25.04.'02).
31 Cf. AP, USA, 06.05.'02.
32 Cf. APA 30.04.'02. E' stato riaperto anche il traffico aereo tra
Kinshasa e Beni (Nord Kivu) (cf. APA 07.05.'02).
33 Cf. APA 03.04.'02.
34 Cf. RECinfo 5/2002 ; ANB-BIA, da fonti diverse, 03.05.'02.
35 Cf. piu' avanti: La politica interna dopo Sun City.
36 Cf. Memorandum adresse' a' la De'le'gation des Ambassadeurs des
Pays membres du Conseil de se'curite' de l'ONU en visite a' Kisangani
(RDC), 1er mai 2002. MISNA del 27.04.'02 riporta che da fonti della
societa' civile la notizia secondo cui militari del RCD/Goma hanno
preso a dare la caccia ai giovani, in vista di arruolarli a forza.
37 Probabilmente il gruppo guidato dall'ex-ufficiale del RCD/Goma
Songolo Nura, che ha fondato il RCD/Authentique [=Originale], che
vuole scacciare dal Paese tutti gli eserciti stranieri.
38 Fonti della societa' civile locale, 14.05.'02; MISNA 14.05.'02.
Proprio il giorno prima il presidente Kagame aveva apertamente
dichiarato che l'APR non intende andare via dalla RDCongo (MISNA
14.05.'02).
39 Da fonti locali, citate da RECinfo 5/2002.
40 ASADHO, 08.03.'02.
41 Fonte della societa' civile, 23.04.'02.
42 Cf. S.N., La guerre fait de nouveau rage au Kivu, in L'Avenir,
giornale di Kinshasa, 13.05.'02
43 Da fonte della Societa' Civile: " Èvenements de fe'vrier-avril
2002, autour de Bukavu ".
44 Da fonte locale, maggio 2002.
45 Cf. Sachons identifier nos bourreaux,, Conscience patriotique n°
2, 17.04.'02.
46 Da fonti citate dal Groupe Je're'mie, 10.04.'02, cit. in RECinfo 10.04.'02.
47 RODHECIC et Groupe Je're'mie, Violation Massive des Droits de
l'homme dans les territoires de l'Est, Message a' la De'le'gation du
Conseil de Se'curite' des Nations Unies, cf. Congosol 03.05.'02.
48 Cf. PANA, Senegal, 07.05.'02.
49 Cf. MISNA 13.05.'02.
50 Cf. APA 08.05.'02, in RECinfo 5/2002; MISNA 13.05.'02 segnala il
rinvio di alcuni giorni della partenza della commissione per Matadi,
prima fissata all'11 maggio.
51 Bulletin CIP n° 266, da Congosol.
52 Cf. APA 08.05.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
53 Cf. Groupe Je're'mie, 08.04.'02, in RECinfo 5/2002.
54 Cf. MISNA 26.04.'02. Il gruppo parlamentare della Provincia
Orientale e anche l'Ufficio di coordinamento della Rete Provinciale
delle OND di Diritti Umani (REPRODHOC) si sono fortemente opposti al
progetto di installare a Kisangani la sede dell'ASD (cf. ANB-BIA, da
fonti diverse, 01.05.'02; APA 02.05.'02).
55 Cf. Groupe Je're'mie, 03.05.'02, in RECinfo 5/2002.
56 A suo avviso l'iniziativa risolverebbe le preoccupazioni di
sicurezza del Rwanda, favorirebbe la riconciliazione nazionale
rwandese e dovrebbe condurre l'APR a lasciare il Paese, producendo la
riconciliazione regionale.
57 Secondo una rapporto del 04.04.'02 degli osservatori militari
della MONUC, in RDC sarebbero tra 10.000 e 12.000 i "ribelli"
rwandesi, tra FAR e Interahamwe, riuniti sotto il nome di Arme'e de
Libe'ration rwandaise, poi divisa in due gruppi piu' o meno della
stessa grandezza (ALR-1 e ALR2). ALIR-1 aveva invano tentato nel
maggio '01 di entrare militarmente in Rwanda; ALR-2 e' meglio
equipaggiata e, sempre secondo la MONUC, si trova nel Sud-Kivu e in
Katanga. Le loro alleanze "cambiano costantemente e sono sovente
legate a scopi a corto termine e ad operazioni individuali". (AFP
04.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002).
58 Levitte a' RFI.
59 Cf. RECinfo 5/2002.
60 Cf. ANB-BIA, da fonti diverse, 03.05.'02; IRIN, bull. Hebd. 122,
4-10.05.'02. In tale occasione, rappresentanti del MLC e del RCD/Goma
si sono incontrati, senza esiti positivi. Alla riunione di Luanda era
presente anche il facilitatore Masire, di cui i firmatari di Sun City
ritengono concluso il mandato, mentre gli altri, e anche il
Sudafrica, vorrebbero che continui il suo ruolo fino al
raggiungimento di un accordo inclusivo di tutti (cf. MISNA
03.05.'02)..
61 Cf. Reuters, citata IRIN, 08.05.'02, secondo la quale, parlando
alla radio rwandese, il pres. Kagame ha affermato che il suo paese
era pronto a cooperare con tutte le iniziative destinate a risolvere
i problemi legati alla situazione interna in RDC. Ha fatto sapere che
il suo paese avrebbe aiutato a ricondurre le parti interessate
attorno al tavolo dei negoziati, per trovare una soluzione inclusiva
ai problemi della RDC, aggiungendo che il Rwanda era pronto a
ritirarsi dalla RDC se la sua sicurezza non fosse piu' minacciata.
62 Cf. PANA, Senegal 06.05.'02.
63 Colette Braeckmann spiega la difficolta' attuale in cui si trova
attualmente il regime rwandese, con Museveni ostile e il rischio che
i " ribelli " rwandesi in RDCOngo si alleino ad altri oppositori di
Kagame in Uganda ; ed anche a livello internazionale le prese di
posizione a favore dell'accordo di Sun City da parte dell'Occidente,
del Belgio in testa, hanno lasciato isolato il regime rwandese (Le
Soir 20.04.'02).
64 Cf. Colette Braeckman, Congo: Louis Michel a rencontre' tous les
acteurs de le sce'ne politique, in Le Soir, giornale belga, 30.04.'02.
65 Cf. APA 08.05.'02, in RECinfo 5/2002.
66 Cf. APA 05.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
67 Cf. MISNA 09.05.'02.
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