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RETE PACE PER IL CONGO - CONGO ATTUALITA' N°18 - Speciale sul Dialogo Intercongolese: Parte III






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fonte: RETE PACE PER IL CONGO
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RETE PACE PER IL CONGO
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tel : 0521/314263
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CONGO ATTUALITA' N°18
Speciale sul Dialogo Intercongolese: Parte III
17 maggio 2002




SOMMARIO

EDITORIALE: Non ci sara' un Martin Luther King congolese?
1. L'ACCORDO PARZIALE
I giorni dell'accordo
Il contenuto dell'Accordo
Primi commenti all'Accordo parziale
2. QUEL CHE ACCADE SUL TERRENO
All'Ovest
A Sud
Nella provincia Orientale
A Kisangani
Nel Maniema
Nel Nord Kivu
A Bukavu e dintorni
Nella Piana di Uvira
Sugli Altopiani d'Uvira
3. LA POLITICA INTERNA, DOPO SUN CITY
4. INIZIATIVE INTERNAZIONALI



EDITORIALE
Non ci sara' un Martin Luther King congolese?

E' difficile seguire la complessita' delle vicende di un Paese e 
tanto piu' darne una valutazione.
Ci disse un giorno una rappresentante del popolo Tuareg del Mali che 
aveva firmato la pace nel suo Paese che essa comporta sempre dei 
compromessi, che sono pero' un prezzo da pagare di fronte all'alto 
valore della pace.
Riguardo al futuro della Repubblica Democratica del Congo, di 
compromessi se ne sono visti in queste settimane e forse non ancora 
abbastanza, perche' l'accordo raggiunto e' ancora parziale.
Non siamo esperti di politica e non sappiamo qual e' il limite del 
compromesso accettabile.
Pero' una cosa ci inquieta ancora in questo tempo: la serie 
innumerevole di violenze quotidiane, gravi, gravissime nell'Est del 
paese.
La popolazione e' veramente un agnello nella fossa dei leoni.
Chi se ne prende cura? E anche noi che abbiamo quotidiana notizia del 
suo dramma continuo ci sentiamo prendere dalla stanchezza di essere 
semplicemente dei segretari dell'orrore, rilanciando al mondo i 
soprusi quotidiani.
Certo che bisogna farlo.
Ma fino a quando? Basta essere dei registratori? Noi ci domandiamo: 
poiche' chi ha possibilita' di difendere la popolazione non se ne 
cura, anzi e' in prima fila nell'opprimerla, non ci sara' in mezzo al 
popolo un Martin Luther King, un Gandhi che, convinca tutti alla 
nonviolenza, che e', si', una strada di sofferenza, ma quanta non ne 
ha gia' incontrata la gente? Non ci sara' qualcuno che, formatosi a 
quest'ardua disciplina, chieda a tutta una popolazione il coraggio di 
azioni nonviolente anche estreme, come l'astensione ad oltranza dal 
cibo, o di tutte le donne dal lavoro, o dal pagare le tasse e cosi' 
via? Forse non c'e' altra scelta per dire no alla violenza, al basso, 
la' dove si esercita indisturbata e tremenda al di la' e a 
prescindere da qualsiasi accordo.
Forse anche noi potremmo dar loro man forte.
Se tutti insieme usassimo con decisione l'arma della nonviolenza 
attiva per dire che cosi' non si puo' andare avanti...
Che ne dite?



1. L'ACCORDO PARZIALE

--- I giorni dell'Accordo
Il 17 aprile '02 ha avuto luogo quello che Olivier Kamitatu (MLC) ha 
chiamato: "compromesso storico".
Hanno previsto il RCD/Goma alla Presidenza dell'Assemblea Nazionale e 
l'opposizione politica a quella del Senato.
Secondo Reuters, l'accordo e' stato approvato dall'80% dei 368 delegati.(1)
Il Presidente sudafricano Mbeki e il Facilitatore Masire hanno 
cercato in ogni modo di allargare il consenso, anche prolungando il 
dialogo con un numero ristretto di partecipanti, ma il Governo e il 
MLC hanno giudicato il parziale accordo sufficiente per partire.
Il RCD/Goma ha tentato di ottenere la prosecuzione del dialogo, a 
gruppo ristretto, ma non l'ha ottenuta.
Il segretario generale del RCD/Goma Ruberwa ha fatto sapere che 
questo accordo non durera' neanche un giorno.
Il 19 aprile il presidente dell'UDPS Etienne Tshisekedi riafferma la 
scelta nonviolenta del suo partito e insieme "il diritto e il dovere 
di disobbedire e di dare scacco a chiunque, singolo o gruppo, prenda 
il potere o l'eserciti con la forza, in violazione dei testi 
fondamentali consensualmente fissati per la gestione del Paese".(2)
Lungo le giornate del Dialogo sono stati approvati 37 testi 
giuridici, su tutti gli aspetti della vita congolese.
All'alba del 20 aprile Masire sospende i lavori.
Insieme a Mbeki propone che una commissione ristretta (di 5 persone 
per grande componente e 3 per le altre componenti) continui a 
trattare le questioni delicate.(3)
Se questo avverra', non si fara' pero' a Sun City, perche' tutte le 
delegazioni sono partite.
L'Assemblea ha accettato la proposta, che va meglio definita.
Infatti non c'e' accordo su questa proroga: i delegati sono partiti 
senza accordi precisi su una eventuale prosecuzione.
22 aprile: L'Uganda manifesta soddisfazione per l'accordo concluso, 
felicita espressamente Bemba e si impegna a incoraggiare tutti i 
Paesi, Rwanda compreso, a rispettare l'accordo.(4)
23 aprile: da Valenza, in Spagna, Belgio, Francia e Gran Bretagna 
salutano "gli importanti progressi ottenuti".
Esortano tutte le parti congolesi a "continuare i negoziati e a 
raggiungere la dinamica politica che si e' messa in moto e ad 
astenersi da ogni iniziativa suscettibile di impedirla o di condurre 
a una ripresa delle ostilita".(5)
Anche i Presidenti di Tanzania e Zambia salutano l'Accordo, come pure 
il Rappresentante speciale dell'ONU, Amos Namnaga Ngongi, il quale 
afferma di aver esaminato con il presidente Kabila la possibilita' di 
continuare le discussioni, affinche' le parti non firmatarie possano 
aderirvi.
Quanto al RCD/Goma e ai principali partiti di opposizione, fanno 
pressione su Kinshasa per continuare le discussioni.
Il RCD mantiene a Sun City per una settimana una delegazione in vista 
di una ripresa dei negoziati, e denuncia il rafforzamento delle 
truppe governative e alleate sulle linee del fronte e mette in 
guardia Kinshasa da ogni provocazione militare.(6)
Il 24 aprile, in un discorso alla televisione congolese, il 
Presidente Kabila dichiara che per parte sua il Governo rimane aperto 
ai negoziati con il Rwanda, il RCD/Goma e i loro alleati dei partiti 
politici, promettendo ogni sforzo per convincerli a implicarsi 
nell'accordo-quadro di Sun City, al quale, secondo lui, ha aderito 
l'80% dei delegati.
Ha promesso nel miglior lasso di tempo un gruppo di lavoro composto 
da tutte le parti rappresentate a Sun City per preparare una 
Costituzione per i 30 mesi della transizione e per determinare il 
calendario d'installazione delle istituzioni della transizione.
Intanto, un gruppo d'esperti del governo esaminera' le modalita' 
della libera circolazione delle persone e dei beni sull'insieme del 
territorio sotto loro controllo.(7)
Il 25 aprile il governo rwandese denuncia l'Accordo di Sun City, 
dicendo che tale accordo ignora le altre parti del dialogo.(8)
Il com. Songolo Nura del RCD/Goma dichiara che gli alti quadri del 
RCD sono pronti ad accettare l'accordo di Sun City e che lui stesso 
e' pronto a condurre a Kinshasa, nei prossimi giorni, una delegazione 
di 30 ufficiali influenti del RCD per incontrarvi il presidente 
Kabila: "C'e' una netta frattura nel RCD. - ha detto - Alcuni 
Congolesi desiderano che si costituisca un esercito nazionale e un 
nuovo governo che ci condurra' alle elezioni.
Noi siamo stati le marionette del Rwanda, ne abbiamo abbastanza e 
abbiamo deciso di andarcene".
Essi esprimerebbero al Governo il loro accordo per assumere la 
presidenza del Parlamento. (9)
Il 26 aprile il MLC annuncia l'invio a Kinshasa di sei negoziatori 
"per incontrarvi gli esperti del Governo e delle altre componenti in 
vista della redazione di un progetto di Costituzione".
L'OUA sollecita la conclusione di un "accordo globale e senza esclusiva".
Onusumba, capo del RCD/Goma chiede alla comunita' internazionale 
pressioni su Kabila e Bemba perche' tornino al tavolo dei 
negoziati.(10)
L'Unione Europea esprime rincrescimento per la non totalita' 
dell'accordo, ma considera l'accordo parziale un passo positivo e 
invita tutte le parti alla responsabilita', nel quadro degli Accordi 
di Lusaka.
Esorta soprattutto il Rwanda a esercitare il suo influsso sul 
RCD/Goma perche' rispetti la volonta' di pace manifestata a Sun 
City.(11)
Il 27 aprile: in un comunicato congiunto, Rwanda e Uganda esortano i 
Congolesi a proseguire i negoziati, per un accordo globale inclusivo.
Il 28 aprile, la Banca Mondiale annuncia un prestito di 450 milioni 
di dollari al Congo per rilanciare la sua economia, al tasso di 05%, 
rimorso entro 30-40 anni.(12)
Il 29 aprile, l'Ambasciata Statunitense saluta il progresso 
realizzato nel Dialogo e invita tutti i Congolesi a proseguire gli 
sforzi per un "accordo inclusivo".(13)
Il 1. maggio, l'Angola annuncia che i tre paesi alleati del Congo 
spingeranno tutti gli attori della guerra a ricongiungersi 
all'accordo di spartizione del potere per una soluzione politica 
della crisi.

--- Il contenuto dell'Accordo
Ecco in sintesi l'accordo firmato nella notte del 19 aprile.
Art.1.
Durante la transizione:
- Joseph Kabila e' il Presidente della Repubblica;
- Jean-Pierre Bemba e' Primo ministro (cioe' capo del Governo e 
Presidente del Consiglio dei Ministri);
- Il Presidente dell'Assemblea Nazionale verra' dal RCD;
- Il Presidente del Senato verra' dall'Opposizione politica non armata;
- Le istituzioni cittadine, cioe': la Commissione Elettorale 
Indipendente, l'Alta Autorita' dei Media, la Commissione Verita' e 
Riconciliazione, l'Osservatorio Nazionale dei Diritti Umani, la 
Commissione d'Etica e della Lotta contro la corruzione, saranno 
presiedute dai rappresentanti della Societa' Civile (Forze Vive).
Art. 2.
Le istituzioni della transizione sono: il Presidente della 
Repubblica; l'Assemblea Nazionale; il Senato; il Governo; i Corsi e 
tribunali.
Art. 3.
Il Presidente della Repubblica, garante dell'unita' nazionale, 
promulga le leggi, comanda le forze armate, nomina e revoca, con il 
contrassegno del Primo ministro, i vice-primi ministri, i ministri e 
i vice-ministri, nonche' gli alti funzionari dello Stato, delle forze 
armate, delle imprese pubbliche.
Art. 4.
Le proposte di nomina o revoca da parte del Primo Ministro al 
presidente della Repubblica saranno effettive sette giorni dopo, se 
il Presidente non prende posizione.
Art. 5.
Il Presidente esercita il comando delle Forze armate mediante il 
Consiglio superiore della difesa, da lui presieduto.
Art. 6.
Il Primo ministro presiede il Consiglio dei Ministri.
Art. 7.
Per formare il Governo, le componenti del Dialogo: il governo, il 
MLC, il RCD, l'Opposizione politica, le Forze vive, Il RCD_ML, il 
RCD-National, i Mayi-Mayi segnalano al Primo ministro i loro 
candidati.
Art. 8.
Il Governo conduce la politica della nazione, come definita a Sun City.
L'Assemblea nazionale controlla il Governo, i servizi e organismi 
pubblici dello Stato, mediante la domanda scritta, la commissione 
d'inchiesta e l'interpellanza.
Art.9:...
I ministeri di collaborazione tra il presidente della Repubblica e il 
Governo sono: gli Affari esteri, la difesa, l'interno.
Art. 10: Il Primo ministro tiene informato il Presidente della 
Repubblica degli affari dello stato.
Art. 11.
Assemblea Nazionale: 425 membri, "deputati", designati dalle 
componenti ed entita' presenti ai negoziati.
Art. 12.
Il Senato assicura la rappresentanza delle province e della citta' di Kinshasa.
E' composto da 65 membri.
Nessun gruppo puo' avere piu' di un membro.
Il senato e' arbitro nei conflitti tra istituzioni.
Elabora il pre-progetto di costituzione e di istituzioni per dopo la 
transizione.
Art. 13.
Formazione di un esercito nazionale, ristrutturato ed integrato, 
comprendente: uomini del Governo, del RCD, MLC, del RCD/ML, del RCD/N 
e dei Mayi-Mayi.
Il meccanismo sara' predisposto dalle autorita' delle istituzioni 
politiche della Transizione.
Art. 14:
verranno designati il Presidente della Corte Suprema di Giustizia e 
il Procuratore generale della Repubblica.
Art. 15:
Sicurezza a Kinshasa.
Art. 16.
Fiducia reciproca fra le altre cariche dello Stato.
Art.17.
Un gruppo di lavoro che rappresenti tutti, elaborera' un progetto di 
costituzione per la transizione.
Art. 18.
Questo accordo realizza la riunificazione dei territori sotto 
controllo di tutte le componenti ed entita' belligeranti.
Art. 19.
Impegno a mettere in pratica con sollecitudine l'accordo.
Art. 20.
Invito alla comunita' internazionale a sostenere l'accordo.

Firmano: Governo della RDC; MLC di Bemba, RCD-ML, (Wamba Dia Wamba, 
Nyamwisi, Tibasima), RCD-Nazionale (Roger Lumbala); Mayi-Mayi; 
Opposizione Politica; Societa' Civile.
Astenuti: RCD/Goma; parte dell'Opposizione politica (UDPS, PALU, 
FONUS), parte della societa' civile.

---Primi commenti all'Accordo parziale
- Varie voci delle Chiese a Kinshasa hanno salutato positivamente 
quest'accordo parziale, ma hanno detto che deve tendere a divenire 
totale.
Tuttavia una voce afferma che Bemba ha le mani sporche di sangue e 
che il governo deve essere affidato alla societa' civile (14)
- Il quotidiano di Kinshasa Le Potentiel critica aspramente 
l'Accordo, dicendo che "Jean-Pierre Bemba e' il solo beneficiario del 
Dialogo intercongolese. Il governo di Kinshasa che si dice Governo 
della Repubblica ha abbandonato i compatrioti di Bukavu, Goma, Kindu, 
Uvira, Kisangani ecc tra le mani degli aggressori, mentre avrebbe 
potuto concedere ancora un po' al RCD/Goma per salvare il maggior 
numero."(15)
Mentre, dice il giornalista, il MLC non costituisce la vera 
ribellione e si accontenta di alcuni villaggi nella grande foresta 
equatoriale del nord del paese, "il RCD controlla tutto il Kivu e la 
Provincia Orientale, cioe' quattro province intiere, grandi parti del 
Katanga e i due Kasai.".
Cosi', i Congolesi "non hanno avuto ne' la pace, ne' l'unita' del 
paese, ne' la fine dell'occupazione".
E propone di "reinventare un nuovo quadro di negoziati, perche' 
l'Accordo di Lusaka e' stato reso caduco".
- All'Est, in un documento, i deputati del Sud-Kivu al Parlamento di 
Transizione, approvano l'accordo e chiedono alla Comunita' 
internazionale di far pressione perche' le truppe straniere escano 
dal Paese, di sanzionare diplomaticamente e negare ogni sostegno 
finanziario a chiunque volesse rilanciare la guerra, di rilanciare la 
cooperazione strutturale con la RDC.
Inviano tutti i Congolesi a sganciarsi dall'appoggio agli aggressori 
e a rinunciare alla guerra.(16)
- Da Kisangani, il Gruppo Giustizia e Liberazione afferma: 
"L'accordo-quadro tra Kinshasa e Gbadolite (ove ha sede il MLC di 
Bemba, ndr) e' al contempo un'opportunita' e un rischio.
L'opportunita' risiede nella bipolarizzazione della discussione 
politica tra due centri, il che riduce il campo delle divergenze ed 
evita lo sparpagliamento di numerose rivendicazioni e ambizioni (...) 
D'altra parte, c'e' da temere la radicalizzazione delle posizioni dei 
due centri d'impulso politico che, per mancanza di pazienza, 
potrebbero rilanciare la guerra che, stavolta, fara' ancora piu' 
vittime, sia dirette che indirette".
Il Gruppo conclude: "Non ci si puo' trattenere dal denunciare 
quest'accordo, che non solo non e' stato sottomesso alla plenaria per 
ottenere il suo consenso (17), ma anche non risponde gli obiettivi 
del dialogo".
Il documento segnala il rischio di una "balcanizzazione" del Paese e 
di una pace solo limitata a una parte del territorio.(18)
- Dal Sud-Kivu, "Conscience Patriotique" in un documento condanna il 
rifiuto di firmare da parte del RCD, dicendo: "La gente del RCD ha 
paura della pace e della democrazia, ha paura di andare a Kinshasa se 
non controlla l'essenziale del potere, perche' temono di dover 
rispondere di tutti i crimini... che commettono dall'agosto '98, in 
complicita' con i Rwandesi".
Il documento segnala l'esistenza nel RCD di due componenti: una piu' 
vicina agli interessi del Rwanda, che controlla l'altra, di 
"Congolesi che sanno che il loro avvenire resta nel Paese" (19)
- Dice Elio Comarin di Radio France Internationale: "Un paese diviso 
in due per lungo tempo? E' apparentemente la situazione che prevale 
ormai nel Congo democratico.
L'accordo Bemba-Kabila dovrebbe permettere la riunificazione dei 
territori tenuti dal MLC (circa il 30%, nel Nord-ovest) con quelli 
controllati da Kabila (circa il 40%, a sud).
L'est della RDC (30%) resta per ora tra le mani del RCD/Goma e delle 
truppe rwandesi".(20)
- La giornalista belga Colette Braeckmann, ricordato che l'accordo di 
Sun City, se applicato, dovrebbe permettere la riunificazione di 70% 
del territorio nazionale, afferma che "tuttavia sussistono numerose 
ipotesi: Kabila e Bemba... riusciranno a intendersi? E soprattutto, 
quale sara' l'avvenire del RCD/Goma, stiracchiato, se non minacciato, 
di scoppio tra un gruppo che vuole raggiungere l'accordo nazionale e 
dei leader sempre agli ordini di Kigali, che ritengono che Sun City 
non ha regolato nulla, dato che il posto di J. Kabila e' stato 
preservato ed essi non controllano ne' la difesa, ne' la 
sicurezza."(21)
- Secondo altri osservatori, l'accordo governo-MLC potrebbe essere un 
fattore di progresso nella gestione del conflitto, ma rischia di 
riaccendere la guerra per riprendere il territorio sotto 
amministrazione del RCD, appoggiato dall'esercito ruandese.(22)



2. QUEL CHE ACCADE SUL TERRENO

--- All'Ovest
- Pur avendo fatto dei passi nel rispetto dei diritti umani, "poche 
promesse" sono state mantenute e molta strada resta ancora da fare al 
governo della RDC, segnala Human Rights Wacht nel suo rapporto 2001.
I diritti umani sono violati soprattutto dalle "Agenzie di sicurezza".(23)
E' stato imprigionato il Presidente del Comitato di osservatori dei 
diritti umani (Codho) N'sii Luanda.(24)
E L'Associazione A.C.P.D. denuncia l'imprigionamento immotivato di un 
suo membro, Willy Wenga Ilombe.(25)
- A Mbujimayi, nel Kasai orientale, c'e' tensione tra le autorita' 
governative e i sostenitori dell'UDPS di Tshisekedi. 500 tonnellate 
di munizioni e di armi sono state fatte arrivare alle truppe, perche' 
le utilizzino nel caso riprendano i combattimenti sul fronte.(26)

--- A Sud
Una fonte della Societa' civile segnala una testimonianza secondo cui 
i 6000 militari rwandesi che avevano attraversato le frontiere del 
Sud Kivu, si starebbero dirigendo verso Lumumbashi, citta' di circa 
un milione e duecentomila abitanti, e stazionerebbero sulle montagne 
circostanti.(27)

--- Provincia Orientale (nord-est)
- Il 9 aprile, violenti scontri a Ganga, a 25 km da Rungu, nella 
regione di Isiro), tra RCD-ML di Mbusa Nyamwisi e MLC (di Bemba).
I miliziani di Nyamwisi dopo giorni di appostamento hanno attaccato 
in pieno giorno e in pieno centro, mentre i ragazzi tornavano da 
scuola.
Si parla di 250 morti e molti feriti.
Dice il comandante della MONUC: "Le vittime sono soprattutto bambini 
e persone che si trovavano al mercato all'ora dell'attacco".(28)
- 22 aprile: dopo una notte di scontri, gli uomini del MLC di Bemba e 
i loro alleati del RCD/National di Roger Lumbala hanno preso il 
controllo di Dungu (150 km a nord-est d'Isiro), strappandolo ai 
militari del RCD/ML di Nyamwisi, le cui truppe, che prima si 
avvicinavano a Isiro, starebbero ripiegando verso la frontiera 
ugandese.(29)
- 23 aprile: ucciso per strada un prete di Butembo (nord-Kivu), 
Romain Kahindo, di 50 anni, "da uomini armati e in divisa militare", 
affermano i testimoni.
- Grande insicurezza, uccisioni, violenze a Bunia e dintorni.
Un'Associazione per i diritti umani denuncia che mentre partecipavano 
al Dialogo a Sun City, i dirigenti ribelli Bemba, Mbusa, Tibasima e 
Lumbala si davano a Bunia, tramite i loro rappresentanti, a una 
competizione politico-militare violenta per il controllo 
dell'amministrazione dell'Ituri.
Questa competizione fa intervenire le rivalita' etniche locali ed e' 
sfociata sulla crescita della tensione etnica a Bunia, dove le 
comunita' Nande, Hema, Lendu e Ngiti vivono ormai "con la mano sul 
coltello" e aspettano il minimo pretesto per attaccarsi.
E gli ufficiali ugandesi sono complici della situazione.(30)
Gli Hema hanno scritto una lettera all'ONU chiedendo un'inchiesta su 
quello che affermano essere un massacro perpetrato contro civili dai 
Lendu in aprile.
La regione di Bunia e' tra le piu' precarie del paese.(31)

--- Kisangani
- In seguito all'accordo del 22 aprile tra Governo, MLC e RCD, il 
fiume Congo sara' riaperto al traffico civile e commerciale.
Il 29 aprile un convoglio umanitario, composto da aiuti di diverse 
organizzazioni, ha lasciato, sotto l'egida dell'ONU, Kinshasa per 
raggiungere, via fiume, Kisangani e portare soccorso alle popolazioni 
di citta' lungo il fiume.(32)
- La MONUC ha nuovamente espresso l'esigenza che la citta' venga 
smilitarizzata, conformemente alla risoluzione 1304 del Consiglio di 
Sicurezza adottata nel giugno 2000.(33)
Cosi' ha riaffermato, a nome della delegazione del consiglio di 
Sicurezza, l'ambasciatore di Francia all'ONU J.-D.Levitte, che, dopo 
il passaggio della missione nella citta' il 1. maggio, ha dichiarato 
che un accordo al riguardo e' stato stipulato: una forza di polizia 
dara' il cambio, per assicurare la sicurezza di persone e beni.(34)
- Il 1. maggio, in occasione della visita a Kisangani della 
delegazione degli ambasciatori dei Paesi membri del Consiglio di 
Sicurezza, il gruppo Lotus scrive loro ricordando le vicende recenti 
della citta' e dice: "Oggi, essa e' designata come sede 
dell''Alleanza per la Salvaguardia delle Acquisizioni del Dialogo' 
(ASD)(35), costituita principalmente dal RCD/Goma e dall'UDPS.
La scelta di Kisangani non e' un caso.
Quest'alleanza sara' condotta a sviluppare delle strategie politiche 
per non soltanto imporre la sua ideologia politica alla popolazione, 
ma anche e soprattutto per conservare con ogni mezzo la citta' di 
Kisangani.
Cosi', non soltanto la questione della smilitarizzazione rischia di 
essere congelata indefinitamente, ma anche e soprattutto in caso di 
divergenze politiche interne a quest'alleanza, la gestione politica e 
sociale della citta' ne soffrira' di piu'.
(...) Questa situazione e' percepita dalla popolazione di Kisangani 
come un tentativo di spartizione del Paese e una minaccia contro la 
pace in RDC".
Sul piano della sicurezza, il documento segnala che: "Dalla firma 
dell'Accordo tra il Governo e il MLC, Kisangani conosce un movimento 
intenso di arrivo di munizioni e di truppe rwandesi e quelle del 
RCD/Goma, di rafforzamento delle linee che le separano dalle truppe 
del MLC e delle altre fazioni ribelli (RCD/National, RCD/ML) 
sostenute dall'Uganda".
La popolazione vive "nella psicosi della guerra" e "conosce un regno 
dell'arbitrio, dell'ingiustizia e dell'impunita".
Il documento denuncia atti di intimidazione da parte delle autorita' 
del RCD/Goma su membri della societa' civile.
Il peso del mantenimento della famiglia poggia spesso sulle donne; 
per miseria certe di loro si danno alla prostituzione con dei 
militari dell'ONU e di altri Paesi a forte impatto AIDS...
Molti ragazzi non possono frequentare le scuole e i bambini soldato, 
riportati in famiglia dalle forze dell'ONU, per mancanza di 
alternative rischiano di essere nuovamente assoldati da milizie.
In campagna del resto, dei ragazzi continuano ad essere inseriti 
nelle truppe RCD/Goma e MLC.(36)
- Il 14 maggio dei militari congolesi del RCD/Goma si sono rivoltati 
contro le autorita' del RCD/Goma ed hanno ucciso, bruciandolo, un 
militare rwandese, mentre la radio, presa dagli insorti, sosteneva la 
loro azione esortava la popolazione a cacciare dalla citta' i 
Rwandesi.
Il 15.05 si parla di 5 morti.
Pare si tratti di una spaccatura all'interno del RCD/Goma tra 
favorevoli alla firma degli accordi di Sun City (37) e contrari.(38)

--- Maniema
Durante il Dialogo di Sun City, nella zona di Kindu violenti scontri 
tra Mayi-Mayi e RCD/Goma.
In risposta al rafforzamento del contingente rwandese, i Mayi-Mayi 
hanno rafforzato le proprie fila.
Il RCD/Goma arruola anche qui, come nel Sud-Kivu, dei giovani dando 
loro una formazione ideologica e militare e costituendoli come "Local 
Defense" col dichiarato intento di difendere le loro comunita' contro 
i Mayi-Mayi.
Il che accresce l'insicurezza, perche' i Mayi-Mayi organizzano 
attacchi contro di loro, alcuni dei quali sono degli ex-Mayi-Mayi.
I difensori dei diritti umani sono maltrattati.
Un grosso contingente MONUC e' a Kindu, ma ha solo il mandato di 
custodire le installazioni dell'ONU, e di osservare, non 
d'intervenire...(39)

--- Nord-Kivu
A Goma, il RCD/Goma ha consegnato all'UNICEF 104 dei 2600 
ragazzi-soldato presenti nelle sue file.
Fonti locali segnalano operazioni militari del RCD di caccia a 
sospetti sostenitori di Mayi-Mayi o di altre formazioni armate a loro 
opposte.(40)

--- Sud-Kivu
Bukavu e dintorni
La societa' civile invia lunghe liste di saccheggi, stupri, uccisioni.
Citiamo un fatto.
Il 18 aprile al mercato di Luzira (a 55 km a nord di Bukavu, sulla 
strada verso Goma) un giovane di nome Bakulikira e' stato ucciso da 
un militare, perche' si era rifiutato di portare il bottino da loro 
raccolto al mercato.
Il militare l'ha gettato a terra e gli ha sfondato il petto con una 
grossa pietra.
A Cahi, quartiere di Bukavu, attacchi notturni in serie.
La gente del quartiere Nyamulengeza si e' organizzata per 
l'autodifesa: non violenza o giustizia sommaria? Si vedra'.(41)
Sempre una fonte della societa' civile segnala che il 25 e 26 aprile 
un elicottero dell'Armata patriottica Rwandese (APR) ha bombardato in 
pieno giorno la localita' di Nzibira, nella Collettivita' di Ngweshe, 
col pretesto che vi si trovavano Mayi-Mayi e Interahamwe.
Case incendiate, si parla di 500 morti tra la popolazione civile.42 
Autori degli attacchi: a volte chiaramente militari del RCD e 
Rwandesi, a volte gli stessi Mayi-Mayi e Interahamwe, a volte banditi 
comuni.
Quello che e' piu' grave e che da' da pensare e' il completo 
abbandono a se stessa della popolazione, malgrado le ingenti presenze 
militari di occupazione.(43)

--- Piana di Uvira
La pianura estrema della RDCongo, che costeggia il fiume Ruzizi che 
fa da confine tra il Paese e il Rwanda a nord e il Burundi a Sud, e' 
occupata da varie milizie e luogo di attacchi da piu' parti: a 
Sangue, il centro piu' importante e dintorni, domina il RCD e i suoi 
alleati Rwandesi, che razziano; poco distante ha sede il comando 
superiore della "Defense locale", dei Mayi-Mayi separati alleati del 
RCD.
Verso il confine col Burundi, hanno sede i "ribelli" del Burundi del 
Fronte Nazionale di Liberazione (FNL), cui si sono uniti banditi 
comuni: e insieme razziano la zona.
Sulle montagne operano i Mayi-Mayi fedeli, comandati da Interahamwe, 
anch'essi razziatori.
La gente si rifugia nei grandi villaggi ed e' progressivamente impoverita.(44)

--- Altopiani di Uvira
Gli scontri sugli altopiani d'Uvira vedono alleati contro il RCD e le 
truppe ruandesi, i soldati del com. Patrick Masunzu, il FRF di Muller 
Ruhimbika e altri Banyamulenge, oltre a civili dei villaggi, e 
persone di altre etnie.(45).
Masunzu respinge ogni presenza, nell'est della RDCongo, del Rwanda e 
dei suoi alleati del RCD/Goma, che accusa di aver tradito 
gl'interessi della sua comunita'.
Si valuta che disponga di un migliaio di uomini e del sostegno di 
circa 400 Mayi-Mayi.
Attaccato da piu' numerose truppe rwandesi, Masunzu ha perso la 
localita' di Minembwe, ma si tratterebbe di un ritiro strategico.
A differenza dei militari rwandesi, gli uomini di Masunzu conoscono 
perfettamente la zona e hanno l'appoggio della popolazione.(46)

Dal 10 febbraio al 26 aprile 2002 vengono segnalati, nei territori 
controllati dal RCD/Goma e dal Rwanda: 521 casi di assassinio; 118 
casi di stupro; senza contare sparizioni di persone; saccheggi 
incendi di case...(47)



LA POLITICA INTERNA, DOPO SUN CITY

- Il 6 maggio i firmatari dell'Accordo di Sun City hanno tenuto la 
loro prima riunione a Kinshasa, in vista di stabilire un calendario 
per la messa in atto delle istituzioni della transizione da qui al 14 
giugno prossimo ed elaborare il progetto della nuova Costituzione.(48)
A fine settimana, rappresentanti del governo si sono recati a 
Gbadolite per incontrare Bemba.
Tensioni fra i sostenitori del Governo e del MLC sulla spartizione 
del potere.(49)
- Jean-Pierre Bemba, secondo BBC, potrebbe arrivare il 7 giugno a 
Kinshasa a prendere il suo posto di primo ministro.
Da quel giorno, Kabila potrebbe promulgare la carta di Transizione, 
che dovrebbe essere preparata a Matadi, entro il 22 maggio, dalla 
commissione che i firmatari di Sun City hanno costituito.(50)
O. Kamitatu, segretario generale del MLC, ha affermato: "Abbiamo 
tutti fatto delle concessioni. (...) Se abbiamo deciso di avanzare, 
di smettere di guerreggiare, e' anche per poter rendere una vita 
normale a milioni di Congolesi, sul 70% del territorio.
La libera circolazione sara' presto ristabilita, per i battelli, gli 
aerei, gli umanitari, gli uomini d'affari.
Inoltre, le 37 risoluzioni adottate pongono realmente le basi di un 
nuovo ordine politico, della democratizzazione".
A suo parere "la regione comincia a ricomporsi, esiste ormai un asse 
Kampala, Kinshasa, Luanda in favore della pace".
Circa l'aspetto militare ha affermato: "Il nostro esercito, composto 
da 20.000 uomini, ben addestrati, potrebbe ormai rafforzare le forze 
governative sui fronti del Kasai o del Katanga e noi stessi potremmo 
ricevere rinforzi nell'Ituri, chiamato 'il Grande Nord'".(51)
- Una delegazione del RCD/ML e' a Kinshasa con il Governo e il MLC di 
Bemba e altri firmatari per discutere le modalita' di applicazione 
dell'accordo.
Intanto due gruppi di Mayi-Mayi di Butembo dovrebbero integrarsi 
nelle fila dei combattenti del RCD/ML.
Entrambi hanno firmato l'Accordo di Sun City.(52)
- Delle delegazioni raggiungeranno in varie citta' i militari per 
informarli degli Accordi di Sun City.(53)
- A Kisangani si e' installata l''Alleanza per la Salvaguardia delle 
Acquisizioni del Dialogo' (ASD), nata a Sun City e composta dal 
RCD/Goma, che controlla un terzo del territorio congolese, e da 
cinque partiti di opposizione, tra cui l'UDPS.
La presidenza di questa associazione e' affidata a Etienne 
Tshisekedi, responsabile dell'UDPS.
E' coadiuvato da due vice presidenti, uno incaricato delle risorse 
materiali (Katebe Katoto) e uno delle risorse umane (Adolphe 
Onusumba, presidente del RCD/Goma).
Il coordinamento, con dei segretari nazionali, e' affidato a Azarias 
Ruberwa, segretario generale del RCD/Goma.
L'ADS, che ha lanciato il 25 aprile un appello al popolo congolese 
per condurlo a resistere pacificamente all'impostura che secondo essa 
e' stata perpetrata dal Governo di Kinshasa e dal MLC, ha dichiarato 
di avere quattro scopi: la continuazione effettiva dei lavori del 
Dialogo intercongolese, attraverso il comitato ristretto creato dalla 
plenaria il 19 aprile, l'instaurazione di un nuovo ordine politico su 
basi consensuali, la difesa dell'accordo di Lusaka e la nascita di 
uno Stato di diritto. (54)
- Il partito FONUS, di Olenghankoy, il 28.04 ha preso le distanze 
dall'ASD e ha manifestato l'intenzione di firmare l'accordo di Sun 
City, a condizione di alcuni emendamenti.(55)
A favore dell'Accordo si sono schierati anche i Congolesi che vivono 
in Gran Bretagna.
- L'attuale Ministro degli esteri congolese Leonard She Okintundu ha 
scritto il 10 maggio una lettera all'ONU chiedendo che sia installata 
a Kinshasa un'antenna del Tribunale Internazionale per il Rwanda.(56)



INIZIATIVE INTERNAZIONALI

- Dal 27 aprile al 7 maggio una equipe di quindici persone inviata 
dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si e' recata nella 
regione dei grandi Laghi, passando in Africa del Sud, RDC, Angola, 
Uganda, Tanzania, Burundi e Rwanda, in vista di spingere ad un 
accordo globale.
La missione era presieduta dall'Ambasciatore Jean-David Levitte.
A Kinshasa, il 2 maggio, Levitte ne ha spiegato lo scopo: spingere al 
ritiro delle truppe straniere; procedere al disarmo delle ex-FAR 
(Forze armate rwandesi del precedente regime) (57), cominciando dalla 
cerimonia simbolica di incenerimento di 1000 delle loro armi e 
trattandone anche nella riunione che avra' luogo in Angola con i 
firmatari degli accordi di Lusaka; progettare una Conferenza 
sotto-regionale per la Pace in Africa centrale.
Egli ha anche affermato che la questione del rispetto dei diritti 
umani era in primo piano nelle preoccupazioni della missione.
"Il nostro scopo - ha detto in sintesi - e' quello di incoraggiare 
tutte le parti congolesi a essere sufficientemente flessibili per 
assicurarsi che le acquisizioni di Sun City non siano perse".(58)
Da parte sua, l'ambasciatore della Gran Bretagna all'ONU J. 
Greenstock ha dichiarato ai giornalisti che "cio' che e' avvenuto a 
Sun City non e' un affare terminato" e che i termini del Dialogo 
intercongolese non erano la prima preoccupazione del Consiglio di 
sicurezza: la delegazione "era piuttosto alla ricerca di un 
risultato, senza del quale non si puo' avere un vero ritiro delle 
forze straniere".(59)
Ha felicitato l'opzione non militare di Joseph Kabila: dalla sua 
salita al potere sono uscite dalla RDC tra 12.000 e 13.000 truppe 
alleate (Angolani, Namibiani, Zimbabweani).
Lo stesso 2 maggio, durante una riunione del "Comitato politico" 
degli accordi di Lusaka, si e' approvato il principio di una 
sorveglianza comune delle frontiere da parte delle forze ugandesi, 
rwandesi e burundesi con quelle del governo di Kinshasa e dell'ONU, 
in una "zona tampone".(60)
La Societa' civile congolese ha colto l'occasione per mettere sotto 
gli occhi della missione ONU le numerosissime violazioni dei diritti 
umani soprattutto all'est.
Circa il Rwanda, Levitte ha affermato: "Noi riconosciamo del tutto i 
problemi di sicurezza del Rwanda e auspichiamo rispondervi nel quadro 
dell'accordo di Lusaka, affinche' l'insieme della regione viva nella 
pace e nel buon vicinato, una volta applicato l'accordo".(61)
Nel suo passaggio in Tanzania, la missione dell'ONU ha escluso l'uso 
della forza per ristabilire la pace in Burundi e in RDCongo.(62)
In Uganda, il 3 maggio, la delegazione ha incontrato il Presidente 
Museveni e J.-P. Bemba.
Secondo Radio Uganda, il Presidente ha descritto l'accordo di Sun 
City come una buona base per la pace.
- Incontrando il 2/5 in Germania il Presidente rwandese Kagame (63), 
il Ministro degli esteri belga Louis Michel ha invitato il RCD a 
sostenere "l'accordo dei quattro".
Nei giorni seguenti, Michel si e' recato in Africa del Sud, dal 
Presidente Mbeki, a Kinshasa da Joseph Kabila e dagli altri firmatari 
dell'accordo e in Rwanda.
Michel ha affermato: "Ogni logica di ripartizione e' votata al fallimento.
Questo paese esiste, non solo come entita' territoriale, ma anche 
come popolo, come nazione".(64)
- L'Africa del Sud e il Facilitatore del Dialogo, Masire, si stanno 
ancora impegnando per la ripresa dei negoziati, per giungere ad un 
accordo inclusivo.
Secondo il portavoce del Presidente sudafricano Mbeki, sotto la cui 
egida si svolge l'incontro, a Cape Town, in Africa del Sud, da 
mercoledi' 8 maggio tutte le parti che hanno partecipato al Dialogo 
intercongolese sono presenti, per delle "consultazioni discrete" e 
ufficiose, in vista "di rilanciare il processo di pace".
Mancano il Governo e il MLC di Bemba.
I firmatari dell'accordo di Sun City pensano di dare posti chiave al 
RCD/Goma.(65)
Secondo il rappresentante del RCD/Goma, il governo raggiungerebbe 
l'incontro nella settimana entrante.
- Sostegno economico.
Il PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) ha destinato 
alla RDC per il triennio 2003-2005 un "Quadro di cooperazione" di 
60.950.000 dollari US, per l'amministrazione pubblica, la poverta', 
la prevenzione e la soluzione delle crisi (66).
A livello di Chiesa Cattolica:
Vescovi della RDCongo, del Rwanda e del Burundi si sono incontrati il 
14 maggio a Kigali nell'annuale riunione delle Conferenze episcopali 
d'Africa centrale (Aceac).
"La Chiesa - ha detto don Dominque Kahanga, segretario della 
Commissione "Giustizia e Pace" della Conferenza episcopale congolese 
- in base alla sua fede, alla luce dei vangeli e alla sua conoscenza 
della realta' della popolazione, intende riaffermare il suo 'no' alla 
logica della armi, che ha sempre prevalso in questa regione 
dell'Africa, e mostrare che vi sono vie alternative per trovare 
soluzioni giuste e durevoli ai problemi complessi che vivono i nostri 
Paesi".(67)
In tale occasione, il Papa ha rivolto loro un messaggio di 
incoraggiamento e di esortazione.
I Vescovi degli Stati Uniti hanno pubblicato recentemente una 
dichiarazione riguardante l'Africa, dal titolo: "La Chiesa in Africa: 
una ragione di speranza per un continente in transizione", rivolgendo 
alla Comunita' internazionale, alla Chiesa degli USA e anche al 
Governo statunitense un appello alla solidarieta' con questo 
Continente e facendo precise richieste.
Si levino i testimoni di speranza



"Non si puo' dimenticare il dramma che, da tanti anni, non cessa di 
affliggere l'Africa dei Grandi Laghi.
Le violenze commesse non costituiscono solo una negazione permanente 
del progetto di Dio di radunare nell'unita' i suoi figli dispersi.
Esse negano anche la vocazione dell'essere umano, al quale il 
creatore ha confidato la responsabilita' di collaborare alla sua 
opera, lavorando senza sosta al rispetto incondizionato della vita e 
della dignita' di ogni essere umano.
(...) Oggi io voglio ridire con voi: Mai piu' la guerra che rovina il 
desiderio dei popoli di vivere nella tranquillita' e nell'intesa 
fraterna! Si levino sull'Africa dei Grandi Laghi i testimoni 
coraggiosi di una nuova speranza per tutta la regione!"

Dalla lettera di papa Giovanni Paolo II a mons. Frederic Rubwejanga, 
vescovo di Kibungo, dell'Associazione delle Conferenze Episcopali 
dell'Africa centrale, 13.05.'02.



NOTE
1 Ac. ANB-BIA, sources diverses, 25.04.'02.
2 Cf. Communique' de la Direction politique de l'UDPS, du 19.04.'02, 
pubblicato da Congosol..
3 Cf. REC, 24.04.'02.
4 Cf. IRIN 24.04.02.
5 Communique' de presse du Ministere belge des Affaires etrangeres, 
du Commerce exte'rieur et de la Coope'ration internationale : 
Declaration conjointe de la France le Grande Bre'tagne et la Belgique 
sur la clôture des travaux du Dialogue national a Sun City le 
19.04.'02. L'UDPS reagira' due giorni dopo affermando che "L'accordo 
e' privato e informale e costituisce un Colpo di Stato civile contro 
l'Accordo di Lusaka, contro il Regolamento d'ordine interno del 
Dialogo, contro la Direzione ufficiale del Dialogo (la Facilitazione) 
e contro il Presidente sudafricano Thabo Mbeki"" Questo Accordo e' 
"piuttosto un ostacolo all'instaurazione di uno Stato di diritto 
democratico in Congo e una minaccia per la pace" . Francia, Belgio e 
Gran Bretagna dovrebbero piuttosto esercitare "pressioni sul governo 
Kanambe (cioe' Kabila) e sul MLC affinche' si rimettano al tavolo dei 
negoziati con le altre Componenti..." (Communique' de Presse, 
Bruxelles, 25.04.'02).
6 Cf. AFP, Kigali, 23.04.'02.
7 Cf. Adresse du Chef de l'Etat du 24.04.'02 (Congosol) ; cf. 
ANB-BIA, de sources diverses, 25.04.'02.
8 In un'intervista del 7/5 a Radio Okapi, il Presidente rwandese Paul 
Kagame riafferma che il Rwanda non potra' accettare di ritirare le 
proprie truppe dalla RDC se non nel caso che la sicurezza delle sue 
frontiere sia assicurata da un governo uscito dai negoziati politici 
intercongolesi di Sun City. Ed esige l'implicazione della MONUC nella 
messa in sicurezza del Rwanda.
9 Cf. Reuters - Le Phare, 24.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002. Anche la 
maggior parte dei rappresentanti del RCD/Goma viventi all'estero 
hanno aderito il 23.04 e il 02.05 all'accordo di Sun City, creando un 
movimento dissidente, chiamato il RCD/Authentique (cf. Le Soir, 
Belgique, 04.05.'02).
10 Cf. ANB-BIA, WEEKLY NEWS ISSUE, 02.05.'02.
11 Cf. UE, Kinshasa, 26.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
12 Cf. ANB-BIA, WEEKLY NEWS ISSUE, 02.05.'02.
13 K.G.D., La Re'fe'rence Plus (giornale di Kinshasa), cf. Congosol.
14 Cf. DIA, Bull. D'Inf. 18.04.'02.
15 Tshidibi Kondavi, in Le Potentiel, riferito da Congosol 23.04.'02.
16 De'claration des De'pute's du Sud-Kivu, Lumumbashi, 22.04.'02.
17 Il documento segnala : " Il dialogo, nella sua plenaria del 19 
aprile, aveva deciso per consenso di costituire un comitato di 
controllo incaricato di continuare le concertazioni per portare a 
termine il lavoro iniziato. Ogni componente doveva designare cinque 
persone per la formazione di questo comitato. Il Governo e il MLC non 
hanno condiviso questa decisione".
18 Groupe Justice et Libe'ration, Association chre'tienne de de'fense 
des droits de l'homme, Kisangani : "pour la poursuite du Dialogue 
intercongolais : Re'flexions sur les accords conclu en marge des 
travaux ", riportato da Congosol il 06..05.'02.
19 Conscience patriotique n. 3, 29.04.'02.
20 RFI 19.04.'02. Secondo Comarin: "L'impasse che persiste a Sun City 
e' innanzitutto dovuta a Thabo Mbeki il Presidente sudafricano che ha 
fatto di tutto per giungere ad un accordo onorevole, ma che nel 
passato e' stato spesso sospettato di essere favorevole al Rwanda. Ma 
essa rischia soprattutto di rilanciare immediatamente il conflitto 
nell'est del paese, e su scala ben maggiore." Comarin parla di una 
vera frontiera che rischia di spaccare il paese in due, forse per 
lungo tempo: "Una frontiera innanzitutto militare, ma che si traduce 
anche in una divisione piu' profonda, tra le province la cui lingua 
veicolare e' il lingala e che sono tradizionalmente volte verso 
l'Atlantico e il delta del fiume Congo; e quelle che sono sempre 
state piu' vicine (culturalmente ed economicamente) dell'Africa dei 
grandi laghi e dell'Est piu' che di Kinshasa, e che tra loro usano 
spesso lo swahili."
21 Colette Braeckmann, Quand Sun City enterre Lusaka. Kigali re'cuse 
l'accord, in Le Soir en ligne, 26.04.'02.
22 Cf. ANB-BIA, da fonti diverse, 25.04.'02.
23 Cf. RECinfo 5/2002. Anche Voix des Sans Voix ha denunciato il 3 
maggio la violazione dei diritti umani da parte di tutti i 
belligeranti (Cf. MISNA 04.05.'02).
24 Cf. MISNA, 23.04.'02.
25 Cf. Comunicato del Centre Africain  pour la Paix, la De'mocratie 
et les Droits de l'Homme (ACPD), 29.03.'02.
26 Cf. Le Phare, cit. da RECinfo 5/2002.
27 Cf. RECinfo 5/2002.
28 Cf. MISNA 13.04.'02.
29 Cf. MISNA e ANB-BIA sources diverses, 24.04.'02.
30 Cf. ASADHO 30.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002. Un episodio: I 
militari Hema hanno voluto impedire la cerimonia d'investitura del 
nuovo vescovo (Nande) in sostituzione di mons. Le'onard Dhedju 
(Hema), che aveva dato le dimissioni. Tensioni si sono verificate in 
citta' nei confronti del vescovo Kataka, nominato amministratore 
della diocesi. Allora i vescovi della Provincia ecclesiastica di 
Kisangani, cui appartiene Bunia, hanno scritto una lettera ai 
cristiani della citta' ricordando che egli viene nella citta' per 
obbedienza, e per una missione religiosa (Cf. DIA 25.04.'02).
31 Cf. AP, USA, 06.05.'02.
32 Cf. APA 30.04.'02. E' stato riaperto anche il traffico aereo tra 
Kinshasa e Beni (Nord Kivu) (cf. APA 07.05.'02).
33 Cf. APA 03.04.'02.
34 Cf. RECinfo 5/2002 ; ANB-BIA, da fonti diverse, 03.05.'02.
35 Cf. piu' avanti: La politica interna dopo Sun City.
36 Cf. Memorandum adresse' a' la De'le'gation des Ambassadeurs des 
Pays membres du Conseil de se'curite' de l'ONU en visite a' Kisangani 
(RDC), 1er mai 2002. MISNA del 27.04.'02 riporta che da fonti della 
societa' civile la notizia secondo cui militari del RCD/Goma hanno 
preso a dare la caccia ai giovani, in vista di arruolarli a forza.
37 Probabilmente il gruppo guidato dall'ex-ufficiale del RCD/Goma 
Songolo Nura, che ha fondato il RCD/Authentique [=Originale], che 
vuole scacciare dal Paese tutti gli eserciti stranieri.
38 Fonti della societa' civile locale, 14.05.'02; MISNA 14.05.'02. 
Proprio il giorno prima il presidente Kagame aveva apertamente 
dichiarato che l'APR non intende andare via dalla RDCongo (MISNA 
14.05.'02).
39 Da fonti locali, citate da RECinfo 5/2002.
40 ASADHO, 08.03.'02.
41 Fonte della societa' civile, 23.04.'02.
42 Cf. S.N., La guerre fait de nouveau rage au Kivu, in L'Avenir, 
giornale di Kinshasa, 13.05.'02
43 Da fonte della Societa' Civile: " Èvenements de fe'vrier-avril 
2002, autour de Bukavu ".
44 Da fonte locale, maggio 2002.
45 Cf. Sachons identifier nos bourreaux,, Conscience patriotique n° 
2, 17.04.'02.
46 Da fonti citate dal Groupe Je're'mie, 10.04.'02, cit. in RECinfo 10.04.'02.
47 RODHECIC et Groupe Je're'mie, Violation Massive des Droits de 
l'homme dans les territoires de l'Est, Message a' la De'le'gation du 
Conseil de Se'curite' des Nations Unies, cf. Congosol 03.05.'02.
48 Cf. PANA, Senegal, 07.05.'02.
49 Cf. MISNA 13.05.'02.
50 Cf. APA 08.05.'02, in RECinfo 5/2002; MISNA 13.05.'02 segnala il 
rinvio di alcuni giorni della partenza della commissione per Matadi, 
prima fissata all'11 maggio.
51 Bulletin CIP n° 266, da Congosol.
52 Cf. APA 08.05.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
53 Cf. Groupe Je're'mie, 08.04.'02, in RECinfo 5/2002.
54 Cf. MISNA 26.04.'02. Il gruppo parlamentare della Provincia 
Orientale  e anche l'Ufficio di coordinamento della Rete Provinciale 
delle OND di Diritti Umani (REPRODHOC) si sono fortemente opposti al 
progetto di installare a Kisangani la sede dell'ASD (cf. ANB-BIA, da 
fonti diverse, 01.05.'02; APA 02.05.'02).
55 Cf. Groupe Je're'mie, 03.05.'02, in RECinfo 5/2002.
56 A suo avviso l'iniziativa risolverebbe le preoccupazioni di 
sicurezza del Rwanda, favorirebbe la riconciliazione nazionale 
rwandese e dovrebbe condurre l'APR a lasciare il Paese, producendo la 
riconciliazione regionale.
57 Secondo una rapporto del 04.04.'02 degli osservatori militari 
della MONUC, in RDC sarebbero tra 10.000 e 12.000 i "ribelli" 
rwandesi, tra FAR e Interahamwe, riuniti sotto il nome di Arme'e de 
Libe'ration rwandaise, poi divisa in due gruppi piu' o meno della 
stessa grandezza (ALR-1 e ALR2). ALIR-1 aveva invano tentato nel 
maggio '01 di entrare militarmente in Rwanda; ALR-2 e' meglio 
equipaggiata e, sempre secondo la MONUC, si trova nel Sud-Kivu e in 
Katanga. Le loro alleanze "cambiano costantemente e sono sovente 
legate a scopi a corto termine e ad operazioni individuali". (AFP 
04.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002).
58 Levitte a' RFI.
59 Cf. RECinfo 5/2002.
60 Cf. ANB-BIA, da fonti diverse, 03.05.'02; IRIN, bull. Hebd. 122, 
4-10.05.'02. In tale occasione, rappresentanti del MLC e del RCD/Goma 
si sono incontrati, senza esiti positivi. Alla riunione di Luanda era 
presente anche il facilitatore Masire, di cui i firmatari di Sun City 
ritengono concluso il mandato, mentre gli altri, e anche il 
Sudafrica, vorrebbero che continui il suo ruolo fino al 
raggiungimento di un accordo inclusivo di tutti (cf. MISNA 
03.05.'02)..
61 Cf. Reuters, citata IRIN, 08.05.'02, secondo la quale, parlando 
alla radio rwandese, il pres. Kagame ha affermato che il suo paese 
era pronto a cooperare con tutte le iniziative  destinate a risolvere 
i problemi legati alla situazione interna in RDC. Ha fatto sapere che 
il suo paese avrebbe aiutato a ricondurre le parti interessate 
attorno al tavolo dei negoziati, per trovare una soluzione inclusiva 
ai problemi della RDC, aggiungendo che il Rwanda era pronto a 
ritirarsi dalla RDC se la sua sicurezza non fosse piu' minacciata.
62 Cf. PANA, Senegal 06.05.'02.
63 Colette Braeckmann spiega la difficolta' attuale in cui si trova 
attualmente il regime rwandese, con Museveni ostile e il rischio che 
i " ribelli " rwandesi in RDCOngo si alleino ad altri oppositori di 
Kagame in Uganda ; ed anche a livello internazionale le prese di 
posizione a favore dell'accordo di Sun City da parte dell'Occidente, 
del Belgio in testa, hanno lasciato isolato il regime rwandese (Le 
Soir 20.04.'02).
64 Cf. Colette Braeckman, Congo: Louis Michel a rencontre' tous les 
acteurs de le sce'ne politique, in Le Soir, giornale belga, 30.04.'02.
65 Cf. APA 08.05.'02, in RECinfo 5/2002.
66 Cf. APA 05.04.'02, cit. da RECinfo 5/2002.
67 Cf. MISNA 09.05.'02.










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