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Africanews Febbraio 2001 - Zambia: Basta tabacco, coltivate fiori



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.34  - FEBBRAIO  2001

Zambia
Basta tabacco, coltivate fiori
Di Reuben Tonga

In Zambia la produzione e la redditivita' del tabacco sono negli
ultimi tempi in calando e le associazioni contro il fumo invitano gli
agricoltori a spostare il loro interesse nella floricoltura. Le
multinazionali intanto continuano a dettare legge.




La campagna per scoraggiare il fumo di sigaretta e la documentazione
dei pericoli connessi all'uso del tabacco, che l'Organizzazione
Mondiale per la Sanita' (OMS) afferma uccidere nel mondo una persona
ogni 8 secondi,  sembra che in Zambia stia cominciando ad influenzare
in qualche modo la produzione e la redditivita' di questa
coltivazione.  Secondo l'ultima edizione semestrale della  Relazione
Economica del Paese, un rapporto annuale preventivo e consuntivo del
Ministero delle Finanze e dello Sviluppo Economico, durante i primi 6
mesi del 2000 il valore delle esportazioni non tradizionali, di cui il
tabacco fa parte, e' stato stimato in 111.2 milioni di dollari,
inferiore ai 127.5 dello stesso periodo dell'anno precedente.

Il basso prezzo internazionale del tabacco e di altri prodotti non
tradizionali e' stato attribuito ad un aumento di offerta sul mercato
mondiale e, nel caso del tabacco in particolare, alla lobby contro il
suo consumo. La Relazione afferma che nella stagione 1999-2000 sono
stati piantati 4902 ettari di tabacco con una produzione  attesa di
7099 tonnellate, mentre l'anno precedente erano stati piantati 7851
ettari con una produzione di 8600 tonnellate. Questo andamento
contrasta nettamente con cio' che era accaduto nella coltivazione del
tabacco negli anni  passati. La Relazione Economica del 1998 riportava
per esempio che l'area coltivata a tabacco era aumentata da 1468
ettari nel 1996-97 fino a 5400 ettari nel 1997-98.

Il direttore dell'Associazione Zambiana del Tabacco, Graham Wallace
afferma che l'80% della produzione complessiva annuale viene esportata
mentre solo il rimanente 20% e' consumato localmente. Nonostante
l'andamento al ribasso di prezzi e produzione, Wallace ritiene che la
coltivazione del tabacco sia tuttora economicamente interessante per
gli agricoltori zambiani. Sostiene infatti che continua ad essere
redditizio coltivare un prodotto di cui l'Africa Australe contribuisce
per il 5% della produzione mondiale complessiva. Aggiunge che i
coltivatori dovrebbero continuare a produrre ed esportare tabacco in
quanto, nonostante le campagne mondiali antitabacco, continua ad
esserci un mercato gigantesco in tutto il  mondo e conclude
augurandosi che gli agricoltori riescano quest'anno a produrre di piu'
dell'anno passato.

I membri della Societa' Zambiana Antitabacco affermano invece che gli
agricoltori dovrebbero spostare il loro interesse sulla floricoltura
che si e' dimostrata economicamente sempre piu' interessante nel corso
degli anni. Amos Banda, membro di questa Societa', affermando che la
sua associazione sta ottenendo buoni risultati nel convincere la gente
a smettere di fumare, si chiede se non sia meglio dedicarsi ad altre
produzioni agricole come quella dei fiori che permette di guadagnare
altrettanto bene, piuttosto che coltivare il tabacco che mette a
repentaglio la salute e la vita della gente.

L'unico produttore di sigarette zambiano, Rothmans of Pall Mall, e'
andato incontro ad un calo delle vendite negli ultimi anni. Per
esempio, i risultati di fatturato annuale al 30 giugno '98 indicavano
che la societa' aveva accumulato 3371 milioni di kwacha ( 84275 $) di
profitto dopo le tasse, leggermente al di sotto dell'anno precedente
che aveva visto un profitto di 3487 milioni (87175 $). Non viene
comunque chiarito se questa perdita sia da attribuirsi al declino del
fatturato piuttosto che magari ad altri fattori come l'aumento del 9%
dell'imposizione fiscale, da un anno all'altro. Rothmans, la cui
attivita' principale consiste nella produzione e commercializzazione
di sigarette, e' sempre stata consistentemente in utile fin dal suo
ingresso nel mercato zambiano nel 1965 e nella Borsa di Lusaka dopo la
privatizzazione avvenuta nel 1995.

Intanto, comunque, mentre ci si sforza di rendere noti a tutti i
pericoli del fumo, l'industria continua, nonostante tutto, fabbricando
e vendendo sigarette, a beneficiare del tabacco.  Anche se gli esperti
sanitari fanno sapere che il tabacco e' la causa riconosciuta o
perlomeno probabile di qualcosa come venticinque diverse malattie,
come il cancro al polmone, la bronchite e l'enfisema. L'OMS afferma
che il fumo del tabacco contiene sostanze cancerogene ed agenti
tossici inalati da fumatori e perfino da non fumatori, le cui allergie
e manifestazioni asmatiche possono essere aggravate dal cosiddetto
fumo passivo. Il fumo in generale e' stato associato ad un elevato
incremento di rischio cardiovascolare ed in particolare quello della
gestante ad un rischio maggiore di aborto, ad un peso inferiore dei
neonati e ad un relativo ritardo dello sviluppo.

Nella sua comunicazione informativa del 1998, l'OMS stima che del
miliardo e cento milioni  di fumatori presenti nel mondo nell'ultima
decade del secolo, 800 milioni appartengono a paesi poveri come lo
Zambia. Secondo il Rapporto sullo Sviluppo Umano dello Zambia, redatto
da UNDP (United Nations Development Programme) lo scorso aprile, il
quoziente di mortalita' infantile del paese e' rimasto
persistentemente alto negli ultimi anni, salendo addirittura da 107 a
112 fra il 1987 ed il 1998. Cio', secondo l'OMS, potrebbe essere
attribuibile al fumo della madre, predisponente alla sindrome di morte
improvvisa ed associato ad una maggiore incidenza di malattie
respiratorie infantili, come la bronchite, i raffreddori  e la
polmonite.

Gli aspetti economici ed i profitti aziendali sembrano avere in questo
Paese il sopravvento sull' interesse supremo per la  salute dei suoi
cittadini, dal momento che perfino il bando alla pubblicita' delle
sigarette e' stato abolito. La marca di sigarette Peter Stuyivesant
viene pubblicizzata sulla piu' importante arteria  stradale del paese.
Viene semplicemente e solamente richiesto che questi cartelloni,
piazzati dovunque, riportino la solita scritta di rito che, come
ammonisce il Ministero della sanita',  il fumo e' pericoloso per la
salute...!

Il governo zambiano ha tolto di mezzo nel 1993 anche il bando alla
pubblicita' delle sigarette in ambito sportivo. La Rothmans infatti
sponsorizza fin dalla meta' degli anni '90 il torneo calcistico
d'apertura della stagione calcistica , detto Rothmans Charity Shield
Cup, che contrappone i vincitori del massimo torneo calcistico alle
squadre che escono dagli spareggi delle partite delle due prime
Divisioni.

Gli esperti sanitari informano comunque che, nonostante i benefici
economici che produce, il tabacco rimane un potenziale "killer" della
popolazione zambiana. Il vicedirettore dell'Istituto  Centrale della
Sanita' a Lusaka,  Dr Ben Chirwa, afferma che la sua istituzione
continuera' ad informare la popolazione cercando di instillare in
tutti il concetto che e' tremendo "suicidarsi" fumando sigarette. Ed
aggiunge che il tabacco e' molto pericoloso ed il pubblico deve
semplicemente smettere di fumare perche' l'evidenza scientifica e'
chiara riguardo al fatto che il fumo inalato direttamente o
passivamente e' tanto letale quanto l'ingestione di qualsiasi veleno.

Ma, nonostante tutto, ahime', gli zambiani continuano a fumare, si
rammarica Chirwa, sottolineando che i dati disponibili indicano che
fra il '93 ed il '98 i fumatori regolari erano il 40% e le fumatrici
il 7% della popolazione zambiana. E questo disgraziatamente accade
perche' troppa gente purtroppo crede, del tutto erroneamente, che
fumare significhi dimostrare una personalita' liberata, disinvolta ed
indipendente, uguaglianza dei sessi ed  infine sicurezza ed
intraprendenza  assicurata nella vita sociale.

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