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Africanews Febbraio 2001 - Zimbabwe: Legname pregiato in via di estinzione



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.34  - FEBBRAIO  2001

Zimbabwe
Legname pregiato in via di estinzione
Di Rodrick Mukumbira

Se gli intagliatori di legno continuano ad usare certe specie di
mogano rosso per i loro lavori d'artigianato che esportano in Sud
Africa, secondo gli ambientalisti questi alberi scompariranno del
tutto entro pochi anni. I capi villaggio mettono amuleti sugli alberi
per spaventare i saccheggiatori.


Diverse specie di alberi dal legno duro presenti nelle foreste intorno
alla citta' di Mutare che si trova sul confine orientale dello
Zimbabwe sono minacciate di estinzione a causa dell'eccessiva
attivita' di intaglio di prodotti d'artigianato destinati al sempre
crescente mercato sudafricano. Commercianti frontalieri che una volta
trafficavano con il Sud Africa lavori ad uncinetto, come copriletti,
tovaglie ed altri oggetti, adesso vendono lavori di intaglio che a
detta loro si vendono meglio. Nancy Pfende, una commerciante
frontaliera, afferma  per esempio che i piatti di legno hanno un
ottimo mercato in Sud Africa, dove gli oggetti di legno sono oggi
molto di moda nell'arredamento.

Gli intagliatori, per lavorare i loro oggetti d'artigianato,
prediligono il mogano rosso come l'Afzello - Quancesnensis ed il
Petrocarpus, specie che gli ambientalisti prevedono vengano spazzate
via e fatte scomparire entro il 2005 se non viene posta fine al taglio
incontrollato. Solomon Moyana, un intagliatore che da due anni
fornisce i commercianti frontalieri, afferma che questo tipo di
legname e' particolarmente adatto per intagliare i piatti di legno.
Sebbene egli si trovi d'accordo sul pericolo di estinzione di questi
alberi si schermisce dicendo che e' stato costretto a dedicarsi al
mestiere di intagliatore dalla poverta' e dalla mancanza di impiego.

Nel giugno scorso era stato detto che alcune specie di alberi di legno
duro preferite dagli intagliatori della citta' turistica di Hwange,
nella parte occidentale del paese, erano ormai state spazzate via e
che gli intagliatori avevano rivolto il loro interesse ad altre
specie. Anche a Mutare, comunque, si cominciano gia' a sentire gli
effetti del taglio incontrollato di alberi pregiati. L'intagliatore di
legno Albert Mondlane afferma di essersi procurato il legname fino a
poco tempo fa poco lontano da casa, mentre ora il luogo pił vicino
dove lo stesso legname e' disponibile si trova a ben cinquanta
chilometri di distanza. Continua spiegando che gli abitanti dei
villaggi si dedicano all' abbattimento degli alberi per conto degli
intagliatori che pagano per ognuno di questi 1500 dollari zimbabweani
(circa 28 $).

Il commercio frontaliero non ufficiale e spesso illegale con paesi
come il Sud Africa, il Botswana e la Namibia non ha fatto che
aumentare dal1991 quando il governo zimbabweano ha introdotto le
riforme economiche che hanno portato a diffusi licenziamenti  e molta
disoccupazione. Il lavoro di intaglio, oltre a provvedere un valido
mezzo di sopravvivenza per i giovani del posto, ha garantito anche la
salvezza di giovani mozambicani che non sono ritornati a casa quando
la guerra civile nel loro paese e' terminata, agli inizi degli anni
90.

ZERO, un'organizzazione di ricerca ambientalistica con sede nella
capitale, Harare, fa sapere che le leggi per proteggere le foreste dal
taglio senza scrupoli ci sono, ma gli ambientalisti ritengono che non
vengono fatte rispettare perche' il potere di farlo e' stato lasciato
nella maggior parte del paese nelle mani degli agricoltori e dei capi
tradizionali tribali. Enti parastatali, come la Commissione Forestale,
hanno fatto rispettare le leggi, ma ovviamente solo nelle loro
proprieta'. I capi tradizionali applicano normalmente multe che vanno
dai 60 ai 250 dollari zimbabweani ( da 1 a 4 $) senza pero' avere il
personale necessario per controllare vaste aree di proprieta' pubblica
sotto la loro giurisdizione. L'intagliatore Moyana conferma,
affermando che solo le grandi proprieta' delle Parastatali non sono
state prese di mira  dagli intagliatori perche' al loro interno si
corre il rischio di essere arrestati.

Capi tradizionali come Chief Rusike Marange, allarmati ormai dai
pericolosi sviluppi della situazione,  hanno reagito appendendo a
certi alberi, specialmente il Petrocarpus,  alcuni amuleti sacri e
cominciando a comminare multe pił salate per cercare di frenare il
taglio indiscriminato. Chief  Rusike spiega che gli antenati usavano
celebrare proprio sotto questi alberi riti propiziatori delle piogge
per cui ritiene giusto cercare di salvaguardarli punendo e multando di
una vacca coloro che vengono sorpresi a tagliarli. Ma egli si trova
comunque impotente ad agire contro gli intagliatori che anche quando
vengono sorpresi in possesso del legno proibito se la cavano sempre
con degli improbabili giri di parole.

La polizia afferma di potersi  muovere solo dietro denuncia e che
comunque di non aver mai colpito gli intagliatori, la maggior parte
dei quali vive e lavora in aree rurali sparse intorno alla citta' di
Mutare. Cephas Zinhumwe, dell' Alleanza per le Risorse Indigene,
un'organizzazione non governativa che si occupa della conservazione
delle risorse locali, dice che la sua organizzazione sta cercando
invano, da parecchio tempo, di informare gli intagliatori riguardo i
problemi ambientali. Viene consigliato agli intagliatori di provare ad
usare legname gia' tagliato per lavorare gli oggetti che producono, ma
si sentono rispondere che loro comprano il legname da
commercianti/tagliatori che sono i veri responsabili dell'ecatombe.
Gente di cui loro non sanno nulla, tantomeno del loro operato.

L'Alleanza incoraggia la gente dei villaggi a piantare  baobab ed
altri alberi indigeni i cui semi sono disponibili, anche se i suoi
responsabili sono consapevoli che si tratta di specie dalla crescita
assai lenta. In ogni caso gli sforzi di Chief Rusike Marange nel
controllare il taglio selvaggio hanno dato i loro frutti  che egli
attribuisce al rispetto che  incute nella sua area di comando dove non
ha problemi a convincere la gente della necessita' di proteggere le
risorse naturali di loro proprieta'. Il Dipartimento delle Risorse
Naturali, infine, suggerisce di tassare i commercianti frontalieri e
raccomanda anche la registrazione degli intagliatori per poter
controllare la loro attivita', considerando queste misure efficaci per
la protezione e conservazione dell'ambiente.

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