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Bukavu: messa in suffragio Kabila, polizia irrompe in chiesa




diffusione: estesa

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fonte: MISNA
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CONGO-DEM.REPUBLIC, 23 GEN 2001 (16:54)

BUKAVU: MESSA IN SUFFRAGIO KABILA, POLIZIA IRROMPE IN CHIESA

Questa mattina molti abitanti di Kadutu, il piu' grande quartiere popolare
di Bukavu (Sud Kivu, Est della repubblica democratica del Congo), sono
rimasti feriti e contusi a seguito di un brutale intervento delle forze di
polizia nella chiesa parrocchiale, dove si doveva celebrare una messa in
suffragio del presidente Laurent Desire' Kabila.
A guidare direttamente l'operazione, spiegano fonti delle quali la MISNA
mantiene l'anonimato, sono stati il capo della polizia, Mukendi, e il
Comandante militare della citta'.
Poco prima delle 10:00 (ora locale), gli agenti sono piombati sulla chiesa,
proseguono le fonti, poco prima che iniziasse il rito.
In prima battuta hanno disperso le persone che stavano all'esterno del
luogo di culto o in procinto di entrarvi.
Poi hanno fatto irruzione nel tempio malmenando le persone che sono fuggite
all'impazzata.
In preda alla paura la gente non ha esitato a rompere le vetrate, che sono
ad altezza d'uomo, per sfuggire al pestaggio.
Al termine del fuggi fuggi il pavimento della chiesa era cosparso di
ombrelli, borsette e altri oggetti personali.
La popolazione del quartiere, richiamata dalla confusione, ha fatto ressa
intorno alle forze di polizia posizionate all'esterno e queste, impaurite
dalla sempre maggiore pressione, hanno sparato in aria rompendo
l'accerchiamento.
L'irruzione degli agenti era stata preceduta da altre azioni intimidatorie
o fuorvianti attuate dalle locali autorita' della Coalizione democratica
congolese (Rcd-Goma) per impedire le manifestazioni di lutto e di cordoglio
nei confronti di Kabila, rimasto vittima di un attentato martedi' scorso a
Kinshasa.
Il governatore Katintima, ad esempio, ha falsamente dichiarato via radio
che il Vicario generale, monsignor Joseph Gwamuhanya, era d'accordo nel
cancellare un'altra messa di suffragio fissata per questa mattina alle
10:00 nella Cattedrale di Bukavu.
La stessa emittente radiofonica governativa non ha poi trasmesso la
smentita di monsignor Gwamuhanya, che confermava la data e il luogo della
liturgia.
La serie di vessazioni subite - si sono anche registrati interrogatori di
esponenti della societa' civile - non ha impedito alla popolazione di
proclamare, ieri in segno di lutto, la "Ville morte" (in italiano "Citta'
morta"), cioe' l'astensione da tutte le attivita' pubbliche.
All'iniziativa, che prosegue ancora oggi, hanno aderito la maggior parte
dei commercianti e degli imprenditori privati, pur consapevoli delle
possibili ritorsioni da parte dell'Rcd.




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