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NIGRIZIA 1/2001 - PAROLA DI DONNA



Parola di donna
COME SARA
di Mercy Amba Oduyoye

TRA I MIEI AMICI E NELLA MIA STESSA FAMIGLIA CI SONO PERSONE DI RELIGIONE
DIVERSA DALLA MIA. MA VIVIAMO INSIEME COME FIGLI DI UNO STESSO CREATORE: E
INSIEME SPERIAMO, PREGHIAMO E CERCHIAMO DI RENDERE QUESTA VITA UNA
BENEDIZIONE PER TUTTI.

Siamo all'inizio di un nuovo anno, ci muoviamo verso l'ignoto, cosi' come
Sara e Abramo erano in cammino verso la terra promessa. Anche gli africani
(e quindi le donne africane) partecipano a questo cammino di speranza. Si
svegliano e si alzano alla mattina sperando che i politici abbiano la
volontà di lavorare per realizzare le promesse e i loro manifesti. Sperando
che le guerre finiranno, e che i loro figli non debbano piu' imbracciare le
armi. Sperando che le loro figlie non saranno piu' violentate. E che non ci
saranno piu' mine antiuomo a rendere la terra un luogo pericoloso dove
camminare.

Come Sara le donne africane sperano nell'amore, nell'amicizia, e in tutto
quello che ci permette di sentirci in questo mondo come a casa propria.

Come Sara però, le donne africane non sono consultate sul viaggio e il
cammino che si richiede loro di iniziare. Viaggiano affidandosi a Dio. Come
Sara alcune sono costrette a convivere con mezze verità per salvare le loro
famiglie. Ma noi sappiamo che le mezze verità a volte possono mettere in
pericolo la vita delle persone e preghiamo Dio di darci lo spirito di una
verità piu' completa. Oggi molte donne africane hanno dichiarato e
dimostrato di essere pronte ad affrontare la verità nella cultura africana:
non sono piu' disposte a non criticare e a non eliminare quelle parti di
questa cultura che sminuisce la loro dignità. Cercano invece quegli aspetti
che conferiscono loro forza, e lottano per vederli rispettati e messi in
pratica.

In questo cammino di speranza, la fede e' un fattore cruciale. Le donne in
Africa sono estremamente fedeli ai loro impegni religiosi. Assistono alle
funzioni; partecipano allo studio della Bibbia, alle preghiere e alla
celebrazione dei sacramenti; cantano nei cori e contribuiscono, anche
finanziariamente, a promuovere l'evangelizzazione e a sostenere le attività
delle loro chiese. Eppure in questo cammino devono portare il peso e la
sofferenza di vedere che tutti questi sforzi non sembrano sufficienti ad
eliminare le discriminazioni di cui sono vittime; sforzi frustrati da chi
non ha alcuna intenzione di prendersi cura delle vedove e degli orfani.

In questo viaggio di speranza, noi camminiamo a fianco delle donne africane
che come Sara hanno smesso di sperare nelle promesse di Dio e hanno preso la
storia nelle proprie mani; creando cosi' spesso ancora piu' problemi per se'
stesse e per gli altri. Ma noi crediamo che Dio ci aiuta nella nostra
incredulità. Speranza e preghiera camminano insieme e la risposta alle
nostre preghiere e' sempre un mistero. Noi vogliamo viaggiare accanto alle
donne africane che cercano di distinguere le vere risposte alle loro
preghiere. Affinche' al termine di queste abbiano la consapevolezza di
essere state a colloquio con Dio. Dobbiamo affrontare cosi' tante prove in
questo continente che la preghiera non può che diventare uno stile di vita.

E allora io, Daavi Amba, vi incito a questo cammino di speranza: che il
mondo creato da Dio trovi la pace, che le figlie di Dio possano camminare in
questo mondo come immagini di Dio, cantando piene di gioia in lode a colui
che e' venuto perche' queste figlie abbiano la vita. In tutta la sua
abbondanza.


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