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NIGRIZIA 12/ 2000 - POPOLI E CULTURE



POPOLI E CULTURE

Museo Africano di Verona / Mostra didattica 2000
PAROLE SULLE DITA
testo e foto di Roberta Bonetti

COME L'IDENTITA', ANCHE LA GESTUALITA' E' IN GRAN PARTE COSTRUITA,
CODIFICATA. UN ITINERARIO ATTRAVERSO LA GESTUALITA' DEI POPOLI, ALLA
SCOPERTA DELLE RICCHEZZE ESPRESSIVE CHE OGNI CULTURA POSSIEDE.

Come camminano gli americani?
Cosi'i'i'! - e tutti si mettono a caracollare alla John Wayne.
E i francesi? - I piu' disinibiti accennano, chissa' perche', qualche passo
finemente dinoccolato.
I cinesi? - Tic tic-tic tic. (E sono passettini di bambola).
E come camminano gli italiani? "Be', in modo normale!", risponde allargando
le braccia e sgranando gli occhioni il Pierino della situazione.

Una piccola scena di quanto accade nella mostra "Parole sulle dita", rivolta
agli alunni di scuole elementari, medie e superiori, come sempre assai
numerosi alle varie edizioni delle mostre didattiche. In 19 tappe si toccano
diverse aree culturali: Occidente, cioe' Europa e NordAmerica, mondo arabo,
Africa nera, Asia, America latina.

Una delle basi teoriche della mostra e' la ricerca antropologica effettuata
da Carine Durand (antropologa e collaboratrice del Museo di Verona) per
conto dell'Universita' di Aix-en-Provence (Francia) a Salvador di Bahia
(Brasile), nel 1998.
Attraverso una costante critica agli stereotipi, si sottolineano le
potenzialita' espressive e di incontro del linguaggio non verbale, e si
valorizzano le differenze in cui si esprime questa capacita' a seconda del
contesto culturale (e della fantasia individuale).

Questo secondo aspetto risulta particolarmente importante ai fini della
pedagogia interculturale: sottolineando le specificita' dei gesti con cui
diverse culture esprimono i sentimenti, la mostra vuole soprattutto far
percepire l'universalita' di questi ultimi, espressi anche da gesti
contraddittori.
Il variegato panorama dell'espressione gestuale conduce inoltre a una piu'
ampia riflessione sul rapporto individuo-ambiente, sulle dinamiche
espressive generate ed elaborate anche in relazione all'esterno. Ambiente
naturale e umano, collettivita' cui l'individuo si riferisce nella
costruzione della propria identita'.

Il metodo educativo antropologico si rivela cosi' particolarmente adeguato.
Che un texano abbia il suo stile di masticare la gomma o un senese di
parlare, non e' un dato iscritto nel Dna ma un fatto acquisito
culturalmente. Ecco perche' in un momento come quello attuale,
caratterizzato da forti flussi migratori, quando un bambino capisce,
attraverso un'esperienza didattica interiorizzata, che molte differenze -
non ultima l' "identita'" - sono costruzioni culturali e non fatti di
natura, e' un primo passo verso una societa' dello scambio e della
convivenza.

Accanto alla mostra, come d'abitudine per il Museo Africano, anche un
percorso didattico e un laboratorio: quest'anno propone giochi di
simulazione di gruppo, focalizzato in particolare sul linguaggio dei segni
utilizzato dai non udenti. Il tutto puo' fornire spunti per ulteriori
rielaborazioni e approfondimenti in classe.

* Direttrice del Museo Africano (Nigrizia 9/00, dossier).

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